T.A.Z. Weblog Party
domenica 10 marzo 2024
L'arte è davvero finita di Yves Michaud (Mimesis)
Nell’ultimo mezzo secolo il campo delle arti visive ha assistito alla progressiva scomparsa delle opere tradizionalmente intese - quadri e sculture - e a un contestuale affermarsi delle installazioni e degli ambienti estetici, in grado di avvolgere lo spettatore in un’esperienza multisensoriale. Dopo aver colto questo fenomeno di “vaporizzazione” nel saggio L’arte allo stato gassoso, Yves Michaud torna a farsi grande interprete del mondo dell’arte contemporanea descrivendone una seconda decisiva evoluzione: il suo assoggettamento al regime iper-estetico odierno. Operazioni di estetizzazione sempre più capillari e pervasive plasmano ogni ambito del vivere quotidiano, in cui qualunque cosa risponde ormai all’imperativo di essere attraente e piacevole. Da frontale, l’esperienza estetica diventa atmosferica e la sensibilità del soggetto si fa diffusa e ipertrofica. In un contesto simile, quale spazio rimane alla Grande Arte? La risposta è decisa e il giudizio inappellabile: nessuno. L’arte è davvero finita.
sabato 9 marzo 2024
La Casa Editrice “I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno” è lieta di annunciarvi la pubblicazione del libro di Donato Di Poce: STREET ART Vandali o Artisti?
STREET ART Vandali o Artisti? La Street Art, nata come fenomeno di controcultura negli anni ’70 nelle metropoli americane, ha conosciuto negli ultimi decenni un’evoluzione straordinaria, affermandosi come una forma d’arte a sé stante e conquistando la ribalta internazionale. L’eterogeneità di tecniche e linguaggi rappresenta uno dei tratti distintivi della Street Art. Graffiti, murales, stencil, sticker art, installazioni e performance sono solo alcune delle modalità espressive utilizzate dagli artisti per comunicare con il pubblico. Le opere di Street Art affrontano una varietà di temi, spaziando dalla critica sociale e politica alla denuncia di ingiustizie e disparità, fino all’esaltazione della bellezza e della cultura locale. La natura effimera e spesso trasversale di questa forma d’arte conferisce alle opere una carica dirompente e un forte potere dirompente. La Street Art ha ormai travalicato i confini delle metropoli, approdando in quartieri residenziali, gallerie d’arte e musei. Istituzioni e privati iniziano a riconoscere il valore di questa forma d’arte, commissionando opere a street artist di fama internazionale. Essa dialoga con lo spazio urbano, integrandosi con l’architettura e il tessuto sociale del quartiere riuscendo a riqualificare aree degradate, donando nuova vita a spazi anonimi e creando un senso di appartenenza nella comunità.
L’Italia vanta una scena di Street Art vivace e in continua evoluzione. Da Banksy a Keith Haring, passando per Shepard Fairey e Blu, numerosi artisti di fama internazionale hanno lasciato il loro segno nel nostro paese.
Non solo Murales:
Donato Di Poce con questo suo nuovo lavoro, fornisce una visione più ampia e completa del concetto di Street Art che non è solo Murales. Per suo statuto genetico è fatta di ulteriori esperienze visive e creative, che per i più sembreranno marginali e invisibili, ma che in realtà, completano la visione dell’Arte di Strada, spesso irregolare, invisibile, ma che quando ci viene rivelata acquista grande interesse e valori simbolici ed estetici. Molte delle foto inserite in questo volume dimostrano con chiarezza esemplare, come spesso delle ombre sui muri, o dei riflessi sui vetri delle città, o delle macchie d’acqua o olio per terra, o tracce di manifesti strappati dalle intemperie o dall’uomo, formino delle vere e proprie icone espressive di grande impatto emozionale e simbolico.
Guardare non è vedere:
Impronte e segni verbo-visivi, contaminazioni e nuove visioni che arricchiscono il nostro alfabeto visivo e che spesso ci insegnano che l’arte si nasconde proprio nell’occhio e nel cuore di chi guarda (distratti da superficialità o dal bombardamento iconico dei media e della pubblicità) e che non basta guardare, ma l’amore e l’orizzonte visivo si ampliano solo se impariamo a vedere. (Guardare non è vedere).
