T.A.Z. Weblog Party
giovedì 8 febbraio 2024
Giovedì 8 febbraio - Al via Cave femminile plurale per La scuola Viva! sul paesaggio a Cursi
Prosegue La scuola Viva! sul paesaggio, un laboratorio di riscoperta e radicamento nei luoghi, tra richiami ancestrali e nuovi linguaggi che rientra nell'articolato percorso di socialità e formazione di "Viva - Tante belle cose". Giovedì 8 febbraio dalle 17 alle 19 nell'Ecomuseo della Pietra Leccese in Piazza Pio XII a Cursi prende il via "Cave femminile plurale", un laboratorio teatrale totalmente al femminile a cura di Alessandra De Luca, ideato per arricchire la mappa di comunità attraverso le storie delle donne di Cursi e il loro contributo allo sviluppo della filiera estrattiva. Cofinanziato con il sostegno del Consiglio regionale della Puglia attraverso l’avviso pubblico "Futura. La Puglia per la parità", il percorso di cinque appuntamenti (8, 10, 12, 22, 24 febbraio - dalle 17 alle 19) si concluderà il 25 febbraio (orario ancora da definire) con la restituzione finale aperta al pubblico. Info vivailprogetto@gmail.com - 3278773894.
Dopo l'apertura dell'Officina dei saperi, l'attivazione della Banca del tempo e un fitto calendario di eventi e iniziative, Viva ha accolto una vera e propria scuola con oltre 300 ore di lezioni. Nel corso dei mesi si sono alternati corsi brevi su aspetti botanici del paesaggio, strategie per la rigenerazione artistica dei luoghi, processi innovativi e partecipativi di gestione dei beni comuni, strumenti per la descrizione digitale dei luoghi, sviluppo di contenuti e tecnologie digitali, didattica museale, comunicazione e promozione turistica. La finalità della Scuola è duplice: formare operatori che supportino i comuni nella valorizzazione turistico-culturale e lavorare sul benessere che viene dalla partecipazione alla vita della comunità.
Il progetto Viva, pensato per gli over 50 (in particolare vedovi e vedove) e aperto a tutte le generazioni, che mira al benessere, alla crescita culturale, alla condivisione di conoscenze e talenti, è promosso da Ecomuseo della Pietra Leccese, Coolclub, 34° Fuso, Gruppo Fratres di Cursi, Lilt - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Lecce e sostenuto dal Bando Volontariato 2019 di Fondazione Con il Sud.
mercoledì 7 febbraio 2024
martedì 6 febbraio 2024
AURORO BOREALO CON L'ANIMAZIONE DEI BELLI E IMPOSSIBILI, ENNIO CIOTTA E THE COVELLAS PER IL CARNIVAL PARTY DI COOLCLUB ALLE OFFICINE CANTELMO DI LECCE
Sabato 10 febbraio (ore 22 - ingresso 12 euro - info e biglietti bit.ly/LaStupideraCantelmo) le Officine Cantelmo di Lecce ospitano un colorato Carnival party firmato Coolclub. Ospite della serata Auroro Borealo con La stupidera: il dj set più assurdo di sempre approda nel Salento dopo un'intera stagione sold out a Milano e in giro per l'Italia. Performer, cantante, autore, già frontman di diversi gruppi di musica demenziale e punk, content creator, conosciuto anche per la sua attività di ricerca e divulgazione sul “diversamente bello” (Libri brutti, Orrore a 33 giri, Nascostify e il cliccatissimo video "10 minuti di fettine panate" dedicato a Kiss Me Licia), in consolle proporrà un'imperdibile selezione di hit trash e pop per un revival anni '80, '90 e 2000 da ballare e cantare a squarciagola. Immancabile l'animazione dei Belli e impossibili, divertente e irriverente gruppo di ballerini che ha portato travestimenti e coreografie indicibili in feste private, show nei club, fiere e in tv (Lucignolo, Italia's Got Talent, Chiambretti Night, Radio Deejay). In apertura Ennio Ciotta, con selezioni trash'n'roll di meteore estive, tormentoni adolescenziali, dance anni 90 e molto altro, e The Covellas, un caotico e coloratissimo mix di musica italiana, internazionale, disco, dance e hip hop. Non mancheranno il Face painting con Imma Vitello e l'angolo Sanremo. Info 3331803375 - www.coolclub.it.
