T.A.Z. Weblog Party
lunedì 11 dicembre 2023
domenica 10 dicembre 2023
Leonardo da Vinci. Lo scienziato della vita di Fritjof Capra (Aboca Edizioni)
“Non possiamo fare a meno di chiederci come si sarebbe potuto sviluppare il sapere occidentale se i quaderni di Leonardo fossero stati studiati dai padri della Rivoluzione scientifica nel XVII secolo. Galileo, Newton e i loro contemporanei – come si deduce chiaramente dai loro carteggi – si arrovellavano su molti di quegli stessi problemi che Leonardo aveva identificato e spesso risolto con uno o due secoli d’anticipo. Inoltre, usavano le sue stesse metafore e ragionavano in modo simile al suo. Perciò avrebbero compreso quei quaderni molto meglio di noi. Se fossero stati a conoscenza delle sue scoperte, senza dubbio l’evoluzione della scienza avrebbe preso una strada molto diversa, e l’influenza di Leonardo sul pensiero scientifico avrebbe potuto essere profonda quanto lo è stato il suo impatto sulla storia dell’arte.” Su Leonardo Da Vinci, forse il più grande pittore e genio del Rinascimento, sono stati scritti centinaia di libri specialistici e divulgativi. La sua opera sconfinata, che si dice comprenda più di 100.000 disegni e più di 6.000 pagine e appunti, e la molteplicità dei suoi interessi hanno attratto innumerevoli studiosi di discipline diversissime. Eppure, sorprendentemente, sono pochi i libri dedicati alla scienza di Leonardo... Il grande teorico dei sistemi e autore del Tao della fisica Fritjof Capra riunisce ora, in un unico volume, i saggi da lui realizzati su Leonardo da Vinci presentandoli in una nuova edizione che offrirà uno sguardo innovativo sulle opere dell’artista toscano. Partendo dagli scritti di botanica – dimostrando come dietro la rappresentazione di ogni pianta ci fosse uno studio attento e rigoroso – e passando per la fluidodinamica, l’anatomia e l’embriologia, Capra ci spiega perché Leonardo può essere considerato un pensatore sistemico, ossia un uomo con un’eccezionale capacità di connettere fra loro osservazioni e saperi di discipline diverse. Non solo. Lo studio di Capra ci rivela che Leonardo può essere ritenuto anche un ecologista, un teorico della complessità, di fatto l’autentico inventore del moderno metodo sperimentale, un uomo con un profondo rispetto per la vita in ogni sua espressione che aveva un forte desiderio di operare per il bene dell’umanità. Per dipingere le forme viventi della natura, Leonardo sentiva di aver bisogno di una comprensione scientifica delle loro qualità intrinseche e dei principi sottostanti; e per analizzare i risultati delle sue osservazioni, aveva bisogno della sua abilità artistica per rappresentarli. È questa, per Capra, l’essenza della sintesi tra scienza e arte del grande genio di Leonardo. L’opera è arricchita da un corredo iconografico di grande valore composto, tra le altre, da bellissime immagini provenienti dai più importanti musei del mondo – dal Louvre alla galleria degli Uffizi –, che evidenziano la visione scientifica alla base di ogni illustrazione realizzata da Leonardo.
El Dorado: la mostra sul fondo oro nell’arte contemporanea al Museo Canonica di Roma | Artribune
sabato 9 dicembre 2023
Man Ray di Katherine Ware (Taschen)
Man Ray, nato Emmanuel Radnitzky nel 1890 a Filadelfia, è stato un artista statunitense esponente del Dadaismo e del Surrealismo. È considerato uno dei più importanti fotografi e artisti del XX secolo, grazie al suo uso innovativo della fotografia e delle tecniche sperimentali.
I primi anni
Man Ray iniziò la sua carriera artistica come pittore e scultore. Nel 1915 si trasferì a Parigi, dove entrò in contatto con il movimento Dada. Il Dadaismo era un movimento artistico e letterario che si opponeva alla guerra e alla società borghese. Gli artisti Dada sperimentavano nuove forme di arte, spesso provocatorie e sovversive.
La fotografia
Man Ray iniziò a interessarsi alla fotografia nel 1916. Fu subito affascinato dalle possibilità creative che la fotografia offriva. Iniziò a sperimentare con diverse tecniche fotografiche, tra cui il solarizzazione, la sfocatura e la sovrapposizione.
Le fotografie di Man Ray sono caratterizzate da un'estetica surrealista. Sono spesso enigmatiche e suggestive, e creano un'atmosfera onirica e surreale.
Man Ray non si limitò alla fotografia, ma si dedicò anche alla pittura, alla scultura, al cinema e al design.
Nella sua pittura, Man Ray esplorava spesso temi surrealisti, come il sogno, l'inconscio e la psiche umana.
