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giovedì 1 febbraio 2024
mercoledì 31 gennaio 2024
CORPI IN ATTESA. Mostra personale di Aldo Salucci a cura di Domenico de Chirico | 7 marzo – 31 maggio 2024 | A.MORE gallery, Milano
A.MORE gallery presenta dal 7 marzo al 31 maggio 2024 CORPI IN ATTESA, mostra personale di Aldo Salucci a cura di Domenico de Chirico. L’esposizione, nella sede della galleria in Via A. Massena 19 a Milano, presenta una nuova serie di lavori che l’artista romano, meneghino d'adozione, ha realizzato negli ultimi anni e che vengono esposti per la prima volta.
La mostra è un invito a immergersi nella sinfonia visiva di Aldo Salucci, che per questo nuovo corposo ciclo di opere ha come punto di partenza la biologia e l'anatomia umana. L’artista ha realizzato le opere grazie all'utilizzo del microscopio elettronico e servendosi di materiali e reagenti chimici, particolarmente colorati, ha realizzato delle opere dogmatiche, figure indistinguibili, che solo se osservate attentamente riportano alla mente delle neoplasie e delle cellule tumorali. Aldo Salucci “porta in scena” una delle più grandi paure che l’uomo ha con l’obiettivo di esortare il visitatore a guardare al futuro con speranza e a stigmatizzare ogni fonte di dolore. Un’esortazione ad accettare tutti i traumi e a concepirli come punti di forza ed elementi caratterizzanti dell’unicità di ogni essere umano.
“ Le opere, si prefiggono l'obiettivo di sviscerare un universo infinito e articolato fatto sia di rimandi sia di sensi, le cui venature si compongono, a loro volta, di un groviglio di attese e di speranze, di traumi e di dolori, di vivaci relazioni interpersonali in antitesi con stati di profonda solitudine e patimento. Questo nuovo impulso sconquassa visceralmente la dialettica portata avanti da Salucci in cui, ancora una volta, i colori vividi, stranianti e intensi pongono l'accento sull'onnipresente e strabordante impulso della natura che sovente imperversa in tutta la sua trepidante imponderabilità. Ciò che ne consegue è il tentativo di elaborare un’arte autentica, quella che i greci chiamavano téchnē – afferma il curatore della mostra Domenico de Chirico - Assecondando una personalissima visione olistica, Salucci, così facendo, non intende valorizzare esteticamente qualcosa che è chiaramente fonte di dolore prostrante bensì di ritrarlo esattamente così com'è e più da vicino, in un moto perpetuo che lo analizza dentro e fuori, nei pieni e nei vuoti, attraversandolo in tutta la sua fisionomia sia corporea sia trascendentale. Salucci ci suggerisce di penetrare nel dolore e di leggerlo in tutta la sua disumanizzante autorità”.
In mostra una ventina di opere caratterizzate da uno stile semplice, vivace e immediato. L’artista utilizza sfumature cromatiche brillanti e colori accesi. Nelle opere troviamo ferite e lacerazioni che Aldo Salucci ricuce intervenendo con della polvere d’oro ispirandosi alla tecnica giapponese del kintsugi o kintsukuroi ("riparare con l'oro”), utilizzata dai ceramisti per riparare tazze per la cerimonia del tè. Questa pratica nasce infatti dall'idea che dall'imperfezione e dalle ferite possa nascere una forma maggiore di perfezione estetica e interiore. “ Ed è proprio raccogliendo tutti quei frammenti di testimonianze del nostro passato, tra prove superate e altre mancate, nel tentativo di rimetterli armonicamente insieme, possiamo comprendere che solo quando ci lussiamo possiamo scoprire esattamente come e di cosa siamo fatti realmente” - afferma il curatore.
