T.A.Z. Weblog Party

un nuovo "territorio mentale", che elude le normali strutture di controllo sociale

sabato 16 dicembre 2023

Alexandre Diop: Hood Rich / Jeffrey Deitch New York

Il cavaliere azzurro di Vasilij Kandinskij, Franz Marc e con la cura di Klaus Lankheit (SE)

“Il Cavaliere Azzurro” (Der Blaue Reiter), un almanacco di grande formato con illustrazioni a colori, uscì a Monaco di Baviera nel 1912. L’iniziativa della pubblicazione fu presa da un gruppo di pittori, musicisti e scrittori d’avanguardia tedeschi e russi che si raccoglieva intorno a Wassily Kandinsky e a Franz Marc. Accolto dalla reazione rabbiosa della critica ufficiale e dall’entusiasmo degli intellettuali più avanzati, il libro-almanacco divenne subito il punto di riferimento obbligato del vasto moto di rinnovamento artistico e culturale degli anni precedenti la prima guerra mondiale. È oggi considerato come il più significativo documento programmatico dell’arte del XX secolo, un «manifesto» estetico e spirituale che ha esercitato un’influenza determinante sulla cultura europea. 


 

Il Muro della Gentilezza arriva a Milano - Donna Moderna

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Cats debutta a Milano al Sistina Chapiteau con Malika Ayane - MilanoFinanza News

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Un capolavoro del Beato Angelico al Museo Diocesano di Milano

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90° HAPPY BIRTHDAY: DOMENICA 17 DICEMBRE IL CONSERVATORIO DI MUSICA "TITO SCHIPA" DI LECCE CELEBRA IL SUO COMPLEANNO E INAUGURA IL NUOVO ANNO ACCADEMICO AL TEATRO POLITEAMA GRECO CON I CARMINA BURANA

Posti esauriti e grande attesa al Teatro Politeama Greco di Lecce per il concerto ideato per celebrare i 90 anni del Conservatorio di Musica "Tito Schipa" di Lecce. Domenica 17 dicembre alle 18:30 in scena un appuntamento davvero speciale che inaugura il nuovo anno accademico dell'Istituto di Alta Formazione del MUR (settore Alta Formazione Artistica e Musicale italiana). Nato come Liceo musicale salentino, anche per la generosa lungimiranza del celebre ”usignolo di Lecce” Tito Schipa, con Statuto approvato con decreto del Prefetto di Lecce del 21 novembre 1933, attualmente il Conservatorio è presieduto da Luigi Puzzovio e diretto da Corrado De Bernart. Per festeggiare questa ricorrenza, l'Orchestra Sinfonica del Conservatorio, formata da oltre ottanta elementi tra studentesse e studenti, docenti e alcuni ex allievi, e i circa 100 interpreti de La Chorus (Lucania & Apulia Chorus) e del Coro di voci Bianche Juvenes Cantores (Maestro dei cori Luigi Leo), proporranno la cantata scenica Carmina Burana composta da Carl Orff. Il concerto, con la direzione del Maestro Giovanni Pellegrini (non Michele Nitti come comunicato in precedenza), ospiterà anche i solisti Claudia Urru (soprano), Vincenzo Franchini (controtenore) e Guido Dazzini (baritono). Immagine cardinale di questa cantata teatrale è la ruota della fortuna, che dispensa ora la buona, ora la cattiva sorte. È la parabola della vita umana soggetta a continui cambiamenti: per questo motivo il coro fa appello alla dea della fortuna («O Fortuna, velut luna»), che introduce e conclude la serie dei canti profani. La serata, condotta dal giornalista Marcello Favale, è organizzata con il patrocinio di Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Lecce, Camera di Commercio di Lecce e, grazie alla collaborazione con Confindustria Lecce, con il sostegno di BBC Terra d’Otranto, Trans Adriatic Pipeline, Sud Gas, Armafer, Ilmea.

