T.A.Z. Weblog Party

un nuovo "territorio mentale", che elude le normali strutture di controllo sociale

sabato 25 novembre 2023

Pensieri sull'architettura. Scritti 1931-1974 di Louis Kahn (Einaudi)

Questo libro riunisce un’antologia di scritti – molti dei quali inediti in Italia – dai primi anni Trenta in poi: saggi pubblicati in volumi e in riviste di architettura, introduzioni, conferenze, e conversazioni con gli studenti.


Louis I. Kahn appartiene alla grande stagione dell’architettura del Novecento, i cui massimi protagonisti (tra i quali egli va senz’altro annoverato) sono stati in grado di manifestare la propria «visione del mondo» non soltanto mediante i progetti e le costruzioni che hanno realizzato, ma anche attraverso la creazione di un immaginario disegnativo e pittorico e – non da ultimo – attraverso l’elaborazione di un pensiero che si traduce in scrittura. Con non minor impegno e passione di quanto faccia con i «materiali» progettuali (il mattone, il cemento armato, lo spazio, la luce), Kahn «maneggia» le parole alla ricerca dell’essenza, dell’origine. Come ha detto Anne Tyng: «Ogni parola era per lui una scoperta ed era sempre alla ricerca del modo migliore di articolare le cose». Articolazione che ha come fine ultimo ben più che l’espressione del proprio personale modo di concepire l’architettura: piuttosto di rispecchiare qualcosa di «inevitabile ed eterno», vale a dire qualcosa di molto più potente: «il potere dell’architettura». 

 


 

Pittori tra Venezia e l’impero: l’arte del Settecento in mostra in Friuli - Messaggero Veneto

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Holyart, l'arte sacra si globalizza con l'e-commerce

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La Francia celebra l'Impressionismo a 150 anni dalla nascita | Sky Arte

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I fumetti d'arte di Edward Spitz alla Nuvola di Roma - Lazio - Ansa.it

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Fotografia,i mondi fantastici di Skoglund in mostra a Senigallia - Arte - Ansa.it

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La seconda vita delle opere del Museo Zauli dopo l'alluvione - Arte - Ansa.it

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Rob Pruitt: The Church / Kunsthalle Zürich

venerdì 24 novembre 2023

Ida Ekblad: FRA ÅRE TIL OVN / Kunsthalle Zürich

Nasce la Fondazione Iannaccone tra arte e impegno sociale - Notizie - Ansa.it

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Arte in Nuvola, dal moderno al simultaneo

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La Francia celebra l'Impressionismo a 150 anni dalla nascita | Sky Arte

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A lezioni di settima arte dai set alle colonne sonore - La Stampa

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La casa in pietra. L'eredità romanica di Santino Langé (Jaca Book)

La pietra, materia e simbolo dell’abitare umano, è una delle basi portanti della civiltà europea. Il lavoro del grande architetto e storico dell’urbanismo Santino Langé coglie il rapporto che l'uomo istituisce con la natura attraverso l’atto del costruire la casa o il villaggio, traendo da una materia primordiale, la pietra, la "misura" dell’abitare. Si tratta di un lungo viaggio in Europa, dalle Isole Britanniche, lungo la costa atlantica fino alle Alpi, giù verso l'Italia, verso le coste mediterranee, arrivando sino in Grecia. La forma e le caratteristiche delle case in pietra sono messe in relazione con le strutture aggregative della società (la famiglia, la comunità locale e le formazioni sociali popolari), in modo da poter leggere, in termini non solamente geografici, la logica sottesa alla costruzione dei villaggi. Ne emerge un quadro in cui la valenza simbolica della casa in pietra e del villaggio è la rappresentazione di una cultura permeata da una solidarietà che permane nel tempo a definire il paesaggio europeo, erede della civiltà romanica. Un viaggio nell'Europa profonda, accompagnati da bellissime fotografie e mappe realizzate dall'autore durante I suoi viaggi di ricerca. 