Nella sua scultura, Man Ray utilizzava spesso materiali non convenzionali, come il legno, il vetro e il ferro.
Nel cinema, Man Ray realizzò diversi cortometraggi sperimentali, tra cui "Le Retour à la raison" (1923) e "Emak Bakia" (1926).
Nel design, Man Ray collaborò con diversi marchi, tra cui Chanel e Vogue.
L'influenza di Man Ray
Man Ray è stato una figura influente nel mondo dell'arte. Il suo lavoro ha contribuito a definire il Dadaismo e il Surrealismo, e ha avuto un impatto su generazioni di artisti.
Citazioni
- "La fotografia è un'arte di omissione. Non si tratta di ciò che viene catturato, ma di ciò che viene lasciato fuori." - Man Ray
- "La fotografia è un mezzo per catturare la realtà, ma anche per manipolarla e distorcerla." - Man Ray
- "L'arte è un atto di creazione, non di imitazione." - Man Ray
venerdì 8 dicembre 2023
giovedì 7 dicembre 2023
mercoledì 6 dicembre 2023
martedì 5 dicembre 2023
Vivo dal vivo 2010-2023. Foto-racconto di 120 concerti in un'epoca musicale in cui tutto è ancora possibile, e non ci sono più confini. Ediz. illustrata. Con QR code di Carlo Massarini (Rizzoli Lizard)
Un libro di forti emozioni, una fotografia della migliore musica ‘che gira intorno’ in questi anni. Colta dal vivo, nel momento che per un’artista è la prova del fuoco e la sua definitiva affermazione.
«Complimenti per il titolo, è proprio perfetto per me! Io che vivo dal vivo da almeno quarantacinque anni, e se dico palco… penso casa! Al Circo Massimo nel 2022 c’eri anche tu, caro Massarini, sei un testimone vivente, scrivente e fotografante di quelle due indimenticabili e irripetibili notti da gladiatore. Il compito dell’artista è questo in fondo: prenderli per mano, farli volare e fargli credere che niente è impossibile.» - Vasco
lunedì 4 dicembre 2023
Poesia/Eresia: La sovversione non sospetta dei poeti eretici, outsider e underground di Donato Di Poce (Eretica Edizioni)
Poesia/Eresia (la sovversione non sospetta dei poeti eretici, outsider e underground), di Donato Di Poce, appartiene a un genere letterario non frequente: il ritratto di artista. Qui non leggiamo saggi critici compiuti ma incontri improvvisati, disparati, appassionati, con opere e vite di artisti non canonici. Si parli di Artaud, di Villa, di Pasolini, di Daino o di altri contemporanei, il libro è il diagramma dei gusti dell’autore, esposti con una libertà compositiva anarchica e irriverente. Di Poce ama frequentare, ricordare, esaltare le parole dei Grandi Eretici, ma è altrettanto vero che il libro riporta anche testimonianze di poeti e scrittori italiani del tutto rimossi dalla storia della nostra letteratura e che pochi ricordano, come Ulisse Casartelli, Giuseppe Battaglia, Nicola Manicardi, Marco Vetrugno. Un libro come Poesia/Eresia assembla nomi diversi e di diverso peso letterario all’interno di una costellazione poetica che si oppone ai canoni della storia della letteratura e propone un approccio diverso al gesto eretico dell’artista outsider, non seguendo il metro della ricerca storiografica ma inventando improvvisazioni poetiche sul tema. Marco Ercolani
Donato Di Poce, (Sora,1958) vive a Milano dal 1982. Poeta, Critico d’Arte, Scrittore di Poesismi, Fotografo, Studioso del Rinascimento Italiano, Critico Letterario, Artista poliedrico, innovativo ed ironico, dotato di grande umanità, e CreAttività. Ha pubblicato oltre 45 libri (tradotti anche in inglese, arabo, rumeno e spagnolo), 20 ebook e 40 libri d’arte Pulcinoelefante. Dal 1998 è teorico, promotore e collezionista di ©Archivio Internazionale Taccuini d’Artista e Poetry Box.
domenica 3 dicembre 2023
La Sistina svelata. Iconografia di un capolavoro di Heinrich W. Pfeiffer (Jaca Book)
Questo volume mostra una nuova Sistina attraverso uno sguardo del tutto innovativo all’iconografia delle pareti laterali dipinte fra gli altri da Botticelli, Perugino, Signorelli e del lavoro michelangiolesco nella volta, nelle lunette e nella parete del Giudizio Universale. L’aspetto rivoluzionario del lavoro non consiste nel sovvertire giudizi storico artistici attribuzioni oramai del tutto assodati dalla critica, ma nel mostrare immagine per immagine, colore per colore la soggiacente struttura simbolica che ordina coerentemente l’intera opera. Questa struttura simbolica, un vero e proprio programma filosofico-teologico, anticipa e determina l’intera storia degli affreschi della Sistina, dagli artisti quattrocenteschi sino al lavoro di Michelangelo. Si tratta di un programma iconografico unitario formulato dai teologi di Sisto IV, in pieno Quattrocento, e poi seguito dallo stesso Michelangelo molti anni dopo. La pubblicazione è anche l’occasione per mostrare la Sistina con un’eccezionale abbondanza di particolari in modo che questo scrigno d’arte risulti “squadernato” di fronte agli occhi del lettore ma anche “decodificato” nei significati e persino nell’uso dei colori di ciascuna scena.