CLAUDIA CALDARANO, SARA SICURO E GISELDA RANIERI OSPITI DELLA PRIMA EDIZIONE DI 3D - DANCE DEVELOPMENT DAYS. DA VENERDÌ 9 A DOMENICA 11 FEBBRAIO LA STAGIONE UNICA - FUORIBORDO DI NASCA A LECCE OSPITA LA PRIMA EDIZIONE DELLA RASSEGNA DI DANZA E MUSICA DEDICATA ALLA COMPOSIZIONE ISTANTANEA DAL VIVO IDEATA E DIRETTA DA BARBARA TOMA. GIOVEDÌ 8 FEBBRAIO UN INCONTRO DI PRESENTAZIONE E RIFLESSIONE NELLA BIBLIOTECA BERNARDINI DEL CONVITTO PALMIERI.
Da venerdì 9 a domenica 11 febbraio (ore 20:45 | ingresso riservato ai soci 10 euro - abbonamento 15 euro) con la prima edizione di "3D - Dance development days" prosegue Unica - Fuoribordo, seconda stagione per il pubblico di tutte le età di Nasca - Il teatro a Lecce. Promossa da Robabramata, con la direzione artistica della danzatrice, coreografa e agitatrice culturale Barbara Toma, la rassegna proporrà tre giorni dedicati alla danza contemporanea nella sua forma più pura e più complessa: la composizione istantanea dal vivo. Una full immersion con alcune delle interpreti italiane più interessanti che, negli ultimi anni, oltre a danzare per i grandi nomi della scena contemporanea italiana, si sono dedicate alla creazione di performance di improvvisazione. Protagoniste di questa prima edizione Claudia Caldarano con "Troffea" (venerdì), Sara Sicuro con "Out of the blue" (sabato) e Giselda Ranieri con "Blind Date 2.0" (domenica). I primi due appuntamenti si concluderanno con una pillola d’improvvisazione tra l'ospite della serata e la direttrice artistica Barbara Toma, mentre domenica sul palco si ritroveranno tutte le artiste coinvolte, la danzatrice e coreografa Francesca Foscarini, il pianista Mauro Tre e altri ospiti. La rassegna sarà anticipata giovedì 8 febbraio alle 19 nella Biblioteca Bernardini del Convitto Palmieri dall'incontro "Il coraggio di partecipare - L’arte della composizione istantanea e la sua forza" con Ippolito Chiarello, Claudia Caldarano, Barbara Toma, Mauro Marino e Mauro Tre. Sabato 10 e domenica 11 (dalle 11 alle 13 - ingresso 20/10 euro) a Nasca spazio anche alle due masterclass tenute da Toma e Ranieri. «La composizione istantanea nella danza contemporanea trova le sue origini negli anni sessanta e settanta con il movimento della Judson Church, una chiesa sconsacrata nel cuore del Village newyorkese. Sebbene negli ultimi decenni si sia sviluppato anche in Italia, resta ancora uno stile poco conosciuto. Nel nostro Paese si contano sulle dita di una mano gli eventi dedicati all’improvvisazione e nel Salento non esisteva ancora nulla. 3D dance development days nasce dal profondo desiderio di colmare questo vuoto», sottolinea Barbara Toma, ideatrice e direttrice artistica. «Essendomi formata con maestri come Katie Duck, David Zambrano e Julien Hamilton e lavorando soprattutto con l’improvvisazione non potevo che sentire questa mancanza una volta tornata nel Salento. Se la mia presenza qui può avere un senso è quello di promuovere quest’arte ancora poco conosciuta e molto preziosa e far incontrare i musicisti con danzatori. Considero 3D come il primo passo verso questo obiettivo, il primo piccolo seme che piantiamo nel territorio».
