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un nuovo "territorio mentale", che elude le normali strutture di controllo sociale

mercoledì 11 settembre 2024

SEGNO IN ARCHITETTURA - Collettiva a cura di Rosella Fusi

 SEGNO IN ARCHITETTURA

Collettiva

a cura di Rosella Fusi

14-28 settembre

Inaugurazione 14 Settembre alle 18.00

Con il patrocinio del Comune di Monza

 

ARTISTI: 

Cristina Cassanmaniago - Architetture di carta

Silvia Brambilla

Daniele Garofalo

Michele Rigoni

Laura Rossi

Kazuto Takegami

 

Comunicare attraverso i segni è sempre stato e sempre sarà il tema dominante  di ogni esperienza di architettura. 

Le arti visive si sono sempre ispirate  all'architettura dagli affreschi italiani  risalenti fino al secolo a.C. con imitazioni di elementi architettonici:

Da oltre mezzo secolo la pittura aveva tracciato il cammino delle arti visive  e gli architetti avevano seguito le orme, 

dall'espressionismo architettonico ai fenomeni culturali del secondo dopoguerra che hanno prodotto significativi sviluppi

stilistici nell'ambito della ricerca  e del rinnovo del linguaggio architettonico e figurativo, agli anni 50 con l'informale come rapporto 

formativo-comunicativo  linguistico del vissuto hic et nunc e riscontro segnico gestuale,

Un complesso rapporto fra segno grafico e utilizzo della qualità della superficie  con il Manifiesto Blanco di Lucio Fontana 

e il manifesto dello spazialismo  di Burri.

 

SEGNO IN ARCHITETTURA narra il segno architettonico come metafora, dalla dimensione semantica alla costruzione del linguaggio espressivo.

Linguaggi visivi e contaminazioni avvengono in diversi livelli e in più direzioni.

 

21 SETTEMBRE ALLE 18,00 CONFERENZA

IMMAGINARE L'ARCHITETTURA. Creare e raccontare attraverso il disegno

Relatore Architetto Massimiliano Spadoni, Responsabile cultura 

Ordine degli architetti  paesaggisti e conservatori della provincia di Monza e Brianza

Intervento di 

Silvia Brambilla artista , "IL FARE DELL'ARTISTA"

Cristina Cassanmagnago artista, "ARTE E ARCHITETTURA"

 

28 SETTEMBRE ALLE 18.30  FINISSAGE 

ARTE E ARCHITETTURA: LA BELLEZZA FUNZIONALE 
Donato Di Poce poeta e critico  d'arte

Appunti per una teoria della bellezza funzionale da Gaudì a Jean Nouvel.

Presentazione del libro scritto dal poeta Donato Di Poce di prossima pubblicazione

 

 


ARTI<>STA

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Associazione Culturale no profit

Rosella Fusi  Vice  Presidente 

T.+39 3386246178

 




MIRA BRTKA - allestimento/setting /11.07.24. Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, Roma

Mostra d'Arte ArtVision

giovedì 5 settembre 2024

Piccola storia della fotografia di Walter Benjamin (Abscondita)

Questo breve e fulminante testo di Walter Benjamin fu pubblicato nel 1931 sulla rivista «Die literarische Welt»; per molti aspetti annuncia il celebre «L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica», del 1936. Vi appare per la prima volta la celebre definizione che l’autore diede di «aura»: quell’aura dell’opera d’arte che con l’avvento della riproducibilità tecnica – in primo luogo la fotografia – è destinata irrimediabilmente ad essere distrutta. Ma la tecnica, e dunque la fotografia, conserva comunque un potenziale di liberazione: Benjamin, riprendendo una suggestione di Brecht, oppone infatti alla fotografia cosiddetta «creativa» – asservita alla moda e alla pubblicità –, una fotografia che sia consapevolmente «costruttiva», ossia che sappia ricostruire artificialmente la realtà, in modo da conferirle senso. E nel sostenere questa tesi Benjamin analizza l’opera di alcuni tra i più emblematici fotografi, da Atget a Sander, da Berenice Abbot a Gisèle Freund. Il volume è arricchito da un vastissimo excursus delle più celebri fotografie dagli albori al ventesimo secolo.



mercoledì 4 settembre 2024

L'AFORSIMA POETICO a cura di Donato Di Poce domani 5 settembre 2024 alla Biblioteca Ostinata di Milano

Lo scrittore, poeta, saggista e critico d’arte Donato Di Poce (che cura per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno la collana di aforismi Dissensi dove hanno trovato ospitalità autori come Marco Ercolani, il messicano Hiram Barrios, Angelo Gaccione, lo spagnolo Fernando Menendez), sarà domani giovedì 5 settembre 2024 ospite della Biblioteca Ostinata in via Osti 6 a Milano, per un incontro seminariale su L’Aforisma Poetico. Il Nostro sarà in dialogo con Francesca Maria Federici.

