T.A.Z. Weblog Party

un nuovo "territorio mentale", che elude le normali strutture di controllo sociale

mercoledì 20 novembre 2024

Architettura e democrazia. Paesaggio, città, diritti civili di Salvatore Settis (Einaudi)

 Città e paesaggio incarnano valori collettivi essenziali per la democrazia. Formano un orizzonte di diritti a cui deve rispondere la responsabilità dell'architetto, perché il suo lavoro incide sull'ambiente e sul tessuto urbano, determina la qualità della vita quotidiana, modifica le dinamiche della società.


Dove corre il confine fra «paesaggio» e «città»? E come giudicare o indirizzare gli interventi sull'uno e sull'altra, o la continua crescita delle periferie? Devono prevalere i valori estetici (un paesaggio da guardare) o quelli etici (un paesaggio da vivere)? L'architetto è il mero esecutore dei voleri del committente, anche quando vadano contro l'interesse della collettività, o deve mostrarsi attento al bene comune? Sfidare i confini difficili fra città e paesaggio, decostruire i feticci di un neomodernismo conformista (il grattacielo e la megalopoli) e le sue conseguenze (i nuovi ghetti urbani) vuol dire tentare il recupero della dimensione sociale e comunitaria dell'architettura. In un paesaggio inteso come teatro della democrazia, l'impegno etico dell'architetto può contribuire al pieno esercizio dei diritti civili. Diritto alla città, diritto alla natura, diritto alla cultura meritano questa scommessa sul nostro futuro




Cino Zucchi - conferenza organizzata dall'Ordine Architetti di Varese

09 - RICHARD MEIER - Luce e arte nell'architettura - Claudia Conforti

martedì 19 novembre 2024

08 KAZUYO SEJIMA - Il minimalismo lirico giapponese - Pippo Ciorra

Esce una nuova raccolta poetica dal titolo Cantico degli amanti – Dalla parte del marito di Sabatina Napolitano per i Quaderni del Bardo Edizioni

 Una nuova raccolta poetica intitolata “Cantico degli amanti – Dalla parte del marito” è disponibile sugli scaffali, pubblicata da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. L’autrice, Sabatina Napolitano, si impegna in una rilettura e riscrittura del “Cantico dei Cantici di Salomone”, distribuendo l’opera in sei sezioni che esplorano varie sfaccettature dell’amore. La prefazione del volume è stata curata da Pasquale Vitagliano, mentre Gianpaolo G. Mastropasqua ha offerto la sua già riconosciuta esperienza per la postfazione.

L’estasi amorosa è imponderabile. Il sentimento amoroso è indomabile. Le forme più comuni per rappresentarlo riempiono di sabbia le mani di chi voglia comprenderlo realmente. Non bastano le frasi rimate nascoste nei cioccolatini, neppure le meccaniche del sesso epigrammatico. Per fare un’esperienza di quanto rovente possa essere la materia dell’amore e nello stesso istante vibrante di una tensione mistica estrema fino al punto in cui dolore e piacere si toccano sorpresi, si può leggere questo Cantico degli amanti – dal lato del marito di Sabatina Napolitano. Come precisa la stessa autrice, la raccolta è un poema che rilegge (e riscrive) il Cantico dei Cantici di Salomone. Si divide in sei sezioni. In una di queste l’amante-marito diventa eteronomo della stessa poetessa. Mario Luzi, Herman Hesse, Özdemir Asaf, Hafez, ci accompagnano con i loro testi in questa inchiesta amorosa.

 

Mentre mi spogli diglielo a dio/ che per te sono la California, New York./ Diglielo a dio che io sono tutte le tue città. Prima e fuori da ogni lettura allegorica, ammesso che ce ne sia una, la sorgente di questo testo è il profondo desiderio amoroso dell’autrice. Sgorga dal profondo, l’eco risale da distanze lontanissime che non serve né colmare né esplorare, in quanto contengono la matrice da cui tracima il magma poetico, un mistero che invita alla conoscenza, non al disvelamento. Di questo fuoco scuro/ possa bruciare il tuo desiderio/ fin tanto che non lo spegni a me vicino./ (…) Sono una stella dal fuoco scuro,/ bevo vino dormendo con santi e poeti. Il fuoco è l’elemento che alimenta la vis poetica della Napolitano. (dalla prefazione di Pasquale Vitagliano)