Aldo Salucci, anche in questo progetto utilizza la fotografia non come scopo finale della sua arte, ma come mezzo che gli permette di creare opere di tecniche miste che spingano il visitatore a riflettere, a interrogarsi. Opere che possano spronare l’uomo a accettare le proprie cicatrici e da quelle trovare nuova forza e speranza per affrontare quello che lo può attendere. Una selezione del nuovo ciclo di fotografie di Aldo Salucci verrà esposto nello stand che A.MORE gallery presenterà quest’anno a MIA Photo Fair (11-14 aprile 2024 ALLIANZ MiCo MILANO CONGRESSI).
Aldo Salucci, nato a Roma, attualmente vive e lavora nella città di Milano. Si appassiona al disegno e alla sperimentazione dell’uso dei colori fin dall’infanzia. Resta affascinato dal potere della fotografia e da un meticoloso lavoro di post-produzione digitale che gli permette di creare un nuovo forte mezzo di comunicazione che risulta spontaneo e libero da ogni regola. La fotografia è il mezzo che gli permette di creare opere d’arte di tecniche miste. Tra le mostre personali si ricorda: On the nature of things, A.MORE gallery, Milano (2021); Dystopia, Galleria Statuto 13, Milano (2018); Mud, Galleria Statuto 13, Milano (2017); Aquaticus, Galleria Statuto 13, Milano (2016). Ha inoltre partecipato a diverse Fiere d’arte tra cui: Unfair (2023), The Others (2023), Wopart (2022), Investec (2022), Art Verona (2021), SWAB (2021) e MIA Photo Fair (2021 e 2019).
A.MORE gallery è stata fondata a settembre 2020 in Via Massena 19, nel cuore di Milano, vicino l'Arco della Pace. La galleria si occupa di arte contemporanea e promuove le opere di artisti nazionali e internazionali. La sua missione è quella di offrire e presentare, attraverso una ricerca apporfondita, artisti e opere d’arte potenti e di grande impatto che possano incuriosire amanti dell’arte e collezionisti. L’obiettivo è infatti quello di mostrare nuove prospettive nell’ambito dell’arte contemporanea e proporre solidi investimenti per il futuro.
LA RASSEGNA CI VUOLE UN FIORE - FAMIGLIE A TEATRO PROSEGUE A GUAGNANO E LEVERANO CON DUE SPETTACOLI DELLA COMPAGNIA BURAMBÒ.
Sabato 3 e domenica 4 febbraio a Guagnano e Leverano, con due spettacoli della compagnia Burambò di Foggia, prosegue la rassegna Ci vuole un fiore - famiglie a teatro promossa da Factory Compagnia Transadriatica nel progetto Teatri del nord Salento. Primo appuntamento sabato (ore 17:45 - ingresso 8/6 euro - ridotto 2 euro per residenti a Guagnano) nella Biblioteca del Negroamaro e delle Terre d’Arneo di Guagnano in scena "L’elefante smemorato e la papera ficcanaso", spettacolo di marionette da tavolo e pupazzi in gommapiuma di e con Daria Paoletta e Raffaele Scarimboli (dai 3 anni). Un vecchio e grosso elefante non riesce a dormire. I brutti ricordi lo attanagliano. Un giorno li soffia dentro alcuni palloncini rossi che volano via, lasciando l’elefante smemorato. Quand’ecco entrare o meglio “ficcarsi” nella sua vita una papera che lo tempesta di domande a cui non riesce a rispondere. Papera Teresina è determinata e lo convince a fare una passeggiata per riprendere contatto con il mondo. Il grosso animale parte all’avventura e senza saperlo andrà incontro a quanto già capitato e dimenticato. Sarà difficile per lui difendersi dai pericoli tanto da finire in una gabbia allo zoo. Scoprirà così, che i ricordi sono necessari, belli o brutti, e conservarli può tornare utile nel bisogno. Teresina, ormai amica inseparabile ha l’idea giusta al momento giusto. Quale sarà? In attesa dell'esibizione, (ore 16:30 - ingresso gratuito con prenotazione al 3207087223), la due giorni partirà con il laboratorio "Elmer, di che colore sei?" a cura di BlaBlaBla.
