T.A.Z. Weblog Party

un nuovo "territorio mentale", che elude le normali strutture di controllo sociale

lunedì 22 settembre 2025

Arash Geroeian explains Genesis through Siamese and Persian Eyes Art exhibition at Chulalongkorn Uni

Affordable art fair New York Fall 2025, U Haul Gallery @ARTNYC

10(+) YouTube Channels for Contemporary Art Lovers

Storia africana dell'Africa. Dall'alba dell'umanità all'indipendenza di Zeinab Badawi (Rizzoli)

 L'Africa è la culla dell'umanità: ha visto fiorire antiche civiltà, imperi medievali guidati da re mitici e regine leggendarie, vivaci luoghi di cultura e di commercio. Eppure, per troppo tempo la sua storia è stata raccontata solo attraverso le narrazioni occidentali di schiavitù, colonialismo e imperialismo. In questo libro appassionante, la pluripremiata giornalista sudanese Zeinab Badawi racconta la storia della più antica terra abitata del mondo dalle origini della nostra specie fino all'euforia delle indipendenze, e lo fa da una prospettiva spesso poco esplorata, se non ignorata: quella degli africani. Attraverso un viaggio in più di trenta Paesi del continente, ascoltando le voci di studiosi, storici, antropologi, archeologi e testimoni diretti e indiretti degli eventi, e senza nascondere le proprie più intime emozioni, Badawi porta alla luce storie sepolte da tutto il continente e restituisce all'Africa il posto che le spetta nella nostra storia globale. Perché, come ricorda l'autrice, "ognuno di noi ha le proprie radici in Africa e questo libro, quindi, è destinato a tutti".




venerdì 19 settembre 2025

La conquista dell'infelicità. Come siamo diventati classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura (Einaudi)

 Diventa quello che sei: ecco la promessa iscritta alle porte della modernità. Ma cosa succede quando nessuno riesce più a diventare se stesso?


Il mondo per il quale siamo stati preparati non esiste più: ora è il tempo della delusione, delle promesse non mantenute. Della classe disagiata come destino dell’Occidente e della rivoluzione che la scuote. Questo libro è la guida per attraversare i nostri tempi difficili. E uscirne migliori? Adesso non esageriamo. Un decimo della popolazione mondiale consuma nove decimi delle risorse del pianeta: il problema è che quel decimo siamo noi. E allora come mai la conquista della felicità pare sempre più lontana? L’idea di un ascensore sociale, che doveva elevare ognuno sopra tutti gli altri, si è rivelata per ciò che è: un errore logico e un inganno ideologico. In una società in cui tutto è permesso ma nulla è possibile, dobbiamo imparare a convivere con la certezza che nessuno diventerà mai se stesso. Un decennio dopo aver sconvolto la sua generazione con un libro di culto, Raffaele Alberto Ventura torna a raccontare la «classe disagiata». Lo fa mostrandone le origini – nella letteratura, nella filosofia, nel cinema, da Amleto a Fantozzi – e indicandone l’orizzonte tutt’altro che roseo. Perché nel frattempo la situazione non è affatto migliorata, anzi, e classe disagiata lo siamo tutti (o quasi). La storia umana alterna fasi d’illusione e fasi di disillusione, che inevitabilmente sfociano in qualche rivoluzione, dalla quale le civiltà escono radicalmente trasformate, talvolta distrutte. Accantonate le aspirazioni, falliti i buoni propositi di resilienza e troppo irrigiditi dall’angoscia per farsi bastare una seduta di yoga, segmenti sempre più ampi della classe media occidentale vengono sedotti dal demone della rivolta. Ve li immaginate i disagiati che fanno la rivoluzione? Dovreste, perché è già iniziata





MODERN ART / Smithsonian Art Museum, Washington, DC

The Pompidou Centre closes: Modernising modern art's Parisian HQ • FRANCE 24 English

Chef Daniel Humm on Collecting & Curating Contemporary Art | Keith Haring, Joan Mitchell | Sotheby's

London Contemporary Art Exhibitions - Sotheby's summer Auctions Contemporary Art Collection pt.2

giovedì 18 settembre 2025

A esequie avvenute. Una storia dell'Alligatore di Massimo Carlotto (Einaudi)

 A trent'anni dal primo romanzo che lo ha visto protagonista, torna l'Alligatore. Una leggenda del crime italiano.

