T.A.Z. Weblog Party

un nuovo "territorio mentale", che elude le normali strutture di controllo sociale

mercoledì 15 novembre 2023

TRIENNALE MILANO - giov 23 nov h 18 - serata dedicata a Giorgio Forattini: la vignetta entra in Triennale

Giovedì 23 novembre alle ore 18.00 Triennale Milano dedica una serata a Giorgio Forattini per annunciare la donazione dell’archivio del grande vignettista all’istituzione, e ripercorrere la sua carriera insieme ad alcuni protagonisti della cultura e dell’informazione. Vignettista e disegnatore satirico di fama internazionale, Forattini ha illustrato gli avvenimenti politici più rilevanti sulla prima pagina di prestigiosi quotidiani nazionali, quali “la Repubblica” e “La Stampa”, dal 1973 agli anni 2017 e ha pubblicato più di 60 libri di raccolte di vignette per le case editrice Feltrinelli, La Stampa e Mondadori.

Nel corso dell’incontro interverranno Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, Marco Sammicheli, Direttore del Museo del Design Italiano di Triennale Milano, Salvatore Accardo, Caterina Caselli, Luca Cordero di Montezemolo, Ferruccio De Bortoli, Fiorello (in video), Giancarlo Giannini, Stella Pende, Renzo Piano, Antonio Ricci.

L’archivio di Giorgio Forattini comprende l’intera collezione originale delle vignette, circa 10.000, ideate e realizzate da Forattini per rappresentare graficamente gli eventi più salienti della storia italiana dal 1973 al 2017 e che documentano la sua attività creativa, politico-sociale e artistica. Dunque non solo vignette satiriche realizzate per i principali quotidiani e periodici, ma anche illustrazioni, disegni, vignette per campagne sociali, pubblicità, copertine di dischi e iniziative benefiche che testimoniano le molteplici visioni e prospettive del maestro della satira italiana.

Il fondo Forattini entra a far parte degli archivi di Triennale Milano, andando così ad arricchire un patrimonio di circa 300.000 beni fisici e digitali, tra cui opere, documenti e carteggi, libri e cataloghi, oggetti, prototipi e modelli di design e architettura, allestimenti storici e special commission. La donazione dimostra la multidisciplinarietà di Triennale e dei suoi archivi che accolgono la pluralità dei linguaggi della cultura contemporanea.

 

Giorgio Forattini

Giorgio Forattini nasce a Roma nel 1931. Dopo la licenza liceale classica frequenta sia il biennio di architettura all’Università di Roma che l’Accademia di Teatro. Nel 1953 inizia a lavorare, dapprima come operaio in una raffineria di petrolio nel nord Italia, poi come rappresentante di commercio di prodotti petroliferi a Napoli e nel sud Italia. Alla fine degli anni ’50 entra in una casa discografica, prima come venditore, poi come direttore commerciale curando la realizzazione di cataloghi di musica leggera e musica classica in Italia e negli Stati Uniti. Dalla fine degli anni ’60 opera in pubblicità come illustratore e copywriter, creando campagne pubblicitarie nazionali per la Fiat, l’Alitalia e altri importanti compagnie. A quarant’anni entra come impaginatore grafico nel quotidiano romano “Paese Sera”, dopo aver vinto un concorso per disegnatori di fumetti indetto dal giornale stesso. Le prime vignette di satira politica appaiono a colori nel 1973 sul settimanale “Panorama” della Mondadori, a cui collabora per dieci anni, e su “Paese Sera” nel 1974. Alla fine del ’75 lascia “Paese Sera” per contribuire alla fondazione del nuovo quotidiano “La Repubblica” di Eugenio Scalfari, collaborando al progetto grafico e come disegnatore satirico.

