T.A.Z. Weblog Party

un nuovo "territorio mentale", che elude le normali strutture di controllo sociale

sabato 11 ottobre 2025

Psicologia delle folle di Gustave Le Bon (Bollati Boringhieri)

Pubblicato nel 1895, Psicologia delle folle conserva un'attualità inquietante. Se molte delle sue tesi restano discutibili, il nucleo del libro continua a parlare al nostro presente: dai populismi alla crisi delle democrazie, Le Bon offre strumenti sorprendenti per leggere le derive emotive che attraversano la sfera pubblica contemporanea. In Italia mancava ancora un'edizione critica, capace di restituire la complessità teorica di un'opera che ha segnato la cultura di massa, la sociologia e la psicologia politica del secolo scorso. Questa nuova edizione nasce per colmare quel vuoto, offrendo una traduzione rigorosa e strumenti interpretativi all'altezza del fascino – tuttora vivo – di un classico disturbante, magnetico, e oggi più necessario che mai.

«Di quel panorama fatto di leader carismatici, oceaniche folle adoranti e propaganda di massa, Psicologia delle folle ha iniziato presto ad apparire non solo come un testo anticipatore, ma come un vero fondamento, sia ideologico sia pratico: una sorta di libretto d'istruzioni su come manipolare le masse, a uso e consumo dei dittatori.» - Dall’Introduzione di Francesco Gallino


Tradotto in decine di lingue e cruciale per figure come Freud, Pareto, Theodore Roosevelt e Mussolini, "Psicologia delle folle" (1895) di Gustave Le Bon è uno dei testi più influenti – e controversi – della modernità. Venerato e detestato con pari intensità, ha ispirato scienziati politici, leader e strateghi militari. Ma è stato anche messo al bando dal mondo accademico – oltre che per le sue posizioni razziste e misogine – per le affinità con le retoriche totalitarie del Novecento, di cui è stato considerato da alcuni un vero e proprio fondamento, ideologico e pratico. Eppure, Psicologia delle folle parla innanzitutto alle democrazie. Contro l'ottimismo razionalista di molte teorie progressiste, infatti, Le Bon parte da un presupposto radicale: gli esseri umani sono profondamente irrazionali, soprattutto quando agiscono in gruppo. Le nostre scelte non dipendono dalla logica o dal calcolo: derivano da spinte profonde, radicate nella storia evolutiva del popolo e della specie. Motori nascosti ma potentissimi. La speranza, il mistero, il prestigio, la paura, il contagio mentale: tutte queste forze plasmano il modo in cui percepiamo il mondo, molto più dell'evidenza logica o del dato di realtà





PUNTATA 4 ARTE NEL CALICE - Castello di Gargonza con l'artista Michele Berlot

Cerimonia di Premiazione dei vincitori del Premio Mestre di Pittura 2025

MOSTRE – Giovanni Segantini a Bassano del Grappa

Elaboratori e nuovi codici – Gianmaria Potenza

venerdì 10 ottobre 2025

Con parole precise. Manuale di autodifesa civile di Gianrico Carofiglio (Feltrinelli)

 Le parole non sono mai neutre. Saper distinguere quelle che mistificano da quelle che illuminano significa difendere lo spazio comune della verità e della democrazia.

«Dare il nome giusto alle cose può essere un gesto rivoluzionario.»


Le parole possono chiarire o confondere, costruire realtà condivise o generare illusioni tossiche. Occuparsi del linguaggio e della sua qualità non è dunque un lusso da intellettuali o una questione da accademici. È un dovere cruciale dell’etica pubblica. In questo libro Gianrico Carofiglio ci guida dentro l’officina della comunicazione politica e civile, mostrando come slogan, metafore e cornici linguistiche possano diventare strumenti di manipolazione o, al contrario, di liberazione. Partendo da esempi concreti – dai comizi di Trump alle retoriche dell’odio, dalle tecniche della propaganda alle parole oscure del diritto – Carofiglio insegna a riconoscere le trappole del linguaggio e a disinnescarle con chiarezza, rigore e immaginazione. Questa nuova edizione, aggiornata e ampliata, si presenta come un vero e proprio manuale di autodifesa civile: un invito a esercitare il pensiero critico, a scegliere le parole giuste, a non cadere nell’ipnosi della lingua manipolata. Perché la qualità del discorso pubblico è la qualità della nostra democrazia





