T.A.Z. Weblog Party
venerdì 30 giugno 2023
giovedì 29 giugno 2023
mercoledì 28 giugno 2023
Classifica mondiale università: il Politecnico di Milano è la prima in Italia, Statale e Bicocca in grande crescita
martedì 27 giugno 2023
lunedì 26 giugno 2023
domenica 25 giugno 2023
sabato 24 giugno 2023
venerdì 23 giugno 2023
giovedì 22 giugno 2023
Santiago Calatrava: I ponti senza tempo di Donato Di Poce ( I Quaderni d'arte del Bardo)
Conosciuto in tutto il mondo noto come architetto, Calatrava è anche scultore e pittore, sostiene che l'architettura sia un combinare tutte le arti, ricollegandosi così a uno dei suoi ammirati maestri Le Corbusier. La sua poetica infatti richiama molteplicità e contaminazione di stili, materiali e poetiche. Eppure il suo stile unico è caratterizzato da una pulizia, essenzialità e forme primarie che donano purezza e adattabilità della forma nello spazio, e hanno il dono raro e sublime della leggerezza. Le sue opere sono poesie scolpite nelle spazio, matrici sognanti che prendono forma, in questo supportato spesso dall’uso dell’acciaio e del bianco e richiami simbolici al mondo animale o della natura. (Donato Di Poce)
mercoledì 21 giugno 2023
MAURO REA
Mauro Rea "CC contadino crostaceo,Terrorista estetico pasoliniano".
Nato a Sora in ciociaria, vive a Carbognano (Vt) in via Fabrica n.47.
cell. 3921155355.
per info: maurorea2014@libero.it
Sito maurorea.it ( Roberto Capitanio) in preparazione.
Diplomato al Liceo Artistico di Cassino e all’Accademia di
Belle Arti di Frosinone sotto la giuda di N.Carrino, N.Solendo, A.B.Del
Guercio, A.D’Avossa, P.Laudisa. Ha tenuto personali e collettive in Italia e
all’estero, tra cui: Amsterdam, Avezzano, Basilea, Bergamo, Brescia, Bologna,
Campobasso, Cosenza, Darfo Boario Terme, Francavilla al mare, Frosinone, Fermo,
Fiuggi, Lovere, Milano, Montecatini Terme, Nantes, Napoli, Oxford, Palermo,
Roma, Spoleto, Sora, Trento, San Gallo, Vicenza. Hanno scritto, tra gli altri:
A.A.Finocchiaro, E.Baj, L.Caprile, A.Castronuovo, E.Crispolti, D.Colantoni,
S.Colonna, M.F.Colonna, M.Corradini, M.Consorti, A.De Santis, E.Di Carlo,
Donato Di Poce, R.Di Poce, D.Del Vecchio, F.Bontempi, P.Echaurren,
T.Evangelista, M.Fallace, S.Gabriele, S.Italia, L.Lazzari, M.G.Lucci, G.P.Lo
Magno, F.Lorenzi, T.Lorandi, A.Masi, G.R.Manzoni, E.Mercuri, N.Miceli, P.Mosca,
S.Montalto, A.Pace, A.Picariello,L.R.Di Pontremoli, A.Possenti, L.Rea,
M.C.Ricciardi, V.Riviello, A.Sala, G.Selvaggi, P.L.Senna, L.Strozzieri, R.Zani,
S.Zanin, M.S.Zanin.
“ Rea si muove sulle coordinate di una pittura,
che vuole esprimere interamente il sé; come nei Sogni di Kuroshauwa, l’artista
non teme la contraddizione. Sa che l’uome è, ad un tempo, angelo e demone,
santo e peccatore; sa che l’uomo è un insieme di stimoli contraddittori, che,
che devono trovare posto sulla superficie della tela o delle carte; la
superficie deve poter esprimere l’accento e l carezza, il pianto e il grido, in
una parola una storia, che abbia al suo interno tutto un passato archetipo,
definito attraverso la somma delle emozioni di ua esistenza”. ( Mauro
Corradini, Brescia ).
“Parlare dell’arte di Mauro Rea e vedere i suoi lavori,
significa mettersi sulle tracce di un vero Pasoliniano, Terrorista estetico,
un’esperienza che non lascia certamente indifferenti e smuove la coscienza
degli addetti ai lavori e colleghi artisti, per la sua forza e originalità, ma
affascina in un vortice emozionale ed estetico i fruitori dell’opera. Ogni sua
opera, diventa allora una sorta di visione coaugulata una materia emozionale e
una danza sciamanica... in un misticismo laico, con quell’effetto tipico del
suo lavoro di velature, sedimentazioni materiche e stratificazioni di colori
che rende le sue tele magiche e taumaturgiche” (Donato Di Poce, Milano).