Per sette anni collabora anche al settimanale “L’Espresso” e nel 1991 torna a “Panorama” dove collabora fino al 2009. Nel 1999, in seguito a una querela per una vignetta dell’allora presidente del Consiglio Massimo D’Alema, lascia “La Repubblica” e ritorna nel 2000 a “La Stampa” di Torino, su invito dell’editore Gianni Agnelli, con cui collabora per cinque anni. Dal 2006 al 2008 pubblica sul quotidiano “Il Giornale “di Milano. Dal 1 agosto 2008 a fine 2009 collabora col gruppo QN – Quotidiani Nazionali: “Il Giorno”, “La Nazione” e “Il Resto del Carlino”. Dalla sua produzione di oltre diecimila vignette, sono stati pubblicati, dal 1974 ad oggi, 60 libri editi da Mondadori, che hanno venduto più di tre milioni di copie. Nella sua lunga carriera ha ricevuto molti premi, tra i quali: Il Premiolino, il Premio di Satira di Forte dei Marmi, il premio Hemingway, il premio Pannunzio e numerosi riconoscimenti, tra cui la cittadinanza onoraria del Libero Comune di Zara in Esilio, la civica benemerenza a Trieste e la cittadinanza onoraria ad Asti.

 


 

Baratili San Pietro, torna “Verniccia presenta Sorsi d’Arte” - L'Unione Sarda.it

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All'ateneo di Trieste l'arte abbraccia la disciplina accademica - Arte - Ansa.it

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Lo schermo dell'arte 2023: gli under 30 entrano gratis | Amica

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Il cinema incontra l’arte contemporanea a Firenze | Sky Arte

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Comiso Arte Pubblica, il muralismo dopo FestiWall e Bitume | Sky TG24

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Jacqueline Fraser: The Making of Maria by Callas 2020 / Kunsthalle Zürich

martedì 14 novembre 2023

Leonardo da Vinci. Il Cenacolo 3D. RiLeonardo da Vinci. Il Cenacolo 3D. Ricostruzione virtuale di un capolavoro perduto e ritrovato. Ediz. illustrata di Mario Taddei (Giunti Editore)

Il Cenacolo di Santa Maria delle Grazie, a Milano, è uno dei luoghi leonardiani più visitati al mondo. Antico refettorio dei monaci, ospita, su una delle sue pareti, l'Ultima cena dipinta da Leonardo da Vinci nel 1494-1498, un capolavoro assoluto del Rinascimento. Questo libro presenta quest'opera, e questo luogo, come non si era mai fatto fino adesso. Anni di studio e un sapiente utilizzo di nuove tecnologie di restituzione in 3D ha consentito all'autore di riproporre questa opera facendo in modo da farci attraversare i secoli e le vicissitudini del dipinto fino a mostrarcelo “come era”, ricostruendone i colori, portandoci “dentro” la tecnica particolare della sua esecuzione, mostrandoci la tavola della Cena e i suoi protagonisti dalle angolazioni più diverse, ripristinando la decorazione originale degli ambienti reali e dipinti, in qualche modo a vederlo con gli occhi e la mente del suo creatore

 

 


JUS Museum | inCARTA/INcanta | 14 novembre 2023 ore 18.30-21.00

NAPOLI. Martedì 14 novembre dalle 18.30 alle 21.00, presso lo JUS Museum | Palazzo Calabritto (via Calabritto 20, piano nobile, scala B) si terrà l’opening della mostra “INCARTA / INCANTA”, a cura di Marcello Palminteri.

 

Una selezione di opere su carta dal secondo Novecento ad oggi, in dialogo tra loro per la sperimentazione su uno stesso supporto. Ventinove artisti la cui ricerca spazia dalla direzione astratta alla riformulazione dell’immagine attraverso personali strategie tecniche e di linguaggio.

In mostra opere di Rodolfo Aricò, Mirko Basaldella, Cesare Berlingeri, Agostino Bonalumi, Corrado Cagli, Felice Canonico, Tommaso Cascella, Enrico Castellani, Pietro Consagra, Tony Cragg, Lucio Del Pezzo, Annalaura di Luggo, Sergio Fermariello, Agostino Ferrari, Ugo La Pietra, Sol Lewitt, Horacio Garcia Rossi, Edoardo Giordano, Giulio Paolini, Achille Perilli, Lamberto Pignotti, Pino Pinelli, Salvatore Provino, Ettore Sordini, Giuseppe Uncini, Valentino Vago, Angelo Verga, Arturo Vermi, Luigi Veronesi.