 

‘‘Questa raccolta, coraggiosa e intenzionalmente a tratti scentrata dal proprio tempo, nonostante l’utilizzo talvolta di lemmi ‘social’, è in realtà un viaggio nella divergenza del sentire dove tutti i numi tutelari personali della poesia d’amore, orientali e occidentali, vengono convocati benché sfiorati, vengono invocati per salvare il nostro tempo dall’assenza d’Amore. In virtù e in correlazione con il Cantico delle origini, il marito e la moglie potrebbero sia essere maschio e femmina reali, sia coppia idealizzata o adamitica, nonchè estrema metafora, ossia rimanderebbero a Dio che ha in sposa la Terra/Umanità. Sabatina Napolitano, che può vantare una rara e sedimentata conoscenza letteraria contemporanea in rapporto alla giovane età, sia per il suo percorso personale che per la sua evoluzione e trasversalità in scrittura, è da ritenersi senza alcun dubbio, e questa raccolta lo conferma, tra le più autentiche poetesse italiane della sua generazione’’. 

(dalla postfazione di Gianpalo G. Mastropasqua)

 

Sabatina Napolitano, classe ‘89, è una poetessa, scrittrice, insegnante. Suoi testi sono apparsi nella rivista Gradiva, su La poesia e lo Spirito, Nazione Indiana, Neobar, Poesia del nostro tempo e diverse altre testate. La sua prima raccolta poetica è del 2010. Ha pubblicato un romanzo e otto libri di poesia.


P. Daverio (I materiali dell'architettura)

lunedì 18 novembre 2024

HERZOG & DE MEURON - Architettura e ricerca espressiva - Alessandro D'Onofrio

L'architettura del mondo antico. Ediz. illustrata (Laterza)

 Nell'VIII secolo avanti Cristo la madrepatria greca, attraverso la mediazione delle precedenti civiltà mediterranee, definisce il concetto di architettura e lo impone al successivo corso della cultura occidentale. L'innesto degli apporti tecnico-costruttivi, spaziali, tipologici, provenienti dal vasto bacino mediterraneo e non solo, nel quale si affermano e diffondono il mondo ellenistico, Roma imperiale e cristiana, le componenti "barbariche" europee ed extraeuropee, Costantinopoli e l'Islam, dà luogo agli ulteriori sviluppi del mondo antico sino alle soglie dell'VIII secolo dopo Cristo. In questo volume, una storia unitaria, sintetica e completa dell'architettura classica in Occidente e nelle regioni dell'Oriente prossimo, che spazia dagli aspetti edilizi a quelli relativi ai contesti urbani




R. Piano (MI/ARCH 2013 - Lezioni pubbliche di architettura urbana)

sabato 16 novembre 2024

Tecniche e architettura di Andrea Campioli, Monica Lavagna (CittàStudi)

 Il libro è rivolto a tutti coloro che, intraprendendo gli studi nell'ambito del progetto di architettura, intendono approfondire quell'insieme di conoscenze relative ai materiali, alle tecniche e al modo con il quale esse si articolano all'interno del processo di progettazione e costruzione di un edificio, ricomprese nella disciplina della Tecnologia dell'architettura. Il titolo Tecniche e architettura vuole sottolineare la prospettiva concettuale assunta nella stesura del libro: quella cioè di restituire uno scenario sufficientemente significativo delle risorse oggi a disposizione del progettista (le tecniche), senza mai perdere di vista il fatto che ognuna di esse risponde in modo più o meno efficace all'insieme delle esigenze che devono essere soddisfatte e al contempo condiziona in modo determinante gli esiti formali del percorso progettuale (l'architettura). Il libro contiene un ampio repertorio delle tecniche esecutive del settore delle costruzioni, soffermandosi su quelle che ormai fanno parte della prassi consolidata e presentando le necessarie aperture nei confronti di quelle più evolute, che fanno riferimento a un contesto economico-produttivo di carattere marcatamente industriale. Ogni capitolo è introdotto da una sintetica descrizione del quadro delle esigenze da assumere nell'orientare la scelta del progettista nell'ampio repertorio disponibile. Il titolo dei capitoli esplicita questa logica: Sostenere l'edificio per le strutture...