 

giovedì 23 novembre 2023

André Kertész. L'opera 1912-1982. Ediz. illustrata a cura di Matthieu Rivallin e Walter Guadagnini (Dario Cimorelli Editore)

Il volume ripercorre tutta l’opera di André Kertész, uno dei grandi protagonisti della fotografia del XX secolo, dalle prime fotografie amatoriali scattate nel suo paese d’origine e durante gli anni della prima guerra mondiale, alle celebri icone realizzate nella Parigi capitale del mondo culturale degli anni tra Venti e Trenta, i capolavori realizzati nello studio del pittore Piet Mondrian, le scene di strada, fino alle “distorsioni” che lo hanno reso una figura di primo piano anche nell’ambito surrealista. La selezione delle opere presentate getta poi una nuova luce sulla lunga seconda parte della sua esistenza, trascorsa al di là dell’Oceano, in un clima culturale profondamente diverso: le immagini di questi anni dimostrano infatti come da un lato Kertész continui la sua ricerca ritornando sugli stessi temi, dall’altro evidenzia l’effetto che le nuove architetture, i nuovi stili di vita, i nuovi panorami cittadini hanno sulla sua fotografia. La pubblicazione celebra anche il sessantesimo anniversario della presenza del fotografo alla Biennale di Venezia: la traccia delle opere in mostra si basa infatti sulla lista manoscritta delle opere esposte in quell’occasione, ritrovata tra i documenti presenti negli archivi della MPP. Il volume accompagna la grande mostra antologica promossa da Camera- Centro Italiano per la Fotografia di Torino in collaborazione con la Médiathèque du patrimoine et de la photographie (MPP) di Parigi – Istituto che conserva gli oltre centomila negativi e tutti gli archivi donati dal fotografo allo Stato francese nel 1984. 

 


 

In arte, Milva - Mostra - Bologna - Museo internazionale e biblioteca della musica - Arte.it

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Ruffano, mostra donna è arte

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L’arte abita alla Nuvola: da Boetti e Paladino, il contemporaneo in fiera a Roma - la Repubblica

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L'arte del vetro in lutto, se ne va Seguso: il maestro poeta che fondò un impero

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Visioni diacroniche, BAM: l'arte scuote e sviluppa senso critico - Il Sole 24 ORE

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How Graffiti is Changing the Face of Art | Duality: A Graffiti Story | Documentary Central

Artist Talk at Kunsthalle Zürich: Ida Ekblad

Cosa vedere al 41° Torino Film Festival - La Stampa

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Torino Film Festival, i fischi (da applausi) della madrina Catrinel Marlon- Corriere TV

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mercoledì 22 novembre 2023

The Edge, il magazine online lanciato da Wallife per offrire uno sguardo sui rischi inesplorati della tecnologia, festeggia il suo primo anno

Roma, 22 novembre 2023 – Generare l’interesse delle persone sensibilizzandole e creando consapevolezza sull’impatto che il progresso tecnologico, quando viene applicato in maniera distorta, può avere sulla vita di tutti i giorni.

È con questo intento che è nato The Edge, il magazine online lanciato un anno fa da Wallife, start-up che opera nel settore Insurtech per offrire protezione dai rischi derivanti dall’utilizzo improprio delle nuove tecnologie digitali.

 

The Edge vuole essere una lente di ingrandimento sul mondo della tecnologia e dell’innovazione esplorando tutte le sue sfaccettature e affrontando le tematiche legate al progresso in diversi ambiti: Genetics, Biometrics, Biohacking, Metaverse, Robotics & AI.

Attraverso rubriche e articoli dedicati, infatti, The Edge racconta ai lettori l’interazione tra uomo e tecnologia da una nuova prospettiva focalizzandosi sull’impatto che questa ha sulla vita quotidiana, dando voce anche alle testimonianze reali di persone che hanno vissuto in prima persona esperienze legate ai rischi del mondo digitale.

 

 

 

“I nuovi strumenti digitali offrono alle persone delle opportunità senza precedenti ma, allo stesso tempo, se vogliamo sfruttare questo enorme potenziale occorre conoscerle, approcciarle nel modo corretto e avere consapevolezza dei rischi che possono derivare da un loro utilizzo improprio”, ha dichiarato Edwin Maria Colella, Chief Sales & Marketing Officer di Wallife.