Poggiorsini celebra la geodiversità con la mostra “Paesaggi tra Arte e Scienza”

TG7 Basilicata Venosa. Al Festival del Gusto anche Arte e Cultura

"Archivi ritrovati": fotografia storica in mostra all’Archivio di Stato di Matera

Matera: Unibas e FAI celebrano Michelangelo Pistoletto, tra i candidati al Nobel per la Pace 2025

giovedì 9 ottobre 2025

Mate. Ediz. italiana di Ali Hazelwood (Sperling & Kupfer)

 Il Paranormal Romance di Ali Hazelwood, una storia di desiderio, lealtà e redenzione dove l’amore non è scelta… ma destino.


Serena Paris è sola, senza branco e diversa da chiunque altro. Nata dall'unione proibita tra un Umano e un Lupo, la sua esistenza avrebbe dovuto rappresentare un ponte tra le specie, un simbolo di riconciliazione dopo anni di conflitti. Ma il mondo non è pronto per ciò che rappresenta. Serena ha riacceso le tensioni: ora tutti la vogliono usare o uccidere. Vampiri, Umani e Lupi bramano il controllo su di lei, e le loro trame si stringono come una rete sempre più fitta. Con il passato che minaccia di riaffiorare e nuovi nemici all'orizzonte, Serena ha un'unica possibilità: rifugiarsi da Koen Alexander, Alfa del branco del Nord-ovest, l'unico abbastanza potente da proteggerla... e l'unico che non ha mai smesso di vederla per chi è davvero. Koen non è disposto a perderla. Non importa se Serena non ricambia i suoi sentimenti, o se ha tentato di allontanarsi da lui. Finché respira, lui sarà il muro tra lei e il mondo. Ma i Vampiri e i Lupi assetati di potere non sono gli unici pericoli che incombono sulla vita di Serena. Prima o poi, il suo passato finirà per raggiungerla, e quando accadrà Koen potrebbe essere il solo in grado di salvarla... anche da sé stessa




CHROMAFLUX A MILANO

MyMicroGallery è lieta di presentare la terza edizione del progetto internazionale “Chromaflux”, ideato e curato da Stefania Carrozzini, in programma dal 23 ottobre all’8 novembre 2025. Dopo le tappe di Parigi e Londra, la mostra approda a Milano riunendo le opere di quindici artisti internazionali provenienti da Australia, Finlandia, Germania, Giappone, Italia, Olanda, Regno Unito, Stati Uniti, Svizzera. Le opere in mostra spaziano tra pittura, scultura e video, offrendo una molteplicità di linguaggi e visioni. Ogni artista, attraverso il proprio gesto creativo, interpreta il tema del “Chromaflux” come un’esperienza che trascende la realtà esistenziale, generando nuove dimensioni simboliche, percettive ed estetiche. Il colore è il linguaggio primordiale dell’esistenza, un riflesso del mondo che ci abita e di quello che abitiamo. Ogni tonalità è un respiro, un battito cardiaco, un’emozione incisa nel tessuto invisibile del tempo. Il flusso del colore non è mai statico: come un fiume, si muove, si fonde, si trasforma. La vita, come il colore, non si ferma mai. È un flusso continuo, una danza di luci e ombre che si intrecciano, si abbracciano e si allontanano. Il colore è il veicolo attraverso cui il mondo parla alla nostra anima e noi, spesso inconsapevolmente, rispondiamo. Rispondiamo con gesti, sguardi, scelte, persino in silenzio. Chromaflux è questo: la consapevolezza che il colore non è solo qualcosa da vedere, ma da sentire. È la rappresentazione visiva del nostro respiro interiore, il ritmo del nostro essere. Imparare a lasciare che questo flusso ci attraversi senza resistenza significa abbracciare l’imprevedibilità della vita e accettare che ogni tonalità ha il suo momento, la sua ragione. Non esiste un colore “giusto” o “sbagliato”, così come non esiste un modo giusto o sbagliato di vivere. Esiste solo il movimento: il flusso costante che ci plasma e ci trasforma, insegnandoci che, in definitiva, la vera arte non sta nel controllare il colore, ma nel fluire con esso. Chromaflux è un viaggio visivo e sensoriale che esplora il potere trasformativo del colore. Non è solo un’esibizione: è un’esperienza immersiva dove il colore diventa vivo, fluido e in costante mutamento. Ogni tonalità è una forza in movimento, un’onda che si espande e si contrae, intrecciandosi con le emozioni di chi guarda. In Chromaflux, il colore non è confinato dalla materia, ma liberato attraverso luce, trasparenze e superfici cangianti. Ogni opera invita l’osservatore a cogliere la natura fluida e imprevedibile del colore, che cambia a seconda della prospettiva e dell’intensità della luce. Il flusso cromatico simboleggia l’instabilità e la bellezza della vita stessa: un movimento continuo, mai uguale a sé stesso. Come l’acqua o il vento, il colore riflette la mutevolezza delle emozioni umane, la loro capacità di trasformarsi e influenzarsi a vicenda. Chromaflux invita a lasciarsi andare, a perdersi nei flussi di colore e luce, trovando nel caos apparente una forma di ordine personale. In questo flusso cromatico, c’è spazio per l’interpretazione e per il sogno, un luogo dove l’arte si dissolve nella pura sensazione


