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mercoledì 21 giugno 2023

MAURO REA

Mauro Rea "CC contadino crostaceo,Terrorista estetico pasoliniano". 

Nato a Sora in ciociaria, vive a Carbognano (Vt) in via Fabrica n.47. 

cell. 3921155355. 

per info: maurorea2014@libero.it 

Sito maurorea.it ( Roberto Capitanio) in preparazione.

Diplomato al Liceo Artistico di Cassino e all’Accademia di Belle Arti di Frosinone sotto la giuda di N.Carrino, N.Solendo, A.B.Del Guercio, A.D’Avossa, P.Laudisa. Ha tenuto personali e collettive in Italia e all’estero, tra cui: Amsterdam, Avezzano, Basilea, Bergamo, Brescia, Bologna, Campobasso, Cosenza, Darfo Boario Terme, Francavilla al mare, Frosinone, Fermo, Fiuggi, Lovere, Milano, Montecatini Terme, Nantes, Napoli, Oxford, Palermo, Roma, Spoleto, Sora, Trento, San Gallo, Vicenza. Hanno scritto, tra gli altri: A.A.Finocchiaro, E.Baj, L.Caprile, A.Castronuovo, E.Crispolti, D.Colantoni, S.Colonna, M.F.Colonna, M.Corradini, M.Consorti, A.De Santis, E.Di Carlo, Donato Di Poce, R.Di Poce, D.Del Vecchio, F.Bontempi, P.Echaurren, T.Evangelista, M.Fallace, S.Gabriele, S.Italia, L.Lazzari, M.G.Lucci, G.P.Lo Magno, F.Lorenzi, T.Lorandi, A.Masi, G.R.Manzoni, E.Mercuri, N.Miceli, P.Mosca, S.Montalto, A.Pace, A.Picariello,L.R.Di Pontremoli, A.Possenti, L.Rea, M.C.Ricciardi, V.Riviello, A.Sala, G.Selvaggi, P.L.Senna, L.Strozzieri, R.Zani, S.Zanin, M.S.Zanin.
“ Rea si muove sulle coordinate di una pittura, che vuole esprimere interamente il sé; come nei Sogni di Kuroshauwa, l’artista non teme la contraddizione. Sa che l’uome è, ad un tempo, angelo e demone, santo e peccatore; sa che l’uomo è un insieme di stimoli contraddittori, che, che devono trovare posto sulla superficie della tela o delle carte; la superficie deve poter esprimere l’accento e l carezza, il pianto e il grido, in una parola una storia, che abbia al suo interno tutto un passato archetipo, definito attraverso la somma delle emozioni di ua esistenza”. ( Mauro Corradini, Brescia ).

“Parlare dell’arte di Mauro Rea e vedere i suoi lavori, significa mettersi sulle tracce di un vero Pasoliniano, Terrorista estetico, un’esperienza che non lascia certamente indifferenti e smuove la coscienza degli addetti ai lavori e colleghi artisti, per la sua forza e originalità, ma affascina in un vortice emozionale ed estetico i fruitori dell’opera. Ogni sua opera, diventa allora una sorta di visione coaugulata una materia emozionale e una danza sciamanica... in un misticismo laico, con quell’effetto tipico del suo lavoro di velature, sedimentazioni materiche e stratificazioni di colori che rende le sue tele magiche e taumaturgiche” (Donato Di Poce, Milano).

“Mauro Rea cerca tra i rifiuti solidi urbani, i supporti per i suoi quadri per poi trasformarli nel segreto del suo studio in opere d’arte. Quadri materici con pezzi di legno che li attraversano per andare oltre e li contemplano con la loro realtà emarginata del feroce consumismo del terzo millennio. Colori di terre che coprono squarci di immagini già esistenti nei supporti stessi. L’artista li ha salvati nel marasma delle discariche del loro destino di una morte lenta. Con gratitudine, quei supporti offrono nelll’alcova-studio, i loro corpi per congiungersi all’artista che li feconda”. ( Domenico Colantoni, Avezzano ).


“E la pittura allora diviene il piccolo legno a cui aggrapparsi, quel vischioso e vacillante legno entro cui tutto accade, tutto si vede, tutto appare e scompare in pochi attimi. Le superfici delle sue tele sono sudari fantastici dove si prosciugano le ferite e le lacerazioni dell’anima. Sono specchi di una condizione esistenziale posta sul bordo del di un precipizio, sul limite estremo di un crocicchio dove pure si dovrà scegliere, si dovrà rischiare di cadere o di salvarsi, di volare o di schiantarsi”. (Alessandro Masi, Roma).

"Mauro Rea si è affermato come una delle voci più autorevoli della ricerca artistica mirata alla valorizzazione delle radici culturali del territorio. Un processo questo quanto mai opportuno allo scopo di arginare quell'essenziale fenomeno della globalizzazione che è divenuta tentazione a cui la cultura occidentale non riesce a porre freni. L'opera del maestro ciociaro evoca alla mente un altro grande protagonista dell'arte italiana contemporanea, ovvero Mimmo Paladino. Entrambi, a me pare, sono impegnati in questo neoumanesimo sapientemente radicato in una tradizione contadina ove i valori dello spirito sono prioritari in quanto apologetici dell'uomo tout court.
Nell'uso stesso dei materiali, sovente connotati da una colorazione austera e quaresimale, è dato ravvisare questa connotazione spiritualistica che a buona ragione è in posizione dialettica con la civiltà contemporanea massificata e materialistica".

Leo Strozzieri, Pescara, Abruzzo cultura.




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