La bellezza è ovunque:
Queste immagini ci ricordano che La bellezza è ovunque e intorno a noi e che se anche sempre più spesso gli Artisti famosi della Street Art, vengono fagocitati e assorbiti dal sistema dell’Arte e dei musei, la strada resta nostro territorio in cui vedere ed esercitare bellezza e arte in maniera libera e creativa, ci ricordano che spesso l’arte e la poesia si nascondono in un Sogno strappato, in una scritta su un muro, un’ombra che ci passa accanto, in un bagliore improvviso e provvisorio che si asciuga al sole dell’anima, nella visione di uno specchio girevole, o in una figura angelica accartocciata tra i rami dopo un nubifragio, e persino in un manichino che richiede la tua attenzione o in un ex poeta cha parla con una donna disegnata sul muro.
venerdì 8 marzo 2024
giovedì 7 marzo 2024
Le migrazioni del cuore. Variazioni di un'immagine tra devozione e «street art» di Giuliano Zanchi (EDB)
Le avventure di un'immagine religiosa che sconfina nella pubblicità, nell'arte contemporanea, nel cinema e nei graffiti. Dopo accesi dibattiti, verso la fine del Settecento si afferma una particolare devozione al Sacro Cuore di Gesù. Accolta con vigilante perplessità dal rigore delle teologie e dai timori delle gerarchie, essa diviene in poco tempo l'emblema di un sentire cattolico alquanto ferito dall'avanzare della cultura illuministica e sempre più distante dall'intellettualismo teologico. La devozione si diffonde attraverso una fortunata pianificazione di immagini che diventano presto icone stesse di una religiosità affettiva e popolare. La rappresentazione del Sacro Cuore finisce così per identificare il cattolicesimo come tale, ma il tema che essa custodisce supera i confini religiosi entrando nell'immaginario di insospettabili perimetri espressivi, dalla comunicazione pubblicitaria all'arte contemporanea, dal cinema all'arte di strada. Ogni volta per difendere le ragioni del cuore in un mondo che senza cuore perde anche la ragione.
"Deep Blossom" - Per la prima volta a Roma i fiori del maestro tedesco della fotografia Ingar Krauss. E' solo un fiore?
Roma, 22 febbraio
2024 - Gaggenau e Cramum presentano
nello spazio Gaggenau DesignElementi Roma dal 22 febbraio al 24 luglio
"DEEP BLOSSOM - È solo un fiore?", una straordinaria esposizione
curata da Sabino Maria Frassà, dedicata alle celebri "fotografie velate a olio"
di Ingar Krauss. Questo evento unico rappresenta la prima mostra personale
dedicata nella capitale al Maestro della fotografia tedesco, che fa ritorno a
Roma a dieci anni dalla sua partecipazione alla grande collettiva del XIII
Festival internazionale della fotografia presso il Museo Macro.
Con "DEEP
BLOSSOM" lo storico brand di lusso Gaggenau offre al pubblico
l'opportunità di immergersi nelle nature morte che hanno reso celebre Krauss a
livello internazionale. Le opere esposte, scatti analogici stampati in bianco e
nero, sono trattate con l'antica tecnica fiamminga della velatura a olio e sono
custodite in teche lignee create dallo stesso artista. Il risultato è
un'immagine a colori tridimensionale, quasi scultorea, ma al contempo eterea,
che non può che incantare lo spettatore, invitandolo a riscoprire con
meraviglia ciò che lo circonda: i protagonisti del sogno catturato da Krauss
sono semplici fiori provenienti dal giardino della sua casa in campagna al
confine con la Polonia, diventata il rifugio dell'artista dopo il clamore del
successo del Leica Prix vinto nel 2004.
Nel cuore di Roma,
il programma culturale promosso da Gaggenau e Cramum continua a esplorare la
bellezza intrinseca nella materia raccontata dai più innovativi artisti al
mondo. Le immagini essenziali, raffinate e sospese di Krauss si integrano
armoniosamente con gli elementi minimali di design di Gaggenau, trasformando lo
spazio in un'oasi di serenità al di là del tempo e del rumore urbano.
Ingar Krauss,
fotografo autodidatta nato nella Berlino Est, continua a sorprendere con la
potenza e l'intensità delle sue immagini. Il percorso espositivo "Deep
Blossom" pone al centro la luce, utilizzando i fiori come pretesto per
esplorare la complessità e la “profondità” della realtà circostante,
enfatizzata da una luce sempre radente. La tecnica della velatura, ispirata
dalla pittura fiamminga e da Caravaggio, conferisce alle immagini un'unicità
tridimensionale quasi materica.
Nel mondo
sovraffollato del grande formato della fotografia contemporanea, Krauss difende
la bellezza del "piccolo", sottolineando la concentrazione di densità
che si adatta perfettamente ai soggetti ritratti e li rispetta. La sua
fotografia va oltre il mero trasferimento di immagini su carta; rappresenta
l'essenza stessa dell'artista di fronte all'obiettivo, un regista che guida i
fiori come attori su un palco.