Domenica (ore 17:45 - ingresso 8/6 euro) nel Teatro Comunale di Leverano spazio a "Il fiore azzurro", tratto dalla fiaba popolare tzigana “La storia di tzigo e il fiore azzurro”, ideato, scritto, diretto e interpretato da Daria Paoletta (dai 5 anni), vincitore del premio nazionale Inbox verde e menzione speciale al festival di Festebà. Una narratrice e un pupazzo, una scena essenziale per dare inizio a un viaggio attraverso la storia del popolo tzigano, un viaggio che porta a riflettere sull’accettazione del diverso e sul superamento delle avversità della vita grazie all’amicizia e alla capacità di immaginare che il proprio destino non sia scritto, ma sia in continuo cambiamento. L’eroe di questa storia popolare, Tzigo, decide di mettersi in cammino “alla ricerca della fortuna e della felicità”, un viaggio iniziatico in cui attraversa le stagioni, incontra aiutanti magici, vive l’alternarsi del giorno e della notte. Tutto ciò crea il tempo necessario a favorire la crescita, il tempo delle scoperte, delle paure e dei silenzi, il tempo delle domande. Prima dello spettacolo (ore 16:30 - ingresso gratuito con prenotazione al 3207087223), BlaBlaBla terrà il laboratorio interculturale "Tutti diversi, tutti uguali".
La compagnia Burambò, nasce a Foggia nel 1996 con Daria Paoletta e Raffaele Scarimboli, che dopo una lunga esperienza di Teatro per ragazzi, approda a un Teatro di figura rivolto non solo ad un pubblico di bambini. La Compagnia inizia con l’utilizzo di burattini in baracca tradizionale, approfondendo poi sempre più la sua ricerca di materiali e tecniche sperimentali. Questo percorso di crescita artistica è stato possibile grazie ai vari incontri fatti con diversi maestri, come il regista Carlo Formigoni, lo scultore di pupazzi in gommapiuma Cristian Pepino, tanti altri tra i più riconosciuti del settore. La Compagnia è riconosciuta a livello nazionale ed internazionale e ha conquistato numerosi premi.
La rassegna
A cavallo di un manico di scopa. Le radici della forma artistica di Ernst H. Gombrich (Mimesis)
Un semplice giocattolo, una testa di cavallo infilata su un bastone o un manico di scopa, fa da filo conduttore a questa raccolta di saggi sull’arte di Ernst H. Gombrich. Anche se il cavalluccio è protagonista di uno solo di questi studi, esso diventa sintomatico di un modo di elaborare la teoria dell’arte che lega l’osservazione iniziale su un singolo oggetto a una lunga serie di meditazioni sempre più ampie, e al tempo stesso sempre più specifiche, sulla teoria dell’arte. Collocando al centro delle meditazioni singoli oggetti/pretesti, Gombrich tesse una fitta rete di analogie e relazioni tra discipline diverse mostrando, oltre alle consuetudini della produzione artistica e alle specificità della teoria dell’arte, l’importanza di un approccio ampio e multidisciplinare.