Unica - Fuoribordo, seconda stagione per il pubblico di tutte le età di teatro, musica, danza, mostre, laboratori, incontri di Nasca - Il teatro a Lecce è realizzata con la direzione artistica di Ippolito Chiarello e Barbara Toma, con il sostegno dell'amministrazione comunale e della Fondazione AMI - Alta Mane Italia e in collaborazione con numerose realtà del territorio. A febbraio, dopo 3D - Dance development days, spazio allo spettacolo Evelina vien dal mare (domenica 25 - ore 18) di e con Elisabetta Aloia. A marzo appuntamento con Orlando furiosamente solo rotolando di Armamaxa teatro con Enrico Messina (venerdì 8 - ore 20:30), l'Ecologico film fest con la direzione artistica di Roberto Quarta con la mostra Questo non è un poster a cura della Casa per la vita Artemide (da giovedì 14 a domenica 17) e Oliver Twist di e con Angela De Gaetano, liberamente ispirato al romanzo di Charles Dickens (venerdì 22 - ore 20:30). Ad aprile la proiezione del documentario Il cerchio, scritto e diretto da Sophie Chiarello, vincitore del David di Donatello 2023 (domenica 7 - ore 18) e lo spettacolo Manzoni senza filtro di e con Manuela De Meo, scritto con la collaborazione di Francesco Niccolini e Roberto Aldorasi (venerdì 26 - ore 20:30). A maggio il cantautore Massimo Donno racconterà e interpreterà l'opera di Pierangelo Bertoli (venerdì 10 - ore 20:30) durante la prima serata di Solitaria, concorso per progetti teatrali in fieri (venerdì 10/domenica 12). Saranno presentati al pubblico anche i risultati dei percorsi laboratoriali per grandi e piccoli (sabato 18 e domenica 19). Durante i mesi proseguiranno gli incontri e le conversazioni e non mancheranno i live jazz in collaborazione con l'associazione Good Vibes, con la direzione artistica di Marco Bardoscia, e i concerti a cura del Conservatorio di Musica "Tito Schipa". Domenica 26 maggio la festa di Fine stagione con lo spettacolo per famiglie "Storia della liberbici" con Michele Volpi, musica e regali per tutte le socie e i soci.
lunedì 5 febbraio 2024
domenica 4 febbraio 2024
RISVOLTI 20 anni di linguaggi in movimento. Mostra di poesia visiva a cura di Carlo Bugli e Giorgio Moio
Martedì 13 febbraio 2024 a Movimento Aperto, via Duomo 290/c Napoli, dalle ore 17 alle 20 si inaugura RISVOLTI 20 anni di linguaggi in movimento. Mostra di poesia visiva a cura di Carlo Bugli e Giorgio Moio. La presenta Stefano Taccone.
In
mostra quarantadue opere spedite dagli autori durante l’esistenza di RISVOLTI
(1998-2017). I lavori vanno dal 1992 (Mauro Manfredi, unico così
"vecchio") fino al 2023 (Luc Fierens, il più “giovane”).
Nel settembre 1998 esce il primo numero della rivista "Risvolti", quaderni di linguaggi in movimento, fondata e diretta da Giorgio Moio con le collaborazioni redazionali di Pasquale Della Ragione e Marisa Papa Ruggiero (dal 2° numero anche con la collaborazione di Carlo Bugli), nonché quella esterna di Luciano Caruso, fino alla sua morte avvenuta del 2002. La rivista ha avuto nel corso della sua pubblicazione una dimensione internazionale, con contatti in tutti i continenti, tranne quello africano. Di "Risvolti", una rivista cartacea con sottotitolo "quaderni di linguaggi in movimento", sono usciti 23 numeri, alcuni a colori, con diverse pubblicazioni e azioni collaterali, lettere testimonianze, recensioni che, essendo assai numerosi, per darne conto occorrerebbe un enorme lavoro di trascrizione da realizzare in un prossimo futuro. Dopo 6 anni dalla sua cessazione, visto che oggi più di ieri (forse per troppa velocizzazione e "distrazione" dell'esistenza che conduciamo), tendiamo facilmente a dimenticare, periodicamente viene data diffusione dei vari numeri pubblicati per coloro che non hanno avuto modo di conoscerla e per coloro che l'hanno "dimenticata", essendo stata la sua presenza quasi ventennale, una presenza importante nel panorama internazionale della letteratura, con collaborazioni di importanti e anche storicizzati autori.
A conclusione della mostra verrà
pubblicato un catalogo, introdotto da un testo di Stefano Taccone.