«I Carmina Burana sono la prima opera del Trittico dei Trionfi completato dai Catulli Carmina (Ludi Scaenici) e dal Trionfo di Afrodite. Il compositore tedesco Carl Orff venne a conoscenza di 325 testi poetici medievali in latino, in tedesco medio-alto e in francese, redatti fra il XII e il XIII secolo e contenuti nel manoscritto Monacensis Latinus 1660, custodito dal 1803 nella Biblioteca Nazionale di Monaco di Baviera», scrive la studentessa Maria Grazia Carrozzo nelle note di sala. «Furono chiamati “Burana” in quanto provenienti dall’abbazia bavarese di Benediktbeuern (Bura Sancti Benedicti). Erano giunti a Monaco in seguito all’editto napoleonico che decretava la secolarizzazione dei monasteri. Orff ne rimase così affascinato che compose di getto i primi due dei ventiquattro brani che costituirono il lavoro finale. Orff collaborò con il filologo Michel Hofmann per quanto riguarda la scelta dei carmina: prevalentemente di carattere amoroso e volti alla parodia della tradizione dei Minnesänger. La stesura dei Carmina Burana coprì il biennio dal 1935 all’agosto del 1936. La diffusione di testi è da attribuirsi ai “clerici vagantes”, cioè a studenti girovaghi che vivevano ai margini della società, spostandosi in Europa per raggiungere le varie sedi delle neonate università. Dal punto di vista musicale l'opera è caratterizzata dalla costante presenza ritmica compressa in grandi ostinati».

Conservatorio di Musica Tito Schipa
via Vincenzo Ciardo - Lecce
Info 0832344267 - www.conservatoriolecce.it


 

venerdì 15 dicembre 2023

Vanessa Di Lodovico: «Attraverso l'arte trovo me stessa» - Zonalocale

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Presente e passato del Giappone insieme al Museo d’Arte Orientale di Torino | Sky Arte

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Il quadro-scandalo in Francia e i nudi nell’arte (spoiler: quelli maschili sono spesso più interessanti)- Corriere.it

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Nel centro storico di Bitetto fine settimana nel segno di Vinarte: percorso fra arte, fiori e gusto - la Repubblica

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Nel primo mese quasi 30mila visitatori per Tolkien alla Gnam - Arte - Ansa.it

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"Assaggi d'arte" grazie al club Arcimboldo

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La perfezione della pittura di Roland Fréart de Chambray (Aesthetica)

La perfezione della Pittura, opera maggiore di Roland Fréart de Chambray, costituisce, da una parte, una tarda replica delle dottrine cinquecentesche italiane sull’ut pictura poesis e, dall’altra, apre al grande momento, anche teorico, del più maturo classicismo francese. De Chambray, infatti, formula una concezione della pittura che trova nelle “regole degli antichi” la sua più solida base e che ne farà un nemico dei pittori “moderni”, portandolo a divinizzare Raffaello e in parte Poussin contro Michelangelo e gli altri “manieristi”. Per converso, egli non rimane indifferente verso i problemi pittorici del suo tempo. Plaude ai nuovi strumenti dell’incisione e della stampa e, soprattutto, prospetta due opposte forme di modernità. La prima, da smascherare, è quella che rispecchia l’ingiusto affermarsi di una pittura fatta per gli occhi del corpo e non per quelli dell’intelletto; la seconda è quella per cui ogni pittore deve ritrovare, e modernamente riprodurre, l’antico ideale compositivo secondo l’esempio di Timante. Corredano il testo, curato con magistrale perizia da Franco Fanizza, esaustivi apparati esegetici, critici e bibliografici. 

 


 

SABATO 16 DICEMBRE AL TEATRO COMUNALE DI LEVERANO LA STAGIONE PER UN TEATRO UMANO DEL PROGETTO TEATRI DEL NORD SALENTO PROSEGUE CON CAMMELLI A BARBIANA - DON LORENZO MILANI E LA SUA SCUOLA DI LUIGI D’ELIA E FRANCESCO NICCOLINI