“Con The Edge abbiamo voluto creare uno strumento che promuovesse l’informazione attraverso il racconto degli ultimi trend in ambito digitale e scientifico, credendo fortemente anche nel valore della condivisione all’interno di una community. Per questo, siamo entusiasti del primo anno appena concluso e del riscontro ottenuto dai nostri lettori e ci auguriamo che il magazine continui nel suo percorso di crescita”.

 

Nel corso del primo anno, The Edge ha fatto registrare oltre 200.000 views e ha visto la partecipazione di giornalisti, freelance e contributors che hanno partecipato alla scrittura di articoli di approfondimento e racconti in prima persona delle proprie esperienze.

 

Tra le storie raccontate da The Edge che hanno riscosso maggior successo tra i lettori troviamo quella di Neil Harbisson, l’artista affetto dalla nascita da acromatopsia – ovvero l’incapacità totale di percepire qualunque colore – che ha sviluppato una percezione cromatica alternativa grazie a un’antenna che lui stesso ha progettato e che si è fatto impiantare sul cranio.

 

Il progetto di The Edge, oltre a essere uno strumento di informazione e sensibilizzazione rispetto ai temi legati al mondo della tecnologia - sempre più parte integrante delle nostre vite - conferma l’impegno di Wallife nel promuovere la conoscenza e l’utilizzo corretto degli strumenti digitali. Proprio in questo senso, per tutelare gli utenti dai rischi derivanti dall’uso improprio delle tecnologie digitali, Wallife nel settembre del 2022 ha lanciato Wallife® Biometrics ID, la prima polizza che assicura l’identità digitale delle persone.

 

Wallife

Wallife - fondata nel 2021 da Fabio Sbianchi e guidata dalla CEO Maria Enrica Angelone - è una start-up innovativa che opera nel settore dell’Insurtech per sviluppare soluzioni assicurative potenziate da una componente tecnologica che prevengono e mitigano i nuovi rischi del digitale, in 3 particolari ambiti: Biometrics, Genetics, Biohacking. Wallife si distingue per la capacità di proteggere gli individui in ogni fase della loro vita grazie a prodotti assicurativi innovativi e ad alto contenuto tecnologico, che non trovano copertura nelle offerte attualmente disponibili e che vengono distribuiti attraverso strumenti e canali digitali, una rete capillare di partner assicurativi e tecnologici, piattaforme welfare e canali proprietari. In ambito biometrico, per esempio, l’Azienda propone Wallife® Biometrics ID, il primo prodotto che assicura l’identità digitale e protegge lo smartphone, tramite una tecnologia proprietaria avanzata, inclusa nell’offerta assicurativa.

Wallife.it

 


 

Michelangelo. Rumore e paura. Ediz. a colori di Vittorio Sgarbi (La nave di Teseo)

Vittorio Sgarbi chiude la sua trilogia del Rinascimento, dopo Leonardo e Raffaello, con il racconto impetuoso della vita e delle opere di Michelangelo Buonarroti.

«Michelangelo evoca fantasmi. Nelle sue opere non c’è soltanto la bellezza e la pienezza della forma, ma anche il tentativo di cogliere uno stato d’animo e uno spirito che sono dentro la scultura e la pittura. Questa è la sua grandezza, la sintesi formidabile del Rinascimento.».