 

Visite fino al 10 gennaio 2024.

Orari: lunedì-venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00. 

Sabato dalle 16.00 alle 20.00. 

Domenica, festivi ed altri orari su appuntamento 

(E-mail: info@jusmuseum.com - Infoline: 081.18191018 - 351.1137721)

 


 

 

 

Lorenza Longhi: Minuet of Manners / Kunsthalle Zürich

lunedì 13 novembre 2023

Das Zittern des Zufalls… / Kunsthalle Zürich

Modernità per immagini. Un atlante in venti parole a cura di Chiara Savettieri (Carocci)

Il libro si ispira alla tipologia ermeneutica ed editoriale dell'atlante – in cui un sistema di immagini suggerisce connessioni di idee e significati – per raccontare l'età moderna. Grazie al ricco apparato iconografico, il volume fa letteralmente “vedere” alcuni snodi fondamentali della modernità. Viene dunque offerta al lettore una rete visiva che ruota attorno a lemmi o gruppi di lemmi chiave – venti in tutto – per ridefinire, da una prospettiva nuova, modi e forme di essere del “moderno”. 

 


 

L’arte di Kate MccGwire è fatta di piume di colombo e sogni a occhi aperti - Linkiesta.it

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Lodi, la scuola d'arte vende un Picasso per far studiare i ragazzi fragili: «Servono fondi, abbandonati dalle istituzioni» | Corriere.it

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Quando la galleria si veste d'arte: "Uno spazio dimenticato con grandi potenzialità di arricchimento"

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Morto il gallerista Davide Paludetto

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Montare una parete in cartongesso con il fai da te | Leroy Merlin

domenica 12 novembre 2023

La mostra Mille donne di Venezia per cambiare prospettiva sul futuro della città - La Nuova Venezia

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David Chipperfield torna alle Procuratie Vecchie di Venezia - Notizie - Ansa.it

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Una tenuta del Friuli Venezia Giulia tra le eccellenze vinicole

Una tenuta del Friuli Venezia Giulia tra le eccellenze vinicole

Immagini di classe. Operaismo, Autonomia e produzione artistica di Jacopo Galimberti (DeriveApprodi)

Con oltre 140 immagini, diverse delle quali pubblicate per la prima volta, il libro offre una prospettiva originale e inedita per ripensare i movimenti degli anni Sessanta e Settanta e, più in generale, la cultura italiana del secondo dopoguerra.


Negli ambienti del pensiero critico e marxista l’importanza politica dell’operaismo e dell’Autonomia operaia è ormai riconosciuta non solo in Italia ma sul piano internazionale. Tuttavia, è meno nota l’influenza che questi movimenti hanno esercitato sul lavoro di artisti, architetti e designer di avanguardia. Unico nel suo genere, il libro di Jacopo Galimberti si concentra sul discorso estetico e culturale sviluppato da tre generazioni di militanti (tra cui Mario Tronti, Antonio Negri, Franco Berardi «Bifo» e Silvia Federici) e sul modo in cui è stato fatto proprio da figure di primo piano come Manfredo Tafuri. Il volume analizza i momenti chiave di questo dialogo, dai disegni pubblicati su «classe operaia» alla mostra di Potere operaio a Parigi, dalle fanzine degli indiani metropolitani al collettivo artistico femminista che aderiva alla campagna «Salario al lavoro domestico». 

 


 

Igshaan Adams: Kicking Dust / Kunsthalle Zürich

sabato 11 novembre 2023

Struttura luce poesia. Gli scritti sull'arte di Giorgio Orelli a cura di Ariele Morinini (Casagrande)

Gli scritti sull’arte di uno dei maggiori poeti in lingua italiana del Novecento, raccolti in un agile volume con 23 illustrazioni a colori.


