T.A.Z. Weblog Party

un nuovo "territorio mentale", che elude le normali strutture di controllo sociale

giovedì 29 febbraio 2024

Shahryar Nashat "Streams of Spleen" | 17 marzo – 18 agosto 2024 | MASI Lugano, sede LAC

 Il MASI Lugano presenta la più grande mostra personale in Svizzera di Shahryar Nashat: “Streams of Spleen”. Per l’occasione, l’artista è intervenuto con un progetto site specific sullo spazio della sala ipogea del MASI stravolgendone completamente l’atmosfera. Le opere esposte – quasi tutte nuove produzioni – sono messe in relazione con l’architettura modificata e danno vita a un ambiente multisensoriale coeso, un’unica grande installazione che il pubblico è invitato ad esplorare.

 

Nel lavoro di Shahryar Nashat il corpo umano, le sue percezioni e rappresentazioni svolgono un ruolo centrale. Attraverso video, sculture e installazioni, l’artista crea esperienze sinestetiche che evocano emozioni e stati d'animo difficili da esprimere razionalmente. Evitando interpretazioni definitive, Nashat esplora tematiche come il desiderio, la mortalità, l'istinto animale e l'arte stessa, sfere che sfuggono a una comprensione completa. Artista attento a come l’arte viene presentata e fruita nei contesti istituzionali, Nashat spesso interviene più o meno esplicitamente sullo spazio espositivo mettendo in luce i meccanismi, le contraddizioni e la retorica che spesso accompagnano la presentazione dell’arte.


È una sensazione di disagio e al contempo di fascinazione quella che si prova entrando nella sala sotterranea del MASI. L’intero pavimento è rivestito con delle piastrelle viniliche, e il tono delle luci è alterato. Al centro della sala una costruzione dal soffitto basso si impone nello spazio come un volume scultoreo, in cui il pubblico è obbligato ad entrare, mentre il suono di un lamento indecifrabile si diffonde e scandisce il ritmo del percorso.

Il cuore pulsante della mostra è il nuovo video Streams of Spleen (2024). Integrato nell’architettura del volume al centro della sala, il video è trasmesso in loop su una grande parete di schermi luminosi. In quest’opera, che vede protagonisti i lupi, Shahryar Nashat esorta ad allontanarsi dalla prospettiva umano-centrica e ad assumere il punto di vista animale. Anche se gli animali -filmati nel loro habitat naturale, disegnati digitalmente o ricreati con l’intelligenza artificiale- trasmettono un senso di vigore e vitalità, rimane una sensazione di inquietudine, rafforzata dalla composizione musicale: una sinfonia di lamenti, un pianto animale che allo stesso tempo è umano.

 

Il corpo umano – esplorato nei suoi limiti fisici e possibilità di estensione e nelle sue percezioni concrete e mentali - è al centro delle altre opere in mostra. Ad esempio, le nuove sculture della serie Bone In, a cui l’artista lavora già dal 2019, sembrano veri pezzi di carne di origine sconosciuta e richiamano i processi dell’industria alimentare.


Anche nelle sculture in fibra di vetro Boyfriend_14.JPEGBoyfriend_15.JPEG e Boyfriend_16.JPEG l’artista pare fondere la carnalità a strutture geometriche intervenendo con imperfezioni che sembrano rivelare un tessuto muscolare o scheletrico. Queste mutilazioni trasmettono vulnerabilità, ma allo stesso tempo infondono la sensazione di trovarsi di fronte a un oggetto vivo a cui potersi relazionare. L’associazione al corpo si ritrova anche in due stampe a getto d’inchiostro, Brother_03.JPEG e Brother_07.JPEG, che rappresentano una cassa toracica, mentre il rivestimento in gelatina acrilica fa pensare a secrezioni organiche. “Il corpo -la carne- diventa oggetto, presentato secondo le forme tradizionali di esposizione e rappresenta la dimensione concreta -materiale- dell’essere, in un’epoca digitalizzata in cui sia il corpo che l’oggetto artistico sono spesso mediati da schermi” spiega Francesca Benini, curatrice della mostra.

 

Nonostante il suo approccio sperimentale, Nashat è un attento osservatore della storia dell’arte e talvolta include nel suo lavoro tecniche e materiali dalla tradizione secolare, come nel caso delle sculture in marmo Hustler_23.JPEG e Hustler_24.JPEG. Nell’immaginario collettivo, il marmo evoca infatti opere che vanno dall’antichità al periodo moderno e come nessun altro materiale è da sempre stato utilizzato per rappresentare il corpo umano. Considerando questa memoria, Hustler_23.JPEG e Hustler_24.JPEG il riferimento al corpo è rafforzato dalle venature e dai toni arancio-rosati del Rosa Portogallo.

 

Il catalogo che accompagna la mostra può essere considerato anch’esso un’operazione artistica: concepito da Shahryar Nashat in collaborazione con il graphic designer Sabo Day e lo scrittore Kristian Vistrup Madsen, si presenta a prima vista come un manuale d’istruzioni, ma si rivela un poetico percorso che riflette sull’esistenza umana e su ciò che significa essere un artista. Con la sottile ironia e l’irriverenza che lo caratterizzano, l’artista presenta 17 capitoli intesi come 17 possibilità, 17 modi per realizzare opere, per essere, per stare al mondo. Il libro si chiude con un testo critico di Francesca Benini e Gioia Dal Molin ed è co-prodotto da MASI Lugano, Istituto Svizzero, Roma e Lenz Press.

 

L’esposizione è realizzata in collaborazione con l’Istituto Svizzero di Roma.


Shahryar Nashat è un artista visivo. Ha esposto in mostre personali presso l'Art Institute di Chicago (2023), la Renaissance Society dell'Università di Chicago (con Bruce Hainley, 2023), al Museum of Modern Art di New York (2020), allo Swiss Institute di New York (2019), alla Kunsthalle di Basilea, Svizzera (2017), al Portikus di Francoforte, Germania (2016) e allo Schinkel Pavillon di Berlino (con Adam Linder) (2016). Nashat è rappresentato da Rodeo, London/Piraeus, David Kordansky, Los Angeles/New York e Gladstone Gallery, New York/Bruxelles.






