T.A.Z. Weblog Party

un nuovo "territorio mentale", che elude le normali strutture di controllo sociale

giovedì 9 ottobre 2025

CHROMAFLUX A MILANO

MyMicroGallery è lieta di presentare la terza edizione del progetto internazionale “Chromaflux”, ideato e curato da Stefania Carrozzini, in programma dal 23 ottobre all’8 novembre 2025. Dopo le tappe di Parigi e Londra, la mostra approda a Milano riunendo le opere di quindici artisti internazionali provenienti da Australia, Finlandia, Germania, Giappone, Italia, Olanda, Regno Unito, Stati Uniti, Svizzera. Le opere in mostra spaziano tra pittura, scultura e video, offrendo una molteplicità di linguaggi e visioni. Ogni artista, attraverso il proprio gesto creativo, interpreta il tema del “Chromaflux” come un’esperienza che trascende la realtà esistenziale, generando nuove dimensioni simboliche, percettive ed estetiche. Il colore è il linguaggio primordiale dell’esistenza, un riflesso del mondo che ci abita e di quello che abitiamo. Ogni tonalità è un respiro, un battito cardiaco, un’emozione incisa nel tessuto invisibile del tempo. Il flusso del colore non è mai statico: come un fiume, si muove, si fonde, si trasforma. La vita, come il colore, non si ferma mai. È un flusso continuo, una danza di luci e ombre che si intrecciano, si abbracciano e si allontanano. Il colore è il veicolo attraverso cui il mondo parla alla nostra anima e noi, spesso inconsapevolmente, rispondiamo. Rispondiamo con gesti, sguardi, scelte, persino in silenzio. Chromaflux è questo: la consapevolezza che il colore non è solo qualcosa da vedere, ma da sentire. È la rappresentazione visiva del nostro respiro interiore, il ritmo del nostro essere. Imparare a lasciare che questo flusso ci attraversi senza resistenza significa abbracciare l’imprevedibilità della vita e accettare che ogni tonalità ha il suo momento, la sua ragione. Non esiste un colore “giusto” o “sbagliato”, così come non esiste un modo giusto o sbagliato di vivere. Esiste solo il movimento: il flusso costante che ci plasma e ci trasforma, insegnandoci che, in definitiva, la vera arte non sta nel controllare il colore, ma nel fluire con esso. Chromaflux è un viaggio visivo e sensoriale che esplora il potere trasformativo del colore. Non è solo un’esibizione: è un’esperienza immersiva dove il colore diventa vivo, fluido e in costante mutamento. Ogni tonalità è una forza in movimento, un’onda che si espande e si contrae, intrecciandosi con le emozioni di chi guarda. In Chromaflux, il colore non è confinato dalla materia, ma liberato attraverso luce, trasparenze e superfici cangianti. Ogni opera invita l’osservatore a cogliere la natura fluida e imprevedibile del colore, che cambia a seconda della prospettiva e dell’intensità della luce. Il flusso cromatico simboleggia l’instabilità e la bellezza della vita stessa: un movimento continuo, mai uguale a sé stesso. Come l’acqua o il vento, il colore riflette la mutevolezza delle emozioni umane, la loro capacità di trasformarsi e influenzarsi a vicenda. Chromaflux invita a lasciarsi andare, a perdersi nei flussi di colore e luce, trovando nel caos apparente una forma di ordine personale. In questo flusso cromatico, c’è spazio per l’interpretazione e per il sogno, un luogo dove l’arte si dissolve nella pura sensazione


CHROMAFLUX 

A cura di Stefania Carrozzini

TOM BIENERT
MARIJE BIJIL
FRANCES CLARKE  
GENNY COSTIN
PATRICK DENNIS
RONI DOPPELT 
GRAZIA GABBINI
DENA HADEN
HIDETO IMAI
FRANK MANN
RIITTA NELIMARKKA
TIZIANA PRIORI
GIAMPIERO REVERBERI
JULIE WAAS
PAUL ZAWADZKI

Inaugurazione: Giovedì 23 Ottobre 2025, ore 18.00

Dal 23 Ottobre all'8 Novembre 2025
 
MyMicroGallery
Via Giovanni Boccaccio 24
20123 MILANO 




Vincent City - l’Eremo dell’artista Vincent Brunetti

Ortelle capitale del patrimonio culturale: le Giornate Europee 2025 nel cuore del Salento