CHROMAFLUX 

A cura di Stefania Carrozzini

TOM BIENERT
MARIJE BIJIL
FRANCES CLARKE  
GENNY COSTIN
PATRICK DENNIS
RONI DOPPELT 
GRAZIA GABBINI
DENA HADEN
HIDETO IMAI
FRANK MANN
RIITTA NELIMARKKA
TIZIANA PRIORI
GIAMPIERO REVERBERI
JULIE WAAS
PAUL ZAWADZKI

Inaugurazione: Giovedì 23 Ottobre 2025, ore 18.00

Dal 23 Ottobre all'8 Novembre 2025
 
MyMicroGallery
Via Giovanni Boccaccio 24
20123 MILANO 




Vincent City - l’Eremo dell’artista Vincent Brunetti

Ortelle capitale del patrimonio culturale: le Giornate Europee 2025 nel cuore del Salento

Poggiorsini celebra la geodiversità con la mostra “Paesaggi tra Arte e Scienza”

lunedì 6 ottobre 2025

Tecnica di Carlo Galli (Il Mulino)

Il percorso della tecnica è ambiguo e accidentato, proprio perché radicalmente umano. La critica ad essa, tanto intellettuale quanto politica, è la contestazione della sua volontà di dettare l'intera agenda dell'avvenire. È la tecnica che comanda oggi, nell'era del tecnocapitalismo? E a chi serve? A tutti o a pochi? O siamo noi a servire lei? È una sfida al dominio umano del mondo o è una risorsa indispensabile per realizzarlo? Mai neutra, ma da sempre intrecciata con la storia dell'uomo, la tecnica è ambigua per definizione. Essa si esprime nella sua duplice natura di strumento di libertà e di dominio, nella sua capacità di sollevarci dalla fatica e dal bisogno, e nel suo produrre al tempo stesso squilibri, conflitti, rotture. Non è mai puro fabbricare, ma porta in sé l'elemento della decisione e di conseguenza del potere. Lontano sia da miti salvifici sia da condanne apocalittiche, questo libro analizza il fare della tecnica come intreccio di sapere e volere, come radice di disuguaglianze e di trasformazioni, come necessità che nasconde scelte e interessi. E proprio in questo nodo tra coazione e libertà si apre uno spazio decisivo: quello dell'agire politico




DEGUSTAZIONI, MOSTRE E LIBRI: A OLBIA LA SETTIMANA DI "BENVENUTO VERMENTINO" (03-10-2025)

A Miami la mostra fotografica "Viaggio in Sardegna.The Photo Solstice 2018-2025"

Sardegna Oltre il Mare: Borghi, Montagne e Siti Archeologici

Il Museo del Pane Rituale | Alessandro Porcu, Borore – Racconti dal Marghine

domenica 5 ottobre 2025

Moltitudini. Anatomia e politica delle folle di Dan Hancox (ADD Editore)