Matteo Basilé - Pralina N° 18. Capire l'arte contemporanea con Sergio Mandelli

Mark Kostabi - Pralina N° 17. Capire l'arte contemporanea con Sergio Mandelli

Sulla fotografia di Man Ray a cura di Janus (Abscondita)

 Man Ray è indiscutibilmente uno dei più grandi e rivoluzionari esponenti di questa «giovane» arte. Inventò e portò a perfezione nuove tecniche, come il rayograph e la solarizzazione, ed è autore di famosissimi ritratti di artisti e scrittori. La sua filosofia come fotografo è racchiusa nella celebre frase: «Dipingo quello che non può essere fotografato, fotografo quello che non voglio dipingere». In questo volume sono raccolti tutti gli scritti di Man Ray sulla fotografia, che costituiscono una tappa fondamentale nella definizione teorica di questa forma artistica




Mike Meiré for Dornbracht / The Farm Project / Interview 1/

mercoledì 28 febbraio 2024

Giovanni Cavaliere - Pralina N° 16. Capire l'arte contemporanea con Sergio Mandelli

Guglielmo Castelli a Villa Medici per Art Club #38, a cura di Pier Paolo Pancotto (1° marzo - 19 maggio 2024)

 Per il prossimo incontro del ciclo Art Club, Villa Medici invita il pittore torinese Guglielmo Castelli.  Ispirandosi alla letteratura, al teatro e alla storia dell’arte, Guglielmo Castelli sviluppa un universo in cui miscela figure umane e animali, frammenti di paesaggio, elementi naturali e scene quotidiane. Con uno stile figurativo in cui aree magmatiche e monocromatiche convivono con soggetti fluidi, allestisce storie in perpetuo movimento, quasi cinematografiche.

 

La cornice che accoglie queste storie è quella dei giardini di Villa Medici: nell’Atelier Balthus, nello Studiolo di Ferdinando de’ Medici e nella gipsoteca sono presentate cinque opere di Castelli.  Si tratta di quattro oli su tela: il dittico I Believe in The Nights (2021); Buon Vento (2023); Le Jardin des Refusés e The mutiny's space (2022), oltre a un arazzo realizzato con plastica riciclata e fili naturali, Dorofoco. Bonotto for A collection (2020). Questo insieme di opere propone ai visitatori un viaggio cromatico dove ogni opera sembra contenere un enigma da risolvere.

 

Guglielmo Castelli è rappresentato da Mendes Wood DM e Rodeo London / Piraeus.

 

Dal 2016, il ciclo Art Club, a cura di Pier Paolo Pancotto, presenta il lavoro di artisti contemporanei internazionali sotto forma di interventi visivi e plastici negli spazi storici di Villa Medici: le logge, i giardini e la gipsoteca. Integrati ai percorsi di visita guidata di Villa Medici, questi interventi rinnovano e arricchiscono l’esperienza di un luogo che è allo stesso tempo storico e contemporaneo, propizio a dialoghi artistici inaspettati. Tra gli artisti invitati di recente vi sono Caroline Mesquita, Rosa Barba, Jean-Marie Appriou, Giuseppe Penone, Katinka Bock, Namsal Siedlecki, Achraf Touloub...

Info su ArtClub: www.villamedici.it/art-club



Guglielmo Castelli, nato nel 1987, vive e lavora a Torino. Tra le sue mostre personali: Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa (2024); Berlino, Künstlerhaus Bethanien (2018). Tra le collettive: Diario notturno, L’Aquila, Maxxi (2023); Mutanti sotto un cielo che implode, Torino, OGR (2023); Italian painting today, Milano, Triennale (2023); A lover’s discourse, Aspen, Art Museum (2023); Espressioni con frazioni, Torino, Castello di Rivoli (2022); Roma, Quadriennale (2020).


Pier Paolo Pancotto è il curatore del programma espositivo Art Club presso Villa Medici dal 2016.  È stato curatore del ciclo espositivo “Fortezzuola” del Museo Pietro Canonica di Roma dal 2016 al 2018, di progetti artistici del Palais de Tokyo di Parigi, dell’Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra, della Galleria nazionale d’arte di Tirana, del Lateral Art Space di Cluj, del Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes di Napoli, della Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, del Museo H.C. Andersen, Roma, del Museo Carlo Bilotti, Roma, della Nomas Foundation, Roma, del Museo Correr e del Museo di Palazzo Mocenigo, Venezia, e di La Fondazione, Roma. È autore di pubblicazioni, fra cui: Artiste a Roma nella prima metà del ’900 (2006); Arte contemporanea: dal minimalismo alle ultime tendenze (2010); Arte contemporanea: il nuovo millennio (2013).


Accademia di Francia a Roma – Villa Medici

 

Fondata nel 1666 da Luigi XIV, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è un’istituzione culturale francese avente sede dal 1803 a Villa Medici, villa del XVI secolo circondata da un parco di sette ettari e situata sulla collina del Pincio, nel cuore di Roma.

 

Ente pubblico dipendente dal ministero della Cultura francese, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici svolge tre missioni complementari: ospitare artisti e artiste, creatori e creatrici, storici e storiche dell’arte di alto livello in residenza annuale o per soggiorni più brevi; realizzare un programma culturale ed artistico che interessa tutti i campi dell’arte e della creazione e che si rivolge ad un vasto pubblico; conservare, restaurare, studiare e far conoscere al pubblico il proprio patrimonio architettonico e paesaggistico e le proprie collezioni.

 

Direttore dell'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici è Sam Stourdzé.