Poggiorsini celebra la geodiversità con la mostra “Paesaggi tra Arte e Scienza”

lunedì 6 ottobre 2025

Tecnica di Carlo Galli (Il Mulino)

Il percorso della tecnica è ambiguo e accidentato, proprio perché radicalmente umano. La critica ad essa, tanto intellettuale quanto politica, è la contestazione della sua volontà di dettare l'intera agenda dell'avvenire. È la tecnica che comanda oggi, nell'era del tecnocapitalismo? E a chi serve? A tutti o a pochi? O siamo noi a servire lei? È una sfida al dominio umano del mondo o è una risorsa indispensabile per realizzarlo? Mai neutra, ma da sempre intrecciata con la storia dell'uomo, la tecnica è ambigua per definizione. Essa si esprime nella sua duplice natura di strumento di libertà e di dominio, nella sua capacità di sollevarci dalla fatica e dal bisogno, e nel suo produrre al tempo stesso squilibri, conflitti, rotture. Non è mai puro fabbricare, ma porta in sé l'elemento della decisione e di conseguenza del potere. Lontano sia da miti salvifici sia da condanne apocalittiche, questo libro analizza il fare della tecnica come intreccio di sapere e volere, come radice di disuguaglianze e di trasformazioni, come necessità che nasconde scelte e interessi. E proprio in questo nodo tra coazione e libertà si apre uno spazio decisivo: quello dell'agire politico




DEGUSTAZIONI, MOSTRE E LIBRI: A OLBIA LA SETTIMANA DI "BENVENUTO VERMENTINO" (03-10-2025)

A Miami la mostra fotografica "Viaggio in Sardegna.The Photo Solstice 2018-2025"

Sardegna Oltre il Mare: Borghi, Montagne e Siti Archeologici

Il Museo del Pane Rituale | Alessandro Porcu, Borore – Racconti dal Marghine

domenica 5 ottobre 2025

Moltitudini. Anatomia e politica delle folle di Dan Hancox (ADD Editore)

"Moltitudini" è un’indagine affascinante del ruolo della collettività nella formazione della società moderna. Hancox esplora il potere trasformativo delle masse, viste come ideale democratico, raccontandoci come abbiano influenzato eventi politici, culturali e sociali e come siano state a loro volta plasmate da governi, media e spazi urbani. Contrapponendo la sua visione a quella di Gustave Le Bon, che vedeva le folle come entità distruttive da controllare, Hancox evidenzia il potenziale dell’aggregazione umana, spaziando dalle rivoluzioni di Parigi fino ai festival musicali, alle folle calcistiche e al carnevale di Notting Hill. Analizzando la moderna e crescente tendenza a limitare gli spazi pubblici e il diritto di riunione, mentre governi e aziende cercano di controllare o privatizzare le aggregazioni spontanee, Moltitudini è un antidoto all’isolamento promosso dal consumismo moderno e dalla tecnologia, e sottolinea l’importanza delle esperienze collettive nella costruzione di una società più equa. Ci invita a riconquistare le strade e le piazze come luoghi di espressione collettiva e di libertà.




RePrint: Contemporary Printmaking at Chester’s Visual Arts Exhibition Space

The 10 Most Important Ceramic Artists Today

From Studio to Gallery #creativeprocess #exhibition #artistlife #contemporaryart

Looking Back / Moving Forward • Durban Segnini Gallery

sabato 4 ottobre 2025

Il destino dei popoli. Come l'umanità ha fatto la storia e creato il nostro tempo di Dario Fabbri (Gribaudo)

 In questa parte di mondo ci illudiamo che la storia sia finita, che il sapere sia già stato tutto codificato e che esista un solo modo legittimo di interpretare il corso degli eventi. Niente di più ingannevole: le discipline umanistiche sono e restano scuole di pensiero, destinate a essere superate, riformate, reinventate. Se davvero gli strumenti che conosciamo bastassero, non saremmo così sorpresi da ciò che accade nel mondo. La geopolitica umana nasce da questa consapevolezza. Dal rifiuto per le narrazioni lineari, per i dogmi cristallizzati. Non sono i leader, non sono i maître à penser, non sono le élite economico-finanziarie a scrivere la storia, le storie, ma i popoli in movimento: le loro paure, i desideri, le ambizioni. Attraverso quei sentimenti nel corso dei secoli i popoli hanno creato altri popoli, le radici del parlato, le lingue, le religioni, il mito, le idee. Fino a comporre il nostro presente. Perché le collettività, anche quando non sanno ancora raccontarsi, sono già all’opera




Gabriel Chaile. New Solo Exhibition at Marianne Boesky Gallery

Rashid Johnson: A Poem for Deep Thinkers / Guggenheim Museum New York

Jordan Nassar: Revelation / James Cohan Gallery New York

venerdì 3 ottobre 2025

Il valore delle cose di Serena Cappellozza (Sellerio Editore Palermo)

 Ambientato in una Laguna cupa e asfissiante, Il valore delle cose è un giallo avvincente, solido, ricco di colpi di scena, scritto da una quasi esordiente con l'abilità della giallista navigata.


