Trasformando ogni tela in una storia viva e universale, Nessun dipinto mi spezzerà il cuore non è solo un meraviglioso viaggio nell’arte ma una celebrazione della sua capacità di parlare al cuore di ognuno di noi.
T.A.Z. Weblog Party
sabato 5 ottobre 2024
Nessun dipinto mi spezzerà il cuore di Sabrine El Mayel (Becco Giallo)
Fiori di Andrea Giannetti (I Quaderni del Bardo Edizioni)
Camelia, Anemone, Lilium, Peonia, Azalea: cinque fiori come espressione del pudore, dell’omaggio alla memoria e del riscatto. I protagonisti del romanzo Fiori partecipano a un programma terapeutico sperimentale della commissione Pegaso, impegnandosi a elaborare nei successivi trenta mesi una sorta di diario della loro vita quotidiana. Per tutelare la privacy del dolore che li accomuna, ai cinque partecipanti è lasciata la libertà di sostituire, o meno, il nome del proprio figlio deceduto con quello di un fiore. L’unica condizione è che ciascuno di loro includa nel testo una riflessione sul proprio futuro. Le storie s’intrecciano con continui richiami e allusioni. Ogni personaggio arricchisce la narrazione con dettagli e riflessioni personali, contribuendo a una visione collettiva e, al contempo, individuale dell’esperienza del lutto. Luigi Benotti, dopo anni, riprende la sua attività di liutaio. Molti dei suoi clienti sono ragazzi che arrivano al laboratorio con le loro chitarrine da riparare e le loro inquietudini adolescenziali. Presto, Luigi diventa un mentore per questi giovani. Con un profondo senso di pentimento, Luigi cerca di colmare la distanza che lo separava da suo figlio, imparando a comunicare meglio con i ragazzi della stessa età che aveva Anemone quando è morto. Una teoria sostiene che alcune antiche popolazioni inviassero i giovani in guerra per liberarsene.
Qualcosa di simile sembra permeare la mente di Marika Persio, a giudicare dalla sua morbosa passione per i diorami militari, che allestisce con tenacia ed emotiva partecipazione: raffigurazioni tridimensionali in miniatura di battaglie storiche. Marika sembra trarre piacere dal controllo spazio-temporale che può esercitare sugli schieramenti contrapposti, formati da soldatini dall’aspetto di giovani guerrieri, decidendo a suo piacimento il momento dello scontro.
Francesca Liverzani continua a evocare il suo mitico viaggio di nozze a Parigi, già raccontato nei minimi dettagli molti anni prima al suo Giglio.
Patrick Holmes, convinto di poter attenuare il terrore per l’oscurità di sua figlia defunta, ottiene il permesso di fare running quotidiano nel cimitero in cui è sepolta la sua Peonia.
Arturo Merzario affoga il proprio dolore nell’alcol e cerca di fuggire il più lontano possibile dai suoi ricordi.
Mentre la personalità di ciascun personaggio si delinea sempre più chiaramente attraverso dettagli e riflessioni, l’esperimento della commissione Pegaso rivela la sua ragion d’essere solo verso il finale, svelando una realtà sconvolgente che cambierà definitivamente la prospettiva e il giudizio del lettore.
“Corro per non pensare a chi sono. Corro per pensare esclusivamente a raggiungere con la mente. Non m’importa che appaia come una stravaganza. È qualcosa di cui non posso fare a meno, per non soccombere all’orrore: non una sensazione puntuale e fugace in me, ma un sottofondo permanente. Raggiungo con la mente e con lo spirito mia figlia, ferma nel passato e nel mondo ultraterreno in cui si trova. Finché sarò in grado di correre, le terrò compagnia a modo mio, per mitigare lo smarrimento, il terrore che starà provando da sola, là dove si trova! Finché vivrò, le starò vicino come posso, attraverso altri che si trovano nella sua stessa dimensione, integrandomi empaticamente nell’attivazione narrativa della loro vita passata.
L’azione, infatti, dev’essere mediata. Non potrei mai farlo io direttamente. Nathalie, si spaventerebbe ancora di più! Dopodiché, quando la raggiungerò perché sarà arrivata la mia ora, il problema non si porrà più. (un estratto dal libro)
ANDREA GIANNETTI – Filologo e scrittore, vive a Roma e insegna Filologia romanza presso l’Università degli Studi Roma Tre. È autore di romanzi, Per farti venire alla finestra, Robin editore, Roma 2012; Phosphorus, Italic, Pequod, Ancona 2019; e di una raccolta di racconti, Miliadusso e altre storie di espiazione, Italic, Pequod, Ancona 2013. Per la rivista “Nuovi argomenti” ha pubblicato i seguenti racconti. A papà glielo dico domani, NA, n. 58, aprile-giugno 2012; Visita ai laghi, NA, n. 72, ottobre-dicembre 2015; Quel che so di lei, NA, n. 62, aprile-giugno 2013. Con Fiori, nel 2023, ha vinto il “Premio Europa in versi e in prosa”, per romanzi inediti. È inoltre autore di volumi e articoli di carattere scientifico; in particolare, di edizioni critiche di testi letterari medievali provenzali e italiani.
