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un nuovo "territorio mentale", che elude le normali strutture di controllo sociale
sabato 13 luglio 2024
venerdì 12 luglio 2024
giovedì 11 luglio 2024
mercoledì 10 luglio 2024
Marino Marini. Arcane fantasie. Ediz. illustrata a cura di Sergio Risaliti (24 Ore Cultura)
Il catalogo della mostra dedicata a Marino Marini presso il Forte di Bard (Aosta) dal 15 giugno al 3 novembre 2024 accoglie e restituisce la complessità della sua opera artistica, mettendo in luce le principali fonti di ispirazione e i temi portanti della sua ricerca. Il suo linguaggio, la sua ricerca di radici nel primordiale, si perfezionò grazie anche ai contatti che ebbe con i protagonisti delle avanguardie del primo Novecento a Parigi, dove si legò a Giorgio de Chirico, Alberto Magnelli e Filippo de Pisis. È qui che riconobbe il fascino di certe tematiche legate al mondo del circo e della danza, temi affrontati tra fine XIX e inizio XX secolo in arte e letteratura. Non sorprende, quindi, di trovare a fianco dei personaggi del circo e delle fiere, il cavallo, spesse volte con cavaliere, la cui fantasia, nel caso di Marino, pare servire ad agganciare l’immaginario arcaico – espressione di un legame primordiale tra uomo e natura – a quello del moderno, entrambi collegati tra loro a una critica della nuova società industriale.
martedì 9 luglio 2024
Federico Barocci Urbino. L'emozione della pittura moderna. Ediz. illustrata a cura di Anna Maria Ambrosini Massari e Luigi Gallo (Electa)
Il volume accompagna la mostra omonima allestita a Urbino, presso la Galleria Nazionale delle Marche dal 19 giugno al 6 ottobre 2024. In occasione dell'anno di Pesaro Capitale della Cultura italiana 2024, la Galleria presenta la prima grande monografica dedicata da Urbino a uno dei suoi figli più illustri: Federico Barocci (1533-1612). Pittore, straordinario disegnatore e innovativo incisore, Barocci segna per quasi un secolo la scena artistica italiana ed europea. Nonostante la scelta di restare nella sua città natale, lontana dai grandi centri culturali e mecenatistici, egli riesce a imporsi con tenace fatica come il più ammirato, richiesto e pagato autore di dipinti sacri della seconda metà del Cinquecento. Diretto interlocutore di papi, sovrani e imperatori, anche grazie alla mediazione del suo signore e amico, il duca di Urbino Francesco Maria II della Rovere, Barocci partecipa in modo autonomo alle poetiche spirituali della Controriforma. La sua pittura mescola con cultura e sensibilità i riferimenti dell'alto Rinascimento con modelli più attuali, creando un binario parallelo rispetto al canone tradizionale della storia dell'arte. Erede del classicismo raffaellesco, ispiratore del naturalismo dei Carracci e attento interlocutore del colorismo di Tiziano e Correggio, nell'ultima fase della sua carriera l'artista intuisce i successivi sviluppi del caravaggismo, creando pale d'altare in chiaroscuro le cui figure monumentali anticipano il linguaggio barocco. La mostra, e così il catalogo che la accompagna, accoglie oltre 80 tra dipinti e disegni e si articola in otto nuclei narrativi, declinati secondo un ordinamento che lega la successione temporale dell'opera di Barocci ad una presentazione diacronica organizzata seguendo i diversi temi della sua pittura: l'ambiente urbinate, con i ritratti dei suoi protagonisti; la messa a punto della grande macchina della pala d'altare, ispirata ai principi della Controriforma; l'inedita sensibilità naturalistica, nata dal continuo confronto con il contesto ispiratore del paesaggio urbinate, fino alle ultime, struggenti opere nelle quali il colore si sfalda diventando pura emozione cromatica
Arte e fascismo di Vittorio Sgarbi (La nave di Teseo)
Vittorio Sgarbi racconta come mai prima d'ora l'arte durante il Fascismo: vent'anni di grandi maestri e capolavori nascosti che Sgarbi recupera dall'oblio distinguendo gli artisti dalla tragica parabola politica che li ha accompagnati. Una lectio appassionata sull'arte che è più forte di qualsiasi regime, e che rappresenta da sempre la sfida più libera alle derive del potere.
«Il Fascismo è l’opposto dell’Arte, ma non c’è Arte che il Fascismo possa limitare. L’artista può fare qualunque cosa gli chieda il potere, ma la sua idea sarà più forte di quel potere.»
“Un ventennio. Vent’anni del Novecento, dalla marcia su Roma nell’ottobre 1922 al drammatico epilogo della seconda guerra mondiale nel 1945, che sono stati giudicati dalla storia come il momento più triste del secolo che abbiamo alle spalle. Gli stessi anni, nell’arte, sono il tempo di ‘Valori Plastici’, di ‘Novecento’, del gruppo di artisti che si raccoglie attorno a Margherita Sarfatti. Una tale ricchezza di esperienze, autori, circoli che ha fatto dire a una grande studiosa, Elena Pontiggia, che ‘gli anni trenta non sono un decennio, mi fanno pensare a un secolo’.” Vittorio Sgarbi segue il filo dell’arte in una storia che inizia prima del Fascismo, che dentro il ventennio cresce, e dopo il Fascismo viene spazzata via insieme alla naturale condanna del regime. Sgarbi distingue l’espressione artistica dal potere e per questo, a fianco di de Chirico, Morandi, Martini, salva dall’oblio Wildt, Guidi, la grande stagione dell’architettura e della grafica, ma anche Depero, il Futurismo e oltre, fino alla rivelazione di due scultori formidabili mai apparsi all’onore della critica, Biagio Poidimani e Domenico Ponzi. “Un crocevia di dimenticanze e di rimozioni ha reso difficile la ricostruzione dello stato dell’arte durante il Fascismo. Ci sono voluti decenni, ma alla fine la verità storica si impone. Per capire chi siamo stati, come siamo stati e a quale storia apparteniamo.” (Dalla prefazione di Pierluigi Battista)
lunedì 8 luglio 2024
domenica 7 luglio 2024
sabato 6 luglio 2024
venerdì 5 luglio 2024
giovedì 4 luglio 2024
mercoledì 3 luglio 2024
martedì 2 luglio 2024
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Con il termine “pietà ” si intende solitamente, nella storia dell’arte, un motivo figurativo rappresentante la Vergine e altri vari personag...