Un lunedì d'autunno, il cadavere del presidente di un'importante azienda del Nord-Est viene rinvenuto nella Laguna di Venezia. Il corpo è avvolto in un tappeto persiano, è stato ancorato al fondale, e la voracità dei granchi blu l'ha reso difficilmente riconoscibile. Leone Balloni era scomparso da un paio di giorni, gli ultimi ad averlo visto vivo sono stati i membri del consiglio di amministrazione alla fine della festa che si tiene ogni anno al casone di caccia, il sabato sera. L'ultima traccia è un messaggio furioso inviato alla moglie la domenica sera. Per Mirna Pagani e il suo agente Angeli, alle prese con i capricci del compagno e in odore di matrimonio, le indagini sono tutt'altro che semplici. I sospetti sono molti, le acque sono torbide, a voler vedere morto Leone non erano in pochi: c'è una misteriosa talpa in azienda, una ditta competitor, una figliastra animalista, la moglie e il suo amante, i dipendenti. Gli indizi al contrario sono pochissimi: una confezione di costosissimi sigari che non si trova, un borsone pieno di contanti svanito nel nulla, le tracce di un'auto, un'agenda con degli strani appunti. Mentre è alle prese con un divorzio tormentato, un figlio adolescente in crisi e una madre esasperante nei suoi continui tentativi di trovare un nuovo compagno, possibilmente ricco sfondato, per risolvere il caso l'ispettrice Mirna Pagani è costretta a muoversi nel fango dell'imprenditoria del Nord-Est, tra personaggi squallidi, ambizioni inconfessabili e vendette



Resipole Studios Fine Art Gallery

Jimena Losada Lacerna • Queruza

Behind the Exhibition: Tom Nussbaum's First Look (Ep.8)

giovedì 2 ottobre 2025

Destinazione errata di Domenico Starnone (Einaudi)

 



















«La casa brucia proprio quando ci pare di avere il controllo assoluto del fuoco».

Sappiamo davvero cosa desideriamo? E quanto sono pericolosi i nostri desideri? Un messaggio d’amore inviato alla destinataria sbagliata dà inizio a una storia irresistibile che non abbandona mai la tonalità ironica e tuttavia sospinge il protagonista verso esiti sempre più allarmanti. L’errore iniziale, pur nella sua casualità, logora gli argini. Nel giro di pochi giorni un marito irreprensibile, affidabilissimo padre di tre figli piccoli, comincia a modificare lo sguardo distratto con cui ha sempre guardato quella che fino a ieri era solo una compagna di lavoro. Il desiderio prende forma, esige di essere realizzato. Domenico Starnone aggiunge un nuovo tassello alla sua esplorazione della fragilità della coppia, luogo di delizie e di sofferenze, una sintesi dei disastri di cui è capace il genere umano.

L’uomo che racconta questa storia ha trentotto anni, fa lo sceneggiatore. È sposato da più di dieci anni con Livia, donna intelligente, bella, soddisfatta del suo lavoro. La coppia ha tre figli (il più piccolo di dieci mesi), la vita coniugale è appassionata, senza crepe. Ma nel corso di un pomeriggio particolarmente caotico si verifica un banale incidente. Il giovane marito e padre sta badando ai figli perché la moglie è a un convegno, e intanto scambia messaggi urgenti di lavoro con Claudia, la collega con cui scrive sceneggiature per la tv. Nella fretta sbaglia: invia a Claudia un messaggio d’amore destinato a Livia. Niente di male, naturalmente, se la collega, seria, affidabile, non gli rispondesse che anche lei lo ama e da tempo. Sarebbe urgente chiarire il malinteso, e invece è sufficiente un’esitazione perché tutto corra avanti e nella mente del protagonista si faccia strada qualcosa di latente, una possibilità nuova. Di colpo Claudia è vista sotto una luce diversa, smette di essere semplicemente una compagna di lavoro e diventa una donna affascinante, complessa, capace di «scatti nervosi, insofferenze, sarcasmi, affermazioni nette e negazioni altrettanto nette, empiti di passione, pretese irragionevoli». Senza averlo deciso – o decidendolo ogni momento – il protagonista si ritrova a fare quello che non avrebbe mai pensato di fare. Con un passo lieve, elegante, che finge di ignorare l’abisso su cui procede, Destinazione errata ci parla di come le nostre certezze siano gusci d’uovo, del peso insopportabile che generano a volte pensieri e azioni minime. Mentre, catturati da una crescente tensione narrativa, assistiamo a quella che ci appare, inesorabilmente, come la preparazione scriteriata di un naufragio, ci rendiamo conto di quanto sia facile mandare all’aria un’esistenza considerata felice

