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un nuovo "territorio mentale", che elude le normali strutture di controllo sociale

venerdì 27 ottobre 2023

Pittura italiana oggi sino all' 11 febbraio 2024

Triennale Milano presenta dal 25 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024 la mostra Pittura italiana oggi, a cura di Damiano Gullì, curatore per arte contemporanea e public program di Triennale, con progetto di allestimento dello Studio Italo Rota.

L’esposizione, il cui titolo riprende l’omonimo volume edito da Multhipla/Giancarlo Politi nel 1975, è dedicata alla pittura italiana contemporanea e riunisce il lavoro di 120 tra i più interessanti artisti e artiste italiani, nati tra il 1960 e il 2000.

Nell’anno delle celebrazioni del centenario di Triennale Milano, Pittura italiana oggi si ricollega idealmente alla storia dell’istituzione riprendendo le suggestioni delle mostre della pittura murale, organizzate nel Palazzo dell’Arte a partire dal 1933, e quelle dell’allestimento di Luciano Baldessari per laEsposizione Internazionale del 1951. In questo modo si vuole evidenziare come la pittura sia stata oggetto di analisi e di restituzione espositiva da parte di Triennale fin dalla sua fondazione, in un vivace dialogo tra le discipline.

Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, afferma: “Dopo il rinnovato Museo del Design Italiano e la mostra Home Sweet Home, presentiamo un terzo progetto espositivo pensato per l’anno del centenario di Triennale: una grande mostra sullo stato della pittura italiana contemporanea, che parte dal recupero della storia dell’istituzione e che diventa anche l’occasione per una lettura del panorama contemporaneo dell’arte, attraverso il linguaggio espressivo della pittura.”

Damiano Gullì, curatore della mostra, dichiara: “Pittura italiana oggi nasce da anni di ricerche, studio visit e incontri, umani e professionali, con artiste e artisti in tutta Italia. La scena emersa è di straordinaria vivacità. Triennale, collegandosi alla sua storia, accetta così la sfida di presentarla nella sua complessità offrendo l’occasione per una analisi di tale scena con l’obiettivo di promuoverla e valorizzarla nel nostro Paese e nel mondo.”

Pittura italiana oggi evidenzia ricchezza e complessità della pittura italiana in tutte le sue declinazioni e sfaccettature, dalle contaminazioni e slittamenti disciplinari alla rilettura e stravolgimento di tecniche e iconografie della tradizione fino a una “pittura espansa” che va al di là del supporto/tela per “invadere” spazi e superfici.

In mostra sono stati individuati singoli exempla rappresentativi, attraverso un’opera per artista, realizzata tra il 2020 e il 2023, in grado di offrire sguardi trasversali, letture e interpretazioni originali della nostra contemporaneità. Ne è derivata una mappatura intergenerazionale, restituzione prismatica delle plurime sfaccettature del fare pittura oggi. L’arco temporale preso in considerazione ha visto eccezionali trasformazioni e stravolgimenti storici, sociali ed economici – dalla pandemia alla guerra alla paventata messa in crisi, e scomparsa, dell’autorialità a causa delle evolute applicazioni dell’intelligenza artificiale – i cui riflessi, diretti e indiretti, possono essere colti in molte delle opere esposte.

La mostra si articola in un percorso in cui sono esposte 119 opere di artisti di diverse generazioni, tra cui, per citarne solo alcuni, Stefano Arienti, Francesca Banchelli, Lorenza Boisi, Pierpaolo Campanini, Guglielmo Castelli, Adelaide Cioni, Chiara Enzo, Paolo Gonzato, Giulia Mangoni, Beatrice Marchi, Margherita Manzelli, Pietro Moretti, Maria Morganti, Francis Offman, Jem Perucchini, Alessandro Pessoli, Aronne Pleuteri, Nazzarena Poli Maramotti, Pietro Roccasalva, Alice Visentin.

Il progetto di allestimento dello Studio Italo Rota propone un sistema modulare aperto in cui muoversi liberamente tra le opere, non ordinate secondo criteri cronologici ma accostate in un dinamico gioco combinatorio, assecondando continui slittamenti dalla figurazione all’astrazione, e viceversa, evidenziando come i confini tra queste due polarità siano oggi fluidi, porosi e, per certi versi, interscambiabili. Alcuni artisti sono stati inoltre invitati a misurarsi con i moduli allestitivi e con lo spazio espositivo di Triennale per dare vita a speciali commissioni di opere site-specific, ideale rimando agli storici interventi pittorici ambientali in Triennale. La produzione dei materiali utilizzati nell’allestimento prevede nella sua fase produttiva una riduzione quantitativa del materiale d’origine. La mostra si indirizza così verso il 100% di non produzione di CO2 e di non uso di materiali di finitura, colle, pitture, stucchi, saldature.

La mostra è accompagnata da un catalogo, edito da Electa, con le introduzioni istituzionali di Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, e Pierpaolo Piccioli, Direttore Creativo di Valentino; i contributi critici di Damiano Gullì, curatore della mostra, Francesco Bonami, critico d’arte e curatore, Suzanne Hudson, critica e storica dell’arte, e Davide Ferri, critico e curatore; una conversazione sulla pittura tra Hans Ulrich Obrist, Direttore artistico delle Serpentine Galleries, Londra, e Katharina Grosse, artista, moderata da Larissa Kikol, critica e storica dell’arte; un testo sulla storia della pittura italiana dal 1959 al 1979 di Laura Cherubini, storica e critica d’arte, e Andrea Viliani, Direttore del Museo delle Civiltà di Roma, e uno sulla storia della pittura murale in Triennale di Marilia Pederbelli, assistente curatrice di Triennale; un testo sul progetto di allestimento dell’architetto Italo Rota e le schede delle opere scritte dalle critiche e curatrici Lisa Andreani, Annika Pettini e Simona Squadrito.

