Con uno straordinario intreccio di sapienza narrativa e documentazione storica raccolta in più di dieci anni di ricerche, Melania Mazzucco ha scritto la prima importante biografia mai apparsa in Italia di un pittore immenso, inquieto, modernissimo.
Questo libro è il tentativo di illuminazione di
una vita – anzi, di molte vite: quella di Jacomo Tintoretto, il «più
terribile cervello che abbia avuto mai la pittura», di Marietta, la
prediletta, e degli altri suoi figli, del padre, della giovane moglie
Faustina, dei nipoti rinnegati, e di un’intera città, Venezia. Ed è un
libro «scritto alla sua maniera: violando la prospettiva e ogni
distinzione gerarchica tra generi e stili, tra margine e centro,
dettaglio ed essenziale, tempo e spazio. Frugando nell’oscurità dei
secoli che ci separano, senza trascurare nulla. Lasciando talvolta
cadere un fiotto di luce là dove sembrerebbe non ci sia nulla da vedere.
Tintoretto, del resto, faceva altrettanto». Jacomo Tintoretto disegnava
i protagonisti dei suoi enormi teleri un personaggio alla volta, sulla
carta azzurra, con il carboncino: «non era interessato tanto
all’anatomia, come un medico, quanto al gesto (e al suo effetto sul
pubblico), come un regista e un attore. Perché una delle prime regole
che gli avevano insegnato, o che aveva subito imparato da sé, è che la
pittura deve “muovere” – dunque emozionare, turbare, coinvolgere. Poi,
quando aveva trovato il gesto, trasferiva il personaggio sulla tela. Non
“trascriveva” la pittura copiandola dalla natura o dall’arte, ma la
“scriveva” come da un’immagine della mente, intravista in sogno,
trovandola nel suo farsi – e solo nel farla la vedeva». Pittore immenso,
artista inquieto e geniale, uomo dalla vita piena di chiaroscuri quanto
le sue opere – colto e popolare, libero e devoto, eccentrico e
spregiudicato –, Tintoretto emerge dalle pagine di Melania Mazzucco come
i suoi personaggi affiorano dall’ombra dei suoi immensi teleri sparsi
nelle chiese di Venezia o nei quadri appesi nei musei di tutto il mondo:
enigmatico, umano, complesso, guizzante di vita, figlio del suo tempo
eppure modernissimo regista di corpi, di luci, di emozioni. “Jacomo
Tintoretto & i suoi figli”, che qui si presenta in una nuova
edizione, è uno degli oggetti letterari più affascinanti e originali
della produzione italiana degli ultimi anni: accuratissima e fedele
biografia, la prima importante apparsa in Italia del pittore veneto,
precipitato di una raccolta di materiali durata più di dieci anni,
grandioso affresco storico brulicante di personaggi – Tintoretto
ovviamente, ma anche i figli, il padre, la moglie e tanti altri –,
ritratto di una città, Venezia, fin nelle sue rughe più intime,
narrazione che ricorre a stili e registri diversi per raggiungere il suo
obiettivo: erigere un monumento al «più terribile cervello che abbia
avuto mai la pittura».
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