È un inverno gelido nelle paludi del Nordest. Una donna è stata rapita, ma il sospetto che l’abbiano uccisa cresce di ora in ora. E Marco Buratti, l’Alligatore, è determinato a ristabilire la verità a ogni costo, anche quando non interessa più a nessuno.

Loris Pozza è il classico criminale esperto in «magheggi»: truffe, fatture false, capitali che finiscono nella banca cinese clandestina. Quando la sua amante moldava viene rapita, l’incarico di consegnare il riscatto è affidato a Marco Buratti, investigatore senza licenza, e ai suoi soci Max la Memoria e Beniamino Rossini. Ma qualcosa va storto e la donna, nonostante il pagamento di un milione di euro, non viene liberata. L’Alligatore inizia così un’indagine non autorizzata per impedire che una vittima rimanga senza giustizia, a dispetto di chi vorrebbe mettere tutto a tacere. Nel frattempo Rossini, che ogni tanto abbandona il suo vecchio mestiere di bandito per dedicarsi a salvare donne, libera una giovane ucraina sfruttata dalla mafia del suo Paese. Questa volta, però, la rappresaglia che si scatena è terribile. Una resa dei conti da cui nessuno uscirà indenne e che porterà l’Alligatore dove mai si era spinto.

Per il ritorno dell’Alligatore, Massimo Carlotto scrive il suo noir più doloroso. Suona il suo blues più malinconico e sorprendente.

«Avevamo scelto un’esistenza molto diversa dalle altre, da quelle dei regolari. E quando hai il cuore fuorilegge non puoi pretendere che batta a un altro ritmo»





Lucy Raven: Pressure & Release | Art21 "Extended Play"

Veridieci presenta Jacopo Berlendis | Dentro il nuovo studio d’artista

Canosa. Al via “In-Ruins”: in dialogo l'arte contemporanea e l'archeologia

Varese - Capitale Arte Contemporanea, occasione sfumata

mercoledì 17 settembre 2025

Londra di Louis-Ferdinand Céline (Adelphi)

Un’elegia furente, visionaria, alla diserzione e alla Grande Prostituta di Londra, nel secondo, straordinario volume degli inediti di Céline.

«È dalla parte dell’Inghilterra che uno se li ritrova quando ci arriva, ma la nebbia da quella parte è sempre così densa, così compatta che sono come delle vere vele che salgono le une davanti alle altre, dalla Terra fino al più alto dei cieli e per sempre. Con l’abitudine e l’attenzione si può comunque riuscire a ritrovarli, ma mai troppo a lungo a causa del vento che avvicina sempre nuove raffiche e vapori dal largo.»


All’inizio di Londra Ferdinand, alter ego di Céline, appena sceso dalla nave su cui si era imbarcato alla fine di Guerra, si ritrova nel mondo della mala londinese, o meglio di quella francese, fuggita in massa per scampare alle trincee. Una contro-società chiusa in sé stessa, con le sue regole inumane, da tutti accettate stoicamente. Ma che cos’è Londra? Un manuale di sopravvivenza a uso dei disertori, un inno dolente alla prostituzione, un’elegia alla città che i giornali dell’epoca definivano «il più grande mercato di carne umana del mondo»: mai così diversa, stralunata, affascinante nel suo superbo squallore. Céline squaderna una galleria di personaggi eroici nella turpitudine, alcuni già incontrati in Guerra come la prostituta Angèle e il maggiore Purcell (qui trasformato in folle inventore), o il bombarolo dostoevskiano Borokrom, i due papponi rivali Cantaloup e Tregonet, e il medico ebreo Yugenbitz, «pura bontà», quello che Céline avrebbe voluto diventare. Tutti dal destino segnato, popolano giorno e notte grandi arterie e angiporti, androni e locali malfamati, parchi e latrine.
La violenza, l’intensità quasi insopportabile di questa prosa dimostrano che il romanzo ci è pervenuto in una versione non purgata, che mai avrebbe potuto vedere la luce negli anni Trenta, quando è stato scritto, e resta materia incandescente ancora oggi. Perché Céline, lo sappiamo, vuole arrivare «fino a dove c’è l’origine di tutto». E per farlo ha bisogno di trovare la giusta dose di delirio, di far suonare il suo organetto nella nebbia, sul selciato infido della City, verso l’acqua che lo ha sempre tentato, verso il Tamigi: «È la notte del mondo che scorre, sotto i ponti. Si alzano come braccia per farla passare»




Le mostre d'arte imperdibili di Tribeca | Hank Willis Thomas, Emma Kohlmann, Lily Stockman e altri

Puntata 1 ARTE NEL CALICE - Podere La Chiesa e Linda Leupold.