“Mauro Rea cerca tra i rifiuti solidi urbani, i
supporti per i suoi quadri per poi trasformarli nel segreto del suo studio in
opere d’arte. Quadri materici con pezzi di legno che li attraversano per andare
oltre e li contemplano con la loro realtà emarginata del feroce consumismo del
terzo millennio. Colori di terre che coprono squarci di immagini già esistenti
nei supporti stessi. L’artista li ha salvati nel marasma delle discariche del
loro destino di una morte lenta. Con gratitudine, quei supporti offrono
nelll’alcova-studio, i loro corpi per congiungersi all’artista che li feconda”.
( Domenico Colantoni, Avezzano ).
“E la pittura allora diviene il piccolo legno a
cui aggrapparsi, quel vischioso e vacillante legno entro cui tutto accade,
tutto si vede, tutto appare e scompare in pochi attimi. Le superfici delle sue
tele sono sudari fantastici dove si prosciugano le ferite e le lacerazioni
dell’anima. Sono specchi di una condizione esistenziale posta sul bordo del di
un precipizio, sul limite estremo di un crocicchio dove pure si dovrà
scegliere, si dovrà rischiare di cadere o di salvarsi, di volare o di
schiantarsi”. (Alessandro Masi, Roma).
"Mauro Rea si è affermato come una delle voci più
autorevoli della ricerca artistica mirata alla valorizzazione delle radici
culturali del territorio. Un processo questo quanto mai opportuno allo scopo di
arginare quell'essenziale fenomeno della globalizzazione che è divenuta
tentazione a cui la cultura occidentale non riesce a porre freni. L'opera del
maestro ciociaro evoca alla mente un altro grande protagonista dell'arte
italiana contemporanea, ovvero Mimmo Paladino. Entrambi, a me pare, sono
impegnati in questo neoumanesimo sapientemente radicato in una tradizione
contadina ove i valori dello spirito sono prioritari in quanto apologetici
dell'uomo tout court.
Nell'uso stesso dei materiali, sovente connotati
da una colorazione austera e quaresimale, è dato ravvisare questa connotazione
spiritualistica che a buona ragione è in posizione dialettica con la civiltà
contemporanea massificata e materialistica".
Leo Strozzieri, Pescara, Abruzzo cultura.
martedì 20 giugno 2023
Ampi margini di Gianni Montieri (LiberAria Editrice)
I versi di Ampi margini raccontano di Sud, di adolescenza, di affetti, di cose che non si dimenticano, di morte, di infanzia, di posti in cui era vietato sognare. Sono testi che hanno a che fare con i ritorni: come si ritorna, come si riconosce il luogo, come si fa pace con i nostri passati. Poesie che tentano qualche domanda senza trovare risposta. Gianni Montieri porta a termine un lavoro e un viaggio, dalla periferia di Napoli a quella di San Paolo, passando da Milano, attraversando il muro di Berlino fino all'acqua di Venezia, e nel vagone prende posto il perdono e si conversa dell'aver cura di tutto, di ciò che è stato, di ciò che abbiamo imparato, di ciò che abbiamo perduto, di chi si ama, dei giorni a venire. "C'erano ampi margini, confini" apre un verso e indica la strada, il confine tra dolore e felicità è sottile, "come la linea di candele accese / rosario che divide la vita dalla morte".
lunedì 19 giugno 2023
Plagiarsi addosso di Gabriella Montanari (Il Convivio)
Una poesia fatta di immagini, di strutture sinestetiche, di colori, di melodie, di emozioni che pulsano in ogni pagina e di riflessioni che scandagliano quanto è possibile dell'uomo e del mondo. Questa, in parte, è la prima sensazione che si prova dopo la lettura di "Plagiarsi addosso". Ma non è verosimile fare tutto ciò attraverso un codice 'convenzionale'. C'è in Gabriella Montanari, infatti, una sapienza della scrittura e della commistione lemmatica che conduce a un doppio effetto: da un lato l'affascinante straniamento, dovuto ad associazioni che da un punto di vista linguistico sono inquadrabili in aree diastratiche differenti; dall'altro la percezione che queste sfere sono parte sostanziale del campionario immaginifico. Una voce originale, dunque, che possiede la rara capacità di plasmare il magma della lingua e di riappropriarsi della realtà. (Giuseppe Manitta)
domenica 18 giugno 2023
ZETA...pubblica la mia Introduzione al libro: "ARTAUD Il poeta è il suo doppio"
ZETA...pubblica la mia Introduzione al libro: "ARTAUD Il poeta è il suo doppio" edito I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno , Lecce 2019.