ALITEIA. The Ballad Tour 2024 | Mostra itinerante a cura di Alisia Viola | OPENING TOUR 29 FEBBRAIO 2024

 Dopo il successo della prima esposizione di Alice Babolin, in arte Aliteia, a Milano presso la Fabbrica del Vapore, The Ballad of Human Mutations diventa un progetto itinerantea cura di Alisia Viola e organizzato in partnership con ACMT-Rete per la Malattia di Charcot-Marie-Tooth. Aliteia porta nell’arte un progetto che tramite la Charcot-Marie-Tooth - la più comune delle neuropatie ereditarie ma al contempo una patologia rara e poco conosciuta - racconta un manifesto di corpi-non-conformi volto a integrare nuovi valori estetistici nella società contemporanea. L'obiettivo del progetto è infatti quello di creare un mito rivoluzionario del diverso e del fragile a partire dal corpo: suscitare uno sguardo nuovo, capace di inglobare ogni forma di fragilità come fonte inesauribile di potenzialità e di autentica bellezza umana.

 

The Ballad Tour 2024 fa il suo esordio il 29 febbraio 2024, data scelta in quanto giornata mondiale delle malattie rare. La prima tappa del progetto itinerante è la storica Villa Fantoni Borromeo a San Giorgio in Brenta (PD) che apre al pubblico dal 2 al 17 marzo. L’esposizione si sposterà nel mese di aprile a Riccione e a Venezia. Nella città romagnola sarà la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea ad ospitare il progetto dal 12 al 19 aprile; all’interno delle sale dell’istituzione liberty verrà creato un percorso immersivo con l’integrazione di nuove opere site-specific. A Venezia il progetto verrà presentato il 16 aprile mediante una performance realizzata in Giudecca e proiettata negli spazi di CREA Cantieri del Contemporaneo durante i giorni dell’opening della Biennale di Venezia. Il tour proseguirà in altre città italiane ed europee che verranno comunicate nel corso dei prossimi mesi.


The Ballad of Human Mutations unisce svariati medium contemporanei quali fotografia, scultura, video, scelti in quanto indicatori di espressione di un manifesto che pone il valore della fragilità, della diversità e della libertà di essere al centro della ricerca di Aliteia - afferma Alisia Viola, curatrice del progetto -. The Ballad of Human Mutations si trasforma e si lascia plasmare dai contesti espositivi che ospiteranno il progetto nel corso del 2024, avviando così un profondo dialogo tra il contenuto e il contenitore, tra le opere in mostra e il pubblico. Lo spazio diviene un giardino dove poter coltivare la propria unicità e coesistere all’interno dello stesso racconto. Aliteia è un’artista poliedrica che lavora su più livelli e più linguaggi, riuscendo a creare al contempo un’identità singolare e inconfondibile.”

 

L’esposizione vede infatti la contaminazione di svariate discipline che comunicano fra loro quali: performance, fotografia, videoarte e scultura. La rassegna indaga la bellezza, l’unicità e la forza di individui con corpi lontani dai modelli sia classici che contemporanei, mettendo a nudo le loro non-perfezioni, che sono maggiormente evidenti nelle deformità di mani e piedi, tipiche della Charcot-Marie-Tooth. Aliteia è riuscita nel suo intento primario di immortalare i turbamenti di tutte le persone coinvolte e fotografate nel corso del cerchio, pratica performativa dell’artista, la quale guida i presenti verso l’accettazione e il raggiungimento della massima espressione di sé stessi. Le opere diventano dunque la testimonianza di come ognuno possa avere il coraggio di superare la propria vergona e vivere per quello che davvero si è senza nascondersi. Allo stesso tempo, l’artista è riuscita a creare mediante la pratica performativa un clima straordinario dove sentirsi pienamente liberi, mostrando il proprio mondo interiore ed esteriore senza confini e senza paura del pregiudizio.


The Ballad diventa così un incubatore di sogni, speranze, libertà e bellezza dell’essere se stessi nella propria autentica natura. Un racconto corale attraverso un’intensa partecipazione attiva da parte di persone che hanno permesso di farsi fotografare e di mettere a nudo parti del corpo soggette a questa malattia estremamente complessa e talvolta evidente. Attraverso il medium fotografico, scultoreo, video e performativo, Aliteia apre una visione inedita della fragilità, intesa come la via per essere sé stessi e come l’autentica e inconfutabile bellezza del singolo individuo e del mondo.


Alice Babolin in arte Aliteia (Padova, classe ’85). Il percorso di Aliteia nasce da una lunga ricerca introspettiva. Questa sperimentazione l’ha condotta nel tempo ad avvicinarsi sempre di più all’arte come veicolo di conoscenza e di trasformazione. Si presenta nel panorama artistico mediante la sua prima mostra personale alla Fabbrica del Vapore, che ha da subito colto il valore tematico, concettuale ed estetico della sua ricerca. Aliteia deriva dalle parole Ali Aletheia (λήθεια): il significato letterale della parola greca ἀλήθεια è «lo stato del non essere nascosto; lo stato dell’essere evidente» e implica anche la sincerità, così come fattualità o realtà. Aletheia è la verità che non si può nascondere, che non si può celare. L’artista è dunque una guida poiché l’evoluzione del sé possa essere un processo fattivo e reale affinché si abbia il coraggio di camminare lungo la propria strada che ci rappresenta a fianco delle nostre fragilità e diversità che sono parte della nostra identità. La fragilità trova dunque una nuova narrazione, non più un aspetto da nascondere e per ma la massima manifestazione d'arte in quanto espressione di sé.

 

ACMT-Rete per la malattia di Charcot-Marie-Tooth OdV è l’associazione formata da persone affette da Charcot-Marie-Tooth o CMT e chi li sostiene. Nata nel 2001, è il punto di riferimento in Italia per (in)formazione, supporto ai pazienti, ricerca e aumento della consapevolezza di questa malattia. La CMT è la neuropatia ereditaria rara più frequente. Colpisce i nervi del sistema nervoso periferico, che veicolano gli impulsi motori e la sensibilità. A seconda del tipo di geni interessati (che differiscono nelle varie forme di CMT), viene progressivamente compromessa la funzione motoria, sensitiva e/o i riflessi. Partendo dai nervi più periferici del nostro corpo e progredendo nel corso del tempo, la malattia causa debolezza, perdita di sensibilità, e/o capacità di controllo dei movimenti inizialmente ai piedi e alla parte distale degli arti inferiori e successivamente, alle mani. L’esordio clinico può verificarsi precocemente, nell’infanzia o nella fanciullezza, o più raramente, in età adulta.