Poeti esposti:
Paolo ALBANI
- Fernando ANDOLCETTI
Vittore
BARONI - Irma BLANK
Carla BERTOLA
- Tomaso BINGA
Anna BOSCHI
CERMASI - Franco CAPASSO
Luciano
CARUSO - Sergio CENA
Vitaldo
CONTE - Mauro DAL FIOR
Pasquale
DELLA RAGIONE - Michele DE LUCA
Marcello
DIOTALLEVI - Fernanda FEDI
Bartolomè
FERRANDO - Luc FIERENS
Alfio FIORENTINO
- Giovanni FONTANA
Gino GINI
- Elisabetta GUT
Emily JOE
- Oronzo LIUZZI
Arrigo
LORA TOTINO - Ruggero MAGGI
Franco
MAGRO - Mauro MANFREDI
Stelio
Maria MARTINI - Enzo MIGLIETTA
Marisa
PAPA RUGGIERO - Giancarlo PAVANELLO
Giuseppe
PELLEGRINO - Michele PERFETTI
Lamberto
PIGNOTTI - Franco PIRI FOCARDI
Daniele
POLETTI - Alberto RIZZI
Gian
Paolo ROFFI - Eugenia SERAFINI
Alberto
VITACCHIO - Ted WARNELL
sabato 3 febbraio 2024
Testi in apnea di Adrian Suciu ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Da poco uscito per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno la raccolta di versi del poeta e scrittore rumeno Adrian Suciu dal titolo “Testi in apnea”. Traduzioni dal romeno di Roxana Lazar e Valeriu Barbu
Adrian Suciu, nato il 21 dicembre 1970, è
considerato uno degli scrittori più importanti emersi dopo la caduta del
comunismo in Romania. Dissidente anticomunista a 17 anni (minatore fino alla
Rivoluzione), giornalista scomodo dopo la caduta del comunismo (molte cause per
diffamazione vinte contro alcuni politici rumeni), funzionario parlamentare e
governativo, Adrian Suciu è stato escluso, insieme ad altri scrittori, dalla
Unione degli Scrittori per aver criticato pubblicamente questa organizzazione
professionale di autori che ha escluso, negli ultimi anni, un numero di
scrittori 10 volte superiore a quello che ne fu escluso durante l'intera durata
del regime comunista di Nicolae Ceaușescu.
Scomodo e intransigente verso la stupidità dilagante nella società
contemporena, la menzogna e la dissoluzione morale, Adrian Suciu è un
personaggio detestato dall'establishment culturale rumeno, censurato e bandito
ma ugualmente amato dal suo pubblico. Autore di romanzi, poesie e drammaturgia,
i suoi libri hanno una diffusione notevole e hanno più edizioni. Ha vinto
numerosi premi letterari nazionali e internazionali. I suoi scritti sono stati
tradotti in arabo, ebraico, inglese, francese, tedesco, italiano, ungherese,
spagnolo, ecc. È presente in numerose antologie di letteratura rumena
contemporanea pubblicate in Romania o all'estero. La biografia dello scrittore Adrian Suciu è in se stessa un romanzo,
l'autore ha esercitato, nel corso della sua vita, i lavori più svariati:
minatore, elettricista, giornalista, consulente d'immagine, speculatore,
insegnante, editore, consigliere parlamentare e governativo. Noto giornalista, collaboratore di numerose testate, editorialista e
produttore di programmi televisivi, Adrian Suciu è attualmente presidente della
Sezione Stampa Culturale dell'Unione dei Giornalisti Professionisti della
Romania e presidente dell'Associazione Culturale Direzione 9, la più potente e
attiva organizzazione privata in Romania dedicata alla poesia.
È un importante promotore culturale,
organizzando eventi letterari e artistici, campi di creazione, i festival
nazionali e internazionali.
Motto personale: La vita si vive
senza pietà e senza illusioni!
La sua opera letteraria,
giornalistica e televisiva ha contribuito a diffondere la cultura romena in
Romania e all'estero. La poesia di Adrian Suciu è caratterizzata da
un'originale fusione di tradizione e modernità. Da un lato, Suciu è debitore
della tradizione poetica rumena, in particolare della poesia popolare e della
poesia romantica. Dall'altro, la sua poesia è aperta alle influenze della
poesia moderna, sia europea che americana. In particolare, Suciu è stato
influenzato dalla poesia di poeti come Paul Celan, Octavio Paz e Wisława
Szymborska. Questa influenza si manifesta nella ricerca di un linguaggio
poetico essenziale e nella capacità di esprimere concetti profondi in modo
semplice e diretto. La poesia di Suciu è anche caratterizzata da una profonda
riflessione sul senso della vita e dell'esistenza. I suoi versi affrontano temi
come l'amore, la morte, la solitudine, la speranza e la perdita. Suciu è un
poeta che cerca di comprendere il mondo che lo circonda e di trovare un senso
alla vita. La sua poesia è una testimonianza della sua umanità e della sua
sensibilità.