L'aforisma poetico, gemma scintillante nel panorama letterario, rappresenta una sfida tanto affascinante quanto complessa. In poche parole, riesce a condensare un'idea, un sentimento, una verità universale, in una forma linguistica tanto concisa quanto incisiva. Ma cosa lo distingue da una semplice frase efficace? E perché continua ad affascinarci, nonostante la sua apparente semplicità?

La brevità è la caratteristica distintiva dell'aforisma. Tuttavia, questa non è mera concisione, ma una ricerca attenta della parola giusta, capace di evocare mondi interi. L'aforisma è un distillato linguistico, dove ogni parola è pesata e scelta con cura. La sua forza risiede nella capacità di suggerire più di quanto non dica esplicitamente, di stimolare l'immaginazione del lettore e di invitare alla riflessione.

L'aforisma, pur essendo un'espressione concisa, non rinuncia alla dimensione poetica. La scelta delle parole, le figure retoriche, il ritmo e la musicalità del linguaggio contribuiscono a creare un'esperienza estetica intensa. L'aforisma, infatti, non si limita a trasmettere un concetto, ma lo fa in modo emotivamente coinvolgente, suscitando nel lettore reazioni profonde e personali.

Le origini dell'aforisma possono essere rintracciate nell'antica Grecia, dove i filosofi come Socrate e Aristotele utilizzavano brevi sentenze per esprimere le loro verità. Tuttavia, è nel periodo romantico che l'aforisma conosce un nuovo splendore, grazie all'opera di autori come Goethe, Novalis e Schlegel, che ne esplorano le potenzialità espressive.

Nel XX secolo, l'aforisma si afferma come genere autonomo, grazie al contributo di autori come Karl Kraus, Paul Valéry e Giorgio Manganelli. Questi autori, attraverso aforismi spesso amari e ironici, offrono una critica lucida e impietosa della società e della condizione umana.

Oggi, l'aforisma continua a essere una forma espressiva molto apprezzata, sia in letteratura che in altri ambiti, come la filosofia, la psicologia e la comunicazione. La sua capacità di sintetizzare idee complesse e di stimolare il pensiero lo rende uno strumento efficace per affrontare le sfide della contemporaneità.

L'aforisma può essere considerato un genere letterario a sé stante, ma può anche essere inserito all'interno di opere più ampie, come romanzi, saggi o poesie. In quest'ultimo caso, l'aforisma funge da fulcro attorno al quale si sviluppa l'intera opera, offrendo al lettore una chiave di lettura privilegiata.

L'aforisma poetico è un genere affascinante e complesso, che continua a stimolare la curiosità dei lettori e degli studiosi. La sua capacità di condensare un'idea in poche parole, la sua dimensione poetica e la sua attualità lo rendono uno strumento espressivo di grande valore

Donato Di Poce, ama definirsi un ex poeta che gioca a scacchi per spaventare i critici. (Nato a Sora – FR – nel 1958, residente dal 1982 a Milano). Poeta, Critico d’Arte, Scrittore di Poesismi, Fotografo. Artista poliedrico, innovativo ed ironico, dotato di grande umanità, e CreAttività. Donato Di Poce, ama definirsi autoironicamente, “un ex poeta che gioca a scacchi per spaventare i critici”. (Nato a Sora - FR - nel 1958, residente dal 1982 a Milano).

 

Poeta, Critico d’Arte, Scrittore di Poesismi, Fotografo, Studioso del Rinascimento e dell’Architettura Contemporanea. Artista poliedrico, innovativo ed ironico, dotato di grande umanità, e CreAttività. Ha al suo attivo oltre 45 libri pubblicati (tradotti anche in Inglese, Arabo, Rumeno, Esperanto e Spagnolo), 20 ebook e 40 libri d’arte Pulcinoelefante. Dal 1998 è teorico, promotore e collezionista di Taccuini d’Artista. Ha realizzato ©L’Archivio Internazionale di TACCUINI D’ARTISTA e Poetry Box di Donato Di Poce, progetto espositivo itinerante. Tra le diverse collaborazioni con case editrici italiane si annoverano: Heretica Edizioni, Edizioni Helicon , Onirica Edizioni, Libros del Fresno, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

Info

info@bibliotecaostinata.com




Fotografia di moda e beauty. Tecniche e strumenti per ritrarre la bellezza di Azzurra Piccardi (Apogeo)

Una guida esaustiva, arricchita dall'illustrazione di 20 schemi di luce da cui prendere spunto per ricreare set e realizzare i propri scatti di moda e bellezza.