Sabato 16 dicembre (ore 20:45 - ingresso 10/8 euro) al Teatro Comunale di Leverano prosegue Per un teatro umano, stagione di teatro e danza del progetto Teatri del nord Salento. La Compagnia Inti proporrà Cammelli a Barbiana - Don Lorenzo Milani e la sua scuola con Luigi D’Elia (autore con Francesco Niccolini) per la regia di Fabrizio Saccomanno. Un ragazzo ricco, sorridente e pure bello. In lotta con la scuola e la sua famiglia. I domestici di casa lo chiamano “signorino”, e a lui non va giù. Ma è un figlio di papà che mentre i ragazzi della sua età vanno a combattere per Mussolini, studia da pittore. Eppure, sotto le bombe dell’estate del ‘43 lascia la sua bella e comoda vita per farsi prete, senza immaginare che da lì a una decina d'anni verrà esiliato in mezzo ai boschi dell'Appennino toscano dalla sua stessa Chiesa. Ma proprio lassù questo ragazzo ricco, sorridente e pure bello darà vita - con pochi ragazzi di mezza montagna - al miracolo della Scuola di Barbiana, diventando il maestro più rivoluzionario, dinamitardo e rompicoglioni del dopoguerra italiano: don Lorenzo Milani. La storia di Lorenzo, prete, maestro e uomo, è scritta a quattro mani da Francesco Niccolini e Luigi D’Elia, un racconto che parla agli adulti dopo quattro narrazioni premiate tra i migliori lavori del teatro ragazzi italiano negli ultimi anni. È la storia di una scuola nei boschi, dove si fa lezione tra i prati e lungo i fiumi, senza lavagna, senza banchi, senza primo della classe e soprattutto senza somari né bocciati. Lassù c'è tutto il tempo che serve per aspettare gli ultimi. Una storia raccontata da Luigi D’Elia, un artigiano della narrazione e un educatore ambientale. Luigi D'Elia, con i bambini, i ragazzi e le maestre ci lavora da oltre quindici anni tra la natura e i banchi di scuola. “Cammelli a Barbiana” è un racconto a mani nude, senza costumi e senza scena. Un racconto duro, amaro, ma allo stesso tempo intessuto di tenerezza per quel miracolo irripetibile che è stato Barbiana, e con tutta la sorpresa negli occhi di quei ragazzi dimenticati che, un giorno, videro un cammello volare sulle loro teste. Dalle 19, prima dello spettacolo (Premio della critica al Palio Ermo Colle 2023), la vicina Biblioteca di Comunità ospiterà la presentazione del libro "La scuola più bella che c'è" di Francesco Niccolini (Mondadori - Libri per ragazzi). A cent'anni dalla nascita di don Lorenzo Milani, questo libro (età consigliata 10/14 anni) ci racconta la vita e l'opera del prete più spigoloso e rivoluzionario della nostra epoca: una storia di scontri, amarezze, sconfitte, ma anche di un grande amore per la vita, per i più deboli, per i bambini. Un amore per un mondo più giusto. Don Lorenzo ci mostra che è possibile davvero. Anche se non è facile per niente. La stagione Per un teatro umano è organizzata nell'ambito del progetto Teatri del Nord Salento, promosso da Factory Compagnia Transadriatica in collaborazione con Blablabla, con il sostegno di Regione Puglia e dei Comuni di Trepuzzi, Campi Salentina, Guagnano, Leverano e Novoli.

Ingresso 10 euro - ridotto 8 euro
Info 3208607996 - 3207087223 - 3403129308
www.facebook.com/legamiteatridelnordsalento
 

 

Art Basel 2023 Unlimited

giovedì 14 dicembre 2023

Refik Anadol: Glacier Dreams Basel

Ettore Sottsass. La parola. Catalogo della mostra (Milano, 20 gennaio-17 settembre 2023) Ediz. italiana e inglese a cura di Marco Sammicheli (Dario Cimorelli Editore)

Il volume nasce in occasione della mostra, la terza di un ciclo dedicato all’opera di Ettore Sottsass e all’approfondimento dei diversi aspetti del suo lavoro. Il progetto si concentra sull’uso vario, costante e molteplice della Parola, che caratterizza la produzione dell’architetto e designer italiano. 


 

BAZART: AL CASTELLO VOLANTE DI CORIGLIANO D'OTRANTO TORNA LA FESTA-MERCATO DELLE PRODUZIONI CREATIVE IDEATA DA BIG SUR

Sabato 16 e domenica 17 dicembre dalle 16 a mezzanotte (ingresso libero) nel Castello Volante di Corigliano d’Otranto torna Bazart, atteso appuntamento natalizio con la Festa-mercato delle produzioni creative. Per due giorni l’antico maniero si trasformerà in un bazar diffuso delle visioni dove immagini, storie, suggestioni prendono forma di artefatti originali caratterizzati da un forte valore aggiunto dato dalla componente manuale o etica: oggetti unici realizzati con materiale di recupero, illustrazioni, artigianato, design, editoria, enogastronomia. Bazart è un evento ideato da Big Sur in collaborazione con il Castello Volante, che nasce per dar vita ad uno spettacolo dell’immaginario, per celebrare e sostenere la ricerca, la sperimentazione e le autoproduzioni pugliesi, favorendo la circolazione delle idee, e sostenendo l’economia locale. Bazart infatti riunisce e fa incontrare illustratori, artigiani, designer, piccoli editori e aziende del territorio. Per due giornate gli espositori abiteranno le Sale nobili permettendo ai visitatori di entrare idealmente nelle loro botteghe per scoprire da vicino le loro storie, le loro pratiche, le tecniche produttive e si potranno toccare, vedere, ascoltare, gustare le loro creazioni all’interno di uno dei castelli più belli di Puglia, negli ultimi anni si è trasformato in uno dei centri culturali più attivi della regione. Il Castello, allestito dall’artista Maurizio Buttazzo, ospiterà anche le mostre “Pacifica Convivenza” di Teresa Perna, “A pezzettini” di Maria Carmen Zirro, "Frange" di Elisabetta Selleri e l’audioinstallazione “La mia voce è il mondo intero”.