venerdì 4 ottobre 2024
Monet. L'arte più grande di Anne Sefrioui (L'Ippocampo)
Maestro del plein air, in contrasto con l’Accademia, Monet ha rivoluzionato l’arte anticipando gli azzardi dell’astrazione e lasciandoci un’opera di vibrante modernità.
giovedì 3 ottobre 2024
mercoledì 2 ottobre 2024
Le ville venete di Andrea Palladio (Abscondita)
"Leggendo questo trattato, è facile accorgersi di quanto Palladio ami le ville. L'architetto non è un grande letterato: il suo stile è piuttosto faticoso, le frasi si dipanano con lentezza, ma, quando scrive delle ville, il suo linguaggio si fa più sciolto. Egli, principale esponente di un nobile classicismo, affronta con disinvoltura e, si direbbe, quasi con piacere, temi banali: dalle zanzare alla bollitura dei legumi, dal tipo di piante che crescono lungo i corsi d'acqua al problema del puzzo dei letami. Così facendo, dimostra la sua grande concretezza, il senso pratico che lo porta ad agire sempre «sul campo», mai in modo astratto, ma anzi verificando personalmente ogni dettaglio. Si comprende così come le ville siano nate esattamente per il luogo in cui si trovano: non sono oggetti interscambiabili fra loro o (come è invece spesso avvenuto, specie nel mondo anglosassone) ricalcabili e «trapiantabili» altrove. Il genius loci caratterizza e indirizza ogni progetto, in un rapporto inscindibile con il contesto naturale e con la volontà del committente. Poiché, conclude Palladio con una punta di autoironia, «spesse volte fa bisogno all'architetto accommodarsi più alla volontà di coloro che spendono, che a quello che si devrebbe osservare»." (dalla postfazione di Stefano Zuffi)
domenica 29 settembre 2024
Da cimeli a beni culturali. Fonti per una storia del patrimonio scientifico italiano di Elena Canadelli e Paola Bernadette Di Lieto (Editrice Bibliografica)
Città foresta umana. L’empatia ci aiuta a progettare di Mario Cucinella, Serena Uccello (Einaudi)
Mario Cucinella, uno degli architetti e designer italiani di maggior fama internazionale, si racconta, descrivendo al contempo la sua idea di progetto.
sabato 28 settembre 2024
venerdì 27 settembre 2024
La signora Bauhaus di Jana Revedin (BEAT)
L'autunno. Visto dai maestri della stampa giapponese. Ediz. illustrata di Anne Sefrioui (L'Ippocampo)
Tra foreste rosseggianti, squillanti crisantemi e dame baciate dalla luna, ogni immagine diviene oggetto di contemplazione e fonte di bellezza.
giovedì 26 settembre 2024
Icone by Oscar. Ediz. illustrata (L'Ippocampo)
Per la prima volta un volume riporta alla luce il tesoro di Oscar Abolafia, composto da oltre 300 000 fotografie che ritraggono icone del cinema, della musica, dell’arte, dello spettacolo e della politica.