La parabola di un artista predestinato – narrata da Vasari nelle Vite con l’ammirazione che già suscitava nei contemporanei – capace di realizzare tra Firenze, Bologna e Roma una sequenza di capolavori che lo affermano come un maestro assoluto, venerato, copiato, rispettato per tutti i secoli a venire, fino ai giorni nostri. Le parole di Sgarbi guidano lo sguardo alla ricerca delle fonti e delle consonanze che le opere, opportunamente interrogate, ci suggeriscono: così sentiamo nostro il dolore muto e senza tempo della Madonna della Pietà vaticana, la forza interiore del David, proviamo la stessa vertigine provata da Raffaello nella Cappella Sistina, di fronte al gesto assoluto che unisce e allontana Dio e l’Uomo. Ancora vibriamo dell’energia che la pietra trasmette ai Prigioni, al Mosè, all’estremo abbraccio tra la madre e il figlio nella Pietà Rondanini. E in questo viaggio Michelangelo non ci appare mai solo: egli studia e rivoluziona la lezione dei maestri del passato – Masaccio, Donatello, Antonello da Messina –, si confronta con gli artisti coevi – Niccolò dell’Arca, Bellini, Mantegna –, e dialoga con i pittori e scultori successivi su cui eserciterà la sua influenza, dai manieristi che ne subiranno il mito a Tiziano, Caravaggio, Picasso, Pollock, fino all’arte contemporanea. Vittorio Sgarbi insegue Michelangelo nello stupore della bellezza, indaga le ombre della sua personalità inquieta, e pagina dopo pagina la storia del più grande di tutti diventa una storia che ci riguarda, il racconto del genio che ha mostrato al mondo l’anima dell’uomo. “Michelangelo evoca fantasmi. Nelle sue opere non c’è soltanto la bellezza e la pienezza della forma, ma anche il tentativo di cogliere uno stato d’animo e uno spirito che sono dentro la scultura e la pittura. Questa è la sua grandezza, la sintesi formidabile del Rinascimento. 


 

ART OF PRESENCE - Shaping the Future through Creativity - Curated by Stefania Carrozzini

Bonnie Eisen, Lizzie Crawford, Sabine Hemming, Gro Folkan
Kerstin Grobler, Josefin Hill, Gerda Falke, Paul Zawadzki
 

Opening Reception:  
Thursday December 7th, 2023 
6-8 PM
 
12.01.2023 – 12.14.2023
 

Montserrat Contemporary Art, in collaborazione con MyMicroGallery, è lieta di annunciare "Art of Presence: shaping the Future through Creativity", a cura di Stefania Carrozzini. La mostra collettiva presenta le opere di otto artisti particolarmente sensibili al tema. Se dovessimo individuare alcuni denominatori comuni tra le opere presentate, sarebbe senza dubbio la loro intenzione di integrare la nozione di tempo della materialità in un linguaggio visivo e semantico.
 

Che cos’è il presente ? E soprattutto come si rapporta l’arte al presente? Intanto possiamo dire che il tempo è forse mistero più grande. Lo si può misurare soltanto in maniera indiretta, e il suo susseguirsi in una sequenza di movimenti su corpi, oggetti, paesaggi, lascia la sensazione dello scorrere incessante  di questa forza invisibile. E’ significativa la ricerca di molti artisti contemporanei che nel loro lavoro hanno provato non a rappresentare ma a presentare il tempo: come percezione quotidiana, osservandolo, condensando, o allungando il suo flusso. L’arte della performance è stata la disciplina che per eccellenza ha dato valore al momento del qui ed ora. Si pensi ad esempio a Marina Abramovic con l’iconica performance “The artist is present”.

Diversi sono gli spunti e riflessioni che questa mostra propone, a partire dal titolo che lega l’arte al tempo in  quanto presente, ma anche come presente che genera futuro, e come la creatività, intesa in tutti i suoi aspetti, modelli  e plasmi nel divenire i processi evolutivi dell’essere umano.  L'arte della presenza, nel contesto di dare forma al futuro attraverso la creatività, significa essere pienamente coinvolti nel momento attuale e usare le proprie capacità creative per influenzare ciò che ci aspetta. Si tratta di usare la propria immaginazione, innovazione e visione, per creare un futuro migliore attraverso l’arte, o qualsiasi altra strada in cui la creatività può avere un forte impatto. Questo concetto sottolinea l'importanza della consapevolezza di percepirsi come creatori del proprio destino, in cui la nostra vita è la forma più alta di creatività. L’arte della presenza nel time loop analogico digitale è intesa come attività creativa che si pone come  il nostro stare al mondo nell’era digitale è un continuo siamo distratti spesso da dispositivi che ci collocano in un tempo altro, camminiamo ma non osserviamo perché  abbiamo sempre lo  sguardo fisso sullo  schermo dello Smartphone, in un perenne dislocamento temporale. 