Oltre al catalogo, la mostra sarà accompagnata da un podcast, prodotto da Triennale Milano e scritto e realizzato da Tiziano Scarpa, che approfondirà i temi del percorso espositivo.

Saranno in mostra le opere di: Beatrice Alici (San Donà di Piave, 1992), Paola Angelini (San Benedetto del Tronto, 1983), Silvia Argiolas (Cagliari, 1977), Stefano Arienti (Asola, 1961), Francesca Banchelli (Montevarchi, 1981), Riccardo Baruzzi (Lugo, 1976), Andrea Barzaghi (Monza, 1988), Romina Bassu (Roma, 1982), Alessandro Bazan (Palermo, 1966), Angelo Bellobono (Nettuno, 1964), Thomas Berra (Desio, 1986), Luca Bertolo (Milano, 1968), Lorenza Boisi (Milano, 1972), Bea Bonafini (Bonn, 1990), Marco Bongiorni (Garbagnate Milanese, 1981), Benni Bosetto (Merate, 1987), Thomas Braida (Gorizia, 1982), Michele Bubacco (Venezia, 1983), Pierpaolo Campanini (Cento, 1964), Pietro Capogrosso (Trani, 1967), Linda Carrara (Bergamo, 1984), Valerio Carrubba (Siracusa, 1975), Guglielmo Castelli (Torino, 1987), Manuele Cerutti (Torino, 1976), Andrea Chiesi (Modena, 1966), Marco Cingolani (Como, 1961), Adelaide Cioni (Bologna, 1976), Roberto Coda Zabetta (Biella, 1975), Claudio Coltorti (Napoli, 1989), Gianluca Concialdi (Palermo, 1981), Rudy Cremonini (Bologna, 1981), Pierpaolo Curti (Lodi, 1972), Valentina D’Amaro (Massa, 1966), Davide D’Elia (Cava dei Tirreni, 1973), Enrico David (Ancona, 1966), Francesco De Grandi (Palermo, 1968), Roberto de Pinto (Terlizzi, 1996), Marta Dell’Angelo (Pavia, 1970), Alberto Di Fabio (Avezzano, 1966), Stanislao Di Giugno (Roma, 1969), Patrizio di Massimo (Jesi, 1983), Gianluca Di Pasquale (Roma, 1971), Fulvio Di Piazza (Siracusa, 1969), Chiara Enzo (Venezia, 1989), Alice Faloretti (Brescia, 1992), Matteo Fato (Pescara, 1979), Alessandro Fogo (Thiene, 1992), Andrea Fontanari (Trento, 1996), Giulio Frigo (Arzignano, 1984), Giorgia Garzilli (Napoli, 1992), Oscar Giaconia (Milano, 1978), Emilio Gola (Milano, 1994), Paolo Gonzato (Busto Arsizio, 1975), Cecilia Granara (Jeddah, 1991), Diego Gualandris (Alzano Lombardo, 1993), Agnese Guido (Copertino, 1982), Sebastiano Impellizzeri (Catania, 1982), Massimo Kaufmann (Milano, 1963), Pesce Khete (Roma, 1980), Andrea Kvas (Trieste, 1986), Francesco Lauretta (Ispica, 1964), Viola Leddi (Milano, 1993), Iva Lulashi (Tirana, 1988), Marta Mancini (Roma, 1981), Giulia Mangoni (Isola del Liri, 1991), Margherita Manzelli, (Ravenna, 1968), Beatrice Marchi (Gallarate, 1986), Andrea Martinucci (Roma, 1991), Fabio Marullo (Catania, 1973), Fulvia Mendini (Milano, 1966), Beatrice Meoni (Firenze, 1960), Daniele Milvio (Genova, 1988), Narcisa Monni (Alghero, 1981), Pietro Moretti (Roma, 1996), Maria Morganti (Milano, 1965), Angelo Mosca (Chieti, 1961), Marco Neri (Forlì, 1968), Valerio Nicolai (Gorizia, 1988), Ismaele Nones (Trento, 1992), Francis Offman (Butare, 1987), Luca Pancrazzi (Figline Valdarno, 1961), Dario Pecoraro (1984, Milano), Jem Perucchini (Tekeze, 1995), Alessandro Pessoli (Cervia, 1963), Gabriele Picco (Brescia, 1974), Edoardo Piermattei (Ancona, 1992), Aronne Pleuteri (Erba, 2001), Amedeo Polazzo (Starnberg, 1988), Nazzarena Poli Maramotti (Montecchio Emilia, 1987), Gianni Politi (Roma, 1986), Vera Portatadino (Varese, 1984), Luigi Presicce (Porto Cesareo, 1976), Pierluigi Pusole (Torino, 1963), Marta Ravasi (Merate, 1987), Andrea Respino (Mondovì, 1976), Pietro Roccasalva (Modica, 1970), Chris Rocchegiani (Jesi, 1977), Giangiacomo Rossetti (Milano, 1989), Giuliana Rosso (Chivasso, 1992), Pietro Ruffo (Roma, 1978), Erik Saglia (Torino, 1989), Nicola Samorì (Forlì, 1977), Angelo Sarleti (Reggio Calabria, 1979), Alessandro Sarra (Roma, 1966), Alessandro Scarabello (Roma, 1979), Davide Serpetti (L’Aquila, 1990), Marta Sforni (Milano, 1966), Mario Silva (Londra, 1993), Sofia Silva (Padova, 1990), Marta Spagnoli (Verona, 1994), Enrico Tealdi (Cuneo, 1976), Maddalena Tesser (Vittorio Veneto, 1992), Michele Tocca (Subiaco, 1983), Saverio Tonoli (Lucca, 1984), Eva Chiara Trevisan (Treviso, 1991), Vedovamazzei (Simeone Crispino, Napoli, 1962, Stella Scala, Napoli, 1964), Nicola Verlato (Verona, 1965), Flaminia Veronesi (Milano, 1986), Alice Visentin (Torino, 1993).

