L'arte “romanica” in Italia è un mosaico di linguaggi, di tradizioni, di stili regionali che è difficile riunire sotto un'unica etichetta. Pur mantenendo tale definizione di massima, il volume ricostruisce nel dettaglio il panorama della produzione artistica dei secoli XI e XII in Italia, offrendo una sintesi aggiornata su questa vasta e complessa fase storica. I capitoli seguono una ripartizione geografica, tematica e cronologica e guidano il lettore in un viaggio architettonico e storico-artistico dalle Alpi alla Sicilia prestando però un'attenzione speciale ad alcuni contesti, che per la loro ricchezza e specificità hanno richiesto una trattazione per così dire monografica: Venezia, Roma e la multiculturale Palermo. Le cattedrali, le basiliche, i monasteri che dominavano le città e le campagne; la grande scultura delle zone padane, della Toscana e del Sud; la profusione di mosaici e di affreschi sparsi in tutto il territorio nazionale; le arti preziose e il libro illustrato rivivono in un testo di piacevole lettura e di grande utilità per chi comincia a studiare questi temi o vuole approfondirne la conoscenza
T.A.Z. Weblog Party
un nuovo "territorio mentale", che elude le normali strutture di controllo sociale
lunedì 30 giugno 2025
sabato 28 giugno 2025
Arte medievale in Italia. Spazi e linguaggi visivi a cura di Serena Romano (Carocci)
Il volume esplora le radici del nuovo linguaggio dell'arte medievale, prendendo avvio dal “problema dell'immagine” nel mondo in via di cristianizzazione e procedendo poi a esaminarne tutti gli ambiti tecnici, dall'architettura alla scultura e alla pittura, all'oreficeria e al libro miniato. Analizza quindi un fenomeno storico di larghissimo respiro, attraverso il quale il passaggio dal mondo antico a quello medievale avviene gradualmente, trasformando la cultura architettonica e visiva antica in base a dinamiche interne ma anche attraverso il contatto con altri linguaggi e altri popoli. La materia, naturalmente vastissima, segue una ripartizione territoriale, cronologica e tematica intesa a renderne più facile la lettura e l'uso anche da parte di non specialisti. A questa scelta tradizionale si affianca però l'interesse per le nuove tematiche critiche, disciplinari e transdisciplinari, importanti per situare l'immagine nel suo contesto spaziale e percettivo, che oggi non possiamo ricostruire interamente ma la cui nozione deve guidare lo studio di quanto ancora forma il patrimonio storico-artistico italiano ed europeo
venerdì 27 giugno 2025
Psicologia del colore. Come i colori influenzano le emozioni e la mente di Eva Heller (Hoepli)
Conosciamo molti più sentimenti che colori. Per questo motivo ogni colore può avere significati diversi, spesso contraddittori, e può suscitare diverse emozioni. Lo stesso rosso può risultare inopportuno o nobile. Lo stesso verde può sembrare velenoso o tranquillizzante. Un giallo, radioso o pungente... Nessun colore è privo di significato. Questo libro esplora la relazione che i colori hanno con i sentimenti e dimostra che non si combinano in modo casuale, poiché le loro associazioni non sono semplici questioni di gusto, ma esperienze universali profondamente radicate nel nostro linguaggio e nel nostro pensiero. Organizzato in tredici capitoli corrispondenti ad altrettanti colori diversi e con le loro sfumature, il volume fornisce una grande quantità e varietà di informazioni sui colori: dai detti e saperi popolari al loro utilizzo nel design dei prodotti, all’impatto psicologico che essi hanno o ancora ai nomi e cognomi legati ai colori. Tutto questo rende l’opera di Eva Heller uno strumento fondamentale per artisti, terapeuti, interior designer, architetti, fashion designer, pubblicitari e per tutti coloro che usano il colore come mezzo espressivo. Un libro che è diventato un classico sull’argomento
giovedì 26 giugno 2025
Disumanizzare l'arte. Joseph Beuys, Hermann Nitsch e l’anomalia nel contemporaneo di Romano Gasparotti (Aesthetica)
L’indagine, evitando deliberatamente l’approccio storiografico-comparativistico perché respinto dalla natura misterico-sapienziale e sciamanica dell’opera degli autori considerati, cerca di farne interagire la ricerca nel campo dell’elaborazione di alcune delle questioni cruciali, che si agitano nel contemporaneo a livello etico, filosofico-estetico, artistico e politico. Ne risulta emergere un itinerario del contemporaneo, all’insegna di un’anomalia ultramelancolica, la cui eredità è stata raccolta e oggi è percorsa, in differenti modi, da artisti quali Dominique Gonzalez-Foerster, Liam Gillick, Carsten Höller, Rirkrit Tiravanija, Philippe Parreno e Pierre Huyghe
mercoledì 25 giugno 2025
Immagini che curano. La psicoanalisi visiva di Sigmund Freud di Horst Bredekamp (Raffaello Cortina Editore)