Un giornalista impegnato
Adrian Suciu è anche un giornalista
impegnato. La sua attività giornalistica si concentra principalmente sulla
cultura e sulla società. Suciu è un sostenitore della libertà di stampa e della
democrazia.In qualità di giornalista, Suciu ha contribuito a diffondere la
cultura romena in Romania e all'estero. Ha anche contribuito a sensibilizzare
l'opinione pubblica su importanti temi sociali, come la corruzione, la
discriminazione e la povertà. Suciu è un giornalista che crede nel potere delle
parole per cambiare il mondo. La sua attività giornalistica è una testimonianza
del suo impegno per la verità e la giustizia.
l’ora
esatta della fuga
Lei
è la dea. Colei che apre l'accaduto
L'ho
conosciuta quando era piccola e
teneva
compagnia alle membra perse nelle guerre
mi
mandava lettere sulle foglie sconosciute …
il
sole vegliava che la porta non si chiudesse
serpenti
intrecciati danzavano nei nostri giorni!
L'ho
amata impaziente, abbiamo fatto le nozze tra
due
lanterne frantumate; orologi morsi dalla bufera di neve
affrettavano
il braccio per prenderla
Si
sentivano nell'aria
tarassachi
amari, verso terre felici passava
il
suo lungo strascico squarciava le foreste una ad una
La
raggiungevo ad ogni angolo e
gli
edifici divennero sempre più tondi
I
bambini giravano attorno al tavolo cavalcando
il
cavallo di legno, il vecchio cuculo uscì tra le foglie
per l'ora esatta della
fuga
Info link
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/
Mail – iquadernidelbardoed@libero.it
venerdì 2 febbraio 2024
giovedì 1 febbraio 2024
mercoledì 31 gennaio 2024
CORPI IN ATTESA. Mostra personale di Aldo Salucci a cura di Domenico de Chirico | 7 marzo – 31 maggio 2024 | A.MORE gallery, Milano
A.MORE gallery presenta dal 7 marzo al 31 maggio 2024 CORPI IN ATTESA, mostra personale di Aldo Salucci a cura di Domenico de Chirico. L’esposizione, nella sede della galleria in Via A. Massena 19 a Milano, presenta una nuova serie di lavori che l’artista romano, meneghino d'adozione, ha realizzato negli ultimi anni e che vengono esposti per la prima volta.
La mostra è un invito a immergersi nella sinfonia visiva di Aldo Salucci, che per questo nuovo corposo ciclo di opere ha come punto di partenza la biologia e l'anatomia umana. L’artista ha realizzato le opere grazie all'utilizzo del microscopio elettronico e servendosi di materiali e reagenti chimici, particolarmente colorati, ha realizzato delle opere dogmatiche, figure indistinguibili, che solo se osservate attentamente riportano alla mente delle neoplasie e delle cellule tumorali. Aldo Salucci “porta in scena” una delle più grandi paure che l’uomo ha con l’obiettivo di esortare il visitatore a guardare al futuro con speranza e a stigmatizzare ogni fonte di dolore. Un’esortazione ad accettare tutti i traumi e a concepirli come punti di forza ed elementi caratterizzanti dell’unicità di ogni essere umano.
“ Le opere, si prefiggono l'obiettivo di sviscerare un universo infinito e articolato fatto sia di rimandi sia di sensi, le cui venature si compongono, a loro volta, di un groviglio di attese e di speranze, di traumi e di dolori, di vivaci relazioni interpersonali in antitesi con stati di profonda solitudine e patimento. Questo nuovo impulso sconquassa visceralmente la dialettica portata avanti da Salucci in cui, ancora una volta, i colori vividi, stranianti e intensi pongono l'accento sull'onnipresente e strabordante impulso della natura che sovente imperversa in tutta la sua trepidante imponderabilità. Ciò che ne consegue è il tentativo di elaborare un’arte autentica, quella che i greci chiamavano téchnē – afferma il curatore della mostra Domenico de Chirico - Assecondando una personalissima visione olistica, Salucci, così facendo, non intende valorizzare esteticamente qualcosa che è chiaramente fonte di dolore prostrante bensì di ritrarlo esattamente così com'è e più da vicino, in un moto perpetuo che lo analizza dentro e fuori, nei pieni e nei vuoti, attraversandolo in tutta la sua fisionomia sia corporea sia trascendentale. Salucci ci suggerisce di penetrare nel dolore e di leggerlo in tutta la sua disumanizzante autorità”.