Come spiega il
curatore, Sabino Maria Frassà, "Questa mostra coglie uno degli elementi
fondamentali dell’arte di Ingar Krauss: il suo modo di guardare e condividere
una visione alternativa del mondo. Siamo sicuri di star guardando un semplice
fiore? Le nature morte di Krauss rappresentano, infatti, una filosofia di vita,
un richiamo a riconoscere la "profondità", la magia e la “sacralità”
delle piccole cose ... anche di un fiore del proprio giardino. Di fronte a
queste immagini, abbandoniamo ogni tentativo di interpretazione razionale del
reale e ci lasciamo trasportare in una meravigliosa fioritura di emozioni al di
là del tempo e dello spazio. È la magia dell’arte più autentica, creata non per
il mercato, ma per una necessità: questa nuova materia fatta di luce, natura e
immagine è la voce di un artista tanto schivo e riservato quanto immenso nella
capacità di portare avanti la fotografia nella contemporaneità."
Mistral Accorsi,
brand manager di Gaggenau, sottolinea: "Siamo onorati di inaugurare il
2024 con una mostra che rappresenta il percorso che conduciamo da anni con
Cramum, dedicato a un nuovo approccio alla bellezza in tutte le sue forme.
Proprio come Ingar Krauss, Gaggenau ha sempre considerato la storia come un
elemento fondamentale per il futuro: la tradizione secolare della lavorazione
dei metalli proveniente dalla Foresta Nera si fonde oggi armoniosamente con le
tecnologie più moderne. Allo stesso modo, il maestro tedesco ridà vita alla
tecnica della velatura a olio, che rese celebri i maestri fiamminghi del 1600.
Il risultato sono nuove immagini e nuovi elementi di design in cui la bellezza
travalica il tempo per essere iconici e tangibili esempi di contemporaneità”.
Ingar Krauss -
biografia
Ingar Krauss è un
fotografo e artista tedesco. È nato a Berlino Est nel 1965. Vive e lavora tra
Berlino e una tenuta nella campagna al confine con la Polonia. Dopo aver
lavorato a lungo in un ospedale psichiatrico diventa un fotografo negli anni
Novanta. Autodidatta, vince il Leica Prix nel 2004 e nel 2005 anche grazie al
libro ‘Portraits’ (Hatje Cantz) raggiunge fama internazionale. Da allora ha
partecipato a numerose mostre internazionali, tra cui alla Hayward Gallery di
Londra, al Musée de l’Elysée di Losanna, al Palazzo Vecchio di Firenze e al
MACRO di Roma, Frangit Nucem a Palazzo Isimbardi di Milano e Vitreus al
Gaggenau DesignElementi Hub di Milano.
Le opere di Krauss
si trovano in collezioni private e pubbliche in tutto il mondo, tra cui la
Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck; la Ordóñez-Falcón Photography
Collection di San Sebastián; The John Kobal Foundation di Londra; le americane
Bowdoin Museum of Art di Brunswick, Margulies Collection di Miami, Vince Aletti
Collection di New York, USA, Sir Elton John Collection di Atlanta. la
Collezione Hermès di Parigi; la Collezione Cees Dam di Amsterdam; le tedesche
Collezione Michael Loulakis di Francoforte sul Meno e la Berlinische Galerie di
Berlino.
Informazioni su
Gaggenau
Gaggenau produce
elettrodomestici professionali di altissima qualità ed è al contempo simbolo
di innovazione tecnologica e design “Made in Germany”. L’azienda, la cui
origine risale al 1683, rivoluziona l’universo degli elettrodomestici portando
caratteristiche professionali nelle case di chi ricerca la differenza, anche
nella cucina privata. Il successo delle sue soluzioni si fonda su una forte
componente artigianale della manifattura e su un design senza tempo dalle forme
pure e lineari, associati a un’elevata funzionalità e avanguardia tecnologica.
Dal 1995 Gaggenau fa parte del gruppo BSH Hausgeräte GmbH, con sede centrale a
Monaco, in Germania, ed è presente in più di 50 Paesi in tutto il mondo con 25
flagship showroom nelle principali città, tra cui quelle di Milano e Roma
inaugurati in collaborazione con il partner DesignElementi rispettivamente nel
2018 e nel 2020.
La differenza ha nome Gaggenau.
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mercoledì 6 marzo 2024
Espressioni urbane. Muri sconciati, writing e street art a cura di Pierpaolo Ascari e Pietro Rivasi (Mimesis)
Cosa stiamo realmente osservando davanti a un intervento di writing o a un'opera di street art? E qual è il rapporto che questi linguaggi intrattengono con un semplice muro imbrattato? Per tentare di rispondere a queste due domande, abbiamo convocato una serie di ambiti disciplinari che spaziano dagli studi culturali alla criminologia critica e al diritto, dall'educativa di strada all'antropologia, dalla storia dell'arte all'analisi degli stili, con l'obiettivo programmatico di alzare lo sguardo rispetto ai regimi discorsivi che trattengono la rappresentazione della città nel campo delle politiche securitarie e delle strategie di estrazione del valore.