La mostra è realizzata in partnership con Valentino. I Partner Istituzionali Lavazza Group e Salone del Mobile.Milano e i Technical Partner ATM e Saviola sostengono Triennale Milano anche per questo progetto.

 


 

giovedì 26 ottobre 2023

Contemporary Figurative Painting: The Ultimate 150 Best Painters Today

MATERICO CONTEMPORANEO L’ARREDO DECORATIVO DA TOCCARE CON GLI OCCHI

L’intonachino in calce Marmur Fine e il rivestimento ad effetto “cemento dilavato” Animamundi Novacolor, costruiscono le consistenze visive e tattili delle pareti che sorreggono i nuovi trend del design decorativo residenziale in Taiwan.

I rivestimenti e i colori materici sono protagonisti di un trend in continua ascesa quando si parla di arredo decorativo contemporaneo. Una scelta che rimanda ad una sensorialità percettiva dinamica che si affida al tatto, oltre che alla vista, per evocare una sollecitazione che non si limita allo sguardo. Scegliere un rivestimento materico significa “toccare con gli occhi” uno stile, un mood, un’ atmosfera. Ma non solo. Una decorazione che rende protagonista la materia è una decorazione ispirata alla natura, che non risulta mai artefatta.

Novacolor, che da oltre 40 anni è il brand italiano del Gruppo San Marco dedicato alla decorazione degli interni, considera il materico non solo una tendenza estetica ma anche una necessità di sintonizzare l’ambiente casa con il pianeta.

Il progetto residenziale realizzato a Taipei (Taiwan) da un’idea di Guru Interior Design Consultant con il partner Professional Choice e l’applicazione di EMILY Art Deco, mette in luce tale connessione attraverso l’uso di rivestimenti che offrono un’interpretazione innovativa della materia in ottica sostenibile.

Marmur Fine, intonachino a base di calce e polveri di marmo colorati in massa a grana fine, anima la percezione dinamica della parete principale del salotto esaltandone la plasticità. Una superficie “in movimento” che ricorda l’ondeggiare di una morbida tenda che vibra grazie ad un’estetica nuvolata di grande impatto. Una decorazione di pregio che trasforma un complemento d’arredo in un’opera d’arte dall’eleganza avvolgente, immersiva, totalizzante.

Animamundi, rivestimento decorativo tenuemente metallizzato, offre una lettura innovativa del concetto di “cemento dilavato” dagli effetti materici importanti ma addolciti dal pregio di una finitura Metallics. Ed è così che la parete della camera da letto offre una percezione visiva “concrete”, con un accento materico e una pregevole perlescenza satinata. Una raffinatezza da sfiorare con mano per un effetto finale che risponde alle attuali richieste di un’eleganza naturale e rassicurante dall'appeal quasi materno.

La scelta di investire in colori soft e confortevoli sposa la generosità di entrambi i rivestimenti in termini di sostenibilità e rispetto ambientale.

Marmur Fine è un prodotto eco-sostenibile certificato Eurofins Indoor Air Comfort Gold che assicura un ambiente interno salubre. Questo speciale attestato combina infatti tutte le normative europee in materia di emissioni di VOC e quasi tutte le etichette facoltative sulle emissioni di VOC, includendo non solo test e screening per migliaia di prodotti chimici ma anche un programma interno di qualità, volto a garantire che i prodotti a bassa emissione siano prodotti ciclicamente.

Animamundi, certificato REDcert²incentiva un nuovo approccio nella produzione industriale dato dal Biomass Balance, che contribuisce concretamente alla sostenibilità ambientale. Questo rivestimento permette infatti di ridurre, durante l'intero ciclo produttivo, le emissioni di anidride carbonica in atmosfera grazie alla sostituzione massiva delle risorse fossili con risorse rinnovabili provenienti da biomassa, oltre che al recupero e riutilizzo di rifiuti destinati allo scarto e allo smaltimento.

Oggi lo stile materico trasforma l’ambiente in un habitat naturale a cui diamo il nome di Casa.