13 - LUDWIG MIES VAN DER ROHE - L'elegante semplicità del pensiero architettonico - Giovanni Leoni

02 - FRANK O. GEHRY - L'architettura della fantasia - Pippo Ciorra

venerdì 15 novembre 2024

🟦 DuDA - Corridoi d'Arte Contemporanea Padova

Storia dell'architettura contemporanea. Ediz. illustrata. Vol. 1: 1750-1945 di Marco Biraghi (Einaudi)

Al pari di altri fondamentali ambiti disciplinari, la cultura architettonica odierna è esposta al rischio della progressiva perdita di memoria storica, e della mancanza di comprensione dei fenomeni. Questo volume intende essere una approfondita riflessione di una disciplina che ha sempre più un ruolo di primo piano nella società. Marco Biraghi ripensa la storia dell'architettura contemporanea non solo per aggiornarla rispetto alle altre opere di questo genere - inevitabilmente invecchiate dal punto di vista del metodo oltre che cronologico - ma sopratutto per leggere i molteplici aspetti che caratterizzano il secondo dopoguerra, rispettandone la complessità, e ponendo la materia sotto una precisa angolazione critica




11 - PIER LUIGI NERVI - L'architettura e la sua struttura - Tullia Iori

giovedì 14 novembre 2024

L' architettura medievale in Italia 600-1200 di Carlo Tosco (Il Mulino)

 Nel tracciare la storia dell'architettura medievale italiana l'autore legge le trasformazioni del paesaggio monumentale alla luce dei grandi eventi storici e dello sviluppo politico-economico che le hanno condizionate. Ne emerge un quadro di grande ricchezza, che segue un percorso cronologico dal dominio longobardo all'età carolingia, dalla crisi della prima età feudale all'avvento dell'Impero germanico, dalla ripresa delle città al regno normanno nel Mezzogiorno. Al centro, la cultura dei territori, che ha segnato in profondità la storia delle regioni italiane, lasciando un patrimonio straordinario di edifici e di opere d'arte




Hiroshima || MOCA 【Museum of Contemporary Art】

mercoledì 13 novembre 2024

Addomesticare l'architettura. L'Occidente e la distruzione dell'abitare di Franco La Cecla (UTET)

 Da millenni l’umanità ha sempre saputo abitare. Ma è bastato un secolo di edilizia, cemento armato e architettura “moderna” per cancellare questa straordinaria capacità di vivere bene in un luogo, rispettandolo. All’inizio del secolo scorso, quando gli olandesi conquistarono l’Indonesia rimasero sconcertati dalle abitazioni dei popoli locali. Quelle case senza pareti, fatte di tetti e piloni per favorire la circolazione dell’aria mettevano in discussione uno dei principi cardine dell’abitare borghese ottocentesco, ovvero i muri e la loro capacità di delimitare le proprietà e chiudersi all’esterno. Gli usi locali furono giudicati selvaggi, la convivenza di più famiglie una scandalosa promiscuità, le case tipiche, le karo batak, vennero descritte come luoghi bui e inospitali. Gli olandesi sovrapposero il proprio stile di vita a quello degli indigeni, ignorando totalmente le forme di vita locali che avevano generato quegli usi. Lo stesso è avvenuto in tutti i mondi raggiunti dalla modernizzazione occidentale, dall’Africa alla Cina. I costumi del luogo sono sempre primitivi, le popolazioni autoctone vanno rieducate. Tra le armi utilizzate dall’imperialismo coloniale la meno discussa è sicuramente l’architettura, ma è attraverso l’imposizione urbanistica che si nega la legittimità indigena, si ignorano usi millenari, si cancellano culture. Per secoli, a volte seguendo un impulso messianico, i colonizzatori hanno edificato e stravolto, demolito e progettato secondo canoni validi per l’Occidente. Decenni dopo quello che rimane è un appiattimento dei modi di abitare, ormai snaturati, piegati alle volontà coloniali prima, alle speculazioni delle compagnie di real estate e del cemento armato oggi. L’individuo e il suo rapporto con il mondo sono subordinati all’architettura. Lo spazio domestico è svuotato delle sue funzioni vitali. Dopo il successo di Contro l’architettura, Franco La Cecla ci invita a sottrarre l’abitare alla tirannia di architetti e urbanisti, a recuperare i gesti della domesticità, a difendere il nostro diritto di modellare gli spazi in cui viviamo.