FUTURƏ: AL LICEO PALMIERI DI LECCE SI PARLA DI FEMMINISMI, STEREOTIPI E PROSPETTIVE DI GENERE
Il Liceo classico e
musicale Giuseppe Palmieri di Lecce ospita un percorso di formazione,
discussione, analisi e condivisione coordinato da Diffondiamo idee di valore e
Conversazioni sul futuro. Mercoledì 6 marzo prenderà il via, infatti, il
progetto ispirato dal libro "Tutte le ragazze avanti!" di Giusi
Marchetta (Add editore). Cinque fasi per circa venti ore di attività che si
concluderanno con la redazione di un manifesto frutto delle istanze collettive,
maturate e condivise. L’obiettivo è quello di riflettere su patriarcato,
parità, diritti e violenza di genere e di creare un’occasione di dialogo
aperto.
Cosa significa essere una
persona femminista oggi in Italia? Cos’è il patriarcato? Come si riconoscono e
si combattono gli stereotipi e le violenze di genere? Quali sono le prospettive
future su parità e diritti? Per rispondere a queste e altre domande, centrali
nel dibattito pubblico, nasce “Futurə: femminismi, stereotipi e prospettive di
genere”, un progetto coordinato da Ottavia Madami per l’associazione
Diffondiamo idee di valore, in collaborazione con il festival Conversazioni sul
futuro, che da mercoledì 6 marzo coinvolgerà un gruppo di discenti del Liceo
classico e musicale “Giuseppe Palmieri” di Lecce.
Il percorso di
formazione, discussione, analisi e condivisione - articolato in cinque fasi per
circa venti ore di attività dentro e fuori la scuola - trae ispirazione da
"Tutte le ragazze avanti!", un libro curato dalla scrittrice e
insegnante Giusi Marchetta, pubblicato da ADD Editore. Uscito in una prima
edizione nel 2018, il libro «era nato dalla generosità e dalla voce di dieci
donne che, attraverso la scrittura, la ricerca, l’arte, il cinema, la musica,
la danza, l’attivismo, mi hanno insegnato qualcosa sul mio essere al mondo»,
sottolinea la curatrice nell’introduzione. «Era un punto di arrivo. È diventato
punto di partenza. Quel libro ha portato al Tavolo delle ragazze, cui sono
seguiti un Manifesto e un podcast. È diventato un piccolo totem di carta,
qualcosa da cui partire per raccogliere altre voci e altre storie, per farle
sedere attorno a un tavolo, conoscersi, parlare. È cominciato così un altro
viaggio che da quel libro porta fino a questo», prosegue Giusi Marchetta. Alle
voci originali di Giulia Blasi, Lucia Brandoli, Giulia Cavaliere, Marta Corato,
Marzia D’Amico, Claudia Durastanti, Giulia Gianni, Maria Marchese, Giulia
Perona, Giulia Sagramola si sono infatti aggiunte quelle di Silvia Grasso,
Giada Letonja, Allegra Moreschi, Elisabetta Rossi e della stessa Ottavia
Madami.
L’obiettivo del progetto
è quello di riflettere su patriarcato, parità, diritti e violenza di genere nel
contesto attuale, evidenziando gli stereotipi ben radicati nella società ma spesso impercettibili, e di
creare un’occasione di dialogo aperto e paritario, incoraggiando la lotta per
una società più equa e giusta. Il primo passo sarà un tavolo di discussione
pensato per affrontare varie tematiche legate ai femminismi e agli stereotipi
di genere all’interno di un contesto privo di gerarchie con discussioni guidate
dalla condivisione di esperienze e saperi
personali. Si cercheranno di vagliare le condizioni iniziali di
familiarità con i diversi argomenti per strutturare il lavoro successivo in
modo inclusivo e coinvolgente per ciascun partecipante. Dopo la prima fase
introduttiva, il percorso proporrà la lettura individuale e collettiva del
libro "Tutte le ragazze avanti!". Poi si esploreranno insieme i temi emersi e affrontati
nel libro (corpo, lavoro, educazione, rappresentazione, ambiente). In particolare
saranno approfonditi gli stereotipi legati a parità, diritti e violenza di
genere per poi avviare un dibattito sui molteplici modi di essere femminista
oggi e sulla necessità di un femminismo di tipo intersezionale. Lo step
successivo sarà quello di dare vita a un manifesto che rifletta le istanze
collettive, maturate e condivise durante il percorso. La forma di questo
manifesto, che potrà essere scritto, illustrato, multimediale o digitale, sarà
decisa in base alle preferenze del gruppo. Ultima tappa di questo percorso sarà
la presentazione del manifesto alla scuola e alla città, in un momento di
restituzione del lavoro portato avanti e in modo da promuovere la
consapevolezza e la spinta all’azione collettiva per il cambiamento.