In mostra una ventina di opere caratterizzate da uno stile semplice, vivace e immediato. L’artista utilizza sfumature cromatiche brillanti e colori accesi. Nelle opere troviamo ferite e lacerazioni che Aldo Salucci ricuce intervenendo con della polvere d’oro ispirandosi alla tecnica giapponese del kintsugi o kintsukuroi ("riparare con l'oro”), utilizzata dai ceramisti per riparare tazze per la cerimonia del tè. Questa pratica nasce infatti dall'idea che dall'imperfezione e dalle ferite possa nascere una forma maggiore di perfezione estetica e interiore. “ Ed è proprio raccogliendo tutti quei frammenti di testimonianze del nostro passato, tra prove superate e altre mancate, nel tentativo di rimetterli armonicamente insieme, possiamo comprendere che solo quando ci lussiamo possiamo scoprire esattamente come e di cosa siamo fatti realmente” - afferma il curatore.
Aldo Salucci, anche in questo progetto utilizza la fotografia non come scopo finale della sua arte, ma come mezzo che gli permette di creare opere di tecniche miste che spingano il visitatore a riflettere, a interrogarsi. Opere che possano spronare l’uomo a accettare le proprie cicatrici e da quelle trovare nuova forza e speranza per affrontare quello che lo può attendere. Una selezione del nuovo ciclo di fotografie di Aldo Salucci verrà esposto nello stand che A.MORE gallery presenterà quest’anno a MIA Photo Fair (11-14 aprile 2024 ALLIANZ MiCo MILANO CONGRESSI).
Aldo Salucci, nato a Roma, attualmente vive e lavora nella città di Milano. Si appassiona al disegno e alla sperimentazione dell’uso dei colori fin dall’infanzia. Resta affascinato dal potere della fotografia e da un meticoloso lavoro di post-produzione digitale che gli permette di creare un nuovo forte mezzo di comunicazione che risulta spontaneo e libero da ogni regola. La fotografia è il mezzo che gli permette di creare opere d’arte di tecniche miste. Tra le mostre personali si ricorda: On the nature of things, A.MORE gallery, Milano (2021); Dystopia, Galleria Statuto 13, Milano (2018); Mud, Galleria Statuto 13, Milano (2017); Aquaticus, Galleria Statuto 13, Milano (2016). Ha inoltre partecipato a diverse Fiere d’arte tra cui: Unfair (2023), The Others (2023), Wopart (2022), Investec (2022), Art Verona (2021), SWAB (2021) e MIA Photo Fair (2021 e 2019).
A.MORE gallery è stata fondata a settembre 2020 in Via Massena 19, nel cuore di Milano, vicino l'Arco della Pace. La galleria si occupa di arte contemporanea e promuove le opere di artisti nazionali e internazionali. La sua missione è quella di offrire e presentare, attraverso una ricerca apporfondita, artisti e opere d’arte potenti e di grande impatto che possano incuriosire amanti dell’arte e collezionisti. L’obiettivo è infatti quello di mostrare nuove prospettive nell’ambito dell’arte contemporanea e proporre solidi investimenti per il futuro.
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LA RASSEGNA CI VUOLE UN FIORE - FAMIGLIE A TEATRO PROSEGUE A GUAGNANO E LEVERANO CON DUE SPETTACOLI DELLA COMPAGNIA BURAMBÒ.