Sabato 16 dicembre il Castello Volante ospiterà anche la giornata conclusiva di Femina – La mia voce è il mondo intero, rassegna incentrata sullo scambio interculturale attraverso l’approfondimento e lo studio della musica tradizionale del Mediterraneo. Dopo il laboratorio collettivo coordinato dalla cantante, autrice e musicista salentina Rachele Andrioli, dalle 20 saranno proiettati i due documentari del progetto Marinae - Storie di Donne alla fine di una terra. Dalle 21 il concerto finale con la restituzione al pubblico dei vari workshop e l’esibizione di Coro a Coro e altre ospiti. In chiusura Rachele Andrioli con il dj set Sin Tierra – World Music Sounds. Domenica 17 dicembre alle 19 nella Sala Cavallerizza spazio al progetto editoriale "Questo è tutto qui - Bestiario salentino" di Osvaldo Piliego (Edizioni Ergot). Alle 22, gli spazi di Nuvole, il bistrot del Castello Volante, ospiteranno il dj set di Jamel che spazia tra generi differenti, indietronic, idm, alt pop, che influenzano la dimensione musicale di Giacomo Greco produttore, chitarrista e co-fodatore del progetto Inude. È il Bazart Party, una festa scintillante per scambiarsi gli auguri di Natale, fare gli ultimi acquisti in giro tra gli stand degli artigiani e chiudere tra le danze la terza edizione della festa-mercato della creatività.

 


mercoledì 13 dicembre 2023

Scatti di vita di Polina Zlotnik (Felici)

Questo libro racconta la nascita. Racconta l'affascinante percorso di donna, uomo e bambino, che attraverso i cambiamenti vissuti in gravidanza, durante il parto e nel primo anno di vita, si trasformano come individui e come sistema di relazioni. Un periodo impegnativo ma fertile e ricco di avvenimenti che creano legami indissolubili. Il libro è scritto da un'ostetrica fotografa. Le immagini da lei scattate, in parte evocative e simboliche, in parte realistiche, ci aiutano ad entrare nel percorso, ci raccontano storie e ci fanno fantasticare. Accanto alle fotografie ci sono i testi, che narrano storie di mamme e di papà, intrecci di desideri, bisogni, paure, ambivalenze e fantasie. Narrano la metamorfosi di una donna in madre, di un uomo in padre e di un coppia in famiglia. Ognuna delle tre sezioni si conclude con uno scritto di approfondimento sul percorso di gravidanza, parto ed esogestazione. Il libro culmina con i racconti fotografici di cinque storie di nascita, un emozionate immersione nel mistero del venire al mondo. 

 


 

Arte, Tim e Opera di Santa Croce insieme per futuro patrimonio artistico italiano - Il Sole 24 ORE

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Zoo d'artista, animali tra arte e magia

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A Roma le 8 'sequenze' di Leoncillo a Spazio all'Arte - Arte - Ansa.it

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arte e mixology al vernissage di 4x4 turbo

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Luc Tuymans: The Barn / David Zwirner New York

martedì 12 dicembre 2023

Janet Cardiff & George Bures Miller: Dream Machines / Museum Tinguely Basel

Roma. Collage letterario della città. Ediz. illustrata di Francesca Sacco (Il Palindromo)

«Roma. Collage letterario» della città è un libro-contenitore, uno strumento per ricomporre e decodificare le varie anime che hanno reso Roma un luogo d’incanto e d’ispirazione per scrittori e artisti di ogni epoca. Accostamenti sorprendenti e scorci immaginifici restituiscono la vera essenza caleidoscopica della città, altrimenti inafferrabile. All’interno 23 schede estraibili e una cartolina-segnalibro con i collage realizzati da Francesca Sacco abbinati a brani letterari evocativi che hanno la città capitolina per protagonista. 