Nella sua lunga vita Giorgio Orelli, tra i maggiori poeti di lingua italiana del secondo Novecento, è stato più volte sollecitato da musei, gallerie e soprattutto dai suoi stessi amici artisti a scrivere e a leggere in pubblico testi di presentazione per mostre e cataloghi, poi ripresi da giornali e riviste. Per parlare di pittura, scultura, incisione e disegno senza tuttavia improvvisarsi critico d’arte, Orelli inventa le sue metafore e i suoi modi di dire, e una forma saggistica ora concentrata, ora più divagante e pronta a sconfinare nel racconto. I testi qui raccolti da Ariele Morinini rivelano un’idea di arte in cui trovano posto anche artisti poco conosciuti, ma che dimostrano di possedere, oltre alle indispensabili conoscenze tecniche, una vera visione, perseguita senza lasciarsi distrarre dalle tendenze del momento o dalle lusinghe della facilità. Il volume comprende un inserto a colori con riproduzioni di una ventina di opere degli artisti esaminati (Ubaldo Monico, Giuseppe Bolzani, Italo Valenti e Carlo Carrà, per citarne alcuni) e un saggio del curatore che, oltre a contestualizzare la “critica d’arte” di Orelli, mostra come la pittura sia entrata nella sua poesia, in un processo di scambio tra arte dei colori e delle forme spaziali e arte della parola. 

 


 

L’uomo che disse no a Apple: Alberto Cortesi cresce nella ristorazione a Milano - MilanoFinanza News

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A Milano ci saranno due nuove case museo del Fai

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Carlo Verdone e il viaggio a Milano Centrale: «In stazione ubriachi e risse, mi sono messo paura. Più che a Roma, che è tutto dire...» | Corriere.it

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Nicoletta Manni, chi è la nuova étoile della Scala di Milano

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Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design Italiano di Triennale Milano, consegna ad Aoi Huber Kono il Premio alla Carriera

Una serata che si è configurata come una festa per celebrare le designer vincitrici, ma anche come una occasione per discutere di design e di come questo possa configurarsi quale agente di cambiamento. Oltre a scoprire i sessanta progetti selezionati e i dieci premiati, si sono susseguite le voci di personalità e rappresentanti di associazioni di design da tutto il mondo, che hanno preso parte alla giuria internazionale e della ricerca. Una domanda emblematica è stata il filo sottile durante la cerimonia: “How many women are in the room?”, un invito a non abbassare mai la guardia sul tema della presenza e della rappresentazione femminile, nel design come in tutti gli ambiti disciplinari.

Sono state assegnate le menzioni d’onore, una per ogni categoria del premio (studentesse, ricercatrici, professioniste), tre menzioni speciali della giuria, e infine il riconoscimento principale Aiap Women in Design Award 2023. Molti altri premi sono stati assegnati dai partner di AWDA.

Grande emozione dell’intera numerosissima platea durante il momento di testimonianza per la causa delle donne iraniane con le parole della giurata Zahra Pashaei e il video Donna, Vita, Libertà. Per la prima volta è stato attribuito, da curatrici e giuria insieme, il premio speciale AWDA for Rights!, dedicato ai progetti che affrontano le tematiche sociali dei diritti e del lavoro femminile, e più in generale delle disparità di genere e in ogni ambito.

John Walters, storico direttore della rivista Eye magazine, è stato protagonista di una riflessione sulle donne scrittrici, attraverso una carrellata di articoli dedicati a grandi donne designer.

Infine è stato riconosciuto il merito di due progettiste che nei decenni passati hanno compiuto un percorso professionale innovativo contribuendo in maniera autorevole alla cultura del progetto nel campo del design della comunicazione visiva: Aoi Huber Kono ha ricevuto il Premio alla Carriera, consegnato da Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design Italiano di Triennale Milano, mentre Mario Piazza, responsabile scientifico dell’archivio storico AIAP, ha consegnato il Premio alla Memoria nelle mani del fratello di Michela Papadia.

Iconico il saluto finale, con tutte le premiate, la giuria e il team AWDA sul palco: le designer hanno innalzato i loro premi-bandiera, realizzati grazie a una collaborazione con il Lanificio Leo, a ricomporre la domanda iniziale “How many women are in the room?”. Appuntamento a maggio 2024, quando nell’ambito di Big - Biennale internazionale grafica - sarà presentata la mostra conclusiva di questa 5° edizione di AWDA.

