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un nuovo "territorio mentale", che elude le normali strutture di controllo sociale

lunedì 15 luglio 2024

L'arte contemporanea in 10 artisti di Giuseppe Nifosì (Laterza)

Pollock, Rothko, Fontana, Burri, Hopper, Bacon, Abramović, González-Torres, Mueck e Hirst. Le vite, le storie e le opere di dieci artisti esemplari ci fanno attraversare e scoprire il volto della scena dell’arte contemporanea.

«Parola d’ordine: divulgare. Diffondere, quindi, il sapere, lo studio, l’approfondimento e la ricerca. Tra la gente comune, ma soprattutto tra i giovani, menti propositive del domani. Giuseppe Nifosì, storico dell’arte e dell’architettura e docente di Storia dell’arte, da sempre incarna la figura del divulgatore e lo fa questa volta attraverso questo libro.» - Valentina Nuzzaci, La Gazzetta del Mezzogiorno


L’arte contemporanea è specchio sensibilissimo delle tensioni, delle contraddizioni, della bellezza e degli orrori del nostro tempo. Un tempo a noi così vicino che può indurre a ritrarci, interrogandoci sul suo senso. Ma basta avvicinarla, con pazienza, ripetutamente, e si impara a conoscerla, se ne trovano le chiavi di lettura, gli intenti.



L'arte di Shepard Fairey. Ediz. illustrata di Giuseppe Pizzuto, Shepard Fairey (Skira)

In occasione dei 35 anni di produzione artistica e della prima personale di Shepard Fairey (Obey) in Italia (curata dall'artista stesso e dalla galleria Wunderkammern), questa monografia presenta un ricco corpus di opere del celebre street artist americano, comprendente i lavori più significativi della sua carriera, affiancati da pezzi unici realizzati appositamente per l'occasione. Shepard Fairey (Charleston, 1970) è l'artista dietro Obey. Noto per il celebre manifesto HOPE, ritraente Barack Obama ed emblema della campagna presidenziale del 2008, Obey si distingue per uno stile essenziale e audace dalla palette minimalista guidato dalle culture dell'hip hop e del punk che hanno insegnato all'artista a mettere in discussione le convenzioni sociali. È questa la poetica con cui Fairey anima tutte le sue opere invitando il pubblico a interrogarsi su tematiche di grande rilevanza sociale. Alle tematiche più rappresentative dell'arte di Shepard Fairey si ispirano le sezioni della monografia: Propaganda; Pace e giustizia; Ambiente; Musica; Nuove opere. Introdotto dai saggi di Giuseppe Pizzuto, Edoardo Falcioni e da uno statement dello stesso Obey, il volume si apre con alcune delle immagini più significative della produzione dell'artista sul tema della propaganda, partendo dall'immancabile HOPE con il volto di Obama che tanto entusiasmo e speranza suscitò nel 2008. Si prosegue poi attraverso i lavori della sezione Pace e giustizia in cui, grazie alla potenza delle immagini, Shepard Fairey pone l'attenzione su tematiche quali diritti umani, abuso di potere, guerra e pace. Suggestive e potenti sono le opere della sezione Ambiente dove l'artista desidera aprire un dialogo con lo spettatore ricordandogli l'importanza della collettività nella salvaguardia del nostro pianeta. Il messaggio universale dell'artista trova espressione anche nella sezione dedicata alla Musica. Di questa forma d'arte Fairey ammira in particolar modo universalità e accessibilità; lui stesso cita come sue fonti d'ispirazione principali gruppi musicali come i Sex Pistols, i Black Flag, Bob Marley e i Public Enemy. La monografia si conclude con le nuove opere, eseguite da Obey tra il 2021 e il 2024, e le illustrazioni Rubylith.



ART GALLERY CHELSEA 20th ST JULY 2024 @ARTNYC

Tomas Redrado, "The Contemporary Art Guru" by City Life Guru

venerdì 12 luglio 2024

Realizzare una mostra d'arte contemporanea- Spazio Mecenate Roma

Judy Chicago: “Il corpo delle donne è la mia arte” - la Repubblica

Judy Chicago: “Il corpo delle donne è la mia arte” - la Repubblica

Se vuoi salvare la Natura, conserva l'Arte. E viceversa - il Giornale

Se vuoi salvare la Natura, conserva l'Arte. E viceversa - il Giornale

Un libro su Frida Kahlo a 70 anni dalla scomparsa | Sky Arte

Un libro su Frida Kahlo a 70 anni dalla scomparsa | Sky Arte

Antonia ed Enzo Fiermonte amanti della vita e dell’arte - Il Sole 24 ORE

Antonia ed Enzo Fiermonte amanti della vita e dell’arte - Il Sole 24 ORE

Monumento alla simpatia per Daniele Brasili in arte Bello de zio

Monumento alla simpatia per Daniele Brasili in arte Bello de zio

mercoledì 10 luglio 2024

Biagio Gibilterra "Non ho più sogni, sono felice" presso L'Era Art Gallery Dorsoduro Venezia

Filmato ridotto del Finissage Mostra Arte contemporanea

Burlesque: forma d’arte vintage che condivide un messaggio attuale | Giulia Di Quilio | TEDxPescara

Marino Marini. Arcane fantasie. Ediz. illustrata a cura di Sergio Risaliti (24 Ore Cultura)