Info e contatti
segreteria@conversazionisulfuturo.it
- 3383094960
martedì 5 marzo 2024
L’Artusi parla cinese: presentato in Regione il volume “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiare bene”
Felicori e Mammi: “Molto
più di un ricettario". Il progetto di traduzione, iniziato nel 2021,
realizzato dall’editore cinese Hunan Fine Arts Publishing House con Casa Artusi
e il sostegno di Regione, Comune di Forlimpopoli, Ambasciata d’Italia a Pechino,
Istituto Italiano di Cultura di Pechino, Aife /Filiera Italiana Foraggi
Dopo le diverse edizioni
e riedizioni in ben dieci lingue (catalano, francese, giapponese, inglese,
olandese, polacco, portoghese, russo, spagnolo, tedesco), ora, “La Scienza in
cucina e l’Arte di mangiare bene”, testo più comunemente chiamato col nome del
suo autore, l’Artusi, viene pubblicato in quella cinese.
Prima ancora che una
persona, Artusi è il libro di cucina per eccellenza, quello che codifica la
cucina italiana moderna e segna la storia dell’identità gastronomica nazionale.
E non solo: il celebre manuale è anche un progetto linguistico e politico, dato
che la condivisione degli usi gastronomici e di una lingua comune, concreta
come quella che si parla in cucina, pareva a Pellegrino Artusi un tassello
importante nel processo di unificazione della cultura nazionale allora in
corso. Ma sicuramente l’autore de “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiare
bene”, nato a Forlimpopoli nel 1820 e morto a Firenze nel 1911, che ne curò
direttamente le prime quindici edizioni, dal 1891 al 1911, non pensava che il
suo libro sarebbe stato continuamente rieditato, copiato, tradotto, diventando
nella contemporaneità l'ambasciatore della cucina italiana nel mondo.
Oggi in Regione è stato
presentato il volume tradotto in cinese, nel corso di una conferenza stampa cui
erano presenti gli assessori regionali alla Cultura, Mauro Felicori, e
all’Agricoltura, Alessio Mammi, insieme alla presidente della Fondazione Casa Artusi,
Laila Tentoni, alla sindaca di Forlimpopoli, Milena Garavini, al presidente
Associazione Italiana Foraggi Essiccati Gian Luca Bagnara e a Federico Roberto
Antonelli, direttore Istituto Italiano di Cultura di Pechino (in collegamento
video). La traduzione è stata curata dal prof. Wen Zheng, responsabile del
dipartimento di Lingua italiana presso l'Università di Lingue straniere a
Pechino, oltre che accademico della Crusca che negli anni ha tradotto
importanti scrittori italiani, da Boccaccio a Calvino, a Umberto Eco.
“L’Artusi non è solo un
ricettario, è un’opera collettiva che l’autore scrisse e sperimentò con i suoi
lettori di tutto il Paese. Le ricette sono accompagnate da storie, curiosità e
aneddoti che lo rendono un intramontabile bestseller apprezzato in tutto il
mondo- hanno detto Felicori e Mammi-. È indubbiamente il libro più famoso e
letto sulla cucina italiana, fonte di ispirazione per generazioni di grandi
cuochi, e non solo. È molto più di un semplice ricettario, un'opera che è parte
integrante della storia e della cultura italiane, ed è per questo che continua
a essere sempre più apprezzata all'estero. Del resto- aggiungono- il cibo non è
solo nutrimento del corpo, ma è cultura. Attraverso il cibo si racconta
l’identità dei nostri territori e delle comunità: l’alimentazione fa parte
della nostra storia di esseri umani ed è un valore collettivo”.
Il progetto di traduzione, iniziato nel 2021, è stato realizzato dall’importante editore cinese Hunan Fine Arts Publishing House con Casa Artusi, grazie al sostegno di Regione Emilia-Romagna, Comune di Forlimpopoli, Ambasciata d’Italia a Pechino, Istituto Italiano di Cultura di Pechino, Aife /Filiera Italiana Foraggi.
“Oggi- ha sottolineato
Laila Tentoni- si aggiunge una tappa fondamentale al progetto di Casa Artusi
nella diffusione dell’opera del gastronomo forlimpopolese nel mondo. L’Artusi è
un testo di riferimento insostituibile per chi ama la cucina italiana e la sua
traduzione in cinese sostiene lo scambio tra due grandi culture. Ringrazio con
piena soddisfazione tutti coloro che hanno reso possibile questo rilevante
lavoro”.