Abitare il qui e ora è dunque un’arte, contempla un esercizio, una disciplina. E nel time loop del nostro presente espanso si pone come tratto dominante, con ciò che identifica il nostro spirito del tempo. Tutto ruota intorno alla presenza  dialettica tra effimero e durevole e noi, consapevoli della transitorietà del nostro essere, ci opponiamo con un pensare e un fare che diano forma a contenuti durevoli. Alla base c’è sempre la volontà di andare oltre l’effimero, di ricongiungersi anche per un istante all’eternità e al senza tempo. E’ incredibile come nel mondo dell’intelligenza artificiale resistano i mezzi tradizionali di espressione, tra cui  la pittura.  E resistono alla smaterializzazione sempre più spinta del reale perché fanno parte di  un tipo di esperienza che non può essere sostituita con il virtuale, in quanto ci riporta al corpo, alla materia. E’ un processo che si sviluppa nella consapevolezza dello shock antropologico a cui stiamo assistendo, uno shock non ancora identificato come reale pericolo. Il  buco nero dell’online o meglio dell’onlife,  divorerà sempre di più   l’intera realtà offline, la vita come tale. In una realtà sempre più  iperconnessa non ci resta, allora che salvare la presenza, la nostra presenza creativa che ci contraddistingue come umani.


Montserrat Contemporary Art, in collaboration with MyMicroGallery, is delighted  to announce,  “Art of Presence: shaping the Future through Creativity” curated by Stefania Carrozzini. The group exhibition features work of eight artists particularly sensitive to the topic. If we had to identify some common denominators among the works presented here, it would be undoubtedly be their intention to integrate notion of time of materiality into a visual and semantic language. 
What is the present ? And above all, how does art relate to the present ? Meanwhile, we can say that time is perhaps the greatest mystery. It can be measured only indirectly, and its succession in a sequence of movements on bodies, objects, landscapes, leaves the feeling of the unceasing flow of this invisible force. Significantly, many contemporary artists have tried in their work not to represent but to present time: as an everyday perception, observing it, condensing it, or stretching its flow. Performance art has been the discipline par excellence that has given value to the moment of the here and now. Consider, for example, Marina Abramovic with her iconic performance "The artist is present."
 
Several insights and reflections are offered by this exhibition, starting with the title that links art to time as the present, but also as the present that generates the future, and how creativity, understood in all its aspects, models and shapes in becoming the evolutionary processes of human beings.  The art of presence, in the context of shaping the future through creativity, is about being fully engaged in the present moment and using one's creative abilities to influence what lies ahead. It is about using one's imagination, innovation and vision, to create a better future through art, or any other avenue where creativity can have a strong impact. This concept emphasizes the importance of the awareness of perceiving oneself as the creator of one's own destiny, in which our life is the highest form of creativity.
 
The Art of Presence in the analog digital time loop is understood as a creative activity that arises as our being in the world in the digital age is a continuous, we are often distracted by devices that place us in another time, we walk but do not observe because we always have our gaze fixed on the screen of the Smartphone, in a perpetual temporal displacement. 
Inhabiting the here and now is thus an art, contemplates an exercise, a discipline. And in the time loop of our expanded present, it stands as a dominant trait, with what identifies our spirit of time. Everything revolves around the dialectical presence between the ephemeral and the lasting, and we, aware of the transience of our being, counter it with thinking and doing that shape lasting content. Underlying this is always the will to go beyond the ephemeral, to reconnect even for an instant with eternity and timelessness. It is amazing how in the world of artificial intelligence traditional means of expression, including painting, endure.  And they resist the ever-increasing dematerialization of the real because they are part of a kind of experience that cannot be replaced with the virtual, as it brings us back to the body, to matter.
It is a process that develops in awareness of the anthropological shock we are witnessing, a shock not yet identified as a real danger. The black hole of online, or rather onlife, will increasingly devour the entire offline reality, life as such. In an increasingly hyperconnected reality we have no choice, then, but to save presence, our creative presence that distinguishes us as humans.(S.C.)