Maggiore Danza, 12 gli spettacoli. Importante riconoscimento dal MIC per Fondazione Egri

Immagini, storie, visioni: i primi dieci anni di Camera

“Giardini, tra arte, bellezza e benessere” ad Expo 2025

Expo Osaka, il Piemonte al Padiglione Italia per un viaggio tra natura e arte

mercoledì 1 ottobre 2025

Che succede a Baum? di Woody Allen (La nave di Teseo)

 Che succede a Baum? è il primo romanzo di Woody Allen ed è tutto ciò che ci si aspetterebbe da lui, e molto di più. Il ritratto di un intellettuale paralizzato dalle nevrosi sulla futilità e il vuoto della vita; uno sguardo irriverente sui miti dell’editoria newyorkese; soprattutto, una storia divertente, dalla trama serrata e dalla scrittura impeccabile, da uno dei più grandi e versatili talenti cinematografici e letterari americani. Un romanzo che farà tremare il mondo letterario.


Asher Baum sta perdendo la testa. Come biasimarlo? È un giornalista ebreo di mezza età, diventato romanziere e drammaturgo e consumato dall’ansia per qualsiasi cosa, i suoi ampollosi libri filosofici ricevono recensioni tiepide e il suo prestigioso editore newyorkese lo ha scaricato. Il suo terzo matrimonio è in crisi, teme che la moglie, laureata ad Harvard, sia stata sedotta da suo fratello minore, bello e vincente, mentre sospetta anche del loro vicino in Connecticut. In più, lo mette molto a disagio il legame che sua moglie ha con il figlio, uno scrittore più affermato di lui. Come se non bastasse, in un attimo di follia ha cercato di baciare una giovane e attraente giornalista durante un’intervista, che lei sta per rendere pubblica. C’è da stupirsi che Baum abbia iniziato a parlare da solo? Gli sconosciuti che lo incrociano per strada scuotono la testa e lo evitano. Nel frattempo, però, Baum ha scoperto un segreto esplosivo: meglio tenerlo per sé, o rivelarlo e mandare all’aria il suo matrimonio?



Arte tra i vigneti. Lisa Divina: "Dai metalli riciclati, le opere di Felice Meo"

IL MUSEO DELLA PACE DIECI ANNI DOPO

Napoli, "Dasa": le opere dell'architetto-pittore in mostra al centro direzionale (01.10.25)

NASCE LA PIZZA CESARINA, L'OMAGGIO AI CONTADINI DELL'AGRO SARNESE NOCERINO

martedì 30 settembre 2025

Battiti. Un'autobiografia di Björn Borg (Rizzoli)

 Battiti – come quelli di un cuore, come quelli di una pallina che attende di essere scagliata dall’altra parte della rete – è un racconto intimo e caldo, nel quale Borg non fa sconti a nessuno. Tantomeno a se stesso.


Idolo. Leggenda. Enigma.
In pochi si sono abbattuti sulla storia del tennis con una tale forza concentrata nell'arco di poco più di un decennio, imponendo non solo un nuovo stile di gioco ma uno stile tout court, il fascino angelico e luciferino di una rockstar. Björn Borg è stato un uragano capace di spazzare via avversari, di polverizzare record, di inanellare vittorie - sei al Roland Garros, superato solo da Nadal; cinque consecutive a Wimbledon come Federer - e poi di ritirarsi a soli ventisei anni, preda dei suoi fantasmi e di quelle che sarebbero diventate delle terribili dipendenze.
In questa autobiografia, Björn ("Orso" in svedese, nomen omen, vista la proverbiale riservatezza) Borg condivide tutto. Gli esordi, l'origine della sua inscalfibile freddezza in campo; le vittorie, le donne, le amicizie, le rivalità e le pazzie che possono venire facili quando nelle infinite trasferte da un capo dall'altro del mondo, dagli spogliatoi di una finale Slam allo Studio 54, ci sono compagni di avventure del calibro di John McEnroe, Vitas Gerulaitis, Ilie Nastase




