Poesia/Eresia (la sovversione non sospetta dei poeti eretici, outsider e underground), di Donato Di Poce, appartiene a un genere letterario non frequente: il ritratto di artista. Qui non leggiamo saggi critici compiuti ma incontri improvvisati, disparati, appassionati, con opere e vite di artisti non canonici. Si parli di Artaud, di Villa, di Pasolini, di Daino o di altri contemporanei, il libro è il diagramma dei gusti dell’autore, esposti con una libertà compositiva anarchica e irriverente. Di Poce ama frequentare, ricordare, esaltare le parole dei Grandi Eretici, ma è altrettanto vero che il libro riporta anche testimonianze di poeti e scrittori italiani del tutto rimossi dalla storia della nostra letteratura e che pochi ricordano, come Ulisse Casartelli, Giuseppe Battaglia, Nicola Manicardi, Marco Vetrugno. Un libro come Poesia/Eresia assembla nomi diversi e di diverso peso letterario all’interno di una costellazione poetica che si oppone ai canoni della storia della letteratura e propone un approccio diverso al gesto eretico dell’artista outsider, non seguendo il metro della ricerca storiografica ma inventando improvvisazioni poetiche sul tema. Marco Ercolani
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un nuovo "territorio mentale", che elude le normali strutture di controllo sociale
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