Il catalogo della mostra dedicata a Marino Marini presso il Forte di Bard (Aosta) dal 15 giugno al 3 novembre 2024 accoglie e restituisce la complessità della sua opera artistica, mettendo in luce le principali fonti di ispirazione e i temi portanti della sua ricerca. Il suo linguaggio, la sua ricerca di radici nel primordiale, si perfezionò grazie anche ai contatti che ebbe con i protagonisti delle avanguardie del primo Novecento a Parigi, dove si legò a Giorgio de Chirico, Alberto Magnelli e Filippo de Pisis. È qui che riconobbe il fascino di certe tematiche legate al mondo del circo e della danza, temi affrontati tra fine XIX e inizio XX secolo in arte e letteratura. Non sorprende, quindi, di trovare a fianco dei personaggi del circo e delle fiere, il cavallo, spesse volte con cavaliere, la cui fantasia, nel caso di Marino, pare servire ad agganciare l’immaginario arcaico – espressione di un legame primordiale tra uomo e natura – a quello del moderno, entrambi collegati tra loro a una critica della nuova società industriale.




martedì 9 luglio 2024

Federico Barocci Urbino. L'emozione della pittura moderna. Ediz. illustrata a cura di Anna Maria Ambrosini Massari e Luigi Gallo (Electa)

Il volume accompagna la mostra omonima allestita a Urbino, presso la Galleria Nazionale delle Marche dal 19 giugno al 6 ottobre 2024. In occasione dell'anno di Pesaro Capitale della Cultura italiana 2024, la Galleria presenta la prima grande monografica dedicata da Urbino a uno dei suoi figli più illustri: Federico Barocci (1533-1612). Pittore, straordinario disegnatore e innovativo incisore, Barocci segna per quasi un secolo la scena artistica italiana ed europea. Nonostante la scelta di restare nella sua città natale, lontana dai grandi centri culturali e mecenatistici, egli riesce a imporsi con tenace fatica come il più ammirato, richiesto e pagato autore di dipinti sacri della seconda metà del Cinquecento. Diretto interlocutore di papi, sovrani e imperatori, anche grazie alla mediazione del suo signore e amico, il duca di Urbino Francesco Maria II della Rovere, Barocci partecipa in modo autonomo alle poetiche spirituali della Controriforma. La sua pittura mescola con cultura e sensibilità i riferimenti dell'alto Rinascimento con modelli più attuali, creando un binario parallelo rispetto al canone tradizionale della storia dell'arte. Erede del classicismo raffaellesco, ispiratore del naturalismo dei Carracci e attento interlocutore del colorismo di Tiziano e Correggio, nell'ultima fase della sua carriera l'artista intuisce i successivi sviluppi del caravaggismo, creando pale d'altare in chiaroscuro le cui figure monumentali anticipano il linguaggio barocco. La mostra, e così il catalogo che la accompagna, accoglie oltre 80 tra dipinti e disegni e si articola in otto nuclei narrativi, declinati secondo un ordinamento che lega la successione temporale dell'opera di Barocci ad una presentazione diacronica organizzata seguendo i diversi temi della sua pittura: l'ambiente urbinate, con i ritratti dei suoi protagonisti; la messa a punto della grande macchina della pala d'altare, ispirata ai principi della Controriforma; l'inedita sensibilità naturalistica, nata dal continuo confronto con il contesto ispiratore del paesaggio urbinate, fino alle ultime, struggenti opere nelle quali il colore si sfalda diventando pura emozione cromatica





Arte e fascismo di Vittorio Sgarbi (La nave di Teseo)

 Vittorio Sgarbi racconta come mai prima d'ora l'arte durante il Fascismo: vent'anni di grandi maestri e capolavori nascosti che Sgarbi recupera dall'oblio distinguendo gli artisti dalla tragica parabola politica che li ha accompagnati. Una lectio appassionata sull'arte che è più forte di qualsiasi regime, e che rappresenta da sempre la sfida più libera alle derive del potere.

«Il Fascismo è l’opposto dell’Arte, ma non c’è Arte che il Fascismo possa limitare. L’artista può fare qualunque cosa gli chieda il potere, ma la sua idea sarà più forte di quel potere.»


“Un ventennio. Vent’anni del Novecento, dalla marcia su Roma nell’ottobre 1922 al drammatico epilogo della seconda guerra mondiale nel 1945, che sono stati giudicati dalla storia come il momento più triste del secolo che abbiamo alle spalle. Gli stessi anni, nell’arte, sono il tempo di ‘Valori Plastici’, di ‘Novecento’, del gruppo di artisti che si raccoglie attorno a Margherita Sarfatti. Una tale ricchezza di esperienze, autori, circoli che ha fatto dire a una grande studiosa, Elena Pontiggia, che ‘gli anni trenta non sono un decennio, mi fanno pensare a un secolo’.” Vittorio Sgarbi segue il filo dell’arte in una storia che inizia prima del Fascismo, che dentro il ventennio cresce, e dopo il Fascismo viene spazzata via insieme alla naturale condanna del regime. Sgarbi distingue l’espressione artistica dal potere e per questo, a fianco di de Chirico, Morandi, Martini, salva dall’oblio Wildt, Guidi, la grande stagione dell’architettura e della grafica, ma anche Depero, il Futurismo e oltre, fino alla rivelazione di due scultori formidabili mai apparsi all’onore della critica, Biagio Poidimani e Domenico Ponzi. “Un crocevia di dimenticanze e di rimozioni ha reso difficile la ricostruzione dello stato dell’arte durante il Fascismo. Ci sono voluti decenni, ma alla fine la verità storica si impone. Per capire chi siamo stati, come siamo stati e a quale storia apparteniamo.” (Dalla prefazione di Pierluigi Battista)


VI ASPETTIAMO lunedì 7 ottobre 2024 a Milano - Start h.18,00 BIBLIOTECA OSTINATA

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