AWDA 2023 PRIZES

FIRST PRIZE

Sophie Rubin (WePlayDesign)_CHE
Filmar en América Latina

 

LIFETIME ACHIEVEMENT AWARD

Aoi Huber Kono

CAREER AWARD FOR HISTORIC ACHIEVEMENT

Michela Papadia

 

AWDA FOR RIGHTS! prize

Roshanak Keyghobadi (State University of New York)_IRN/USA
Iranian Women in Graphic Design

Special Mention

Valeria Luisa Bucchetti, Francesca Casnati, Michela Rossi (Politecnico di Milano)_ITA
Manifesto for a gender-sensitive communication


HONORABLE MENTION STUDENTS

Maria Calzolari (HEAR Haute école des arts du Rhin, Strasbourg)_ITA/FRA
Action cleaning

Special Mention

Federica Caputo (University of Westminster)_ITA/GBR
The Circle. The study of a shape

 

HONORABLE MENTION RESEARCH&TRAINING

Barbara Predan, Špela Šubic (University of Ljubljana)_SVN
How is a vase like a house?

Special Mention

Roshanak Keyghobadi (State University of New York)_IRN/USA
Iranian Women in Graphic Design

 

HONORABLE MENTION PROFESSIONALS

Giulia De Benedetto (TassinariVetta)_ITA
SISSA – Visual Identity

Special Mention

Maria Donata Bologna_ITA
Museo Fabbrica delle Parole

 


IL PREMIO

AWDA è un premio fondato nel 2012 da Cinzia Ferrara, Laura Moretti e Daniela Piscitelli. Dal 2021 le curatrici sono Cinzia Ferrara, Laura Moretti e Carla Palladino, affiancate da un piccolo team di giovani designer: Alice Bianco, Costanza De Luca, Benedetta De Rossi, Elia Maniscalco, Bianca Sangalli Moretti, Lucia Tonelli.
AIAP, Associazione italiana design della comunicazione visiva, ne è Project Leader fin dalla prima edizione.
ICoD, International Council of Design, ha il ruolo di Institutional Partner dal 2019, e diffonde AWDA, come una delle sue attività principali, attraverso le associazioni di design di tutto il mondo.

AWDA è un premio internazionale, che ha l’obiettivo di fare emergere, in un’ottica di valorizzazione e gender equality, quelle figure femminili del design della comunicazione visiva, del passato, del presente, del futuro, che la storia anche recente non sempre riporta. AWDA è anche una piattaforma di confronto e dialogo, necessario in un momento storico in cui alle donne, in molti paesi del mondo, sono negati i principali diritti umani e non solo quelli legati alla possibilità di studiare, lavorare, realizzare progetti.

 

Tutte le informazioni su AWDA sono reperibili sul sito:
www.aiap-awda.com

Segui AWDA su Instagram:

www.instagram.com/aiapwomenindesign

Per richieste di chiarimento o maggiori informazioni scrivere a:
info@aiap-awda.com




Liz Larner: below above / Kunsthalle Zürich

giovedì 9 novembre 2023

Art Basel 2023 Parcours

Torino per la poesia, nasce il protocollo tra città, università e centro studi Leopardiani

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Torna a Torino il Festival del Classico tra Oriente e Occidente - Libri - Altre Proposte - Ansa.it

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A Torino i primi 7 laureati d'Italia in circo contemporaneo | Sky TG24

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El Greco. Un pittore nel labirinto. Ediz. a colori (Skira)