martedì 30 gennaio 2024
UN NUOVO PERCORSO DI REALTÀ AUMENTATA NEL MUSEO DELLA CERAMICA DI CUTROFIANO
Nel Museo della Ceramica e Biblioteca di Cutrofiano, continuano le attività ideate per rendere la struttura di Piazza Municipio sempre più accessibile con azioni mirate per migliorare spazio e allestimenti, servizi educativi e comunicazione. Mercoledì 31 gennaio dalle 17:30 alle 19, insieme ad AVR Lab, impresa spin-off dell’Università del Salento, sarà inaugurato il secondo dispositivo digitale che consentirà di fruire della collezione in un modo diverso, nuovo e più interattivo. Il Museo della Ceramica ha il compito di tutelare e tramandare non solo le tecniche di lavorazione, ma anche i gesti che un ceramista effettua durante la modellazione di un manufatto ceramico con tecniche tradizionali. Per questo è stata progettata una soluzione ad hoc: un’applicazione di Realtà Aumentata, fruibile attraverso uno schermo interattivo. L’applicazione è in grado di tracciare l’utente nello spazio e di guidarlo nell’apprendere in maniera interattiva sia le tecniche di lavorazione di un manufatto ceramico, sia i gesti atti a modellare un oggetto, in questo caso virtuale. Si tratta di un serious game che punta sulla simulazione per attivare la curiosità del visitatore su questo importante aspetto del patrimonio. Proseguono anche le rassegne mensili: “English for beginners”, corso di inglese per principianti con Janice (martedì alle 10), "Yoga al museo" con Ticia (mercoledì 17 alle 10:15 - costo 10 euro), “Knit tea – Tessere in biblioteca”, incontri di condivisione saperi e tecniche (mercoledì alle 18), “My fairy books”, laboratorio di lettura per bambini di età prescolare (sabato dalle 10 alle 12). Attività ed eventi sono promossi da un partenariato guidato da 34° Fuso Aps in collaborazione con il Comune di Cutrofiano, è stato finanziato dal Ministero della Cultura e approvato nell’ambito dell'avviso pubblico Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura. Info museobibliotecacutrofiano@
lunedì 29 gennaio 2024
Pinocchio la materia dell'incanto - personale di Veronica Menghi alla Galleria Previtali
L’humus culturale di Veronica Menghi — derivatole dal padre Roberto Menghi, grande architetto e artista anch’egli — le conferisce quella “calma espressiva, che ogni attento osservatore può rilevare come si faccia incantevole in ogni quadro, ogni incisione, ogni ceramica o disegno".
Jean Blanchaert
La sua tecnica pittorica consente di “velare in forma leggera visioni ed emozioni recenti, dunque di stabilire dei sipari della memoria in coincidenza con una rapida assimilazione dell’immediato.”
Rossana Bossaglia
...“Si tratta [...] di raccogliere sulla superficie sentieri che vanno verso l'abisso della coscienza, immagini che parlano dello sfacelo del mondo, desideri di conquistare lo spazio del colore attraverso il sapere artigianale della pittura [...] la percezione diventa ancor più intensa quando entrano in gioco materiali metallici che producono effetti di luce, oppure quando questi frammenti spingono l’immagine verso un senso di deflagrazione.”
Claudio Cerritelli
"Il lavoro di incisioni di Veronica Menghi non ripercorre semplicemente l'iter narrativo della storia di Pinocchio, la sua non è un'illustrazione della fiaba, ma preleva dalla trama epica del racconto dei tornanti cruciali, integralmente depsicologizzati, che assurgono in questa nuova concatenazione al carattere di un ciclo [...] l’incisione, costruita sui frammenti e sugli scarti della rappresentazione non manifesta la storia di Pinocchio nelle sue scansioni esistenziali, ma dà luogo ad una selezione particolare, il cui denominatore comune è quello del motivo delle metamorfosi delle maschere. La maschera della menzogna, dell’illusione, del buon ordine, della falsa integrazione, ma anche la maschera della dissipazione, della violenza, dell’intrigo e del godimento.”