“Siamo orgogliosi di aver partecipato alla sponsorizzazione di questo volume- ha aggiunto Gian Luca Bagnara-. Il nostro contributo ci offre un’ulteriore opportunità per valorizzare sui mercati internazionali la filiera produttiva agroalimentare nazionale che rende così importante nel mondo la cucina italiana, dove tradizioni, territorio, agricoltura, zootecnia e biodiversità costituiscono un unicum inimitabile e irripetibile”.
Le grandi artiste della street art. Ediz. a colori di Alessandra Mattanza (White Star)
Dalle proteste contro la discriminazione razziale e di genere di Tatyana Fazlalizadeh alla provocatoria sensualità delle figure di Miss Van, fino alle innovative creazioni di Lady Aiko, che uniscono Pop Art e tradizione iconografica giapponese: questo volume raccoglie 24 ritratti di grandi street artist donne, che raccontano la propria vita e la propria arte attraverso le interviste realizzate da Alessandra Mattanza. I loro volti e - soprattutto - le loro opere mostrano l'essenza stessa dell'empowerment femminile, espresso in una forma d'arte che incarna perfettamente il concetto di ribellione.
lunedì 4 marzo 2024
In mostra gli oggetti appartenuti alle persone migranti decedute nel naufragio a Lampedusa del 3 ottobre 2013 all’eremo di Santa Caterina del Sasso dal 5 marzo al 9 aprile
La mostra La memoria degli oggetti. Lampedusa, 3 ottobre 2013. Dieci anni dopo verrà inaugurata all’Eremo di Santa Caterina del Sasso martedì 05 marzo 2024. L’apertura dell’esposizione, inizialmente preventivata per mercoledì 28 febbraio, è stata rimandata di una settimana per poter garantire un percorso espositivo il più completo possibile. Ad aprire la mostra, che sarà poi visitabile fino a martedì 09 aprile, una visita guidata con i curatori rivolta a tutti co inizio alle ore 16.00 di martedì 05 marzo.
La memoria degli oggetti. Lampedusa, 3 ottobre 2013. Dieci anni dopo è un progetto di Carta di Roma e Zona e gode patrocinio del comune di Leggiuno e Musa e ha il supporto di Archeologistics, impresa sociale impegnata nella valorizzazione dei beni culturali.
La mostra raccoglie e presenta gli oggetti appartenuti alle persone migranti decedute nel naufragio del 3 ottobre 2013, le fotografie di Karim El Maktafi e i video di Valerio Cataldi, giornalista Rai ora corrispondente per l’Africa subsahariana.
Dalla tragedia di Lampedusa del 2013 ad oggi, si contano oltre 31.000 persone morte nel Mediterraneo con la speranza di raggiungere l’Europa. Gli arrivi via mare fanno parte del nostro immaginario delle migrazioni. Eppure, a distanza di dieci anni, l’opinione pubblica italiana sembra essersi assuefatta ai naufragi e alle morti in mare.
“Ospitare questa mostra all’Eremo – dice Elena Castiglioni di Archeologistics, attuale gestore dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso – significa mettere in connessione storie di naufràgi antichi, cui possiamo guardare con relativo distacco, e di nàufraghi contemporanei, sui quali non possiamo chiudere gli occhi. Oggi per i visitatori dell’Eremo l’acqua del lago è soprattutto sinonimo di benessere ed intrattenimento, ma la stessa acqua può diventare per altri limite insuperabile”.
In mostra si potranno ascoltare anche, sui dispositivi personali, ed in uno spazio appositamente identificato dove lo sguardo volge verso l’acqua, gli audio delle richieste di soccorso di quel 3 ottobre 2013.
E’ inoltre previsto un programma di interventi con relatori di riconosciuta autorevolezza. Tr questi il primo è proprio quello del 5 marzo alle ore 16.00, con la visita guidata accompagnata da Valeria De Berardinis e Paola Barretta, di Zona e Carta di Roma.
Nella seconda settimana di marzo (la data è in via di definizione) un dialogo fra’ Roberto Fusco della Fraternità francescana di Betania, comunità religiosa che risiede all’Eremo di Santa Caterina e il prof. Michele A. Riva professore associato di Storia della Medicina dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. L’appuntamento sarà dedicato alle figure di San Gerardo, San Giulio e del Beato Alberto, fondatore dell’Eremo: vite esemplari di santi legate all'acqua.
Venerdì 22 marzo 2024, ore 15.30: l’Eremo ospita la prof.ssa Cristina Cattaneo, direttrice del Labanof - Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense e del Museo universitario delle scienze Antropologiche, mediche e forensi per i diritti umani (Musa) dell’Università Statale di Milano. L’appuntamento sarà dedicato al lavoro della prof.ssa Cattaneo nella restituzione dell’identità alle persone migranti morte nel Mediterraneo, proprio a partire dalla tragedia di Lampedusa del 2013.
