Triennale Milano presenta dal 25 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024 la mostra Pittura italiana oggi, a cura di Damiano Gullì, curatore per arte contemporanea e public
program di Triennale, con progetto di allestimento dello Studio Italo Rota.
L’esposizione, il cui titolo
riprende l’omonimo volume edito da Multhipla/Giancarlo Politi nel 1975, è
dedicata alla pittura italiana contemporanea e riunisce il lavoro di 120 tra i più interessanti artisti e
artiste italiani, nati tra il 1960 e il 2000.
Nell’anno
delle celebrazioni del centenario di Triennale Milano, Pittura italiana oggi si ricollega
idealmente alla storia dell’istituzione riprendendo le suggestioni delle mostre
della pittura murale, organizzate nel Palazzo dell’Arte a partire dal 1933, e
quelle dell’allestimento di Luciano Baldessari per la 9ª Esposizione Internazionale del
1951. In questo modo
si vuole evidenziare come la pittura sia stata oggetto di analisi e di
restituzione espositiva da parte di Triennale fin dalla sua fondazione, in un
vivace dialogo tra le discipline.
Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, afferma: “Dopo il
rinnovato Museo del Design Italiano e la mostra Home Sweet Home, presentiamo un terzo progetto espositivo pensato
per l’anno del centenario di Triennale: una grande mostra sullo stato della
pittura italiana contemporanea, che parte dal recupero della storia
dell’istituzione e che diventa anche l’occasione per una lettura del panorama
contemporaneo dell’arte, attraverso il linguaggio espressivo della pittura.”
Damiano Gullì, curatore della mostra, dichiara: “Pittura italiana oggi nasce
da anni di ricerche, studio visit e incontri, umani e professionali, con
artiste e artisti in tutta Italia. La scena emersa è di straordinaria vivacità.
Triennale, collegandosi alla sua storia, accetta così la sfida di presentarla nella
sua complessità offrendo l’occasione per una analisi di tale scena con
l’obiettivo di promuoverla e valorizzarla nel nostro Paese e nel mondo.”
Pittura italiana oggi evidenzia ricchezza e complessità della pittura
italiana in tutte le sue declinazioni e sfaccettature, dalle contaminazioni e
slittamenti disciplinari alla rilettura e stravolgimento di tecniche e
iconografie della tradizione fino a una “pittura espansa” che va al di là del
supporto/tela per “invadere” spazi e superfici.
In mostra sono stati
individuati singoli exempla
rappresentativi, attraverso un’opera per artista, realizzata tra il 2020 e il
2023, in grado di offrire sguardi trasversali, letture e interpretazioni
originali della nostra contemporaneità. Ne è derivata una mappatura
intergenerazionale, restituzione prismatica delle plurime sfaccettature del
fare pittura oggi. L’arco temporale preso in considerazione ha visto
eccezionali trasformazioni e stravolgimenti storici, sociali ed economici –
dalla pandemia alla guerra alla paventata messa in crisi, e scomparsa, dell’autorialità
a causa delle evolute applicazioni dell’intelligenza artificiale – i cui
riflessi, diretti e indiretti, possono essere colti in molte delle opere
esposte.
La mostra si
articola in un percorso in cui sono esposte 119 opere di artisti di diverse
generazioni, tra cui, per citarne solo alcuni, Stefano Arienti, Francesca
Banchelli, Lorenza Boisi, Pierpaolo Campanini, Guglielmo Castelli, Adelaide Cioni, Chiara Enzo, Paolo Gonzato,
Giulia Mangoni, Beatrice Marchi, Margherita
Manzelli, Pietro Moretti, Maria Morganti, Francis Offman, Jem
Perucchini, Alessandro Pessoli, Aronne Pleuteri, Nazzarena Poli Maramotti, Pietro
Roccasalva, Alice Visentin.