sabato 17 giugno 2023
venerdì 16 giugno 2023
Tracimazioni. Poemetti eretici e sociali 2000-2020 di Donato Di Poce (Eretica)
Questo libro, Tracimazioni, oltre ad essere un esempio di poesia civile, è una scelta Antologica (2000-2020) di alcuni Poemetti dell'autore, che ha visto in maestri come Giordano Bruno, Dino Campana, Pasolini, Artaud, Roversi e Tomaso Kemeny, autori e padri dichiarati di riferimento, studiati e indagati anche in recenti pubblicazioni di critica letteraria (P.P.Pasolini: L'ossimoro vivente, I Quaderni del Bardo, Lecce, 2021; Un Poeta al rogo: Giordano Bruno, il poeta-philosophus dei poetici furori, Eretica Edizioni, Buccino (SA), 2021.
giovedì 15 giugno 2023
La poesia è un diamante grezzo di Donato Di Poce (Helicon)
«Il libro "La Poesia è un diamante grezzo", è la continuazione di un discorso iniziato con il precedente libro "L'Altro dire", ed è un'ennesima testimonianza dell'originale e consolidata esperienza poetica dell'autore, (che ricordiamo è anche critico letterario e d'Arte e che ha recentemente pubblicato due ottimi libri di critica su Giordano Bruno e P. P. Pasolini). Di Poce padroneggia un suo stile civile e rarefatto insieme, filosofico e lirico, metapoetico e multiplo, in cui si alternano e integrano tratti intimisti e visionari, il male di vivere e la speranza della gioia futura, un discorso sempre teso ad una riflessione cosmica e attenta ai destini comuni dell'umanità. Nel suo stile ritroviamo tracce del cosmopolitismo filantropico Leopardiano e di un Novecento Italiano ed Europeo amatissimo...»
Raccolta di spighe di Attilio Marocchi (Gilgamesh Edizioni)
«Raccolta di spighe: più che la mietitura, il titolo evoca l'atto dello spigolare, del recuperare con parsimoniosa minuzia ciò che il grande raccolto ha trascurato. E, infatti, questi brani di Attilio Marocchi sono una sorta di quintessenza, una cesellata sineddoche che sta alla sua opera omnia come la spigolatura sta alla mietitura. Questo gradevole volume riassume tutti i motivi della lirica marocchiana. Il lettore abituale li riconoscerà facilmente, mentre il nuovo ne gusterà un assaggio che senza dubbio lo invoglierà ad addentrarsi più a fondo nella creazione dello scrittore.» (Dalla prefazione di Doriano Bassi)
mercoledì 14 giugno 2023
Una questione di stile di Donato Di Poce (Eretica)
«Come si sa i poeti non sono i malati mentali, ma i medici della civiltà e Di Poce, in questo suo scritto, prescrive come cura, come medicina, lo stile, una forma verbale che abbia il potere perturbante di rimettere in sesto il battito cardiaco del lettore e del suo microcosmo...» (Tomaso Kemeny)
Come si legge una poesia. Nuova ediz. di Stefano Colangelo (Carocci)
Ogni poesia vive di una molteplicità di relazioni che danno forma, nel progredire del tempo, a una memoria comune. Sono relazioni che possono essere colte attraverso le conoscenze tecniche e storiche fondamentali, i parametri minimi, gli indizi che permettono di sottrarre la poesia a un'idea nebulosa e soggettiva. Sono i fenomeni ritmici, metrici e compositivi: quelli individuabili in una tradizione già esistente oppure quelli mai avvertiti, mai esplorati. Questi fenomeni, queste relazioni aprono all'avventura dell'interpretazione, alla volontà, cioè, di comprendere e di sentire come e perché un certo manifestarsi del linguaggio possa interagire con il nostro ascolto o la nostra lettura. Il libro, in una nuova edizione aggiornata, offre i primi elementi per educare l'orecchio a una sensibilità più attenta, più sottile, più orientata a quella particolare forma di dialogo che la poesia pretende, ogni volta, da ciascuno di noi.
