...Avevo un bel pallone rosso e blu, ch’era la gioia e la delizia mia. S’è rotto il filo e m’è scappato via, in alto, sempre più su. Son fortunati in cielo i bimbi buoni, volan tutti lassù quei bei palloni.” Questa filastrocca era scritta su un quaderno di Margherita bambina. Quasi un’allegoria strana, onirica, dell’anelito di tutta una vita. Questa bambina sarebbe poi diventata, per tutti, Mara Cagol. Attraverso i dialoghi tra Margherita e suo padre si racconta la vicenda di una ragazza cattolica nata in una città di montagna, poi diventata una delle fondatrici delle Brigate Rosse. Soprattutto, si delinea il rapporto drammatico tra un padre e una figlia, segnato da un affetto profondo, nel quale tuttavia la storia e le scelte personali scaveranno un solco terribile. Una pièce dove tutto, dal linguaggio ai troppi silenzi, dà l’immediata sensazione di un eccessivo “non detto”. Qualcosa di freddo e struggente allo stesso tempo, che è proprio di un’epoca burrascosa come fu quella che dal ’68 portò alla stagione del terrorismo e agli Anni di Piombo. Di quell’epoca si cerca di raccontare anche il linguaggio ideologico, che contribuirà a provocare la frattura finale tra Margherita e suo padre. Uno spettacolo che indaga il mistero che rimane all’interno di un affetto, oltre il grande distacco consumatosi tra un padre e una figlia.
Dopo due fortunate versioni teatrali dirette da Carmelo Rifici, nel 2009 e nel 2018, arriva al Teatro Oscar, in occasione di una riflessione più vasta sull’ideologia, un allestimento che è poco più di una lettura, ma dove la parola è molto più della parola. Andrea Castelli, torna ad interpretare il padre, ruolo in cui ha riscosso successo e commozione in molti teatri italiani. Qui dialoga con l’autrice stessa, Angela Dematté. La mise en espace si fa propulsore di riflessioni sull’ideologia e di rimbalzi emotivi sul rapporto tra padri e figli.
Lo spettacolo sarà introdotto per tutte e tre le serate dagli approfondimenti “Tre porte sulla notte, ovvero: l'altra faccia di Halloween”. Tre incontri sul tema eterno e sfuggente del Male:
- la prima sera sarà ospite Franco Bonisoli, ex- Br, membro del commando che il 12 marzo 1978 rapì Aldo Moro in via Fani, a Roma, uccidendo la sua scorta, e Adolfo Ceretti, Professore Ordinario di Criminologia e docente di Mediazione reo-vittima nell'Università degli Studi di Milano-Bicocca. Il difficile percorso umano compiuto in seguito da Bonisoli getta una luce non solo su un'epoca, ma sulla necessità di noi tutti di riscattarci, facendo un passo decisivo oltre il baratro delle nostre azioni;
- nella seconda sera sarà trattato il tema dei migranti gettando uno sguardo storico oltre che geopolitico sul dramma dell'Africa di oggi, andando oltre le politiche nazionali e comunitarie, che spesso la riducono a un problema di sicurezza quando non di ordine pubblico. Ospite il giornalista e scrittore Gabriele Del Grande, di cui è appena uscito per Mondadori il volume "Il secolo mobile. Storia dell'immigrazione clandestina in Europa";
- il terzo incontro sarà dedicato al difficile tema della "cancel culture" e della “political correctness”: difficile perché un atteggiamento che può apparire pericolosamente semplificatorio e aperto a derive illiberali ha le sue radici proprio nel cuore della democrazia così come si è venuta sviluppando in Occidente dopo la vittoria sul nazismo. In altre parole: quali statue abbattere? Quali lasciare in piedi? E perché? Aiuterà nella riflessione Andrea Simoncini, ordinario di Diritto Costituzionale all'Università di Firenze.
Crediti:
mise en espace con Andrea Castelli e Angela Dematté
di Angela Dematté
produzione TrentoSpettacoli
Biglietti:
“Tre porte sulla notte” - Biglietto unico 5€ · Ingresso gratuito presentando un biglietto valido per una replica dello spettacolo AVEVO UN BEL PALLONE ROSSO.
“Avevo un bel pallone rosso” – Biglietto unico 12€
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