 


 

Solutions Journalism Network: l’informazione che racconta soluzioni compie 10 anni

 27 ottobre alle ore 17 a Milano, presso Ècate Caffè Libreria in Via Pomponazzi 9E. La serata sarà un’occasione per festeggiare i 10 anni del Solutions Journalism Network. Ingresso gratuito, registrazione obbligatoria:

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-solutions-journalism-celebration-party-726663278427?aff=oddtdtcreator

 

Milano, 26 ottobre 2023. Raccontare le soluzioni invece di focalizzare l’attenzione solo sui problemi. Il solutions journalism è un approccio all’informazione che si avvicina al giornalismo d’inchiesta e che sceglie l’approfondimento piuttosto che la velocità di narrazione. Il prossimo 26 ottobre si celebrano i 10 anni del Solutions Journalism Network, organizzazione non profit che si occupa di divulgare il giornalismo delle soluzioni su scala mondiale.

 

La nascita di questa corrente dell’informazione risale all’inizio di questo secolo quando, la stampa afroamericana degli Stati Uniti ha iniziato a raccontare le storie di chi riusciva a risolvere i problemi delle comunità afroamericane. Negli stessi anni, la Fundación Gabo a Cartagena, in Colombia (all'epoca chiamata Fundación para el Nuevo Periodismo Interaméricano), stava già esplorando il giornalismo delle soluzioni e aiutando i giornalisti a praticarlo.

 

La svolta è arrivata nel 2010 quando Tina Rosenberg e David Bornstein hanno inaugurato la rubrica “Fixes” sul New York Times. L’appuntamento settimanale dei due giornalisti esaminava le risposte innovative o di successo ai problemi sociali mettendo in luce cosa separasse il successo dal fallimento. Da questa esperienza e dall’idea di voler avviare un'organizzazione per identificare, legittimare e diffondere l'idea, è nato il Solutions Journalism Network: era il 2013 quando a David e Tina si è unita la giornalista Courtney Martin per dar vita a questo progetto. Ancora oggi il network americano, che ha sede a New York City, è attivo con l’obiettivo di trasformare il giornalismo in tutto il mondo, alimentando un approccio all’informazione che sia di aiuto e sostegno alla società fornendo informazioni complete, equilibrate e utili. Il team è oggi formato da 45 professionisti che operano da diversi Paesi del mondo.

 

In Italia, il Solutions Journalism Network, collabora con il Constructive Network fondato nel 2019 dai giornalisti Assunta Corbo, Vito Verrastro, Andrea Paternostro, Isa Grassano, Marco Merola, Mariangela Campo e Angela Di Maggio. Si tratta di un network di professionisti che si occupa di fare formazione e divulgare i principi del giornalismo costruttivo e delle soluzioni.

 

“Ho scoperto il solutions journalism nel 2013 quando ho realizzato che volevo perseguire un tipo di giornalismo di qualità, rispettoso del pubblico e delle storie – afferma Assunta Corbo, co-founder Constructive Network, Lede Fellow e Trainer Certificata del Solutions Journalism Network - per diversi anni ho studiato approfonditamente, condotto ricerche e partecipato a confronti con coloro che lo praticavano. Ho iniziato ad adottare questo approccio mentre lavoravo con importanti pubblicazioni nazionali. In quel periodo, il giornalismo delle soluzioni non era conosciuto in Italia. È stato allora che ho pensato di fondare il Constructive Network che oggi propone formazioni ai singoli professionisti, ma anche agli Ordini dei Giornalisti Regionali e alle Università per fare in modo che sempre più professionisti abbraccino questo approccio. Siamo partiti in 7 e oggi siamo circa 200 giornalisti italiani distribuiti su territorio nazionale ed europeo”.

 


Il solutions journalism è una forma di narrazione molto rigorosa che si concentra su come le persone stanno cercando di risolvere i problemi che riguardano la nostra società e sui risultati che stanno ottenendo.

 

Una buona storia di soluzione si basa su quattro pilastri:

 

·       Riporta una risposta a un problema e come funziona questa risposta.

 

·       Cerca prove disponibili di successo o fallimento, poiché le buone intenzioni non sono sufficienti.

 

·       Cerca di scoprire importanti intuizioni, non solo ispirazioni.

 

·       Racconta anche i limiti delle soluzioni proposte senza celebrare. Si chiede: cosa non funziona?

 

  

“Non stiamo parlando di un giornalismo positivo a tutti i costi – aggiunge Corbo – perché è importante offrire sempre un contesto di riferimento e avere chiaro il problema che apre le porte alle soluzioni. Altro elemento fondamentale è che ci siano dati concreti che possano testimoniare perché le soluzioni funzionano. Per questo si tratta di un giornalismo lento e di approfondimento: non viaggia ai ritmi delle breaking news ma preferisce aspettare e proporre una narrazione più completa. Lo slogan che viene utilizzato dal Solutions Journalism Network e che noi sposiamo è: “l’intera parte della storia”. Non solo il positivo, non solo il negativo”.

 

  

La crescita esponenziale di questo approccio all’informazione si può misurare con i risultati delle ricerche in Google. Nel 2015 alla ricerca dei termini “solutions jouralism” corrispondevano circa 2mila risposte che sono salite a 8mila nel 2019, a 343mila nel 2021 e a oltre un milione oggi. Nel Solutions Story Tracker (https://www.solutionsjournalism.org/storytracker ), la collezione di storie di giornalismo delle soluzioni provenienti da testate di tutto il mondo, sono presenti più di 15.300 articoli prodotti da 8.700 giornalisti e 1.900 testate, in 15 diverse lingue.  I giornalisti provengono da 89 paesi ma le storie raccontate appartengono allo scenario di 191 paesi.