"Moltitudini" è un’indagine affascinante del ruolo della collettività nella formazione della società moderna. Hancox esplora il potere trasformativo delle masse, viste come ideale democratico, raccontandoci come abbiano influenzato eventi politici, culturali e sociali e come siano state a loro volta plasmate da governi, media e spazi urbani. Contrapponendo la sua visione a quella di Gustave Le Bon, che vedeva le folle come entità distruttive da controllare, Hancox evidenzia il potenziale dell’aggregazione umana, spaziando dalle rivoluzioni di Parigi fino ai festival musicali, alle folle calcistiche e al carnevale di Notting Hill. Analizzando la moderna e crescente tendenza a limitare gli spazi pubblici e il diritto di riunione, mentre governi e aziende cercano di controllare o privatizzare le aggregazioni spontanee, Moltitudini è un antidoto all’isolamento promosso dal consumismo moderno e dalla tecnologia, e sottolinea l’importanza delle esperienze collettive nella costruzione di una società più equa. Ci invita a riconquistare le strade e le piazze come luoghi di espressione collettiva e di libertà.




RePrint: Contemporary Printmaking at Chester’s Visual Arts Exhibition Space

The 10 Most Important Ceramic Artists Today

From Studio to Gallery #creativeprocess #exhibition #artistlife #contemporaryart

Looking Back / Moving Forward • Durban Segnini Gallery

sabato 4 ottobre 2025

Il destino dei popoli. Come l'umanità ha fatto la storia e creato il nostro tempo di Dario Fabbri (Gribaudo)

 In questa parte di mondo ci illudiamo che la storia sia finita, che il sapere sia già stato tutto codificato e che esista un solo modo legittimo di interpretare il corso degli eventi. Niente di più ingannevole: le discipline umanistiche sono e restano scuole di pensiero, destinate a essere superate, riformate, reinventate. Se davvero gli strumenti che conosciamo bastassero, non saremmo così sorpresi da ciò che accade nel mondo. La geopolitica umana nasce da questa consapevolezza. Dal rifiuto per le narrazioni lineari, per i dogmi cristallizzati. Non sono i leader, non sono i maître à penser, non sono le élite economico-finanziarie a scrivere la storia, le storie, ma i popoli in movimento: le loro paure, i desideri, le ambizioni. Attraverso quei sentimenti nel corso dei secoli i popoli hanno creato altri popoli, le radici del parlato, le lingue, le religioni, il mito, le idee. Fino a comporre il nostro presente. Perché le collettività, anche quando non sanno ancora raccontarsi, sono già all’opera




Gabriel Chaile. New Solo Exhibition at Marianne Boesky Gallery

Rashid Johnson: A Poem for Deep Thinkers / Guggenheim Museum New York

Jordan Nassar: Revelation / James Cohan Gallery New York

venerdì 3 ottobre 2025

Il valore delle cose di Serena Cappellozza (Sellerio Editore Palermo)

 Ambientato in una Laguna cupa e asfissiante, Il valore delle cose è un giallo avvincente, solido, ricco di colpi di scena, scritto da una quasi esordiente con l'abilità della giallista navigata.


Un lunedì d'autunno, il cadavere del presidente di un'importante azienda del Nord-Est viene rinvenuto nella Laguna di Venezia. Il corpo è avvolto in un tappeto persiano, è stato ancorato al fondale, e la voracità dei granchi blu l'ha reso difficilmente riconoscibile. Leone Balloni era scomparso da un paio di giorni, gli ultimi ad averlo visto vivo sono stati i membri del consiglio di amministrazione alla fine della festa che si tiene ogni anno al casone di caccia, il sabato sera. L'ultima traccia è un messaggio furioso inviato alla moglie la domenica sera. Per Mirna Pagani e il suo agente Angeli, alle prese con i capricci del compagno e in odore di matrimonio, le indagini sono tutt'altro che semplici. I sospetti sono molti, le acque sono torbide, a voler vedere morto Leone non erano in pochi: c'è una misteriosa talpa in azienda, una ditta competitor, una figliastra animalista, la moglie e il suo amante, i dipendenti. Gli indizi al contrario sono pochissimi: una confezione di costosissimi sigari che non si trova, un borsone pieno di contanti svanito nel nulla, le tracce di un'auto, un'agenda con degli strani appunti. Mentre è alle prese con un divorzio tormentato, un figlio adolescente in crisi e una madre esasperante nei suoi continui tentativi di trovare un nuovo compagno, possibilmente ricco sfondato, per risolvere il caso l'ispettrice Mirna Pagani è costretta a muoversi nel fango dell'imprenditoria del Nord-Est, tra personaggi squallidi, ambizioni inconfessabili e vendette