Il risultato della mutazione genetica alla base della CMT è, dunque, l’alterazione del delicato equilibrio di forze tra muscoli e tendini di mani e gambe, che spesso causa la deformità di mani e piedi, sintomo caratteristico di questa malattia poco conosciuta.


Crediti fotografici Elena Andreato 

 

INFORMAZIONI TOUR

The Ballad Tour 2024

Mostra itinerante di ALITEIA

A cura di Alisia Viola

Dal 29 febbraio 2024 (calendario in progress)

  • Opening tour: giovedì 29 febbraio 2024 ore 20:00 alla Villa Borromeo Fantoni | Via Montagnola, 34 – San Giorgio in Brenta (PD)
  • Dal 12 al 19 aprile a Riccione presso GAMC Villa Franceschi
  • Martedì 16 aprile performance negli spazi di CREA Cantieri del Contemporaneo in occasione della Biennale d’arte di Venezia.


L'ATTORE LUIGI D'ELIA IN SCENA CON ZANNA BIANCA DI FRANCESCO NICCOLINI PER LA RASSEGNA TUTTE LE STORIE DEL MONDO

ATeatro Impero di Brindisi prosegue Tutte le storie del mondo, seconda edizione della rassegna domenicale di teatro per famiglie ideata e organizzata da Factory Compagnia TransadriaticaMeridiani Perduti e INTI Tales, all'interno della rete Teatri del Nord Salento, promossa con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia e Comune di Brindisi. Domenica 3 marzo (ore 17:30 - ingresso 6 euro), in collaborazione con Gli amici di Snoopy, l'attore Luigi D'Elia torna nella sua città con “Zanna Bianca - Della natura selvaggia". Scritto da Francesco Niccolini, il monologo (dagli 8 anni) è liberamente ispirato ai romanzi e alla vita avventurosa di Jack London.


Nel grande Nord, al centro di un silenzio bianco e sconfinato, una lupa con chiazze di pelo color rosso cannella sul capo e una lunga striscia bianca sul petto, ha trovato la tana migliore dove far nascere i suoi cuccioli. Tra questi un batuffolo di pelo che presto diventerà il lupo più famoso di tutti i tempi: Zanna Bianca. D'Elia e Niccolini tornano nel luogo che amano di più, la grande foresta. Ma se cinque anni fa l'avevano raccontata con gli occhi di un bambino meravigliato e di un nonno esperto e silenzioso, questa volta rinunciano agli esseri umani e alle loro parole, per incontrare chi della foresta fa parte come le sue ombre, il muschio, l’ossigeno: i lupi. Questo è uno spettacolo che ha gli occhi di un lupo, da quando cucciolo per la prima volta scopre il mondo fuori dalla tana a quando fa esperienza della vita, della morte, della notte, dell’uomo, fino all'incontro più strano e misterioso: un ululato sconosciuto, nella notte. E da lì non si torna più indietro. Un racconto che morde, a volte corre veloce sulla neve, altre volte si raccoglie intorno al fuoco. Un omaggio selvaggio e passionale che arriva dopo dieci anni di racconto della natura, a Jack London, ai lupi, al Grande Nord e all’antica e ancestrale infanzia del mondo.


La rassegna proseguirà poi con altri due appuntamenti sempre al Teatro Impero (ore 17:30 - ingresso 6 euro). Domenica 24 marzo il Crest proporrà “Biancaneve, la vera storia” di Michelangelo Campanale (dai 5 anni). Domenica 7 aprile la rassegna si concluderà con "Paloma. Ballata controtempo", spettacolo tout public (dai 5 anni) di e con Michela Marrazzi con musiche di Rocco Nigro, drammaturgia e regia di Tonio De Nitto.

"Tutte le storie del mondo" coltiva il sogno che Brindisi, porta d'Oriente, città del sole e dell'Imperatore Federico, terra da sempre di approdi e scambi con l'Est, possa vantarsi con orgoglio di essere un "porto delle storie". Sviluppo, piani strategici, progetti integrati devono essere affiancati da poesia, vento, narrazione perché nulla è più rivoluzionario di una buona storia. La rassegna intreccia dunque storie, alcune vicinissime, altre molto lontane, che nella città adriatica vogliono portare lo stupore, l'incanto, la sospensione magica del racconto, tra terra e mare, tra sogno della notte e luce del giorno. Come la conformazione del suo porto: un po' sole che nasce dal mare, un po' cervo che viene da chissà quali foreste.

Ingresso adulti e bambini 6 euro
Info e prenotazioni 3494490606 o 3387733796



LA STAGIONE PER UN TEATRO UMANO DEL PROGETTO TEATRI DEL NORD SALENTO PROSEGUE CON IL SOGNO DI SHAKESPEARE

 Sabato 2 marzo (ore 20:45 - ingresso 10/8 euro) al Teatro Excelsior Carmelo Bene di Campi Salentina prosegue Per un teatro umano, stagione di teatro e danza del progetto Teatri del nord Salento. In scena Il sogno di Shakespeare della compagnia I Nuovi Scalzi - Teatri di Bari, riadattamento del Sogno di una notte di mezz’estate, tra le opere più celebri e rappresentative di William Shakespeare. Il celebre testo, nella sua costruzione drammaturgica perfetta, ripropone un meccanismo di struttura classico della commedia dell’arte fondato sugli equivoci degli innamorati. Savino Maria Italiano (aiuto regia Olga Mascolo e Marta Franceschelli) firma una commedia dal colore gipsy/blues (con musiche originali) che mette al centro l’attore nel rapporto con il pubblico e con sé stesso, in un crescendo ritmico che porterà la compagnia a svelarsi per quella che è: un gruppo di attori che crede in un sogno. Il regista è in scena con Giorgio Consoli, Lidia Ferrari, Ivano Pich, Piergiorgio Maria Savarese, Thilina Pietro Feminò, Carolina Virginia Eusebietti, le maschere di Aliano e Stefano Perocco da Meduna.