Sabato 3 e domenica 4 febbraio a Guagnano e Leverano, con due spettacoli della compagnia Burambò di Foggia, prosegue la rassegna Ci vuole un fiore - famiglie a teatro promossa da Factory Compagnia Transadriatica nel progetto Teatri del nord Salento. Primo appuntamento sabato (ore 17:45 - ingresso 8/6 euro - ridotto 2 euro per residenti a Guagnano) nella Biblioteca del Negroamaro e delle Terre d’Arneo di Guagnano in scena "L’elefante smemorato e la papera ficcanaso", spettacolo di marionette da tavolo e pupazzi in gommapiuma di e con Daria Paoletta e Raffaele Scarimboli (dai 3 anni). Un vecchio e grosso elefante non riesce a dormire. I brutti ricordi lo attanagliano. Un giorno li soffia dentro alcuni palloncini rossi che volano via, lasciando l’elefante smemorato. Quand’ecco entrare o meglio “ficcarsi” nella sua vita una papera che lo tempesta di domande a cui non riesce a rispondere. Papera Teresina è determinata e lo convince a fare una passeggiata per riprendere contatto con il mondo. Il grosso animale parte all’avventura e senza saperlo andrà incontro a quanto già capitato e dimenticato. Sarà difficile per lui difendersi dai pericoli tanto da finire in una gabbia allo zoo. Scoprirà così, che i ricordi sono necessari, belli o brutti, e conservarli può tornare utile nel bisogno. Teresina, ormai amica inseparabile ha l’idea giusta al momento giusto. Quale sarà? In attesa dell'esibizione, (ore 16:30 - ingresso gratuito con prenotazione al 3207087223), la due giorni partirà con il laboratorio "Elmer, di che colore sei?" a cura di BlaBlaBla.
Domenica (ore 17:45 - ingresso 8/6 euro) nel Teatro Comunale di Leverano spazio a "Il fiore azzurro", tratto dalla fiaba popolare tzigana “La storia di tzigo e il fiore azzurro”, ideato, scritto, diretto e interpretato da Daria Paoletta (dai 5 anni), vincitore del premio nazionale Inbox verde e menzione speciale al festival di Festebà. Una narratrice e un pupazzo, una scena essenziale per dare inizio a un viaggio attraverso la storia del popolo tzigano, un viaggio che porta a riflettere sull’accettazione del diverso e sul superamento delle avversità della vita grazie all’amicizia e alla capacità di immaginare che il proprio destino non sia scritto, ma sia in continuo cambiamento. L’eroe di questa storia popolare, Tzigo, decide di mettersi in cammino “alla ricerca della fortuna e della felicità”, un viaggio iniziatico in cui attraversa le stagioni, incontra aiutanti magici, vive l’alternarsi del giorno e della notte. Tutto ciò crea il tempo necessario a favorire la crescita, il tempo delle scoperte, delle paure e dei silenzi, il tempo delle domande. Prima dello spettacolo (ore 16:30 - ingresso gratuito con prenotazione al 3207087223), BlaBlaBla terrà il laboratorio interculturale "Tutti diversi, tutti uguali".
La compagnia Burambò, nasce a Foggia nel 1996 con Daria Paoletta e Raffaele Scarimboli, che dopo una lunga esperienza di Teatro per ragazzi, approda a un Teatro di figura rivolto non solo ad un pubblico di bambini. La Compagnia inizia con l’utilizzo di burattini in baracca tradizionale, approfondendo poi sempre più la sua ricerca di materiali e tecniche sperimentali. Questo percorso di crescita artistica è stato possibile grazie ai vari incontri fatti con diversi maestri, come il regista Carlo Formigoni, lo scultore di pupazzi in gommapiuma Cristian Pepino, tanti altri tra i più riconosciuti del settore. La Compagnia è riconosciuta a livello nazionale ed internazionale e ha conquistato numerosi premi.
La rassegna
A cavallo di un manico di scopa. Le radici della forma artistica di Ernst H. Gombrich (Mimesis)
Un semplice giocattolo, una testa di cavallo infilata su un bastone o un manico di scopa, fa da filo conduttore a questa raccolta di saggi sull’arte di Ernst H. Gombrich. Anche se il cavalluccio è protagonista di uno solo di questi studi, esso diventa sintomatico di un modo di elaborare la teoria dell’arte che lega l’osservazione iniziale su un singolo oggetto a una lunga serie di meditazioni sempre più ampie, e al tempo stesso sempre più specifiche, sulla teoria dell’arte. Collocando al centro delle meditazioni singoli oggetti/pretesti, Gombrich tesse una fitta rete di analogie e relazioni tra discipline diverse mostrando, oltre alle consuetudini della produzione artistica e alle specificità della teoria dell’arte, l’importanza di un approccio ampio e multidisciplinare.
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George Maciunas (Kaunas (Lituania), 1931- Boston, 1978. Lituano trasferitosi in America dopo la guerra e laureatosi in Architettura non e...