 

  

“Nel Solutions Story Tracker sono inseriti anche alcuni articoli pubblicati su www.news48.it , la testata giornalistica indipendente e non profit che abbiamo fondato con il Constructive Network a marzo 2021 grazie a un grant ricevuto dal Solutions Journalism Network – aggiunge Corbo – le firme del magazine sono i giornalisti che aderiscono al network italiano e che hanno seguito un percorso formativo”.

 

  

Lo scorso giugno è uscito in Italia il libro “Inversione A U. Come il giornalismo costruttivo può cambiare la società” scritto da Assunta Corbo e Mariagrazia Villa, presidentessa del Comitato Etico del Constructive Network. Il volume, edito da Do It Human Editore, è un manuale e saggio che racconta la storia del solutions journalism e suggerisce metodologie e strumenti da mettere in pratica come professionisti dell’informazione. Si propone anche come punto di riferimento per le persone che desiderano comprendere come informarsi in modo costruttivo.

 

  

Il libro verrà presentato il prossimo 27 ottobre alle ore 17 a Milano, presso Ècate Caffè Libreria in Via Pomponazzi 9E. La serata sarà un’occasione per festeggiare i 10 anni del Solutions Journalism Network. Ingresso gratuito, registrazione obbligatoria:  

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-solutions-journalism-celebration-party-726663278427?aff=oddtdtcreator

 

  

Partner dell’evento:

 

  

Ècate Caffè Libreria apre a Milano il 14 luglio 2022 da un’idea di Diego Leone e Alberto Manieri, fondatori della casa editrice Do it human, trasformando la filosofia alla base delle loro pubblicazioni in un ambiente dove benessere psicofisico, crescita interiore, psicologia e comunicazione sono accompagnati da un buon caffè o un calice di vino, immersi tra libri e piante dalla colazione all’aperitivo, passando per il pranzo o il brunch nel weekend. https://www.ecatecaffelibreria.com/

 

Living Media video agency specializzata nella creazione di video per eventi, strategie di comunicazione corporate e editoria online. https://www.livingmedia.it/

 

 

Per maggiori informazioni:

  

 Constructive Network – www.constructivenetwork.it

 

Solutions Journalism Network – www.solutionsjournalism.org

 

Intervista ad Assunta Corbo su Journalism.co.uk - https://www.journalism.co.uk/news/solutions-journalism-superstars-assunta-corbo-editor-in-chief-news48/s2/a1057924/

 

Inversione a U. Come il giornalismo costruttivo può cambiare la società – Do It Human Editore - https://www.doithuman.com/inversioneau

 

Il public program This Topic. Il futuro non è mai stato così presente

Secondo appuntamento con Jamaica Kincaid

26 ottobre 2023
ore 18.30

Ingresso libero previa registrazione: triennale.org


Triennale Milano presenta un ciclo di incontri che è parte della piattaforma di comunicazione This Topic, promossa in occasione del centenario dell’istituzione, che ricorre quest’anno.

La campagna pubblicitaria This Topic, lanciata a fine marzo a Milano e online su triennale.org e riproposta in diversi momenti dell’anno, è stata sviluppata con la direzione strategica e creativa di Paolo Iabichino e la design direction di Studio Mut. Un progetto di comunicazione che diventa una vera e propria piattaforma di riflessione su un tema chiave: quello del futuro, che in questo momento storico è sempre più difficile da mettere a fuoco, soprattutto per le giovani generazioni.

This Topic viene quindi accompagnato da un public program – curato da Paolo Iabichino, scrittore, pubblicitario e direttore creativo, e da Daniele Rosa, direttore editoriale presso Luiss University Press – che si articola in una serie di appuntamenti nel corso dei prossimi mesi. Gli incontri sono pensati per ascoltare le riflessioni sui temi più urgenti dalle persone che su di essi riflettono, lavorano, lottano. Ogni incontro è incentrato su una personalità internazionale che mette in pratica, nel suo campo di azione, un'autentica destrutturazione del pensiero che è, in altri termini, un tentativo di restituzione del futuro.

Il secondo appuntamento è giovedì 26 ottobre alle ore 18.30 con Jamaica Kincaid, intitolato This Topic: le conseguenze del colonialismo. Originaria di Antigua, Jamaica Kincaid è considerata tra le maggiori scrittrici del nostro tempo. Nelle sue opere, un incrocio tra autobiografia, saggio e finzione, con una prosa ritmica ed evocativa, affronta la rabbia per le ferite del colonialismo, i difficili rapporti intergenerazionali, la sofferta ricerca di un'identità personale e culturale. L’autrice, in dialogo con la giornalista e curatrice Laura Pezzino, torna in Italia dopo più di dieci anni grazie all’invito di Archivio Aperto, il festival organizzato dalla Fondazione Home Movies - Archivio Nazionale del Film di Famiglia che la vedrà ospite a Bologna il 30 ottobre alle 17.30. Si ringrazia inoltre Adelphi per la collaborazione.

Mercoledì 15 novembre è in programma l’incontro con Louisa Yousfi, giornalista e scrittrice francese che approfondirà il tema dei “nuovi cittadini”. Nata da immigrati, Yousfi scrive a nome di quelli che lei chiama “i barbari”, i ragazzi e le ragazze di origine straniera destinati a restare alieni nelle periferie dei paesi occidentali in cui pure sono nati. Il suo primo libro, Restare barbari, è pubblicato in Italia da Derive Approdi.

Giovedì 23 novembre si svolgerà un talk con Charlotte Puiseux, attivista e ricercatrice francese disabile che dedica il suo impegno alla lotta per i diritti di tutte e tutti in una società abilista.