The exhibition will be visible at Montserrat Gallery 
until December 14, 2023
Info for  selling inquiries: 
T. 212 268-0026    
 
The catalogue will available in the gallery 
 
Gallery hours:  Wednesday to Saturday 12 am to 6 pm 
montserratcontemporaryart@mail.com
www.montserrat.us  
www.stefaniacarrozzini.com

 


 

Stefan Tcherepnin at Kunsthalle Zürich

martedì 21 novembre 2023

The Banksy Interviews: Creating A Street Art Revolution | The Rise Of Outlaw Art | Perspective

LEZIONI D'ARTE (CONTEMPORANEA) Banksy, o della street art

È morto il giornalista e critico d’arte Enzo Rossi-Ròiss

È morto il giornalista e critico d’arte Enzo Rossi-Ròiss

“Roma Arte in Nuvola”, un viaggio tra arte antica e contemporanea

“Roma Arte in Nuvola”, un viaggio tra arte antica e contemporanea

7 mostre di fotografia a Milano da non perdere | Vogue Italia

7 mostre di fotografia a Milano da non perdere | Vogue Italia: Moda, architettura, politica e molto altro nelle foto esposte in queste settimane a Milano

Raffaella Carrà. Tra moda e mito. Ediz. illustrata di Massimiliano Capella (24 ore Cultura)

 Raffaella Carrà è icona pop: ballerina, cantante, donna di grande talento, generosità, progressista e, soprattutto, libera. Questo volume racconta il mito attraverso un ampio apparato iconografico, composto da foto di repertorio e materiale inedito, che la ritrae con abiti e costumi di scena che hanno segnato una vera e propria rivoluzione nel mondo dello spettacolo e che ancora oggi continuano ad essere fonte di ispirazione per il mondo della moda e per le celebrities. Un volume di ampio formato, con finiture di pregio, per celebrare la figura di Raffaella Carrà, protagonista assoluta della televisione italiana e della storia del costume. Con la Direzione artistica di Sergio Iapino. 

 


 

Gilbert & George: The Great Exhibition, 1971-2016 / Luma Westbau & Kunsthalle Zürich

domenica 19 novembre 2023

Nils Amadeus Lange / Performance at Kunsthalle Zürich

Lo store di Triennale Milano migliore libreria museale permanente in Italia

Secondo la Giuria della I Edizione del Premio RO.ME – Museum Exhibition ‘Libreria Museale Italiana 2023’

In occasione della sesta edizione di RO.ME – Museum Exhibition, Fiera internazionale sui musei, i luoghi e le destinazioni culturali (15-17 novembre 2023), una giuria composta da Andrea Billi, Sapienza Università di Roma; Paolo Conti, giornalista del “Corriere della Sera”; Sophie Languillame, direttrice di Popasch; e dall’editore Francesco Palombi, ha selezionato le migliori librerie tra i musei italiani.

Tra queste, lo store di Triennale Milano, gestito da Electa editore dal 2016.

I riconoscimenti sono stati comunicati, giovedì 16 novembre, presso la Fiera di Roma, al termine della tavola rotonda che ha fatto il punto a 30 anni esatti dalla promulgazione della Legge Ronchey.

Il progetto di allestimento dello store di Triennale Milano è firmato da Patricia Urquiola. Elementi dominanti sul perimetro dello spazio sono gli archi in lamiera forata, strutture plastiche che giocano con l’architettura originale di Triennale, “insistendo” sulla sua storia.

Lo spazio interno, abitato da arredi componibili sempre disegnati da Urquiola, accoglie il pubblico come un contenitore – versatile e aperto – per le arti visive, che custodisce ed esalta, al modo di una cornice, oggetti talvolta unici.

La libreria rinnova costantemente il suo assortimento: è specializzata nei settori della architettura e del design – con volumi illustrati, saggistica e pubblicazioni periodiche nazionali e internazionali – ma accoglie anche titoli di grafica, moda, arti figurative, nonché focus di approfondimento sulla fotografia e sulle principali forme creative della contemporaneità, senza trascurare la letteratura e la filosofia e in stretta connessione con il programma espositivo di Triennale. Cuore dell’offerta editoriale del bookshop e perno del concept espositivo sono i cataloghi delle mostre, cui si affianca sempre una ricca selezione di approfondimenti tematici.