Pittori del '700 -Giuseppe Maria Crespi

lunedì 11 novembre 2024

Alessandro Barbero Le grandi cattedrali del Medioevo Notre Dame

METAMORFOSI 2024 | Mostra arte Contemporanea | MITI &METE 2024

Chicago Repertory Ballet Presents "BalletNOW! "

Verso una Architettura. Ediz. illustrata di Le Corbusier e a cura di Pierluigi Cerri e a cura di Pierluigi Nicolin (Longanesi)

Con questo libro, apparso nel 1923 (e pubblicato la prima volta in Italia da Longanesi nel 1973), Le Corbusier avviò il suo irruente dialogo con il pubblico e gli architetti destinato a svilupparsi nei successivi quarant'anni in innumerevoli pubblicazioni e in opere costruite e progettate tra le più importanti dell'architettura moderna. Oltre a essere il primo e il più illustre testo della famosa collezione dell'«Esprit Nouveau», Verso una Architettura costituisce uno dei maggiori documenti della cultura parigina ed europea di quegli anni. Nella sua giovanile immediatezza, memore delle avanguardie d'anteguerra in tempi di rappel à l'ordre, il libro enuncia i fondamenti di una teoria architettonica di straordinaria modernità e singolare forza innovativa. Il rigore dell'impostazione si coniuga felicemente con una fantasia e una ricchezza intellettuale che investono, non solo sul piano tecnico ma anche su quello formale, ogni problema riguardante l'organizzazione dello spazio, nel quale si situano la casa e l'arredo urbano. Il richiamo alle forme della tradizione, viste nell'esemplarità di alcuni grandi maestri - Fidia e Michelangelo sopra tutti -, si coniuga con altri richiami, più consoni a rappresentare le esigenze e i valori dei tempi nuovi: le grandi opere di ingegneria e i mezzi di trasporto. In estrema sintesi, il tempio greco rivive nei treni, nelle automobili, negli aerei, nei piroscafi. «L'architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi assemblati nella luce»: questa frase, espressione del lirismo logico di Le Corbusier, ha il suo naturale complemento in un'altra celebre formula: «La casa è una macchina da abitare». Ciò che fa da ponte tra le due enunciazioni e le unisce è, nella civiltà delle macchine, la funzione, la fruibilità; senza dimenticare la linea e la geometria: in una parola, la forma.




sabato 9 novembre 2024

Storia dell'architettura occidentale di David Watkin (Zanichelli)

Questa storia dell'architettura occidentale dagli Egizi ai giorni nostri ha come filo conduttore l'ordine classico, le sue origini, la sua diffusione e le numerose citazioni in epoche diverse. In una prospettiva storiografica originale, Watkin presenta con grande capacità divulgativa una vasta scelta di periodi, luoghi e oggetti architettonici talvolta trascurati che rendono questo manuale un riferimento per l'architettura europea e nordamericana, con incursioni nei paesi asiatici. A partire dal 1986, ogni edizione è stata arricchita e aggiornata nelle illustrazioni e nel testo, in particolare con l'inserimento costante di riferimenti all'urbanistica. Sebbene profondamente convinto che l'architettura classica sia il linguaggio architettonico più completo e globale mai sviluppato dall'uomo, in questa edizione Watkin ci presenta l'incredibile ricchezza e varietà della scena architettonica mondiale, illustrando una serie di recentissimi e spettacolari edifici pubblici da Hadid a Foster, da Herzog & de Meuron a Som, da Koolhas a Piano documentando il crescente impegno sui temi della sostenibilità e del risparmio energetico e trattando, con particolare calore, il revival di costruzione di edifici in materiali e forme tradizionali.