Una grande monografia dedicata al maestro di origini cretesi, considerato uno dei maggiori artisti del tardo Rinascimento spagnolo Domínikos Theotokópoulos, in arte El Greco, è stato un precursore, un innovatore, un pittore di straordinaria cultura e perizia che ha saputo assimilare ed elaborare, fondendole in uno stile unico, influenze e insegnamenti diversi, frutto della sua permanenza negli ambienti culturalmente più vivaci di Grecia, Italia e Spagna della seconda metà del Cinquecento. Attraverso oltre quaranta opere (tra cui capolavori quali San Martino e il mendicante e il celebre Laocoonte della National Gallery di Washington, il Ritratto di Jerónimo de Cevallos del Museo del Prado, l’Annunciazione Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid e San Giovanni evangelista e san Francesco d’Assisi delle Gallerie degli Uffizi), il volume costituisce un’occasione unica per scoprire l’inconfondibile arte di El Greco alla luce delle ultime ricerche sul suo lavoro. La monografia è infatti frutto di una profonda e innovativa riflessione storico-critica, i cui punti di forza sono costituiti dall’attenta riconsiderazione dell’impatto dei modelli italiani nella formazione dell’artista e dall’interpretazione dell’ultimo periodo toledano in termini di consapevole recupero di un’impostazione compositiva in senso lato bizantina. Il percorso alla scoperta dell’opera di questo grande maestro è suddiviso in cinque sezioni, che ripercorrono le diverse fasi legate alla vita e all’evoluzione dell’arte di El Greco. La prima sezione, Il bivio, è dedicata alle prime realizzazioni cretesi, dove predominano gli stilemi dell’arte bizantina, mentre Dialoghi con l’Italia evidenzia l’influenza dei grandi maestri italiani, da Tiziano a Michelangelo, assorbita negli anni trascorsi a Venezia e a Roma. Le successive sezioni, Dipingendo la santità e L’icona, di nuovo, si soffermano sulla produzione spagnola caratterizzata da un forte afflato religioso e mistico. El Greco nel labirinto, l’ultima sezione che dà il titolo all’esposizione, si riferisce all’opera ispirata al mito del labirinto di Creta e rappresenta quasi una sintesi ideale dell’evoluzione della sua arte. Il percorso creativo di El Greco si dipana infatti in un labirinto metaforico dove diverse “strade” si intrecciano e si confondono fino a trovare uno sbocco in uno stile originale e irripetibile, che appare oggi straordinariamente moderno ed evocativo. 

 


 

DYOR / Group Exhibition at Kunsthalle Zürich / Interview with Nina Roehrs

DYOR at Kunsthalle Zürich / Interview with artist and crypto-forensicist...

mercoledì 8 novembre 2023

Ibrahim El-Salahi: Pain Relief Drawings / Kunsthalle Zürich

VTV Beginnings (r2): Terence Koh / Kunsthalle Zurich / Installation (2006)

Saul Leiter. La retrospettiva. Ediz. illustrata di Guia Boni (Contrasto)

 La filosofia del vero fotografo di strada, che lascia lo studio per correre lungo i marciapiedi e cercare il ritmo nelle insegne al neon o nei visi dei passanti, sembra disegnata su misura intorno alla figura di Saul Leiter. Nato a Pittsburgh nel 1923 e destinato a seguire le orme del padre, rabbino noto per i suoi studi sul Talmud, da adolescente Saul Leiter abbandona gli studi religiosi appena si appassiona alla pittura e alla fotografia. Inizia a cimentarsi con la fotografia a colori a New York alla fine degli anni Quaranta, utilizzando pellicole per diapositive come la Kodachrome. In questi anni, però, la fotografia a colori è considerata una "arte bassa", adatta solo alla pubblicità. Leiter lavora quindi principalmente come fotografo di moda, per riviste come Elle, Esquire e Harper's Bazaar, oltre a seguire progetti personali. Passeranno quasi 40 anni prima che la sua straordinaria fotografia artistica venga riscoperta: solo nel 2006, infatti, la pubblicazione della prima monografia di Leiter, Early Color, rivela al mondo le sue opere, composizioni radicalmente innovative, e una padronanza del colore rivoluzionaria, influenzata dall'espressionismo astratto. Le sue immagini pittoriche ed evocative riprendono la realtà caotica di New York con colori luminosi, trasparenze, riflessi, complesse inquadrature che con uno stile personale rivelano particolari inaspettati, a volte in primo piano, altre sullo sfondo. Con 340 immagini, in bianco e nero e a colori, Contrasto pubblica la monografia completa, unica in Italia, dedicata a questo grande artista, che per tutta la vita ha alternato pittura e fotografia rivelandosi un grande interprete dell'arte contemporanea. I testi di Margit Erb e Michael Parillo - direttori della Saul Leiter Foundation - Adam Harrison Levy, Michael Greenberg, Lou Stoppard e Asa Hiramatsu raccontano l'arte di Leiter, accompagnati da una cronologia dettagliata che ne ripercorre la vita e la carriera. Il volume esce in occasione del centenario della nascita del fotografo. 