martedì 13 giugno 2023
Rompete le righe. La presenza rivoluzionaria delle donne nell'arte contemporanea di Donato Di Poce (Campanotto)
Il libro raccoglie alcuni scritti critici di Donato Di Poce (poeta e critico d'arte) sulla presenza rivoluzionaria delle donne nell'arte contemporanea. L'incipit è un omaggio in versi a Frida Kalho a cui seguono nella 1ª parte del libro, dal titolo Rompete le righe, saggi critici su Monica Martin, Maria Micozzi, Manuela Franco, Maria Pia Fanna Roncoroni, Alba Savoi. La seconda parte del libro intitolata: I taccuini delle Donne, contiene scritti critici dedicati ai taccuini d'artista delle donne, media privilegiato e innovativo che pervade gran parte dell'arte contemporanea, e caro al nostro autore al quale ha dedicato diverse mostre Internazionali, con testi su Fumiyo Tamegaya, Stefania Sbarbati, Chiara Rosi, Brunella Pelizza, Riccarda Montenero, Tina San, Anna Boschi e Stefania Sergi. La terza e ultima parte del libro dal titolo L'atelier delle parole, raccoglie testi poetici dedicati dall'autore (raffinato "poeta dell'arte" come lo ha definito Sergio Dangelo, su numerose artiste contemporanee tra le quali ricordiamo Tiziana Cera Rosco, Manuela Mazzini, Ilaria Margutti, Maria Felix Korporal, Gretel Fehr, Margherita Levo Rosenberg e molte altre.
lunedì 12 giugno 2023
Denigrammi ed altre ex poesie di Donato Di Poce (Edizioni del Girasole)
Eh già! certamente conio di Gaio Fratini o di Ennio Flaiano il neologismo deni-gramma, unione di deni (da denigrazione) e gramma (scritto), con rinvio esplicito a epi-gramma (scritto epi: sopra). Un tempo iscrizione funeraria o commemorativa, l'epigramma ha una lunga (duemila anni) e gloriosa (da Meleagro a Callimaco, da Asclepiade a Teocrito, da Leonida a Marziale, da Edgar Lee Masters a Franco Fortini a Pier Paolo Pasolini) storia dietro le spalle. Donato ha fatta sua la parola, le ha lavorato intorno, dentro, in tondo, nei sobborghi, negli anfratti, nel senso. Costruendo un incalzante diario aforistico, denso, frastagliato, duro e forsennato, ilare e disperato, un memorandum e un ultimatum. Del tutto impossibile, a meno di una continua pedissequa citazione dei testi, un commento che abbia significato critico, di esegesi cogente, è legittima al contrario la lettura lineare, secondo lo sviluppo per 'parti', cinque, sostenute da logica e immaginazione, forma e contenuto, dualità o dicotomia scolastica ritengo tuttora valida. Il mondo di parole, e di sogni, di cui è fatto il libro, è insieme lirico e 'distopico', illuminato conservatore e dissennato incendiario, di sereno distacco e rabbia serena, mescolando nostalgie e delusioni, rinunce e coraggio. (Dalla prefazione di Antonio Carlo Ponti)
FILIPPO AVALLE
Filippo Avalle nasce da madre svizzera e padre italiano a Chêne-Bougeries (Ginevra) il 13 ottobre 1947. Siamo un anno dopo la pubblicazione del Manifiesto Blanco di Lucio Fontana, un maestro ideale, il punto di riferimento per quella che Avalle sentirà come un’eredità artistica da sviluppare.
E lo farà accogliendo nel famoso “taglio della tela” l’indicazione di un’ulteriore dimensione dello spazio. Intraprenderà quindi concretamente il suo percorso artistico ‘oltre Fontana’ attraverso il metacrilato (plexiglas), materiale plastico con proprietà di trasparenza e opacità, che nasconde e rivela uno spazio oltre la tela. Affascinato dalla complessità dell’opera di Leonardo, non dimenticherà mai la valenza anche progettuale del disegno che negli anni diventerà “stratigrafico”.
domenica 11 giugno 2023
Un poeta al rogo. Giordano Bruno, Il «poeta-philosophus» dei poetici furori di Donato Di Poce (Eretica)
"Un poeta al rogo" analizza i testi poetici di Giordano Bruno contenuti nei suoi Dialoghi filosofici italiani. I testi, raggruppati in due parti, sono poi stati commentati dall'autore in due saggi specifici. Infine c'è un'analisi delle vere eresie di Giordano Bruno. Ne emerge un ritratto nuovo di Giordano Bruno, Poeta-filosofo dell'infinito e dei poetici furori. Al vitalismo cosmologico, Bruno aderisce con un vitalismo speculativo e poetico, affermando che "la poesia deve essere opera inventiva e non imitativa". Riteneva, inoltre, che "l'amore fosse la più ampia forma di volontà" e dunque guida per l'intelletto e la ragione. "L'amore furioso è visto da Bruno come un'ascesa eroica, solitaria e volontaristica dell'Uomo (Dio in terra) a Dio, e per comunicarcelo si avvale di una scrittura contaminata e plurilinguistica (prosa, poesia, latino etc...) in una sorta di copulazione linguistica e speculazione filosofica ricca d'indignazione polemica e d'invettiva."