“Il poeta vede l’invisibile/Il Fotografo fornisce le prove”
Con questo aforisma intendevo
esplicitare in sintesi, il mio pensiero sull’attività del poeta e del
fotografo. Entrambi infatti sono sempre in ascolto della realtà e del sogno, ma
entrambi cercano e a volte vedono l’invisibile, ma lo esprimono con mezzi
diversi: uno con la parola, l’altro con le immagini.
Non mancano storicamente grandi
esempi di contaminazione delle arti e dei ruoli (poesia visiva, fotopoesie,
collage, murales), ma ritengo che entrambe attingono linfa ed ispirazione dalla
realtà e dalla strada. Insomma in una parola sono Street Art.
Così come la poesia cattura e
racconta storie ed emozioni, lo scatto fotografico racconta sempre una storia.
Il fotografo e il poeta, devono quindi riuscire a catturare la
relazione e l’interazione tra gli elementi che da una parte la
realtà, e dall’altra la visione interiore, estetica e umana mettono a
disposizione.
A volte si tratta di catturare
delle vere apparizioni, altre di documentare in un reportage tematico la realtà
così com’ è, ovvero come la percepisce e restituisce l’artista.
L’Istante decisivo:
Sicuramente uno dei maestri di questo genere fotografico è il
fotografo Henry Cartier-Bresson, Sua è anche la celebre frase che
definisce che cosa è il “momento decisivo” in fotografia.
“Fotografare è riconoscere nello stesso istante e
in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme
percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. È porre sulla
stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. È un modo di vivere.”
L’istante decisivo è quindi un equilibrio formale che rivela
l’essenza di una situazione. Corrisponde al riconoscimento simultaneo, da una
parte, del significato di un fatto e, dall’altra, nel cristallizzare in un
attimo della percezione estetica in composizione ed equilibrio poetico/formale.
Identificare dei temi:
Una cosa importante è quella d’
identificare dei temi e concentrarsi su alcuni di essi per ogni contest
fotografico, altrimenti si rischia, la confusione, la casualità e la
ridondanza. Ne suggeriamo alcuni ma voi divertitevi a inventarne dei nuovi:
Abbandono
urbano,
Minimalismo, Sguardi
sospesi,
Gente al lavoro [workers], Piedi, scarpe, cappelli, Ombre, Contrasti
sociali,
Riflessi, Apparizioni, Manifesti strappati, Ombre, Suture, Murales, Periferie,
vecchie fabbriche abbandonate, scritte, numeri etc..
La spontaneità dello scatto:
E’ facile intuire che una delle
caratteristiche che il fotografo di strada deve fare proprie è quella di “essere
invisibile”. Questo non significa che il fotografo non deve essere
notato mentre scatta, ma semplicemente che la sua presenza non deve in
alcun modo “modificare o alterare” la realtà. Deve cioè fornire le prove
della sua visione, che vede quello che gli altri non vedono, che sa cogliere la
bellezza nascosta nei dettagli, nelle apparizioni improvvise, nei sogni
strappati sui muri, nei lampi di verità che si annidano nella realtà o ai
margini della strada e sui muri di periferia.
Camminare, guardare e aspettare:
Alex Webb diceva:
“Il miglior modo per conoscere un posto è camminare. Perchè un fotografo di
strada può solamente camminare e guardare, aspettare e parlare, e poi guardare
e aspettare ancora, cercando di restare fiducioso che l’inatteso, l’ignoto, o
il cuore segreto della conoscenza lo attenda proprio dietro l’angolo”.
Antenne aperte e prontezza e velocità
nello scatto:
Charles Harbutt diceva:
“Non sono io a trovare le foto, sono loro a cercare me… io devo solo
assicurarmi di avere la pellicola nella macchina ed essere pronto”.
Significa avere Antenne, mente,
cuore e occhi aperti e sapersi adattare, reagendo di conseguenza, per poter
portare a casa lo scatto desiderato. Questo significa essenzialmente tre cose:
ü
prestare attenzione
a tutto ciò che accade intorno a noi.
ü saper
leggere e vedere le relazioni tra le persone e le cose
ü avere a
disposizione un mezzo maneggevole (non serve necessariamente
avere dietro uno zoom, una nikon o una Canon superaccessoriata, oggi si fanno
bellissime foto di Street Art anche con piccole tascabili o con il cellulare
d’ultima generazione).
I Grandi fotografi e maestri di
riferimento della Street Photography:
Ogni fotografo è libero di sperimentare
e comunicare la propria visione della realtà, ma ogni grande fotografo non può
fare a meno di conoscere i suoi maestri e colleghi di riferimento:
Sono tantissimi i fotografi,
contemporanei e non, che possono essere presi come esempio. Seppur tutti con
uno stile diverso e personale, le loro fotografie hanno fatto la storia di
questo genere fotografico e rimangono delle pietre miliari che non si possono
ignorare!
Qui di seguito ne ricordiamo
alcuni: Henri Cartier-Bresson, Alex Webb, Robert Doisneau, Elliott Erwitt, Garry Winogrand, Vivian
Meier, Josef Koudelka, Robert
Frank, Diane Arbus, Mario De Biasi, Luigi Ghirri, Francesca Woodman, Letizia
Battaglia.
(foto di Donato Di Poce - all rights reserved)
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