Il Peso di Giotto – Scultura contemporanea tra passato e futuro | Antonello Tagliafierro

Capitale dell'Arte contemporanea: è finale

lunedì 15 settembre 2025

Amore e libertà. Per una filosofia del desiderio di Pietro Del Soldà (Feltrinelli)

 Amore e libertà è un libro che mette in crisi le nostre certezze, ci spinge a pensare oltre gli stereotipi e offre una visione lucida e vitale della passione che dà senso alla vita. Amare significa essere liberi? O la passione è per sua natura una prigione?

Amare significa essere liberi? O la passione è per sua natura una prigione?


Il desiderio, quando è autentico, ci spinge verso ciò che ci manca, ma non per possederlo. Verso ciò che ci affascina, ma non per dominarlo. È forse questa la sfida più grande per l’amore oggi: rinunciare all’idea del controllo, del possesso, della fusione tra gli amanti. Ma anche vincere la paura di lasciarsi andare e l’illusione d’essere felici senza vivere passioni travolgenti. In un tempo in cui le relazioni si rivelano fragili e domina il culto dell’“io”, Pietro Del Soldà prova a rispondere a una domanda antica e urgentissima: che cosa significa davvero amare? Amore e libertà è un viaggio tra filosofia, letteratura e storie di vita sulle tracce del “divino Eros”. Le parole di Diotima e Socrate, Plotino, Lucrezio, bell hooks, Merleau-Ponty, Eshkol Nevo sono messe a confronto con i punti critici della nostra vita sentimentale: il maschilismo, il terrore della dipendenza, il narcisismo, il conformismo, la reificazione del corpo e della bellezza, l’ossessione per l’identità. Per scoprire che l’amore non è un rifugio ma uno spazio fragile e dinamico che ci apre al mondo. Con una scrittura limpida e coinvolgente, Pietro Del Soldà – filosofo e voce tra le più riconoscibili del panorama culturale italiano – propone un’originale filosofia del desiderio, in grado di parlarci senza mai cadere nella semplificazione






Superani Studio Tour with Hyun Jin Kim

L'arte di Rosy Daniello

Giuseppe Alletto: mito, bellezza e energia cosmica nell’arte contemporanea siciliana

Hopper Piano Trio apre VivaVerdi 2025 a Matera: romanticismo e giovani talenti in scena

venerdì 12 settembre 2025

L'ultimo segreto di Dan Brown (Rizzoli)

L'attesissimo ritorno di Robert Langdon.
A otto anni dal suo ultimo libro, Origin, Dan Brown torna con un thriller di grande forza.
Una nuova, travolgente storia del maestro assoluto del genere.

«Per anni Brigita Gessner aveva deriso i pazienti che affermavano di essere stati a un passo dalla morte e di ave poi fatto ritorno. Ora si trovò a pregare di poter ingrossare le file di quelle rare anime. Ma era troppo tardi, lo sapeva. La sua vita si era conclusa.»


Mentre si trova a Praga con Katherine Solomon, studiosa di scienze noetiche e sua compagna, Robert Langdon si ritrova all’improvviso in un incubo: Katherine è sparita dalla camera d’albergo senza lasciare traccia. E non si tratta di un banale rapimento: forze occulte, attive dall’alba della storia, sono responsabili della scomparsa.