Nello spettacolo gruppo di artigiani si incontrano in un bosco per preparare uno spettacolo per le nozze del Duca, un classico: “La tragica commedia di Piramo e Tisbe” (atto I, scena II). «Quegli artigiani siamo noi, la nostra compagnia che s’incontra in un luogo fuori dal teatro per preparare il Sogno di una notte di mezz’estate per un grande evento: l’incontro con il pubblico. Un impedimento amoroso e un amore non corrisposto costringono quattro innamorati a fuggire dalla città per ritrovarsi in un bosco abitato da spiriti e fate. Il bosco, allegoria della vita, si scopre palcoscenico perfetto dove i personaggi fantastici Puck, Oberon e Titania possono divertirsi con i destini dei malcapitati», racconta il regista. «Come dèi con gli uomini o pupari con i loro pupi, gli abitanti del bosco muoveranno gli innamorati in un continuo e ripetuto scambio di ruolo prima di donar loro il giusto amore. Una giostra che gira al limite tra amore e fantasia, sogno e realtà, attore e personaggio, che metterà tutti a nudo al termine della rappresentazione».

La stagione Per un teatro umano è organizzata nell'ambito del progetto Teatri del Nord Salento, promosso da Factory Compagnia Transadriatica con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese, dei Comuni di Trepuzzi, Campi Salentina, Guagnano, Leverano, Novoli e in collaborazione con Blablabla.


Ingresso 10 euro - ridotto 8 euro
Info 3208607996 - 3207087223 - 3403129308
www.facebook.com/legamiteatridelnordsalento






PIERO MELI PRESENTA "IN PUGLIA. DA ALDA MERINI A MARIO DESIATI" ALLA LIBRERIA PALMIERI DI LECCE

Venerdì 1 marzo (ore 18:30 - ingresso libero) la LibreriaPalmieri di Lecce ospita la presentazione del volume "In Puglia. Da Alda Merini a Mario Desiati" di Piero Meli. Dialogando con il giornalista Pierpaolo Lala, l'autore barese presenterà il libro appena uscito nella collana Passaggi di Dogana di Giulio Perrone Editore, che dal 2012 propone volumi concepiti per dare molto di più al lettore della semplice descrizione di una città e dei luoghi più interessanti da visitare nel mondo.

«Questa regione va declinata al plurale.  È talmente tanta la malia sprigionata che si corre il rischio di restarne abbagliati. Come dal sole in una controra estiva salentina. È un caleidoscopio di immagini e di colori», scrive l'autore. Se pronunciamo a fior di labbra la parola Puglia la mente inizia a vagare. Il pensiero corre verso una regione dai colori vivaci. Al grano, agli ulivi secolari, a vitigni nodosi. A colline boscose con trulli e spiagge cristalline con Santi che vengono dal mare. Ai Rosoni delle Cattedrali, ai castelli di Federico II. Ai merletti e alle luminarie. Eppure non è solo questo. C’è un’altra Puglia, culla di un movimento culturale, che ha regalato alla letteratura italiana degli ultimi trent’anni ben tre Premi Strega. Una regione che è madre, oggi, di una nuova generazione di autori, feconda di un fermento narrativo che si sta diffondendo nell’intera nazione. Con questo libro, Piero Meli ha creato un viaggio emozionale in un caleidoscopio di luoghi e di suggestioni narrative. Dal Gargano con Anna Maria Ortese e Mariateresa Di Lascia, a Taranto con Alda Merini, dal Salento con Omar Di Monopoli e Gabriella Genisi, alla Valle d’Itria con Mario Desiati. E Bari ovviamente, la bolla prossemica dell’autore. Il Capoluogo viene anche raccontato attraverso le parole di Nicola Lagioia e Pier Paolo Pasolini. A impreziosire le soste del viaggio, Piero Meli fornisce indicazioni sui posti da visitare e fotografare. La narrazione di ogni tappa viene arricchita da alcune poesie, melodia invisibile che attraversa tutta la regione.

Barese, classe 1980, Piero Meli è consigliere nell’Associazione culturale #WeAreInBari. Ha partecipato negli ultimi anni come autore a oltre venti antologie di racconti con case editrici di tutta Italia (Besa Muci, Edizioni Dal Sud, PAV, l’Erudita, Rudis, Historica, Affiori). Collabora stabilmente con il magazine «Amazing Puglia» su cui sono pubblicate le sue short story con lo pseudonimo “il tizio dell’alba”. Per lo stesso periodico cura la rubrica Wine&Vinyl. Scrive per la rivista letteraria «Correlazioni Universali» occupandosi della rubrica Wine&Book. Nel 2022 è uscito il suo primo libro "AmoreAmaro: racconti tratti da storie (quasi) vere" (Secop Edizioni).






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martedì 27 febbraio 2024

Una notte al Museo Russo di Paolo Nori (Laterza)

 «Ci ha guardato con lo sguardo severo che hanno le russe quando guardano con lo sguardo severo, ci ha detto “Venite con me” e ci ha guidato su per le scale.»


