LAURA MONTUSCHI - Corpi D'Angoscia
MyMicroGallery - Via Giovanni Boccaccio 24, Milano
Opening Reception: Giovedì 8 febbraio, 2024
Ore 18.00 – 20.00
8 Febbraio – 25 Febbraio, 2024
A cura di Stefania Carrozzini
Mymicrogallery, è lieta di presentare dall’8 febbraio al 25 febbraio, “Corpi d’Angoscia” la prima personale dell’artista milanese Laura Montuschi che affronta il tema attraverso una singolare narrazione in cui il corpo è protagonista. Si tratta di diciotto opere digitali eseguite su Ipad e poi stampate su tela, in cui l’artista mette in scena una soggettività in cui si cerca un’interazione tra esterno e interno, tra le parti e il tutto.
L’utilizzo di una tavolozza digitale consente una rapida annotazione di stati d’animo e permette una serie infinita di ripensamenti formali e cromatici. E nelle opere dell’artista, di forte impatto emotivo e dai contrasti intensi, spesso prevalgono il rosso e nero, accostamento che enfatizza il tema del conflitto.
Parlare del dolore, del proprio tormento interiore attraverso le immagini: questo è l’intento di Laura Montuschi. I corpi sono frammenti, fantasmi, abitano il vuoto e gridano la propria presenza. E se le parole non bastano più per esprimere il proprio stato d’animo, ecco che la rappresentazione del vissuto dà l’esatto contorno a ciò che non si vede ma si sente, e permette di tenere insieme un mondo che alle volte sembra andare in pezzi.
Corpi scomposti, corpi che trovano rifugio, corpi che mostrano l’impatto dell’assalto alla vita, di un peso che altera i movimenti, corpi d’angoscia, l’angoscia come momento critico, ma che apre anche al bisogno di senso dello spirito umano. A metà tra scheletro e carne, le creature di Laura si prestano a molteplici letture. E quindi non solo sgomento di fronte ai propri limiti e ai rischi di un vuoto esistenziale, ma un desiderio vitale che alterna Eros a Thanatos, e rivela una grande energia creativa che anela al suo completamento. E poi ci sono ferite, quelle che si vedono e quelle invisibili, che sanguinano dall’interno, che cercano non solo parole per essere comprese, ma anche immagini per chi ha il coraggio di guardare nelle voragini dell’esistenza. Le figure di Laura dalla carica surreale e onirica, non descrivono, ma si presentano, si affacciano e poi si nascondono, hanno mille occhi per vedere in più direzioni.
In tutto questo affannarsi, resiste chi trasforma tutto il dolore in creazione, chi sublima l’angoscia in potere creativo, chi risponde a quella sottile violenza che penetra nel quotidiano, anche attraverso i media, mediante il confronto con i propri “fantasmi”, cosi che tutto lo spavento possa trovare riparo, ascolto. E queste opere, hanno il fascino dell’inizio, affermano la volontà di esistere.
L’utilizzo di una tavolozza digitale consente una rapida annotazione di stati d’animo e permette una serie infinita di ripensamenti formali e cromatici. E nelle opere dell’artista, di forte impatto emotivo e dai contrasti intensi, spesso prevalgono il rosso e nero, accostamento che enfatizza il tema del conflitto.
Parlare del dolore, del proprio tormento interiore attraverso le immagini: questo è l’intento di Laura Montuschi. I corpi sono frammenti, fantasmi, abitano il vuoto e gridano la propria presenza. E se le parole non bastano più per esprimere il proprio stato d’animo, ecco che la rappresentazione del vissuto dà l’esatto contorno a ciò che non si vede ma si sente, e permette di tenere insieme un mondo che alle volte sembra andare in pezzi.
Corpi scomposti, corpi che trovano rifugio, corpi che mostrano l’impatto dell’assalto alla vita, di un peso che altera i movimenti, corpi d’angoscia, l’angoscia come momento critico, ma che apre anche al bisogno di senso dello spirito umano. A metà tra scheletro e carne, le creature di Laura si prestano a molteplici letture. E quindi non solo sgomento di fronte ai propri limiti e ai rischi di un vuoto esistenziale, ma un desiderio vitale che alterna Eros a Thanatos, e rivela una grande energia creativa che anela al suo completamento. E poi ci sono ferite, quelle che si vedono e quelle invisibili, che sanguinano dall’interno, che cercano non solo parole per essere comprese, ma anche immagini per chi ha il coraggio di guardare nelle voragini dell’esistenza. Le figure di Laura dalla carica surreale e onirica, non descrivono, ma si presentano, si affacciano e poi si nascondono, hanno mille occhi per vedere in più direzioni.
In tutto questo affannarsi, resiste chi trasforma tutto il dolore in creazione, chi sublima l’angoscia in potere creativo, chi risponde a quella sottile violenza che penetra nel quotidiano, anche attraverso i media, mediante il confronto con i propri “fantasmi”, cosi che tutto lo spavento possa trovare riparo, ascolto. E queste opere, hanno il fascino dell’inizio, affermano la volontà di esistere.
dal 9 Febbraio al 25 Febbraio 2024
su appuntamento. T. 3384305675
MyMicroGallery
Via Giovanni Boccaccio 24, Milano
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