Tra antichi castelli, grandi cattedrali e labirinti sotterranei, Langdon si trova a esplorare il lato oscuro della città, deciso a portare alla luce segreti rimasti celati per secoli. Ma la sfida che gli si para davanti si rivelerà diversa, e ancora più difficile, di quelle che ha vinto in passato. Una sfida per salvare non solo la propria vita e quella di Katherine, ma il destino dell’umanità intera





10th Artist's Book Triennial at the Leipzig Book Fair 2024

Exhibition "BECOME THE OWNER OF MEDITATION"

Vilnius Academy of Arts. Вильнюсская академия искусств. Тресотлетняя история академии Вильнюс.

giovedì 11 settembre 2025

La potenza dello sguardo. Sulla fotografia di Luigi Ghirri di Riccardo Panattoni (Marsilio Arte)

 Perché ogni volta che si scorre la produzione di Luigi Ghirri emergono tratti talmente peculiari da rivelare sempre qualcosa di nuovo, di inaspettato, che ci consente di farlo uscire dal cliché in cui si corre il rischio di collocarlo? E perché, mentre guardiamo una delle sue fotografie, viene voglia di vederle tutte in sequenza, ognuna mostrando un lato irrinunciabile del nostro stesso modo di guardarle? Per indagare sul mistero che le opere di Ghirri non cessano di evocare, Riccardo Panattoni prende le mosse da quattro tra le più celebri e, mescolando percezioni visive e riflessione filosofica, mette in discussione le modalità di esperire e di pensare il tempo, lo spazio, le relazioni e il paesaggio come «nostra cifra epocale». Si interroga sul permanere dell'umano in un mondo in cui la moltiplicazione delle immagini a un ritmo sempre più vertiginoso è ormai assurta a paradigma e che l'opera di Ghirri costringe a tornare sulla linea di confine tra conosciuto e ignoto, tra assenza e presenza, tra memoria e futuro. Nella speranza che la fotografia possa continuare a essere anche oggi quello che è stata fin dall'inizio per Luigi Ghirri: «una grande avventura, del pensiero e dello sguardo, un giocattolo magico che riesce a coniugare il grande e il piccolo, le illusioni e la realtà, il tempo e lo spazio, la nostra adulta consapevolezza ed il fiabesco mondo dell'infanzia»



SECONDA PARTE COLLETTIVE OPERE D' ARTE EX POSTE BARI 2025

TERZA PARTE COLLETTIVE OPERE D' ARTE EX POSTE BARI 2025

mercoledì 10 settembre 2025

Grazie Islam! Quelle poche, piccole cose che l'Occidente deve al mondo musulmano di Franco Cardini (PaperFIRST)

L'Islam ci appartiene. Ha le nostre stesse profonde radici: la cultura ellenistico-mediterranea e il monoteismo abramitico; i suoi profeti sono i medesimi dell'ebraismo e del cristianesimo. La sua scienza e la sua filosofia, certo originali, restano impensabili senza le nostre. L'Islam è l'Occidente dell'Oriente. I fondamenti della sua cultura, radicati in quella ellenistica passata a Roma e a Bisanzio, sono arrivati alla nostra esattamente come le merci provenienti dall'Asia profonda giungevano in Europa. All'Islam, attraverso l'Asia Minore, il Delta Nilotico, l'Africa sahariana, il Maghreb e la penisola iberica, dobbiamo i fondamenti della nostra matematica, della nostra logica, della nostra astronomia, della nostra cartografia, della nostra geografia, della nostra fisica, della nostra medicina. Le nostre università medievali sono nate nell'XI-XII secolo come "studia" monastici e diocesani vivificati dall'esempio che proveniva loro dalle città musulmane, in molte delle quali esisteva una "bait al-Hikmah" dove s'imparava a pagamento: l'innovazione delle "universitates" medievali, corporazioni professionali dove la scienza si trasmette come una merce. Dante ci rammenta che Avicenna e Averroè sono padri del nostro sapere al pari di Platone e di Aristotele, d'Ippocrate e di Galeno; il Saladino è il nostro grande eroe cavalleresco. E non ci sono guerre, non ci sono atrocità, non ci sono fanatismi che tengano. La violenza e le infamie passano: ma le civiltà, i saperi, le scienze, le culture, rimangono. Come l'arcobaleno sulla cascata. Gloria all'Islam




Il violino d'oro di Francesco Herczeg #podcasts #podcasting #podcastlife #podcastclips #podcast

East meets West in Budapest as Chinese art exhibition opens

From Courbet to Baselitz. Collection of International Art after 1800

MILANO (ITALIA)