sabato 2 dicembre 2023
I borghi del regime. Insediamenti nel latifondo in Sicilia (1939-1943) di Francesco Paolo Campione, Valentina Certo, Laura Ieni (Kalós)
Uno dei punti cardine della propaganda del regime fascista fu il ripopolamento delle campagne, nel corpo di un progetto che intendeva ruralizzare tutta la penisola italiana. Specialmente in Sicilia, il tentativo di superare l'istituto del latifondo si concretizzò nella costruzione di decine di borghi rurali, autentiche piccole città che - formalmente - dovevano essere autosufficienti. Oggi molti di questi insediamenti, costruiti tra gli anni Venti e gli anni Quaranta (ma il progetto continuò anche dopo la caduta del fascismo), sono divenuti delle città fantasma, fossilizzate in architetture metafisiche simbolo di un'utopia destinata al fallimento e all'incuria. Queste pagine - corredate dei potenti scatti in bianco e nero del fotografo Francesco Baudo - accompagnano il lettore nella Sicilia più sconosciuta, in strade immerse nel verde e lontane dal clamore dei grandi centri urbani: un viaggio nell'entroterra rurale ammirando paesaggi inaspettati, e spesso abbandonati, contemplando architetture austere, godendo del silenzio e della pace di luoghi che tramandano storie che, se fossero posti in essere adeguati progetti di riqualificazione, potrebbero riprendere a vivere. Fotografie di Francesco Baudo.
venerdì 1 dicembre 2023
Inaugura sabato 2 dicembre ore 18.00 la mostra di Paolo Maggis "TREMORE" | Pescherie della Rocca Estense, Lugo
Paolo Maggis presenta la mostra personale TREMORE a cura di Massimiliano Fabbri presso lo spazio espositivo delle Pescherie della Rocca Estense dal 2 dicembre 2023 al 14 gennaio 2024.
In occasione della mostra verrà presentato il nuovo libro dal titolo Paolo Maggis / TREMORE pubblicato da ZEL edizioni che raccoglie le opere degli ultimi anni dell’artista, dedicate alla ricerca sull’essere umano. Il libro conterrà i testi di Massimiliano Fabbri, curatore della mostra, e del poeta Davide Rondoni.
TREMORE tratta della forza vitale dell’essere che anima l’essere corpo. La pelle e la carne dei soggetti rappresentati sembra tremare scossa da una pittura gestuale e nervosa. E se la pelle è, in primo luogo, l’incarnato attraverso il quale vedere e sentire le vibrazioni del corpo animato da sentimenti, emozioni e pensieri, in secondo luogo indica la superficie della pittura che diventa pelle a sua volta, introducendo lo spettatore ad una visione più complessa ed articolata.
“A noi il compito di ricomporre la visione, decifrare l'immagine e ridefinire costantemente la mappa di questo panorama. Come ha fatto il pittore prima di noi – afferma il curatore Massimiliano Fabbri. Entriamo e torniamo indietro con lui, grazie a lui, ripercorrendo il processo attraverso cui l'immagine è affiorata, si è costruita e definita, emergendo dalla notte interna della volta del cranio, o dalla nebbia con bagliori e ombre della memoria, o dal bianco senza fine della tela, che sono poi quasi la stessa cosa. Segno dopo segno, pennellata dopo pennellata, superficie accanto a superficie, pelle su pelle. Sovrapposizioni e geologie. Costellazioni. Flusso inarrestabile di immagini che ci travolge. Cosa salvare?”.
La pittura vive in armonia con il soggetto pur mantenendo la sua indipendenza, arrivando a volte a annullare i limiti che separano lo spazio dallo stesso soggetto, un soggetto che si apre a molteplici interpretazioni senza mai trovarne una definitiva. Le opere di Paolo Maggis scuotono perché, pur mantenendo una forte estetica, introducono elementi di rottura, frammenti, interferenze e distorsioni, preferendo il sublime al bello, cioè quella bellezza ferita, che porta con sé un dolore profondo o una tragedia.