Resipole Studios Fine Art Gallery

Jimena Losada Lacerna • Queruza

Behind the Exhibition: Tom Nussbaum's First Look (Ep.8)

giovedì 2 ottobre 2025

Destinazione errata di Domenico Starnone (Einaudi)

 



















«La casa brucia proprio quando ci pare di avere il controllo assoluto del fuoco».

Sappiamo davvero cosa desideriamo? E quanto sono pericolosi i nostri desideri? Un messaggio d’amore inviato alla destinataria sbagliata dà inizio a una storia irresistibile che non abbandona mai la tonalità ironica e tuttavia sospinge il protagonista verso esiti sempre più allarmanti. L’errore iniziale, pur nella sua casualità, logora gli argini. Nel giro di pochi giorni un marito irreprensibile, affidabilissimo padre di tre figli piccoli, comincia a modificare lo sguardo distratto con cui ha sempre guardato quella che fino a ieri era solo una compagna di lavoro. Il desiderio prende forma, esige di essere realizzato. Domenico Starnone aggiunge un nuovo tassello alla sua esplorazione della fragilità della coppia, luogo di delizie e di sofferenze, una sintesi dei disastri di cui è capace il genere umano.

L’uomo che racconta questa storia ha trentotto anni, fa lo sceneggiatore. È sposato da più di dieci anni con Livia, donna intelligente, bella, soddisfatta del suo lavoro. La coppia ha tre figli (il più piccolo di dieci mesi), la vita coniugale è appassionata, senza crepe. Ma nel corso di un pomeriggio particolarmente caotico si verifica un banale incidente. Il giovane marito e padre sta badando ai figli perché la moglie è a un convegno, e intanto scambia messaggi urgenti di lavoro con Claudia, la collega con cui scrive sceneggiature per la tv. Nella fretta sbaglia: invia a Claudia un messaggio d’amore destinato a Livia. Niente di male, naturalmente, se la collega, seria, affidabile, non gli rispondesse che anche lei lo ama e da tempo. Sarebbe urgente chiarire il malinteso, e invece è sufficiente un’esitazione perché tutto corra avanti e nella mente del protagonista si faccia strada qualcosa di latente, una possibilità nuova. Di colpo Claudia è vista sotto una luce diversa, smette di essere semplicemente una compagna di lavoro e diventa una donna affascinante, complessa, capace di «scatti nervosi, insofferenze, sarcasmi, affermazioni nette e negazioni altrettanto nette, empiti di passione, pretese irragionevoli». Senza averlo deciso – o decidendolo ogni momento – il protagonista si ritrova a fare quello che non avrebbe mai pensato di fare. Con un passo lieve, elegante, che finge di ignorare l’abisso su cui procede, Destinazione errata ci parla di come le nostre certezze siano gusci d’uovo, del peso insopportabile che generano a volte pensieri e azioni minime. Mentre, catturati da una crescente tensione narrativa, assistiamo a quella che ci appare, inesorabilmente, come la preparazione scriteriata di un naufragio, ci rendiamo conto di quanto sia facile mandare all’aria un’esistenza considerata felice

Maggiore Danza, 12 gli spettacoli. Importante riconoscimento dal MIC per Fondazione Egri

Immagini, storie, visioni: i primi dieci anni di Camera

“Giardini, tra arte, bellezza e benessere” ad Expo 2025

Expo Osaka, il Piemonte al Padiglione Italia per un viaggio tra natura e arte

Liberi di amare. La vocazione di Chiara Amirante (Piemme)

Intrecciando pensieri sulla fede originali e personali e testimonianze di vita,  Liberi di amare  è una bussola per chi cerca luce nel buio,...

MILANO (ITALIA)