 

Per questo evento è prevista la traduzione consecutiva.

 


 

mercoledì 25 ottobre 2023

MOSTRA ALBERTO CASIRAGHY | INAUGURAZIONE 4 NOVEMBRE 2023

Inaugurazione
sabato 4 novembre 2023, ore 16.00

prenota qui


Apertura al pubblico
dal martedì alla domenica dalle ore 15 alle ore 19


Ingresso gratuito

 

Informazioni, prenotazioni e visite guidate sul sito

www.mostracasiraghy.it

 

L’affermazione come principale materiale di supporto dalla fine del XV secolo ha reso la carta protagonista della diffusione della scrittura e della stampa, acquisendo grande importanza anche negli utilizzi in ambito artistico. Grazie alla sua economicità e facilità di produzione ha permesso la circolazione di culture, idee, storie e immagini, fra un pubblico sempre più ampio.


Oggi Alberto Casiraghy è l’esempio quasi naturale per offrire al pubblico una sfaccettatura esaustiva dell’impiego di questo supporto, visto l’ampio e quasi esclusivo utilizzo che l’artista ne ha fatto durante la sua lunga carriera, sfruttandone appieno tutte le potenzialità.


Questa mostra vuole dunque presentare le diverse possibilità d’uso della carta, attraverso l’esperienza di un tipografo-editore-scrittore-
artista che in questo supporto ha trovato il mezzo ideale attraverso il quale dare vita ai testi e alle immagini, risultati del suo vissuto poetico e creativo.


La prima sezione narra Alberto Casiraghy aforista, tipografo, editore e curioso ricercatore di culture attraverso le amicizie con grandi scrittori e artisti, la passione per la stampa a caratteri mobili e i diversi interessi che nutrono la sua fantasia. La casa editrice PulcinoElefante è la perfetta sintesi di queste esperienze tramutate nei “libretti d’arte”, espressione del connubio tra aforismi e illustrazione artistica.


La seconda sezione è dedicata all’artista Casiraghy ed è costituita da opere realizzate in esclusiva per questa mostra, in cui gli elementi naturali ispirano le composizioni ludiche e surreali, ma attente a veicolare il suo messaggio sulle criticità del mondo contemporaneo.

 


 

martedì 24 ottobre 2023

The Most Famous Painters Today: A Reasoned Top 20 Using Objective Career Facts

Art Site Fest 2023 - Mostra omaggio a Guido Ceronetti, Archivio di Stato - Inaugurazione 27/10 h.17

Inaugurazione Venerdì 27 Ottobre ore 17.00

Consolare l’universo

mostra omaggio a Guido Ceronetti

A cura di Eleni Molos

Archivio di Stato - Sezione Corte

Piazza Castello, 209

Parte della rassegna spin-off FARE STORIE, FARE MONDI

 

Consolare l’universo” è una mostra particolare perché vuole essere un omaggio a Guido Ceronetti, poeta, scrittore, filosofo, traduttore, giornalista e uomo di teatro, fondatore del Teatro dei Sensibili.

 

La mostra Consolare l’universo propone un esperimento di immersione nel suo mondo: gli spettatori non vedranno solo delle opere o degli oggetti di scena, ma conosceranno dei personaggi, li sentiranno parlare, sentiranno i suoni e la vita che li anima ancora, quando un attore li accompagna. La soluzione espositiva immersiva prevede la diffusione di brani audio da registrazioni di Ceronetti stesso e degli attori Sensibili, oltre che di musiche originali usate in scena.

 

Nelle sale juvarriane dell’Archivio di Stato di Torino, saranno esposte le marionette ideofore, i cartelli in legno e in tela, scenografie in legno e cartapesta, oggetti di scena vari: maschere, una sedia elettrica, la Lola, organetto di Barberia, la sedia di Ceronetti regista, giradischi e vinili antichi; fotografie di Ceronetti e delle messe in scena, estratti di libri.

 

La curatrice Eleni Molos è anche attrice dello spettacolo a cura dell’Associazione Aquilegia per Guido Ceronetti, che si terrà la sera del 26.10 nel foyer del Teatro Juvarra anticipando l’inaugurazione della mostra:

 

26 ottobre ore 21.00

Pesciolini fuor d’acqua

Spettacolo omaggio a Guido Ceronetti

Teatro Juvarra – Circolo della magia

Via Filippo Juvarra, 13


 

In Pesciolini fuor d’acqua, adattamento dello spettacolo portato in scena con Ceronetti al Piccolo Teatro di Milano nel 2012, come in un teatro di strada fuori dal tempo, i personaggi di Ceronetti tornano a fargli visita. Sono numeri di un teatro povero, in equilibrio tra il comico e il grottesco, tra il lirico e il tragico, come il fiore che si innamora di un uomo o come Antigone ed Edipo che si parlano attraverso l’uscio chiuso di un condominio di periferia, senza riconoscersi più. Un paravento, un pianoforte e pochi oggetti di scena per un viaggio di un’ora tra ballate e poesia e ironia.

 

In allegato il Comunicato dedicato alla mostra di Ceronetti e il Comunicato generale della rassegna Art Site Fest, IX edizione, quest’anno dedicata alla riflessione sul tema dell’ambiente, del cambiamento climatico, sul senso stesso del fare arte in un mondo che chiede nuove e più efficaci chiavi di interpretazione.