Fotografare e comunicare la bellezza: questo è l'obiettivo della fotografia di moda e di beauty, due generi gemelli che valorizzano l'eleganza di visi e corpi, lineamenti e figure, cosmetici, abbigliamento e accessori. In questo manuale Azzurra Piccardi insegna come esaltare luce e colori in ogni scatto e come gestire tutto il processo di realizzazione di campagne commerciali ed editoriali di successo. Si parte con un'introduzione alla storia e al linguaggio della fotografia di moda e beauty, per passare poi all'analisi dell'attrezzatura, delle tecniche di illuminazione, composizione e scatto, fino alla post-produzione. Infine vengono forniti consigli per creare un portfolio, cercare clienti e diventare fotografi professionisti.



martedì 3 settembre 2024

Lo stato dell'arte. Reportage tra vizi, virtù e gestione politica dei beni culturali di Francesco Erbani (Manni)

In questo libro si parla di musei e di archivi, di aree archeologiche e di biblioteche, di soprintendenze e di centri storici. Si mettono in evidenza gli elementi innovativi che tendono a configurare il bene culturale come un servizio pubblico. Si narrano gli sforzi di comunità e di associazioni che prendono in carica il recupero, la custodia e la messa a valore sociale e culturale di un bene mal curato o abbandonato e che invece può assicurare persino il riscatto di un territorio. Si prova a raccontare un fenomeno che rappresenta l’altra faccia della popolarità assunta dai beni culturali: il loro utilizzo, in certi casi l’indebito sfruttamento, a fini commerciali, cerimoniali o di mondanità o anche di pubblicità o di promozione aziendale. Si raccontano le sofferenze, i drammatici paradossi, le miserevoli dotazioni finanziarie o di personale messe a disposizione a dispetto di proclami e inconcludenti retoriche



LA MANO CHE CREA. LA GALLERIA PUBBLICA DI UGO ZANNONI – L’esperienza di Clotilde Forte

lunedì 2 settembre 2024

LA MANO CHE CREA. LA GALLERIA PUBBLICA DI UGO ZANNONI – L’esperienza di Andrea Chesini

Il fuoco sacro della terracotta di Marco Scansani (Tre Lune)

Il fuoco sacro della terracotta è un viaggio attraverso un filone meno noto del Rinascimento e la riscoperta di uno dei suoi protagonisti. La scultura in terracotta, una tipologia assai presente nell'antichità ma pressoché dimenticata nel Medioevo, ritornò in auge nel Quattrocento. Nella valle del Po, dove l'argilla non manca, trovò consacrazione grazie alla sua versatilità e alla sua umiltà, venendo apprezzata soprattutto per i contesti sacri. Il libro ricostruisce per la prima volta l'intera vicenda critica, biografica e artistica di Giovanni de Fondulis riconoscendo il peso straordinario che ebbe per la storia dell'arte lombarda e veneta: fu infatti tra queste due regioni che l'artista visse e operò nel corso del XV secolo. Le opere in terracotta del cremasco e dei suoi seguaci hanno riempito le chiese, gli oratori, i palazzi del Nord Italia di statue, altari, rilievi, decorazioni: nel volume vengono finalmente esaminate, riprodotte a colori, e dunque valorizzate, riallacciando il loro rapporto con la storia, i documenti, i contesti, gli artisti e i committenti. Un volume di grande formato e riccamente illustrato dedicato a un grande artista



domenica 1 settembre 2024

Rimini - 44° 3' 27 di Andrea Shinigami (NFC Edizioni)

Queste sono le coordinate geografiche della città di Rimini, dove si sviluppa questo progetto. Una sorta di viaggio differente da quelli canonici e consueti, che guarda la città osservandone il lato urban. L’autore ha educato il proprio sguardo attraverso l’esercizio della street photography, indagando, nel corso di innumerevoli progetti, lo scorrere della vita, imprevedibile, accidentale, accogliendola nelle sue rivelazioni spontanee, secondo l’assunto che le cose appaiono se qualcuno le vede: non c’è autonomia tra osservatore e osservato - il rapporto, per quanto inconsapevole e involontario, è estremamente intimo. Non c’è gerarchia, ma incontro paritario ed esperienza di armonia. Grazie anche alla lavorazione in bianco e nero la realtà esce dal quotidiano ed è osservata con un occhio centrato e concentrato. Uno sguardo verso ciò che, al di fuori delle “mura” cittadine, è poco conosciuto, contribuendo a ridefinire la natura della città, nata e “vissuta” grazie al mare, rendendone evidenti le infinite declinazioni che fuori dalla traccia consueta e ufficiale vengono comunque praticate e che in questa occasione sono restituite a un valore icastico.



LA MANO CHE CREA. LA GALLERIA PUBBLICA DI UGO ZANNONI – L’esperienza di Giorgia Altea