«Ho cominciato a andare in Russia nel 1991, più di trenta anni fa e, in questi anni, credo di essere stato a Pietroburgo una ventina di volte. In questi venti viaggi sono stato forse tre volte in quello che, in occidente, è il più celebre dei musei russi, l’Ermitage, e più di venti volte, ventitré, credo, al Museo Russo. Non che mi dispiaccia, l’Ermitage, solo che, all’Ermitage, c’è l’arte occidentale, al Museo Russo c’è la più grande collezione al mondo di arte russa. E, fin dalla prima volta, ad attraversare le sale del Museo Russo mi è sembrato di leggere un libro di storia. Quando mi chiedono cosa ci dicono i romanzi di Dostoevskij sulla vita in Russia nell’Ottocento, a me vien da pensare che è vero, ci dicono molto, della vita in Russia nell’Ottocento, ma molto di più, mi sembra, ci dicono di noi, della nostra vita di adesso, del nostro coraggio e della nostra paura.»




Jan Knap - Pralina N° 15. Capire l'arte contemporanea con Sergio Mandelli

Lorenzo Piemonti - Pralina N° 14. Capire l'arte contemporanea con Sergio Mandelli

Filippo Ferrante - Come le note

MERCOLEDÌ 28 E GIOVEDÌ 29 FEBBRAIO IL PROGETTO LETTORI RAMPANTI OSPITA A CURSI L'ITALIANISTA ED ESPERTO DI LETTERATURA GIOVANILE PIERO GUGLIELMINO

 Mercoledì 28 e giovedì 29 febbraio proseguono a Cursi gli appuntamenti di “Lettori rampanti. Scrutare e ri-narrare il mondo”, un percorso formativo sulla Reading Literacy dedicato a insegnanti, bibliotecari e operatori culturali per fornire strumenti e competenze da sfruttare per il coinvolgimento dei più giovani nella pratica della lettura. Finanziato all’interno del Bando Educare alla Lettura 2021 del Cepell - Centro per il libro e la lettura, il progetto è promosso dalla Cooperativa Sociale L’isola del sapere in partenariato con Ramdom, 34° fuso, Magma e Coolclub e in collaborazione con le amministrazioni comunali di Castrignano de’ Greci, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano e Cursi. Mercoledì (dalle 15 alle 19) le sale di Palazzo De Donno e giovedì (dalle 10 alle 13) le aule della Scuola secondaria di primo grado dell'Istituto comprensivo, ospiteranno Piero Guglielmino. L’italianista ed esperto di letteratura giovanile, terrà un percorso formativo e laboratoriale dal titolo "Dal libro al Web" dove si approfondiranno le buone pratiche per trovare quelle più adatte ai percorsi di chi vuole fomentare il piacere di leggere, dalle pagine di carta fino all’oceano sconfinato della rete. Da molti anni la promozione della lettura non passa più solo dall’oggetto libro ma dalle varie esperienze che la lettura può attivare e dai modi per condividerle in rete. Dai podcast ai trailer, dalle interviste alle video recensioni, dai blog agli incontri online, l’offerta digitale di contenuti legati alla letteratura è aumentata vertiginosamente. Il percorso è corredato da una parte laboratoriale in cui i partecipanti, docenti e ragazzi, potranno sperimentare le varie modalità di valorizzazione del libro e ideare un loro progetto collettivo digitale sul tema della lettura.


Il programma di Lettori Rampanti terminerà sabato 23 marzo da KORA - Centro del Contemporaneo di Castrignano de’ GreciDalle 15 alle 18, la storica dell'arte Melania Longo proporrà un'esplorazione e uno studio di una selezione di libri a figure che per la loro poetica si intrecciano ad alcuni temi affrontati ne “Il barone rampante” di Italo Calvino. Dalle 19 evento conclusivo con "Dove l'acqua si muove, immagino": l'autore e illustratore Alessandro Sanna, tre volte vincitore del Premio Andersen, incontrerà il pubblico in una serata di pittura dal vivo e di racconti del sua vita di immaginatore e narratore di storie di figure.

Partito nell'estate 2023, il percorso di Lettori rampanti ha previsto oltre 50 ore di formazione in presenza e laboratori tra docenti e ragazzi delle scuole secondarie di primo grado del territorio, con le biblioteche come centro di produzione di bibliografie ragionate, percorsi multidisciplinari tra letteratura e arte, ebook di fotografia e poesia, contenuti digitali per la diffusione dei libri e della lettura tra pari. Ai docenti in formazione sarà rilasciato l’attestato del corso autorizzato dalla Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del MiC e valido ai fini della formazione del personale docente della scuola.

Info e contatti



Patrick Meagher: Studio Visit

domenica 25 febbraio 2024

Art Cologne Talks Lounge 2022 – Martine Bedin (The Art of Memphis Design)

L'oscura morte di Andrea Palladio di Matteo Strukul (Rizzoli)

 In una girandola di colpi di scena, personaggi memorabili, amori, intrighi e vendette, Matteo Strukul si insinua con sapienza tra i chiaroscuri della Storia, gettando una nuova luce sull’enigmatica morte di Palladio e componendone un ritratto colmo di passione e umanità.


Vicenza, 14 febbraio 1569. Leonida di Andrea della Gondola, un giovane intemperante e tormentato, partecipa alla festa di San Valentino presso il palazzo di Alessandro Camera e, tra melodiose danze e ricchi banchetti, seduce la moglie del padrone di casa. Tra i due uomini scoppia un litigio feroce durante il quale Alessandro Camera muore accoltellato. Ma quella che sembra l’ennesima sanguinosa lite della Vicenza rinascimentale si rivela un affare molto più grosso. Leonida infatti è il figlio di Andrea Palladio, il più celebre architetto della Serenissima. E proprio nel momento del suo massimo splendore artistico, per Andrea, padre e marito fedele, la sfida quotidiana diventa proteggere Leonida e il resto della famiglia, perché nella città delle faide, dell’Inquisizione e della peste che non lascia scampo, nessuno è al sicuro. Il leggendario architetto dovrà fare i conti con avvenimenti che lo segneranno nel profondo fino alla fine dei suoi giorni



Hew Locke: Gilt / Art Basel Miami Beach 2023 Meridians

Vanessa Beecroft: VB64 Performance / Sculpture at Deitch Studios, Long Island City