Il racconto dell'architettura. Scrittura e narrazione nell'opera di Stefano Boeri di Matheus Cartocci (Quodlibet)
mercoledì 25 settembre 2024
La continuazione degli occhi. Ecfrasi e forma-Galeria nelle poesie della Neoavanguardia (1956-1979) di Chiara Portesine (Scuola Normale Superiore)
I rapporti con la pittura, la fotografia e il teatro hanno segnato il percorso della Neoavanguardia ancora prima della fondazione del Gruppo 63. Esplorando gli archivi dei pittori, le corrispondenze private, le riviste d’arte, questo libro si interroga su un genere – quello della ‘poesia da catalogo’ – e sulla dialettica tra scrittura sperimentale e immagini nella creazione progressiva di un mito interdisciplinare. A partire dalla produzione dei Novissimi (soprattutto di Edoardo Sanguineti e Nanni Balestrini) e dal ‘distaccamento emiliano’ della Neoavanguardia (Corrado Costa, Giulia Niccolai e Adriano Spatola), il volume si apre anche alle poesie di un critico d’arte (Cesare Vivaldi) e ai testi di un artista (Gianfranco Baruchello), cercando di intrecciare, in chiave interdisciplinare, tema e metodologia
Michael Kenna Venezia. Memorie e tracce. Ediz. illustrata a cura di Sandro Parmiggiani (Skira)
martedì 24 settembre 2024
lunedì 23 settembre 2024
domenica 22 settembre 2024
sabato 21 settembre 2024
mercoledì 18 settembre 2024
martedì 17 settembre 2024
La spada e la memoria. Giovanni Acuto e Niccolò da Tolentino: i condottieri del Duomo di Firenze fra storia, arte e conservazione a cura di Lorenzo Fabbri (Officina Libraria)
Nel Duomo di Firenze i laici non avevano diritto alla sepoltura, a meno che non si trattasse di personalità di spicco, che per particolari benemerenze avessero meritato il pubblico riconoscimento di eroi della patria. È il caso di due grandi condottieri, l’inglese John Hawkwood (alias Giovanni Acuto) e il marchigiano Niccolò da Tolentino, che fra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento perirono mentre erano al servizio della repubblica gigliata. Tuttavia la riconoscenza di Firenze andò oltre l’assegnazione del prestigioso luogo di sepoltura, giacché a distanza di pochi decenni la rappresentazione dipinta dei loro cenotafi, sormontati dalle loro figure a cavallo, fu commissionata a due grandi artisti come Paolo Uccello e Andrea del Castagno, i cui rispettivi capolavori a fresco decorano ancora oggi la parete sinistra di Santa Maria del Fiore. Nelle pagine di questo libro l’analisi storico-artistica e la ricostruzione della vicenda conservativa dei due dipinti si uniscono nel richiamare l’attenzione sulla loro straordinaria «capacità di esprimere la valenza non solo civica ma perfino patriottica della cattedrale fiorentina».
Bruce Weber in Triennale
Il 21 e il 22 settembre 2024, in occasione della Milano Fashion Week, Triennale Milano presenta due serate dedicate al fotografo e regista statunitense Bruce Weber, protagonista indiscusso della fotografia internazionale di moda e non solo. Nel corso della sua carriera Bruce Weber ha fotografato per le più importanti riviste e ha pubblicato cinquantatré libri. Le sue fotografie sono state esposte in oltre novanta mostre in gallerie e musei in tutto il mondo. Ha inoltre realizzato otto film, premiati e apprezzati dalla critica.
Triennale rende omaggio al grande fotografo e regista presentando due dei suoi film più significativi. Il primo che verrà proiettato sabato 21 settembre alle ore 21.00 è The Treasure of His Youth: The Photographs of Paolo Di Paolo (2022), documentario sulla vita e la carriera del fotografo Paolo Di Paolo che Weber ha realizzato dopo essersi imbattuto per caso in un suo scatto di Pier Paolo Pasolini in una piccola galleria romana. Classe 1925, Di Paolo ha lavorato intensamente come fotoreporter negli anni Cinquanta e Sessanta, ritraendo gente comune ma anche i protagonisti del cinema e della cultura dell’epoca, da Anna Magnani a Grace Kelly, da Ezra Pound a Pier Paolo Pasolini, da Giuseppe Ungaretti a Giorgio de Chirico. Tra i principali fotografi del settimanale “Il Mondo”, diretto da Mario Pannunzio, e con la chiusura della rivista nel 1966 e l’avvento del giornalismo degli scandali e dei paparazzi, si ritirò in campagna e abbandonò completamente la fotografia.
Il secondo documentario, in programma domenica 22 settembre alle ore 21.00, è LET’S GET LOST (1988), secondo film di Bruce Weber, in cui racconta la vita del grande musicista jazz scomparso Chet Baker e che gli è valso una candidatura agli Oscar come miglior documentario. Alla sua uscita il documentario si è rivelato un evento nei numerosi festival cinematografici ai quali ha partecipato, tra cui la Mostra del Cinema di Venezia, dove ha vinto il Premio della critica, e la rassegna del MoMA di New York “New Directors/New Films” del 1989. LET’S GET LOST, che è anche il titolo di un brano di Baker rimasto a lungo fuori catalogo, trasmette efficacemente l'energia espressa da Baker e dalla sua musica.
Sabato 21 settembre la proiezione sarà preceduta dall’introduzione di Carla Morogallo, Direttrice generale di Triennale Milano, e da una conversazione con Bruce Weber, Silvia Di Paolo, figlia di Paolo di Paolo, Luca Stoppini, consulente scientifico del dipartimento moda di Triennale Milano, e Angelo Flaccavento, giornalista e critico di moda.
Le due serate sono parte del public program e delle attività che Triennale Milano dedica alla moda e alla sua relazione con il design. Le diverse iniziative – che includono progetti espositivi, incontri, giornate di studio, proiezioni, workshop e altre attività – confluiscono nel dipartimento moda di Triennale, che si occupa di studiare, esporre e valorizzare archivi e patrimoni legati alla moda e di promuovere percorsi formativi in dialogo con scuole e università.