Paolo Maggis è un artista italiano che lavora prevalentemente nell’ambito della pittura. Nasce a Milano il 29 dicembre 1978. Tra il 1996 e il 2000 studia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera frequentando il corso di pittura con il professore ed artista Beppe De Valle. Terminati gli studi inizia la sua carriera espositiva e nel 2005 si trasferisce a Berlino (Germania) sino agli inizi del 2008 anno in cui si sposta a Barcellona (Spagna) dove tutt’ora vive e lavora. Su Paolo Maggis sono stati pubblicati diversi cataloghi: Paolo Maggis- Monito(r) pubblicazione Skira; Paolo Maggis, Cacho a Cacho e In Nodum Coacti pubblicazione Silvana Editoriale. Nel settembre 2011 viene presentato presso le sale del Pan di Napoli il libro Paolo Maggis pubblicazione Carlo Cambi Editore sui primi dieci anni di lavoro dell’artista in occasione della mostra omonima. Nel 2012 viene presentato sempre il nuovo libro BIONERS – Paolo Maggis, Bigas Luna a cura di Roberta Bosco. Nel 2013 lo stesso editore pubblica il libro Earth/Stars che racchiude al suo interno le immagini del ciclo omonimo. Del 2019 Zel Editore pubblica Close-Up che racchiude le opere dipinte a partire dal 2015 che trasformano l’immagine in un circuito astratto di elementi che si allontanano dalla forma a volte per perdersi ed altre per ricostruirla. Fondamentale per lo sviluppo del suo lavoro l’amicizia con l’artista e cineasta Bigas Luna. Paolo Maggis inoltre ha scritto di arte e cultura per vari blog e giornali, nel gennaio 2018 viene pubblicato da Samuele Editore il suo libro di poesie Il nome di Dio ed attualmente scrive a quattro mani con Davide Rondoni la rubrica Arte e libertà per il magazine di letteratura Satisfiction. Nel 2020, Paolo Maggis inizia a registrare in casa i suoi brani dando origine così a tHE cRAVING rOOTS, un progetto musicale ed artistico che ha come finalità la partecipazione di chiunque voglia entrarne a far parte. Il primo album Indigo è stato pubblicato il 31 settembre 2022. Nel 2023 presenta in occasione della rassegna Milano é Viva presso il Castello Sforzesco di Milano il suo primo progetto scenografico dedicato allo spettacolo “Non potevamo che incontrarci qui, mia danzatrice…” tratto dai testi di davide Rondoni, coreografia di Ornella Sberna e Compagnia di Danza OrmarsLab di cui attualmente é responsabile tecnico e scenografo.
Sponsor
Mare Combinato SL
Fabbrica Eos
Con il supporto tecnico di
Mare Combinato SL
Quadrifoglio -Agenzia UnipolSai
OrmarsLab
INFORMAZIONI MOSTRA
Paolo Maggis / TREMORE
A cura di Massimiliano Fabbri
Con la partecipazione di Davide Rondoni
Dal 3 dicembre 2023 al 14 gennaio 2024
Inaugurazione: sabato 2 dicembre, dalle ore 18.00
Pescherie della Rocca Estense | P.za Giuseppe Garibaldi, 2, 48022 Lugo RA
Orari di apertura: giovedì e venerdì dalle 15.30 alle 18.30
sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30
Mostra aperta: l’8 dicembre e il 6 gennaio
Mostra chiusa: il 25, il 26 dicembre e l’1°gennaio
Ingresso gratuito
museobaracca@comune.lugo.ra.it | tel. 0545 299105 - 0545 299111
Mosaici di Ravenna di Jutta Dresken-Weiland (Jaca Book)
I mosaici di Ravenna sono considerati patrimonio artistico tra i più importanti del mondo. La loro qualità e gli splendidi colori hanno incantato appassionati e visitatori fin dai tempi della loro realizzazione, tra il V e il VII secolo. Il presente volume si propone di analizzare il valore profondo di questa arte figurativa, le sue peculiarità e i messaggi veicolati agli spettatori attraverso i secoli, esplorandone il significato nel contesto liturgico dell’epoca tardoantica. Scritto in un linguaggio semplice e chiaro, sulla base dello stato attuale delle conoscenze, il volume offre una nuova e preziosa analisi di uno dei più suggestivi cicli di immagini del cristianesimo delle origini, e la campagna fotografica, appositamente realizzata per questo libro, ci immerge nello splendore e nella varietà di questi mosaici, consentendoci di ammirarli nel dettaglio, in un’esperienza visiva altrimenti impossibile in situ. Il risultato è una sintesi estremamente curata e al tempo stesso scorrevole delle conoscenze su uno dei patrimoni figurativi più straordinari della tarda antichità: quel momento in cui l’eredità antica si travasa nelle forme medievali, in cui la nuova temperie culturale cristiana elabora una nuova estetica a partire dall’esperienza artistica romana.