Roma, arte e inclusione a Palazzo Valentini con la mostra "Essere nell'Essere"

“Step by step”, le scuole di danza del litorale danno spettacolo a Ostia - Canale 10

L'Olio - un viaggio tra Storia, Arte e Natura nel Lazio

Quarto e ultimo appuntamento di Scrittoridabere e Musicadassaggiare

lunedì 29 settembre 2025

La vita è un pasticcio scenico. La fortuna di chiamarsi uomini di Edoardo Boncinelli, Gianluca Serafini (Castelvecchi)

 La vita è un continuo intreccio di emozioni, ragione e coscienza, un «pasticcio scenico» in cui ciascuno di noi è insieme spettatore e anche attore. Edoardo Boncinelli e Gianluca Serafini esplorano le dinamiche più recondite della mente e dell’esistenza umana, ovvero il delicato equilibrio tra necessità di un senso dell’esistere e imprevedibilità dell’umano. Con uno sguardo che abbraccia neuroscienze, filosofia, psicologia e letteratura, gli autori mostrano come la nostra esperienza quotidiana sia plasmata da forze apparentemente contrapposte e imprescindibili: la pulsione sfrenata e il calcolo ponderato, il piacere travolgente e il dolore lacerante, il caos senza controllo e l’ordine meticoloso e ricercato. Il palcoscenico della vita psichica diventa così il luogo nel quale queste energie si esplicano, dialogano, si scontrano e si ricompongono, determinano le nostre scelte più profonde e il nostro modo di essere nel mondo: è questa la fortuna – e la sfida – di chiamarsi uomini




Alla CTE di Matera la Summer School AIRFARE unisce cultura e digitale

News Basilicata - "Autunno Letterario" a Potenza

Giornate Europee Patrimonio: a Matera e Potenza “Le Tragicomiche"

News Basilicata - VI° Edizione del MaTIFF a Matera

domenica 28 settembre 2025

Cancellare la storia. Come i fascisti riscrivono il passato per controllare il futuro di Jason Stanley (Solferino)

 È un fatto innegabile che i movimenti fascisti siano in ascesa a livello globale: se vogliamo contrastarli, dobbiamo comprenderne i meccanismi. Uno, centrale, è la cancellazione della storia, ridotta a una narrazione unica e uniforme, emanazione del gruppo dominante e strumentale al mantenimento delle gerarchie. Ma perché la storia è percepita come una minaccia dai vecchi e nuovi autoritarismi? Perché il suo studio conduce a una visione plurale e dialettica del passato e tiene conto dei momenti in cui, invece, la gerarchia è stata messa in discussione e sovvertita. Grazie alla storia, i cittadini imparano che può esserlo di nuovo: ecco perché fa paura. Uno dei campi di battaglia su cui i due orientamenti si scontrano è l’istruzione: le democrazie affidano a scuole e università la conservazione di una memoria comune di cambiamento positivo, generato da proteste, movimenti sociali e ribellioni, mentre la destra autoritaria le prende a bersaglio perché vuole eliminare questa versione dei fatti e, con essi, la pratica stessa dell’indagine critica che è stata così spesso il motore del progresso. Jason Stanley ci rende consapevoli dell’offensiva fascista all’istituzione più egualitaria di tutte, la scuola: non uno spettro da temere, ma una drammatica realtà, negli Stati Uniti e altrove. Documentatissimo e profondamente necessario, "Cancellare la storia" rappresenta una chiamata alle armi che non potrà lasciare indifferente chi ha a cuore il destino dei principi di libertà e uguaglianza. Prima che sia troppo tardi




Parte il progetto "Pani di Puglia"

22 SETTEMBRE 2025 MANDURIA DA CANTASTORIE AD ARTIGIANO VALORIZZIAMO LE BOTTEGHE

Liberi di amare. La vocazione di Chiara Amirante (Piemme)

Intrecciando pensieri sulla fede originali e personali e testimonianze di vita,  Liberi di amare  è una bussola per chi cerca luce nel buio,...

MILANO (ITALIA)