 


 

Christopher Kulendran Thomas: For Real / Kunsthalle Zürich

Ghemon: “Faccio stand up comedy in incognito nei locali di Milano”

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Fotogallery - Michelle Hunziker, le nuove foto con Alessandro Carollo a Milano

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Ristoranti: nuove aperture a Milano a novembre 2023

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I quartieri più di tendenza del mondo? C’è anche Milano - la Repubblica

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martedì 7 novembre 2023

Gabriele Basilico. Le mie città. Ediz. illustrata (Electa)

 In occasione di Gabriele Basilico. Le mie città, la mostra che Milano dedica al suo fotografo d'eccezione nel decimo anniversario della sua prematura scomparsa, Electa pubblica un ricco catalogo che mira a restituire il suo sguardo cosmopolita, curioso verso gli orizzonti del mondo ma radicato nella sua città di nascita. Il volume, progettato dallo studio Tomo Tomo, si articola in due corpi libro, un format che consente di affiancare nello sfoglio quattro pagine (per una dimensione finale di 89x33cm) e riflette il duplice percorso espositivo che si dipana fra Palazzo Reale (dal 13 ottobre 2023 al 11 febbraio 2024) e Triennale Milano (dal 13 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024). Il grande formato e le oltre quattrocento pagine custodiscono le numerose campagne fotografiche svolte da Basilico in giro per il mondo, accanto al costante lavoro dedicato a Milano, indagata tanto nelle periferie, così amate dal fotografo, quanto nei suoi luoghi centrali e più conosciuti. La molteplicità di luoghi che l'obiettivo fotografico di Basilico ha colto abita in questa pubblicazione che ricorre a una particolare confezione per regalare al lettore la possibilità di un viaggio visivo e geografico senza uguali. Il rosso minio, scelto per la copertina, richiama il colore della vernice antiruggine impiegata in molti cantieri e allude all'interesse di Basilico per gli spazi urbani, per le fabbriche e i luoghi del lavoro operaio, che ha saputo immortalare come nessun'altro. Anche la sua voce tipografica riconduce al carattere più diffuso e pervasivo di tutti gli spazi urbani del globo, ovvero l'Helvetica, emblema del modernismo, ma ormai anche passepartout estetico della lingua densissima delle metropoli contemporanee. Le fotografie sono accompagnate dai testi curatoriali di Filippo Maggia e Matteo Balduzzi, da due testi scritti per l'occasione da Sandra S. Philips, per la sezione dedicata a Mondo presentata a Palazzo Reale, e Luca Doninelli per Milano, esposta in Triennale, nonché da un'antologia di testi fra i più significativi raccolti negli ultimi decenni intorno alla fotografia di Basilico. Proprio queste parole, rilette ora, insieme al corpus di fotografie proposte, lasciano risuonare nell'osservatore la poesia di una narrazione sentimentale che Basilico ha saputo tessere attraverso il proprio sguardo, ricercando, come egli stesso dice, "Milano in tutte le città del mondo". 

 


 

Let’stART: mercoledì 8 novembre al Palazzetto Tito di Venezia presentazione degli artisti e del programma degli studi della Bevilacqua La Masa

Mercoledì 8 novembre alle ore 16.00 presso Palazzetto Tito, la Fondazione Bevilacqua La Masa presenterà al pubblico gli artisti vincitori degli atelier per l’anno 2023-2024 insieme al programma formativo a loro dedicato, curato quest’anno da Cristina Beltrami, storica dell’arte, docente e curatrice indipendente, alla quale è stato conferito l’incarico di curare il programma annuale di residenze artistiche: «È una nomina che mi riempie di gioia; inizio quest’incarico con entusiasmo e con una grande curiosità verso il lavoro di questi quindici artisti, tutti talentuosissimi e tutti con anime profondamente differenti. Mi sto muovendo per instaurare con loro uno scambio reciproco e proficuo nella volontà di portarli a una mostra finale di soddisfazione e all’altezza della tradizione e del nome della Fondazione Bevilacqua La Masa».