Il progetto di allestimento
dello Studio Italo Rota propone un
sistema modulare aperto in cui muoversi liberamente tra le opere, non ordinate
secondo criteri cronologici ma accostate in un dinamico gioco combinatorio,
assecondando continui slittamenti dalla figurazione all’astrazione, e
viceversa, evidenziando
come i confini tra queste due polarità siano oggi fluidi, porosi e, per certi
versi, interscambiabili. Alcuni artisti sono
stati inoltre invitati a misurarsi con i moduli allestitivi e con lo spazio
espositivo di Triennale per dare vita a speciali commissioni di opere
site-specific, ideale rimando agli storici
interventi pittorici ambientali in Triennale. La produzione dei
materiali utilizzati nell’allestimento prevede nella sua fase produttiva una
riduzione quantitativa del materiale d’origine. La mostra si indirizza così
verso il 100% di non produzione di CO2 e di non uso di materiali di finitura,
colle, pitture, stucchi, saldature.
La mostra è accompagnata da un catalogo,
edito da Electa, con le introduzioni istituzionali di Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, e Pierpaolo Piccioli, Direttore Creativo
di Valentino; i contributi critici di Damiano
Gullì, curatore della mostra, Francesco
Bonami, critico d’arte e curatore, Suzanne
Hudson, critica e storica dell’arte, e Davide
Ferri, critico e curatore; una conversazione sulla pittura tra Hans Ulrich Obrist, Direttore artistico
delle Serpentine Galleries, Londra, e Katharina
Grosse, artista,
moderata da Larissa Kikol, critica e
storica dell’arte; un testo sulla storia della pittura italiana dal 1959 al
1979 di Laura Cherubini, storica e
critica d’arte, e Andrea Viliani,
Direttore del Museo delle Civiltà di Roma, e uno sulla storia della pittura
murale in Triennale di Marilia
Pederbelli, assistente curatrice di Triennale; un testo sul progetto di
allestimento dell’architetto Italo Rota e
le schede delle opere scritte dalle critiche e curatrici Lisa Andreani, Annika
Pettini e Simona Squadrito.
Oltre al
catalogo, la mostra sarà accompagnata da un podcast, prodotto da Triennale Milano e scritto e realizzato da Tiziano Scarpa, che approfondirà i temi
del percorso espositivo.
Saranno in
mostra le opere di: Beatrice Alici
(San Donà di Piave, 1992), Paola
Angelini (San Benedetto del Tronto, 1983), Silvia Argiolas (Cagliari, 1977), Stefano Arienti (Asola, 1961), Francesca
Banchelli (Montevarchi, 1981), Riccardo
Baruzzi (Lugo, 1976), Andrea
Barzaghi (Monza, 1988), Romina Bassu
(Roma, 1982), Alessandro Bazan
(Palermo, 1966), Angelo Bellobono
(Nettuno, 1964), Thomas Berra
(Desio, 1986), Luca Bertolo (Milano,
1968), Lorenza Boisi (Milano, 1972),
Bea Bonafini (Bonn, 1990), Marco Bongiorni (Garbagnate Milanese,
1981), Benni Bosetto (Merate, 1987),
Thomas Braida (Gorizia, 1982), Michele Bubacco (Venezia, 1983), Pierpaolo Campanini (Cento, 1964), Pietro Capogrosso (Trani, 1967), Linda Carrara (Bergamo, 1984), Valerio Carrubba (Siracusa, 1975), Guglielmo Castelli (Torino, 1987), Manuele Cerutti (Torino, 1976), Andrea Chiesi (Modena, 1966), Marco Cingolani (Como, 1961), Adelaide Cioni (Bologna, 1976), Roberto Coda Zabetta (Biella, 1975), Claudio Coltorti (Napoli, 1989), Gianluca Concialdi (Palermo, 1981), Rudy Cremonini (Bologna, 1981), Pierpaolo Curti (Lodi, 1972), Valentina D’Amaro (Massa, 1966), Davide D’Elia (Cava dei Tirreni, 1973),