 


 

"Gioia e lacrime. Un Albero". Mostra d'arte di Barbara Krakiewicz alla Galleria Incontri Michelangeli | Orvietonews.it

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All'INAIL inaugura "La bellezza delle differenze nell’arte"

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L’arte di Tarli a Torricella. Messaggio di solidarietà:: "Un mondo più inclusivo"

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Pietro Basentini e la sua arte. Un retrospettiva

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Storia dell'arte cinese del XX e XXI secolo - Preview del libro

Martedì 12 dicembre 2023, ore 19:00 - Casa degli artisti 

Intervengono:

Lü Peng, curatore, storico dell'arte e autore

Andrea Del Guercio, curatore

Lu Ming Zhang, artista e curatrice

Manuela Schiavano, referente Rizzoli

 


 

lunedì 11 dicembre 2023

Shilpa Gupta: I Live Under Your Sky Too / Art Basel Parcours 2023

I luoghi degli impressionisti. Ediz. a colori di Giorgio Villani (Officina Libraria)

Più d’altri pittori, gli Impressionisti vollero scrollarsi di dosso la polvere degli ateliers. Sciamarono dunque per le strade chiassose di Parigi delle quali Baudelaire aveva additato già l’infernale bellezza, popolarono i caffè, abitarono soffitte e casupole sulla collina di Montmartre le cui pendici, fiancheggiate di vigne e di piccoli orti, potevano al tempo difficilmente distinguersi dalla campagna. Né si limitarono alla città, ma piantarono il loro cavalletto nelle radure di Fontainebleau, dai maestosi castagni, già un tempo riserva di caccia dei re di Francia, sulle coste della Normandia, nei rustici villaggi della valle dell’Oise, dove spesso le strade diventavano impraticabili per il fango o per la neve, e ancora a Bougival o ad Argenteuil, fra le increspature scintillanti della Senna. Come già i loro amici naturalisti, Zola e Maupassant, amarono confondersi tra la gente per cogliere la realtà dal vivo, dipingendo perciò dappertutto perfino su una piccola barca dove Monet aveva fatto costruire uno studio fluttuante. Di questo mondo sono oggi rimaste soltanto poche, sparute reliquie. Già al tempo della sua vecchiaia, Renoir guardava con nostalgia all’antica Francia schietta e rurale, ormai sparita per sempre. Questo libro si propone di tracciare una topografia, illustrata dai dipinti di Manet, Monet, Renoir, Sisley, Pissarro, Gauguin, Van Gogh e da fotografie storiche. Con l’aiuto dei romanzi, dei racconti, dei giornali e delle memorie dei loro protagonisti restituisce i bagliori della vita trascorsa. 

 


 

Vincenzo Trione, Prologo celeste. Nell'atelier di Anselm Kiefer

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A Verucchio i rifiuti trasformati in arte

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Lodi, la scuola d'arte è a rischio chiusura

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Bolzano, il 2024 del museo di arte contemporanea: mostre pop, l'omaggio a Gribaudo e la collezione Righi | Corriere.it

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Le pietre come opere d'arte, la collezione di Roger Caillois - Libri - Ansa.it

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domenica 10 dicembre 2023

Leonardo da Vinci. Lo scienziato della vita di Fritjof Capra (Aboca Edizioni)