Antonella Mazzoni - Pralina N° 13. Capire l'arte contemporanea con Sergio Mandelli

sabato 24 febbraio 2024

L'ironia è una cosa seria. Strategie dell'arte d'avanguardia e contemporanea di Francesco Poli (Johan & Levi)

 Cogliere la componente ironica nelle opere d’arte visiva sembra un gioco scontato. La storia abbonda di artisti che hanno usato questo ingrediente con palesi intenti satirici, grotteschi, paradossali o in modo clamorosamente provocatorio, per giungere talvolta a una banalizzazione del suo ruolo sovversivo. Volendo andare più a fondo, però, esiste una modalità più sottile, complessa e concettuale che opera sul piano della forma prima ancora che su quello dei significati più immediatamente decifrabili. Dove meno ce lo aspettiamo possono nascondersi trame sotterranee che richiedono un secondo sguardo, perché l’ironia è spesso intessuta fra le maglie dell’opera che abbiamo davanti quando non è addirittura radicata nell’attitudine dell’artista. Scopriamo, poi, che anche in quegli autori in cui la provocazione sembra più esplicita e finanche gridata, come Cattelan o Koons, comprenderne tutte le sfumature e le ragioni è un’operazione che richiede dei distinguo. Dal sovvertimento dei canoni accademici compiuto dagli impressionisti, attraverso gli esiti conturbanti del Surrealismo, fino alle indebite appropriazioni postmoderne, Francesco Poli riconosce all’ironia dignità accademica e accetta la sfida di mostrare come questa assuma una funzione cruciale nelle diverse tappe delle avanguardie e dell’arte contemporanea. Ma, ancora più importante, fornisce la chiave di lettura per decriptare il dispositivo ironico, affinché possa sprigionare tutta la sua carica distruttiva e innovatrice.




Wainer Vaccari - Pralina N° 12. Capire l'arte contemporanea con Sergio Mandelli

Mostra "Happy Ending" - Treviso Ricerca Arte

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Il Centro de Arte Moderna Gulbenkian di Lisbona ristrutturato da Kengo Kuma riaprirà a settembre 2024 - ArtsLife

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La mostra Land In Land Out agli Uffizi di Firenze | Artribune

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Esce oggi "SI, CERTO L’AMORE" il nuovo EP frutto della collaborazione tra MORGAN e PANELLA

María José Arjona: Silla (Chair), 2011 / Rolf Art / Art Basel Miami Beach Meridians

venerdì 23 febbraio 2024

Viterbo: Bam! Zap! Pow! Dialoghi visivi tra Occidente e Africa nell'arte ispirata al fumetto

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Le fondazioni sono donne. Dieci istituzioni dedicate all’arte contemporanea ci raccontano finalità, modalità e criticità

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Piano per l'Arte Contemporanea: al via la quarta edizione

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Il riciclo diventa arte

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L’arte contemporanea entra negli studi professionali: allo studio legale Mancini espongono Micheletti e Dapiran | L'Arena

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Tesfaye Urgessa rappresenterà l'Etiopia alla 60. Biennale Arte di Venezia

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Maurizio Paccagnella - Pralina N° 11. Capire l'arte contemporanea con Sergio Mandelli

Umberto Mariani - Pralina N° 10. Capire l'arte contemporanea con Sergio Mandelli

Le vie delle cattedrali gotiche di Carlo Tosco (Il Mulino)

 Comprendere la storia culturale del gotico significa comprendere un fenomeno che ha segnato in profondità l'identità europea. Le cattedrali ne sono l'incarnazione più parlante. Il gotico ha sovvertito tutti i sistemi costruttivi che l'uomo fino ad allora aveva escogitato per innalzare edifici. Uno stile architettonico rivoluzionario, condannato come barbaro nel Rinascimento, riscoperto dal primo romanticismo e passato attraverso una lunga parabola di letture contrastanti: proprio per questo un segno veramente emblematico dell'identità europea e delle sue contraddizioni. L'itinerario si snoda tra le principali cattedrali gotiche dell'Europa medievale, seguendone gli sviluppi e raccontandone la storia. A cominciare dall'abbazia di Sainte Denis, il pantheon dei re di Francia, con Sens, Chartres e Notre Dame, per poi toccare Colonia, Strasburgo, Canterbury, Burgos, Leòn, fino a Praga e Milano.




L'OMAGGIO AI GRANDI MAESTRI DEL CINEMA ITALIANO DI BRANCALEONE PROJECT AL TEATRO COMUNALE DI NOVOLI PER LA STAGIONE DI TEATRO, MUSICA E DANZA "PER UN TEATRO UMANO".

 Sabato 24 febbraio (ore 20:45 - ingresso 10/8 euro) al Teatro Comunale di Novoli con la musica di Brancaleone Project prosegue Per un teatro umano

La stagione di teatro, musica e danza del Comune di Novoli è organizzata dal Teatro Pubblico Pugliese in collaborazione con Factory Compagnia Transadriatica e BlaBlaBla nell’ambito del progetto Teatri del nord Salento, sostenuto da Ministero della Cultura e Regione Puglia, che coinvolge anche i Comuni di Trepuzzi, Campi Salentina, Guagnano e Leverano.