Andrea Dini (Paul & Shark): “Milano capitale della moda maschile, Londra strumento di marketing molto speciale”

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Il super show di 50 Cent a Milano - Foto 1 di 18 - Radio 105

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venerdì 20 ottobre 2023

POETICHE VISIONI! con Anna Anna Boschi Cermasi - Sabato 28 ottobre a Castel S. Pietro (BO)

 


ICONOGRAFIE MANZONIANE, I PROMESSI SPOSI NELL'ARTE DEL XIX E XX SECOLO

Si è tenuta  giovedì 19 ottobre 2023, alle ore 21.00, a Brugherio, presso la Sala Conferenze di Palazzo Ghirlanda, via Italia 27, la conferenza in occasione del 150° della morte di Alessandro Manzoni dal titolo Iconografie manzoniane.

 

Numerose sono le iconografie artistiche aventi come soggetto scene tratte da "I Promessi Sposi". Sin dal suo apparire, il Romanzo manzoniano ha infatti ispirato gli artisti, fornendo loro spunti figurativi capaci di generare specifiche iconografie, grazie alla grande varietà narrativa del testo.
In occasione della ricorrenza dei 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, la storica dell’arte Elisabetta Sangalli ha condotto i presenti in un percorso di approfondimento storico-artistico sulle iconografie de "I Promessi Sposi", illustrando scene, personaggi e "iconografie derivate" che, appassionando gli artisti, li hanno guidati alla raffigurazione artistica del Romanzo.

 

Dice l'Assessore alla Cultura e Vicesindaco Mariele Benzi:

Manzoni è stato un illustre rappresentante della cultura italiana e lombarda: le sue frequentazioni con Verri e Beccaria l'hanno messo in contatto con le avanguardie del pensiero illuminista più genuino. Ripercorrerne l'opera, con particolare riferimento a "I Promessi Sposi", significa richiamare alla memoria la vita, le tribolazioni, le tensioni, i drammi e le gioie di un popolo fortemente radicato nelle proprie tradizioni. Un popolo legato alla nostra terra lombarda e monzese. In parole povere, leggere e gustare Manzoni, significa approfondire chi siamo, quali siano le identiche passioni che legano noi ai nostri genitori e progenitori. Esprimo soddisfazioni per il progetto avviato dalla sezione Cultura del Comune di Brugherio e ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla sua ideazione.

 

 


 

Eretici Irregolari



giovedì 19 ottobre 2023

Premio alla Carriera Alfredo d’Andrade 2023 a FULVIO MORELLA per la sua arte minimalista, inclusiva e multisensoriale

Torino 18 ottobre 2023,

Dopo Giulio Paolini e Michele De Lucchi, il prestigioso Premio alla Carriera Alfredo d'Andrade è assegnato nel 2023 a Fulvio Morella, l'artista del braille. La cerimonia di premiazione si terrà il 7 novembre a Torino presso Il Circolo dei lettori a Palazzo Graneri della Roccia alle ore 9:30. Dal 2015 l'"Alfredo d'Andrade Prize in defense of Cultural Heritages Values” viene conferito ogni anno a prominenti esponenti della cultura italiana in memoria dell'archeologo Khaled al-Asaad, che sacrificò la propria vita per difendere dall'ISIS i tesori archeologici di Palmira. 


Il Premio alla Carriera Alfredo d’Andrade 2023 è stato assegnato a Fulvio Morella per la sua arte "che ricerca l'armonia nel minimalismo e in una inedita multisensorialità inclusiva". Dopo protagonisti della cultura italiana del calibro di Giulio Paolini e Michele De Lucchi, Fulvio Morella, l'artista del braille, riceverà il 7 novembre a Torino il prestigioso premio istituito nel 2015 dall'Associazione europea “Alfredo D'Andrade". La cerimonia si terrà presso Il Circolo dei lettori a Palazzo Graneri della Roccia, dalle ore 9:30.

 

L'"Alfredo d'Andrade Prize in defense of Cultural Heritages Values” - noto più comunemente come Premio alla Carriera Alfredo d'Andrade - nasce nel 2015 in memoria di Khaled al-Asaad, un archeologo, scrittore siriano, che sacrificò la propria vita in difesa del polo archeologico di Palmira, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1980. 

Da allora il Premio è stato assegnato quale tributo alla carriera di artisti, architetti e intellettuali che hanno contribuito allo sviluppo culturale e sociale dell'Italia. Il premio è stato conferito negli anni a: Pinin Brambilla Barcilon (Architetto), Andrea Bruno (Architetto), Michele De Lucchi (Architetto), Aimaro Oreglia d’Isola (Architetto), Paolo Matthiae (Archeologo), Franco Mazzucchelli (Artista), Enrica Pagella (Museologa) e Giulio Paolini (Artista).