L’incontro, che segna l’avvio di uno dei più antichi programmi di formazione per giovani artisti, sarà la prima occasione di confronto e dialogo con il pubblico per conoscere gli assegnatari dei prestigiosi spazi della Giudecca, nel Chiostro di SS Cosma e Damiano, e a Palazzo Carminati, ovvero: Stefano Stoppa, Giovanni Sambo, Matilde Sambo, Elsa Scagliarini, Giuseppe Lo Cascio, Alexander Koch, Rebecca Ganima Michelini, Eric Pasino, Pierluigi Scandiuzzi, Jacopo Zambello, Nadezda Golysheva, Chiara Peruch, Matteo Rattini, Carlo Negro, Enrico Loquercio.

Quest’anno il programma degli Atelier e la mostra finale con i lavori degli artisti vedrà il sostegno dell’azienda TABU di Cantù, nello storico distretto lombardo del mobile. TABU dal 1927 è “sartoria del legno”: produce piallacci di legno naturale tinto e multilaminare e superfici decorative in legno di ultima generazione. L’anima dell’azienda risiede nello sviluppo della tecnologia tintoria applicata al legno, rendendo possibile ogni colore all’infinito: TABU è nota presso architetti, designer e creativi di tutto il mondo per la sua natura di avanguardia, per il rispetto della natura (dalle certificazioni forestali alla neutralità carbonica), per lo slancio educativo verso le nuove generazioni di progettisti e creativi attraverso il contest IDEAS4WOOD. Con TABU verrà realizzato il progetto specifico “Wood Drawing Wood Thinking” che metterà in relazione la qualità della progettazione e produzione dell’azienda con la creatività degli artisti.

Come ogni anno, al termine della presentazione, sarà possibile visitare gli atelier di Palazzo Carminati per un open studio che coinvolgerà anche Katharina Goeppert e Marcel Mrejen, i due artisti ospiti della Fondazione per il progetto Nuovo Grand Tour promosso dall’Ambasciata di Francia in Italia e dall’Institut Français Italia, alla luce del Trattato del Quirinale siglato tra i due Paesi nell’autunno 2021.

Katharina Goeppert e Marcel Mrejen hanno avuto la possibilità di vivere e lavorare a Venezia per un mese, nelle foresterie di Palazzo Carminati della Fondazione Bevilacqua La Masa, condividendo gli spazi, nell’ultimo periodo, con i nuovi assegnatari degli atelier. A pochi giorni dalla loro partenza, presentano al pubblico il risultato della loro permanenza in laguna, attraverso un open studio che vedrà esposti i loro progetti e un dialogo aperto con il pubblico. Il progetto Nuovo Grand Tour è rivolto ad artisti francesi e tedeschi di meno di trent'anni, a cui viene offerta l'opportunità di essere ospitati in Italia, in diverse residenze partner. Tale proposito nasce dal desiderio di promuovere una forma contemporanea della pratica avviata nel diciottesimo secolo e mira al dialogo tra le culture, alla contaminazione artistica, nonché a un significativo e costruttivo confronto. Su questo progetto ha collaborato Catalina Golban come curatrice per la Fondazione Bevilacqua La Masa .

Sempre a Palazzo Carminati seguirà un drink di saluto a partire dalle 19.30

L'ingresso è libero fino ad esaurimento posti a sedere.


Per informazioni:

 www.bevilacqualamasa.it

 info@bevilacqualamasa.it  

041 5207797

 


 

Pippa Garner: Act Like You Know Me / Retrospective at Kunsthalle Zürich

Christopher Kulendran Thomas: For Real / Kunsthalle Zürich

Renzo Piano - Zona Severgnini