Enrico David (Ancona, 1966), Francesco De Grandi (Palermo, 1968), Roberto de Pinto (Terlizzi, 1996), Marta Dell’Angelo (Pavia, 1970), Alberto Di Fabio (Avezzano, 1966), Stanislao Di Giugno (Roma, 1969), Patrizio di Massimo (Jesi, 1983), Gianluca Di Pasquale (Roma, 1971), Fulvio Di Piazza (Siracusa, 1969), Chiara Enzo (Venezia, 1989), Alice Faloretti (Brescia, 1992), Matteo Fato (Pescara, 1979), Alessandro Fogo (Thiene, 1992), Andrea Fontanari (Trento, 1996), Giulio Frigo (Arzignano, 1984), Giorgia Garzilli (Napoli, 1992), Oscar Giaconia (Milano, 1978), Emilio Gola (Milano, 1994), Paolo Gonzato (Busto Arsizio, 1975), Cecilia Granara (Jeddah, 1991), Diego Gualandris (Alzano Lombardo,
1993), Agnese Guido (Copertino,
1982), Sebastiano Impellizzeri
(Catania, 1982), Massimo Kaufmann
(Milano, 1963), Pesce Khete (Roma,
1980), Andrea Kvas (Trieste, 1986), Francesco Lauretta (Ispica, 1964), Viola Leddi (Milano, 1993), Iva Lulashi (Tirana, 1988), Marta Mancini (Roma, 1981), Giulia Mangoni (Isola del Liri, 1991), Margherita Manzelli, (Ravenna, 1968), Beatrice Marchi (Gallarate, 1986), Andrea Martinucci (Roma, 1991), Fabio Marullo (Catania, 1973), Fulvia Mendini (Milano, 1966), Beatrice Meoni (Firenze, 1960), Daniele Milvio (Genova, 1988), Narcisa Monni (Alghero, 1981), Pietro Moretti (Roma, 1996), Maria Morganti (Milano, 1965), Angelo Mosca (Chieti, 1961), Marco Neri (Forlì, 1968), Valerio Nicolai (Gorizia, 1988), Ismaele Nones (Trento, 1992), Francis Offman (Butare, 1987), Luca Pancrazzi (Figline Valdarno, 1961), Dario Pecoraro (1984, Milano), Jem Perucchini (Tekeze, 1995), Alessandro Pessoli (Cervia, 1963), Gabriele Picco (Brescia, 1974), Edoardo Piermattei (Ancona, 1992), Aronne Pleuteri (Erba, 2001), Amedeo Polazzo (Starnberg, 1988), Nazzarena Poli Maramotti (Montecchio
Emilia, 1987), Gianni Politi (Roma,
1986), Vera Portatadino (Varese,
1984), Luigi Presicce (Porto
Cesareo, 1976), Pierluigi Pusole
(Torino, 1963), Marta Ravasi
(Merate, 1987), Andrea Respino
(Mondovì, 1976), Pietro Roccasalva
(Modica, 1970), Chris Rocchegiani
(Jesi, 1977), Giangiacomo Rossetti
(Milano, 1989), Giuliana Rosso
(Chivasso, 1992), Pietro Ruffo
(Roma, 1978), Erik Saglia (Torino,
1989), Nicola Samorì (Forlì, 1977), Angelo Sarleti (Reggio Calabria, 1979),
Alessandro Sarra (Roma, 1966), Alessandro Scarabello (Roma, 1979), Davide Serpetti (L’Aquila, 1990), Marta Sforni (Milano, 1966), Mario Silva (Londra, 1993), Sofia Silva (Padova, 1990), Marta Spagnoli (Verona, 1994), Enrico Tealdi (Cuneo, 1976), Maddalena Tesser (Vittorio Veneto,
1992), Michele Tocca (Subiaco,
1983), Saverio Tonoli (Lucca, 1984),
Eva Chiara Trevisan (Treviso, 1991),
Vedovamazzei (Simeone Crispino, Napoli, 1962, Stella Scala, Napoli, 1964), Nicola
Verlato (Verona, 1965), Flaminia
Veronesi (Milano, 1986), Alice
Visentin (Torino, 1993).
La
mostra è realizzata in partnership con Valentino. I Partner Istituzionali
Lavazza Group e Salone del Mobile.Milano e i Technical Partner ATM e Saviola sostengono
Triennale Milano anche per questo progetto.