In Immagini che curano, Horst Bredekamp indaga il legame inedito tra arte e psicoanalisi che ha caratterizzato la vita e la pratica terapeutica di Sigmund Freud. Contrariamente all’idea diffusa di psicoanalisi come mero scambio verbale e alla sua presunta inclinazione aniconica, se non apertamente iconoclasta, Bredekamp dimostra come le immagini abbiano avuto un ruolo cruciale nel pensiero e nel metodo del suo fondatore. L’autore si concentra su due aspetti emblematici: da un lato, l’ossessione per il Mosè di Michelangelo, un’opera con cui Freud stabilì un profondo legame identificatorio e che lo spinse più volte a tornare a Roma; dall’altro, la sua vasta collezione di statuette e idoli in gran parte antichi, raccolti in anni di viaggi e disposti con cura nel suo studio, prima a Vienna e poi a Londra. Questi manufatti, lungi dall’essere semplici oggetti da ammirare nelle vetrine, svolgevano un ruolo attivo nell’indagine dell’inconscio, contribuendo a neutralizzare i fantasmi e i traumi sepolti nel profondo dei pazienti. Un libro che rivela la potenza terapeutica delle immagini e offre una nuova chiave di lettura per comprendere le origini del pensiero freudiano
martedì 24 giugno 2025
Il design come attitudine di Alice Rawsthorn (Johan & Levi)
«Non è una professione ma un’attitudine», diceva László Moholy-Nagy, che nel primo Novecento lottò per liberare il design dalla morsa del commercio in cui era stretto dai tempi della Rivoluzione industriale, restituendogli il compito di costruire un mondo migliore. In tutte le sue molteplici forme, il design svolge da sempre un ruolo importante come agente di cambiamento, facendosi interprete di istanze sociali, politiche, economiche, scientifiche, culturali ed ecologiche per garantire un impatto positivo sulle nostre vite. Alice Rawsthorn, una delle più influenti voci in questo campo, racconta come nuove generazioni di designer rispondono a sfide globali quali l’emergenza climatica, l’aumento delle disuguaglianze, le crisi umanitarie e le discriminazioni di genere, mostrando la stessa attitudine “all’intraprendenza e alla creatività” di cui scriveva Moholy-Nagy e portando avanti ambiziosi progetti sociali, servendosi di tecnologie all’avanguardia per realizzare prodotti nuovi o recuperare e rimettere in circolo i vecchi, secondo una tendenza in costante crescita. Con un occhio rivolto alle figure storiche, ai pionieri di un design attento ai bisogni dell’individuo e della società, l’autrice traccia l’evoluzione e i più recenti sviluppi di questa disciplina anche in rapporto all’arte e all’artigianato, da cui la separano confini sempre più porosi, e a settori come la medicina o la sociologia, a cui ora offre un prezioso contributo. Una priorità per i designer attitudinali consiste, infatti, nell’essere più aperti alla collaborazione con una varietà di specialisti, nell’ottica di costruire una comunità diversificata e inclusiva per fare fronte comune contro le tante difficoltà del nostro tempo
lunedì 23 giugno 2025
Mario Mafai e Antonietta Raphaël. Un’altra forma di amore. Ediz. illustrata a cura di Valerio Rivosecchi e Serena De Dominicis (De Luca Editori d'Arte)
"Mario Mafai e Antonietta Raphaël. Un’altra forma di amore" arriva a cinquant’anni dalla scomparsa di Antonietta e a sessanta da quella di Mario, proponendo una nuova riflessione sui due artisti, grandi protagonisti delle vicende artistiche del Novecento. Mafai e Raphaël seguono percorsi paralleli ma spesso divergenti, fortemente condizionati dalla realtà storica. La loro è una vicenda insieme artistica e sentimentale basata sulle differenze ma anche su una trama sottile di scambi e di passioni comuni in grado di trasformare in poesia ogni evento della realtà vissuta. Scandito in sette sezioni tematiche, il percorso si compone di oltre cento opere (inclusi alcuni inediti e pezzi raramente esposti) tra dipinti, sculture e disegni provenienti da importanti istituzioni italiane e collezioni private; e ancora, documenti originali, disegni, fotografie e lettere – oggetto di un paziente lavoro di analisi – custoditi presso gli archivi di famiglia, il Centro Studi Mafai Raphaël, il Gabinetto Vieusseux di Firenze e l’Archivio della Scuola Romana. In mostra dal 23 maggio al 2 novembre 2025 presso i musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi.
sabato 21 giugno 2025
Sulla fotografia dell’epoca fascista di Pino Bertelli (Edizioni Interno4)
Un viaggio nell’immaginario dei totalitarismi attraverso l’opera di: Giuseppe “Gegè” Primoli, Giorgio Sommer, Wilhelm von Gloeden, Anton Giulio Bragaglia, Eva Barrett, Ghitta Carell, Arturo Ghergo, Elio Luxardo. Questo pamphlet sulla fotografia dell’epoca fascista è un percorso ereticale sul linguaggio fotografico che attraversa la dittatura dell’immaginario, l’iconografia dell’isteria femminile nel XIX secolo, la fotografia delinquenziale del brigantaggio meridionale, la fotografia dandy della “Belle Époque”, la fotografia colonialista dell’Impero italiano, la fotografia “artistica” del Ventennio Nero. È un lavoro che va ad aggiungersi ad una Controstoria della fotografia, affabulata in piccoli trattati di resistenza e insubordinazione anche tra le pagine di altri libri come La Fotografia ribelle. Storie, passioni e conflitti delle donne che hanno rivoluzionato la fotografia e La fotografia in rivolta, Controstoria della fotografia attraverso le opera di 32 grandi artisti, entrambi scritti da Pino Bertelli per le nostre edizioni
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