La mostra è visitabile durante gli orari di apertura dell’Eremo di Santa Caterina:
- Dal 05 marzo al 15 marzo 2024: dal lunedì al venerdì dalle ore 13.30 alle 18.00; sabato, domenica e festivi dalle ore 9.30 alle 19.30
- Dal 16 marzo al 09 aprile 2024: tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 19.30Aperture straordinaria su richiesta, in particolare per le scuole.
INFORMAZIONI
sito web: www.eremosantacaterina.it
email: info@
tel.: 0332.647014 / 3288377206
Muri di Sardegna. Luoghi e opere della street art a cura di Asteras (Flaccovio Dario)
La Sardegna non è solo sinonimo di coste incantevoli, natura incontaminata, archeologia e arte. Nelle principali città, come Cagliari Sassari Oristano e Nuoro, ma anche nei centri urbani del territorio, recuperati ad un uso consapevole delle tradizioni, spiccano opere d'arte urbana sulle pareti delle abitazioni e degli edifici pubblici. Si tratta di un fenomeno artistico di rilievo, che allinea l'isola al contesto internazionale. La guida vuole offrire al viaggiatore uno strumento utile per la ricerca e la comprensione degli elementi più emblematici: dai rinomati Murales di Orgosolo e di San Sperate alla nuova street art di San Gavino Monreale. Dagli anni Sessanta del Novecento sino agli anni Duemila. Grandi interpreti e giovani utopie: un circuito affascinante, istruttivo e ricco di sorprese. Un piccolo Atlante iconografico dei sentimenti, delle visioni e delle speranze di un popolo.
domenica 3 marzo 2024
A regola d'arte. La street art tra didattica della legalità e paradosso della trasgressione di Donatella Fantozzi (Edizioni ETS)
Il volume propone un approccio all'educazione civica, alla cittadinanza e alla legalità, attraverso il paradosso della trasgressione dato dalla cosiddetta street art, che permette di trasformare la regola infranta in possibilità inedite e creative di espressione di sé, ma anche del senso di appartenenza alla comunità nella quale si è inseriti. Contaminando l'intervento istituzionale canonico con forme espressive e strategie comunicative non contemplate dai curricoli scolastici, è possibile favorire lo sviluppo di competenze necessarie per affrontare con spirito critico le sfide che la vita propone. Perché ciò si realizzi occorre fare breccia nella rigidità della certificazione istituzionale e riconoscere che la formazione si alimenta di moltissime agorà fisiche e virtuali, spesso esterne ai percorsi canonici, ma non per questo estranee. Attraverso la street art le pareti degli edifici pubblici, in particolare di quelli scolastici, possono diventare lo scenario di una vera e propria mostra di strada permanente a cielo aperto, un'espressione artistica a futura memoria, oltre a rappresentare, contemporaneamente, un gesto di appropriazione reale, da parte dei giovanissimi studenti, del contesto scolastico e del territorio di vita. È così possibile alimentare, inconsapevolmente, magari, e tuttavia in maniera profonda, il sentimento di appartenenza, di condivisione, di reciprocità e di rispetto.
sabato 2 marzo 2024
La street art ai tempi del coronavirus. Ediz. illustrata di Xavier Tapies (L'Ippocampo)
C'è stata un'esplosione di street art in risposta alla crisi globale del coronavirus. C'è qualcosa in quest'arte che la rende unica nel documentare i nostri sentimenti contrastanti. Alcuni dei più noti artisti di strada - Pøbel, Gnasher, Ragazzini, Rasmus, Balstrom - hanno tratto ispirazione dalla pandemia e dal lockdown per ideare audaci capolavori. Ma sono emersi anche tanti nuovi talenti, da San Paolo a Teheran fino a Shanghai. Questo volume raccoglie i più significativi messaggi tracciati sui muri in questi strani tempi, che di certo lasceranno il segno. Ancora una volta la street art dimostra la sua pertinenza... e impertinenza.