 

LA MOTIVAZIONE DEL PREMIO 2023 A FULVIO MORELLA

Maria Aprile, Presidente dell'Associazione, spiega così il perché dell'assegnazione del Premio alla Carriera Alfredo d'Andrade 2023 a Fulvio Morella: "Come tanti istituzioni ovunque nel mondo - da Cramum, alla Biennale del Libro di Milano, a Gaggenau, all'Istituto dei ciechi di Milano, al Sant'Alessio di Roma, al Musée Louis Braille di Parigi - abbiamo sinceramente apprezzato la visione olistica dell'arte promossa da Fulvio Morella secondo cui ognuno di noi «è nello stesso momento limite e infinito». I nostri limiti possono essere superati attraverso la rivoluzione della condivisione, anche nell'arte: le opere del maestro, per essere comprese, devono essere viste, toccate e vissute dal pubblico che, solo unendo i propri limiti, giungerà a comprenderne il senso finale. In bilico tra concettuale e ironico rebus, l’arte di Morella ha dimostrato che l’inclusività e la multisensorialità possono essere sinonimi di arte, bellezza e armonia. Riconoscendo l’unicità e l’importanza sociale oltre che artistica di tale ricerca, siamo lieti di assegnare a Fulvio Morella il nostro Premio alla Carriera Alfredo d’Andrade 2023."

 

L'ASSOCIAZIONE

L'Associazione europea “Alfredo D'Andrade" persegue finalità ispirate alla valorizzazione della figura e dell'opera di Alfredo Cesar Reis Freire de Andrade, conosciuto anche semplicemente come Alfredo d'Andrade (Lisbona, 26 agosto 1839 – Genova, 30 novembre 1915) è noto per esser stato tra i massimi esponenti della cultura e architettura neogotica in Italia: suoi i progetti del Borgo Medioevale del Valentino a Torino e il Castello di Pavone Canavese. 

 


 

 

 

La mostra di Carlo Cossignani da Tempesta Gallery a Milano | Artribune

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A Milano c’è un trenino speciale che fa il giro della città

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Belen mostra la sua nuova casa a Milano: le foto dell'attico super lusso, maxi terrazzo e veranda in vetro

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How Abstract Painting Contemplates 'Catharsis' — Group Show (Barath, Hysbergue, Javaloyas & Makino)

martedì 10 ottobre 2023

L’Associazione21 ospita la presentazione del volume Sulle tracce della Poesia con DONATO DI POCE. Modera Eleonora Colnaghi

“La poesia è tutto ciò che resterà/dopo la mattanza delle parole”. Dichiarazione di amore e di fede nella poesia, questo nuovo libro di "Donato di Poce (Sulle tracce della poesia, I Quaderni del Bardo, 2023), poeta, saggista e critico d’arte, è il precipitato della sua cultura di artista alla perenne ricerca di un senso della vita e della funzione dell’arte e al contempo è una vera e propria definizione di poetica, un saggio che lui stesso a ragione definisce “metapoetico”, che trova nell’ironia e nell’autoironia una fonte di distacco e di leggerezza. “La scrittura cos’è?/Non lo sapremo mai/Intanto scrivi tra verità ed errore/La vita è solo un fiume d’inchiostro/Che ci porta via”. Questione eterna che l’autore si pone dopo innumerevoli prove poetiche e di saggistica, avendo fatto tesoro di infinite appassionate letture di critica e di poesia..." (Laura Cantelmo)

 
Donato Di Poce, (Sora - FR - 1958), ama definirsi autoironicamente, “un ex poeta che gioca a scacchi per spaventare i critici”. Poeta, Critico d’Arte, Scrittore di Poesismi, Fotografo, Studioso del Rinascimento e dell’Architettura Contemporanea. Artista poliedrico, innovativo ed ironico, dotato di grande umanità, e CreAttività.
Ha al suo attivo 43 libri pubblicati (tradotti anche in Inglese, Arabo, Rumeno, Esperanto e Spagnolo), 20 ebook e 40 libri d’arte Pulcinoelefante. Dal 1998 è teorico, promotore e collezionista di Taccuini d’Artista. Ha realizzato ©L’Archivio Internazionale di TACCUINI D’ARTISTA e Poetry Box di Donato Di Poce, progetto espositivo itinerante. 
 
Giovedì 12 ottobre - ore 21
Associazione 21, Via San Fereolo 24, Lodi
Ingresso riservato ai soci
info: associazione21@gmail.com
 
 

 

lunedì 9 ottobre 2023

In the Gallery: Maya Makino – Faded (2022)

RIENNALE MILANO - Dal 6 ottobre 2023 la mostra "Alberto Meda. Tensione e leggerezza"

Triennale Milano presenta, già dal   6 ottobre 2023 fino al 7 gennaio 2024, la mostra "Alberto Meda. Tensione e leggerezza", uno speciale percorso espositivo dedicato all’ingegnere, designer e progettista italiano attivo da oltre 50 anni.


La mostra – curata da Marco Sammicheli, Direttore del Museo del Design Italiano di Triennale Milano, con progetto di allestimento di Riccardo Blumer – affronta alcune delle caratteristiche compositive e metodologiche del lavoro di Meda, come la costante ricerca di leggerezza, visiva e costruttiva, l’attenzione all’integrazione delle funzioni, la tecnologia concepita come fonte di suggestioni e soluzioni. Vengono inoltre analizzati anche l’utilizzo della luce come componente immateriale all’interno del progetto, e il concetto di comfort, approfondito attraverso diversi punti di vista.

Una sezione della mostra è dedicata all’individuazione di un utilizzo “altro” degli oggetti che il progettista ha ideato negli anni: analizzando alcuni aspetti tecnici dei suoi progetti, Meda li sovverte e li destina ad un uso diverso, trasformandoli in “giochi”con i quali il visitatore può interagireAd esempio, la tensione delle corde che caratterizza la chaise longue Longframe (Alias, 1994) viene utilizzata come strumento musicale, dando vita, grazie alle vibrazioni prodottead Arpaframe Benjoframe