Massimo Recalcati
Testi tratti da Autobiografia di un burattino. Poesie di Giacomo Trinci I
domenica 28 gennaio 2024
sabato 27 gennaio 2024
Juergen Teller i need to live
27 gennaio – 1 aprile 2024
Informazioni
Juergen Teller
venerdì 26 gennaio 2024
giovedì 25 gennaio 2024
VENERDÌ 26 GENNAIO A LEVERANO LA STAGIONE PER UN TEATRO UMANO DEL PROGETTO TEATRI DEL NORD SALENTO PROSEGUE CON LO SPETTACOLO COPENHAGEN
Venerdì 26 gennaio (ore 20:45 - ingresso 10/8 euro) al Teatro Comunale di Leverano con Copenhagen di Michael Frayn prosegue Per un teatro umano, stagione di teatro e danza del progetto Teatri del nord Salento. Lo spettacolo dello scrittore e drammaturgo britannico è forse l’archetipo del teatro di argomento scientifico. Con le sue mille e più repliche solo tra National Theatre e West End nella prima produzione a Londra, e le più di trecento a Broadway, è la dimostrazione di come si possa affascinare il pubblico parlando di scienza anche a teatro, con apparente semplicità. A Leverano la celebre piece sarà proposta nella produzione firmata dall'Università del Salento con Ura Teatro con Fabrizio Pugliese, Silvia Lodi e Riccardo Lanzarone per la regia di Fabrizio Saccomanno. Copenhagen narra dell’incontro tra Niels Bohr e Werner Heisenberg, due dei massimi fisici del secolo scorso e tra i fondatori della meccanica quantistica, avvenuto nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. L’incontro è ritenuto un ‘mistero’ storico: i due, pur essendo stati maestro e allievo e collaboratori strettissimi, appartenevano a nazioni in guerra che cominciavano a rendersi conto che da scoperte apparentemente solo teoriche si sarebbero potute costruire armi decisive. Bohr e Heisenberg non hanno mai chiarito cosa si fossero detti, e Frayn prende l’episodio come spunto di una narrazione a tre che sembra quasi una ricerca scientifica e tratta di fisica, di etica e di amicizia. La BBC ne ha fatto un film con Daniel Craig e Stephen Rea. La stagione teatrale Per un teatro umano è organizzata nell'ambito dei Teatri del Nord Salento, promosso da Factory Compagnia Transadriatica in collaborazione con Blablabla, con il sostegno di Regione Puglia, i Comuni di Trepuzzi, Campi Salentina, Guagnano, Leverano, Novoli. Info e prenotazioni 3208607996 | 3207087223 | 3403129308 - www.facebook.com/
mercoledì 24 gennaio 2024
LA RASSEGNA CI VUOLE UN FIORE - FAMIGLIE A TEATRO PROSEGUE A TREPUZZI CON CENTO CENERENTOLE DI INQUANTO TEATRO
Prosegue la rassegna Ci vuole un fiore - famiglie a teatro promossa da Factory Compagnia Transadriatica nel progetto Teatri del nord Salento. Domenica 28 gennaio (ore 17:45 - ingresso 8/6 euro) l’Auditorium Zona Santi – BlaBlaBla di Trepuzzi ospita il laboratorio|spettacolo Cento cenerentole della fiorentina inQuanto teatro con Ava Hangar (Riccardo Massidda) e Andrea Falcone (autore di testi e progetto) per la regia di Giacomo Bogani (dagli 8 anni). Prima di finire in un libro, le fiabe erano ovunque. Non una, ma cento, mille Cenerentole, quante erano le versioni della storia raccontate da Perrault e da Basile, dai fratelli Grimm e da migliaia di nonne, libri, canzoni, bambini e bambine. Tutte quelle versioni non sono dimenticate, ma tornano protagoniste insieme alle domande che le hanno fatte nascere. Che cos’è che ci imprigiona? E cosa desideriamo di più? In questo appuntamento, a metà strada tra lo spettacolo e il laboratorio di narrazione la narratrice, l’artista Drag e autrice Ava Hangar (Riccardo Massidda), insieme all’autore di testi per bambini Andrea Falcone, condurrà il pubblico in un dialogo divertente e coloratissimo, per dar voce a nuove versioni della storia, nuovi desideri, nuovi lieti fini. Bambine e bambini saranno stimolati a dare risposte, inventare nomi, dare voce ai propri pensieri. Perché tutte, e tutti, abbiamo una fiaba da narrare, e tutte e tutti abbiamo diritto a sentirci protagonisti.
martedì 23 gennaio 2024
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Con il termine “pietà ” si intende solitamente, nella storia dell’arte, un motivo figurativo rappresentante la Vergine e altri vari personag...