Street art in Italia. Viaggio fra luoghi e persone di Anastasia Fontanesi, Anna Fornaciari (Polaris)
Un viaggio attraverso 58 destinazioni, in 17 regioni italiane, per scoprire come l'arte urbana ha trasformato la geografia e lo skyline delle città e dei borghi del nostro paese. In questa guida di viaggio l'arte urbana, effimera per definizione e in continua evoluzione, diventa un filo che traccia legami invisibili ma al tempo stesso indelebili tra territori e persone, attraverso graffiti writing, street art, neo-muralismo fino ad arrivare alle installazioni. Un viaggio tra periferie rurali e urbane, accompagnato da foto, aneddoti e consigli pratici per scoprire progetti di arte pubblica, aperti a tutti, al di là dei soliti itinerari. Nel libro sono presenti anche sette contributi di professionisti del settore culturale contemporaneo, per offrire un racconto a più voci della realtà dell'arte urbana in Italia.
venerdì 1 marzo 2024
Da giovedì 7 a domenica 10 marzo - Valentina Notarberardino presenta "Operazione bestseller. Dietro le quinte del successo editoriale" ad Andria, Cutrofiano, Lecce, Alessano e Bari
Un viaggio curioso,
chiarificatore ed entusiasmante dietro le quinte dell'editoria italiana, la
maggior industria culturale del Paese: da giovedì 7 a domenica 10 marzo la
scrittrice ed esperta di comunicazione editoriale Valentina Notarberardino sarà
in Puglia (Andria, Cutrofiano, Lecce, Alessano e Bari) per presentare il suo
nuovo libro "Operazione bestseller. Dietro le quinte del successo
editoriale", da poco uscito per Ponte alle grazie. Il volume racconta la
vita materiale (dalla tipografia al comodino) e immateriale (dall’anonimato
alle stelle) del libro. E lo fa avvalendosi del contributo di protagoniste e
protagonisti del mondo editoriale e delle loro testimonianze esclusive. Il
minitour - coordinato e promosso da Diffondiamo idee di valore, Conversazioni
sul futuro e Coolclub - partirà giovedì
7 marzo alle 19 dal Museo Diocesano di Andria. Nel primo incontro, a cura del
Circolo dei Lettori di Andria, l'autrice, che da alcuni mesi cura anche uno
spazio di approfondimento su Rai 1 dedicato alle copertine dei libri,
dialogherà con Gigi Brandonisio, manager culturale e direttore artistico del
Festival della Disperazione. Dalla Bat al Salento, venerdì 8 marzo, in
occasione della Giornata internazionale della donna, appuntamento alle 19 nelle
Scuderie di Palazzo Filomarini a Cutrofiano, in collaborazione con il progetto
"Titolo Collettivo - Una rete per le biblioteche di comunità" con la
partecipazione dell'assessora alla cultura Maria Lucia Colì. Sabato 9 marzo in
programma un doppio incontro: alle 16:30 alla Biblioteca OgniBene nel Complesso
degli Agostiniani a Lecce, in collaborazione con l'assessorato alla Cultura del
Comune di Lecce e Libreria Liberrima, e alle 19:30 alla Libreria Idrusa di
Alessano dove l'autrice dialogherà con la libraia e operatrice culturale
Michela Santoro. Domenica 10 marzo alle 11, Valentina Notarberardino - dialogando con Fulvio Colucci (giornalista
La Gazzetta del Mezzogiorno e scrittore) - concluderà il suo tour pugliese alla
Libreria Liberrima di Via Calefati a Bari, nell'ambito del progetto "Blind
Book Bari – Sensazioni in libreria", finanziato dal bando pubblico
"Un negozio non è solo un negozio", nell’ambito del programma d_Bari
2022 – 2024.
Perché certi libri hanno
successo e altri no? Perché di alcuni si capisce presto che finiranno tra i
«libri dell’anno» mentre altri passano in sordina? Come arrivano gli amati tomi
in libreria? Come si partecipa ai premi letterari, chi vota e, soprattutto,
perché vince chi vince? E chi perde, come la prende? Si può vivere di sola
scrittura? Perché ogni anno in Italia si pubblicano così tanti titoli? Come
funzionano i festival letterari e le fiere del libro? Che cosa riesce a fare un
bravo libraio per il successo di un libro? Che impatto hanno i social? I
podcast? Le trasmissioni radio e tv? Come funzionano le classifiche? Come si
rilevano le vendite, e chi lo fa? Insomma: che cosa fa vendere i libri?
Operazione bestseller prova a rispondere a tutte queste domande. Valentina
Notarberardino è nata a Fondi nel 1981 e vive a Roma dove lavora nel settore
editoriale da oltre quindici anni, molti dei quali come responsabile
dell'ufficio stampa e della comunicazione di Contrasto. Ha collaborato come
coordinatrice didattica con il Master in Editoria, giornalismo e management
culturale della Sapienza, dove tiene un corso dedicato al paratesto e alla
comunicazione dei libri. Ha uno spazio di approfondimento su Rai 1 dedicato
alle copertine dei libri. Co-curatrice del volume Libero de Libero. Le poesie
(Bulzoni, 2011), dopo "Fuori di testo. Titoli, copertine, fascette e altre
diavolerie" (Ponte alle Grazie, 2020) arriva in libreria con
"Operazione bestseller. Dietro le quinte del successo editoriale"
(Ponte alle Grazie, 2024).