I libri sono liberamente mescolati agli oggetti e agli accessori di design, ai gioielli, alla cartotecnica, in un insieme in costante aggiornamento che offre ai visitatori continue occasioni di scoperta e suggestive connessioni.

Tra le proposte più interessanti, il merchandising di Triennale: un assortimento ricco di prodotti che recano l’iconico logo “T”, disegnato dallo studio svizzero Norm, e che Electa realizza ponendo grandissima attenzione alla ecosostenibilità e alla certificazione di ogni fase della filiera produttiva; la più recente produzione, realizzata per Triennale ed Electa da Studio Sonnoli, è ispirata alle icone del design, con una elegante riproposizione degli oggetti che hanno fatto la storia degli ultimi decenni.

Specializzata in architettura, design, grafica, moda, fotografia e arte, propone ai visitatori di Triennale il più vasto assortimento di novità dei principali marchi leader dell’editoria italiana e internazionale. Tra gli editori: Birkhauser Publishers, Contrasto, Corraini, Die Gestalten Verlag, Dom Publishers, El Croquis Editorial, Einaudi, Hatje Cantz, Hirmer Verlag Munchen, Johan & Levi, Jovis, Jrp Ringier Kunstverlag, Kehrer, L’Ippocampo, Lars Muller Publishers, Laterza, Laurence King Publication, Olschki, Lettera Ventidue, List Lab, Moma, Mousse Publishing, Penguin, Phaidon, Prestel, Quodlibet, Silvana Editoriale, Skira, Taschen, Tate Gallery Publishing, Thames&Hudson Ltd, Victoria&Albert, Walther Koenig Verlag.

L’offerta editoriale riguarda anche cataloghi e approfondimenti tematici sulle mostre in programmazione e si estende a una selezione delle principali testate di settore specializzate (Casabella, Domus, Interni, Lotus, DDN, Archetipo, Area, IQD, Arte e Critica, Artforum, Inside Art e diverse altre).

È disponibile inoltre una selezione di elementi d’arredo (Design Memorabilia, Danese, L’Abitare Milano, Seletti…) e accessori hi-tech (gli oggetti di design led di GING-KO Electronics, touch pen, power bank solari, etc. di XD Design).

L’offerta comprende, accanto a gioielli (tra cui i pezzi di Barbara Proverbio e di Art Pod), anche oggetti di cartotecnica selezionati tra i principali brand del design italiano (Moleskine, Fabriano, Martini 1866 e Nava). (foto di Gianluca di Ioia)

 


 

 

 

sabato 18 novembre 2023

Flora — Google Arts & Culture

Flora — Google Arts & Culture

John Gerrard — Google Arts & Culture

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Art Nouveau — Google Arts & Culture

Art Nouveau — Google Arts & Culture: Leaf Work

Bertel Thorvaldsen — Google Arts & Culture

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Meet the Royal Academy — Google Arts & Culture

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Lara Dâmaso. Performance at Kunsthalle Zurich

Cloni d’arte. Il souvenir al bookshop? Adesso è una statua (eco sostenibile) riprodotta in fibra di mais- Corriere.it

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Anche in Italia ci vorrebbe un Museo dell'arte proibita | Il Foglio

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Milano, al Cam Pecetta appuntamento tra riqualificazione e arte

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mercoledì 15 novembre 2023

William Morris. Alla ricerca della bellezza perduta di Pia Valentini e Giancarlo "Elfo" Ascari (24 Ore Cultura)

Una graphic novel dedicata a uno dei personaggi più interessanti della scena artistica del XIX secolo: William Morris. Designer, artista e scrittore, fondò il movimento Arts and Crafts, promosse il ritorno all’artigianato e al lavoro manuale e conferì agli artigiani il riconoscimento di artisti, anticipando il concetto di “pensa globalmente, compra localmente”. Ma Morris è stato anche un socialista utopista, lottava per politiche del lavoro più eque, che prevedessero salari adeguati e la salvaguardia della salute degli operai, promuoveva l’emancipazione femminile e, infine, esortava i consumatori all’autoproduzione e a consumare consapevolmente.