“Non possiamo fare a meno di chiederci come si sarebbe potuto sviluppare il sapere occidentale se i quaderni di Leonardo fossero stati studiati dai padri della Rivoluzione scientifica nel XVII secolo. Galileo, Newton e i loro contemporanei – come si deduce chiaramente dai loro carteggi – si arrovellavano su molti di quegli stessi problemi che Leonardo aveva identificato e spesso risolto con uno o due secoli d’anticipo. Inoltre, usavano le sue stesse metafore e ragionavano in modo simile al suo. Perciò avrebbero compreso quei quaderni molto meglio di noi. Se fossero stati a conoscenza delle sue scoperte, senza dubbio l’evoluzione della scienza avrebbe preso una strada molto diversa, e l’influenza di Leonardo sul pensiero scientifico avrebbe potuto essere profonda quanto lo è stato il suo impatto sulla storia dell’arte.” Su Leonardo Da Vinci, forse il più grande pittore e genio del Rinascimento, sono stati scritti centinaia di libri specialistici e divulgativi. La sua opera sconfinata, che si dice comprenda più di 100.000 disegni e più di 6.000 pagine e appunti, e la molteplicità dei suoi interessi hanno attratto innumerevoli studiosi di discipline diversissime. Eppure, sorprendentemente, sono pochi i libri dedicati alla scienza di Leonardo... Il grande teorico dei sistemi e autore del Tao della fisica Fritjof Capra riunisce ora, in un unico volume, i saggi da lui realizzati su Leonardo da Vinci presentandoli in una nuova edizione che offrirà uno sguardo innovativo sulle opere dell’artista toscano. Partendo dagli scritti di botanica – dimostrando come dietro la rappresentazione di ogni pianta ci fosse uno studio attento e rigoroso – e passando per la fluidodinamica, l’anatomia e l’embriologia, Capra ci spiega perché Leonardo può essere considerato un pensatore sistemico, ossia un uomo con un’eccezionale capacità di connettere fra loro osservazioni e saperi di discipline diverse. Non solo. Lo studio di Capra ci rivela che Leonardo può essere ritenuto anche un ecologista, un teorico della complessità, di fatto l’autentico inventore del moderno metodo sperimentale, un uomo con un profondo rispetto per la vita in ogni sua espressione che aveva un forte desiderio di operare per il bene dell’umanità. Per dipingere le forme viventi della natura, Leonardo sentiva di aver bisogno di una comprensione scientifica delle loro qualità intrinseche e dei principi sottostanti; e per analizzare i risultati delle sue osservazioni, aveva bisogno della sua abilità artistica per rappresentarli. È questa, per Capra, l’essenza della sintesi tra scienza e arte del grande genio di Leonardo. L’opera è arricchita da un corredo iconografico di grande valore composto, tra le altre, da bellissime immagini provenienti dai più importanti musei del mondo – dal Louvre alla galleria degli Uffizi –, che evidenziano la visione scientifica alla base di ogni illustrazione realizzata da Leonardo. 


 

Oleggio, lo storico palazzo Bellini diventa SPA: "Spazio per Arte"

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El Dorado: la mostra sul fondo oro nell’arte contemporanea al Museo Canonica di Roma | Artribune

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sabato 9 dicembre 2023

Man Ray di Katherine Ware (Taschen)

Man Ray, nato Emmanuel Radnitzky nel 1890 a Filadelfia, è stato un artista statunitense esponente del Dadaismo e del Surrealismo. È considerato uno dei più importanti fotografi e artisti del XX secolo, grazie al suo uso innovativo della fotografia e delle tecniche sperimentali.

I primi anni

Man Ray iniziò la sua carriera artistica come pittore e scultore. Nel 1915 si trasferì a Parigi, dove entrò in contatto con il movimento Dada. Il Dadaismo era un movimento artistico e letterario che si opponeva alla guerra e alla società borghese. Gli artisti Dada sperimentavano nuove forme di arte, spesso provocatorie e sovversive.

La fotografia

Man Ray iniziò a interessarsi alla fotografia nel 1916. Fu subito affascinato dalle possibilità creative che la fotografia offriva. Iniziò a sperimentare con diverse tecniche fotografiche, tra cui il solarizzazione, la sfocatura e la sovrapposizione.

Le fotografie di Man Ray sono caratterizzate da un'estetica surrealista. Sono spesso enigmatiche e suggestive, e creano un'atmosfera onirica e surreale.

Altre forme d'arte

Man Ray non si limitò alla fotografia, ma si dedicò anche alla pittura, alla scultura, al cinema e al design.

Nella sua pittura, Man Ray esplorava spesso temi surrealisti, come il sogno, l'inconscio e la psiche umana.

Nella sua scultura, Man Ray utilizzava spesso materiali non convenzionali, come il legno, il vetro e il ferro.

Nel cinema, Man Ray realizzò diversi cortometraggi sperimentali, tra cui "Le Retour à la raison" (1923) e "Emak Bakia" (1926).

Nel design, Man Ray collaborò con diversi marchi, tra cui Chanel e Vogue.

L'influenza di Man Ray

Man Ray è stato una figura influente nel mondo dell'arte. Il suo lavoro ha contribuito a definire il Dadaismo e il Surrealismo, e ha avuto un impatto su generazioni di artisti.

Citazioni

  • "La fotografia è un'arte di omissione. Non si tratta di ciò che viene catturato, ma di ciò che viene lasciato fuori." - Man Ray
  • "La fotografia è un mezzo per catturare la realtà, ma anche per manipolarla e distorcerla." - Man Ray
  • "L'arte è un atto di creazione, non di imitazione." - Man Ray

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