La serata ospiterà il concerto di presentazione di Gradisca, disco d'esordio di Brancaleone Project, prodotto da Ipe Ipe con il contributo di NuovoImaie. Per l'occasione, il trio formato da Giuseppe Spedicato (basso tuba), Rocco Nigro (fisarmonica) e Giorgio Distante (tromba) sarà affiancato sul palco dal percussionista Vito De Lorenzi e dall'artista Egidio Marullo (acquerelli e creazioni visive). Omaggio ai grandi maestri del cinema italiano, il cd crea un mondo sonoro poetico, visionario e a tratti onirico ispirato alle pellicole di Federico Fellini e alla musica da cinema di Nino Rota. Le composizioni, tutte originali, sono ispirate da scene di film immaginarie ed il nome del trio è un riferimento esplicito alla rocambolesca “armata Brancaleone” di monicelliana memoria, in cui la figura dei cavalieri di ventura è trasfigurata nel viaggio sonoro dei musicisti. Melodie che sembrano venire fuori da un vecchio grammofono, il mondo delle bande, atmosfere fiabesche, la poesia della fisarmonica. Tutto questo confluisce in Gradisca,  progetto capace di mescolare “alto e basso” e di raggiungere ed emozionare grazie alla bellezza di musiche evocative. I tre musicisti pugliesi, con i loro strumenti, hanno affiancato alcuni tra i più rappresentativi progetti musicali nati in Puglia negli ultimi anni. Rocco Nigro, fisarmonicista e compositore, che nel corso degli anni ha collaborato con Vinicio Capossela, Cirque du Soleil, Antonio Castrignanò, Redi Hasa, Maria Mazzotta, Nabil Salameh dei Radiodervish, Rachele Andrioli, Giro di Banda e molti altri, partendo dalla tradizione del Sud Italia ha esplorato diversi territori in una costante ricerca che lo ha portato fino alla musica contemporanea, ha inoltre composto musica da film e cortometraggi. Giuseppe Spedicato, compositore e musicista (basso elettrico ed acustico, ukulele basso e basso tuba), ha collaborato tra gli altri con BandAdriatica, Antonio Castrignanò e Balletto del Sud esibendosi in concerti in tutto il mondo.  Giorgio Distante è un virtuoso della tromba che, dopo essersi diplomato in tromba a Napoli, ha ottenuto una borsa di studio al Berklee College of Music e si è laureato con il massimo dei voti in musica elettronica. In continua ricerca ed esplorazione di mondi sonori sconosciuti scrive i propri software esplorando le possibilità di nuove tecnologie audio e video applicate a strumenti acustici. I tre musicisti hanno convogliato le loro esperienze e le loro capacità in questo nuovo progetto originale dalla strumentazione inedita che, pur essendo nato da poco, è stato capace di interessare sin da subito il coreografo e danzatore Fredy Franzutti che ha voluto le loro musiche inedite in “La luna dei Borboni”.

Gli appuntamenti della rassegna di Novoli proseguiranno con altri tre spettacoli. Sabato 23 marzo in scena Canto Pasolini, prodotto da Compagnia AttoTerzo - Teatro Impero, tratto dall'omonimo cd di Pino Ingrosso, che propone undici poesie di Pier Paolo Pasolini musicate dal cantante e il riarrangiamento del celebre brano "Che cosa sono le nuvole", firmato dall'intellettuale, scrittore, regista e Domenico ModugnoGiovedì 28 marzo il Teatro Comunale accoglie Il viaggio dei bambini - Ballata per la Katër i Radës, la nuova produzione di Factory Compagnia Transadriatica di Giorgia Salicandro con musiche composte ed eseguite dal vivo da Redi Hasa con il coro formato da Daniela Belishova, Diana Doci, Irma Duka, Meli Haideraj, Dori Ngresi, Lindita Ngresi, Hildebrand Nuri, Ladi “Aldo” Rista e Bledar Torozi per la regia di Tonio De Nitto. Sabato 6 aprile infine Love me di Emilia Romagna Teatro Compagnia Licia Lanera con testi di Antonio Tarantino per la regia di Licia Lanera sul palco con il Corpo del Reato.

Nel più articolato progetto Teatri del Nord Salento, la rassegna Per un teatro umano accoglierà sempre a Novoli anche "P come Penelope - Primo studio per una riscrittura contemporanea del mito", nuovo spettacolo della regista e attrice leccese Paola Fresa prodotto da Accademia Perduta Teatri e Fondazione TRG di Torino (sabato 16 marzo). Il Teatro Excelsior Carmelo Bene di Campi Salentina ospiterà, invece, Il sogno di Shakespeare della compagnia I Nuovi Scalzi - Teatri di Bari, riadattamento del Sogno d'una notte di mezz’estate di William Shakespeare (sabato 2 marzo), Romeo e Giulietta di Stivalaccio Teatro con Anna De Franceschi, Michele Mori e Marco Zoppello, che firma anche la regia (venerdì 12 aprile) e Il Dio del massacro, spettacolo di Areté Ensemble e CiprianiGambaccini, scritto da Yasmina Reza, diretto e interpretato da Michele Cipriani, Arianna Gambaccini, Saba Salvemini e Annika Strøhm (sabato 27 aprile).

Inizio spettacoli ore 20:45 - Ingresso 10 euro
Ridotto 8 euro  under 30, over 65 e residenti di
Novoli, Campi Salentina, Guagnano, Leverano e Trepuzzi

I biglietti sono disponibili online su www.vivaticket.it
e nei punti vendita vivaticket

Info e prenotazioni 3208607996 | 3207087223 | 3403129308 - www.facebook.com/legamiteatridelnordsalento


























Christoph Büchel: Dummy (F-16)

giovedì 22 febbraio 2024

Dario Brevi - Pralina N° 09. Capire l'arte contemporanea con Sergio Mandelli

African Venice. A guide to art, culture and people di Paul Kaplan e Shaul Bassi (Wetlands)

 "Venezia africana" è la prima guida che racconta la presenza africana nella città di ieri e di oggi. Dieci itinerari mettono in luce le immagini degli Africani nell’arte veneziana dal Medioevo a oggi, gli echi dell’Otello di Shakespeare, la dolorosa eredità della schiavitù e del colonialismo italiano, nonché il contributo degli artisti africani e afro-discendenti alla Biennale di Venezia. Una ventina di saggi, poesie e riflessioni arricchiscono le narrazioni sul passato e il presente africano di Venezia. Dai dipinti e sculture antiche alle installazioni contemporanee, dalle testimonianze del Rinascimento alle voci postcoloniali, "Venezia africana" vi racconta la città come non l’avete mai vista. Prefazione di Igiaba Scego. Postfazione di Maaza Mengiste.