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un nuovo "territorio mentale", che elude le normali strutture di controllo sociale

lunedì 4 agosto 2025

Quando il mondo dorme. Storie, parole e ferite della Palestina di Francesca Albanese (Rizzoli)

 Dieci storie che si legano alle vite di molte altre, ponendoci le domande a cui è doveroso dare risposta: quali sono le conseguenze dell'occupazione? Dov'è la casa di una persona rifugiata? In che condizioni vive il popolo palestinese? Fino a che punto può arrivare la crudeltà di un genocidio? Domande a cui non possiamo sottrarci, legate a personaggi e luoghi che ci permettono di capire cosa è stata la Palestina fino al 7 ottobre 2023 e cosa è adesso.

«È quando il mondo dorme che si generano i mostri. Di mostri ne abbiamo già parecchi, tra noi. Prima di tutto, la nostra indifferenza.»


Lo spirito di un luogo è fatto dalle persone che lo abitano, dalle storie che si intersecano nelle sue strade. E questo vale in modo particolare per la Palestina, custode di passaggi storici epocali e teatro di una delle più dolorose pagine di storia contemporanea. Francesca Albanese, la Relatrice speciale ONU sul territorio palestinese occupato, una delle persone più competenti e autorevoli sullo status giuridico e sulla situazione dei palestinesi - amata (o odiata) in tutto il mondo per l'integrità e la passione con cui si batte in favore dei diritti di un popolo troppo a lungo vessato - qui ci offre storie che intrecciano informazioni, riflessioni, emozioni e vicende intime. Un viaggio scandito da dieci persone che hanno accompagnato Francesca a comprendere storia, presente e futuro della Palestina. Hind Rajab, morta a sei anni sotto le bombe che hanno distrutto Gaza, ci apre gli occhi su cosa significhi essere bambini in un Paese dove i bambini non hanno un nido che li protegga e che rispetti le loro radici. Abu Hassan ci guida tra i luoghi di fatica e sofferenza ai margini di Gerusalemme; e George, amico stretto, di Gerusalemme ci mostra meraviglia e insensatezze. Alon Confino, grande studioso dell'olocausto, ci aiuta a comprendere i contrasti che possono albergare nel cuore di un ebreo che vede l'apartheid e ne vuole la fine. Ghassan Abu-Sittah, chirurgo arrivato da Londra per entrare nel vivo dell'orrore più inimmaginabile, ci racconta ciò che ha visto; e Malak Mattar, giovane artista che ha fatto il percorso inverso, condivide la storia di chi ha dovuto lasciare Gaza per potersi esprimere o per sopravvivere. E poi Ingrid Jaradat Gassner, Eyal Weizman, Gabor Maté fino a una delle persone più vicine a Francesca nella vita, così come nella ricerca di una consapevolezza capace di tradursi in azione



La star di Francesca Bertuzzi (Giunti Editore)

Stalking: Storie di un crimine ordinario di Antonio Russo (i Quaderni del Bardo Edizioni)

Katherine Bernhardt • Sidewalk Chalk

SE QUESTO È UN UOMO. L’Arte ricorda. L'Umanità resiste. Opere 1945-2025, a cura di Chiara Canali

ETTORE PANIGHI artista - Mostra Antologica dal 1955 al 2000- Museo San Rocco - Fusignano - 2022 /23

Danzare il tramonto - Paleotto

Comune di Bologna - TINA LUPO - 1996 - inaugurazione mostra d...

sabato 2 agosto 2025

MILANO CITTÀ CHE SALE - 2° episodio > Giovanni Testori e i Segreti di Milano: il caso dell’Arialda > 11- 31 agosto 2025 > Fabbrica del Vapore Milano

 Dall’11 al 31 agosto 2025, presso la Fabbrica del Vapore – Sala delle Colonne di Milano, andrà in scena il secondo episodio della mostra Milano città che sale”, Giovanni Testori e i Segreti di Milano: il caso dell’Arialda, a cura di Federica Mazzocchi.

 

Milano città che sale” è la prima mostra a episodi, ideata e curata da Scalpendi, che vuole celebrare lo spirito creativo, culturale e progettuale della città di Milano. Fino al 18 gennaio 2026, Fabbrica del Vapore ospita un viaggio articolato in sette esposizioni della durata di 21 giorni ciascuna, che raccontano – attraverso figure e movimenti emblematici dal secondo dopoguerra a oggi – l’identità dinamica e internazionale del capoluogo lombardo. Rendendo omaggio a protagonisti come Elio Vittorini, Giovanni Testori, Albe Steiner, il Laboratorio di comunicazione militante, la Milanottanta, Paolo Rosa e Luisa Spinatelli, la mostra mette in luce l’intreccio tra arte, cultura, editoria, teatro e impresa che ha reso Milano un punto di riferimento in tutta Europa.

 

Questo nuovo format espositivo ispirato alla serialità di letteratura e serie TV costruisce così una narrazione a tappe capace di fidelizzare il pubblico, coinvolgendo una platea ampia, trasversale e curiosa. Ogni mostra si concentra infatti su una declinazione unica del tema generale, creando al contempo un dialogo continuo e coerente tra tutte le parti.

Ma non solo, l’innovazione di questa particolare tipologia di mostra risiede anche nell’impiego della Telepresenza Robotica, una tecnologia all’avanguardia che, grazie al corpo robotico Double 3, permette a chi la utilizza di essere presente in tre dimensioni, in tempo reale e a distanza, ovunque nel mondo. A differenza delle tradizionali visite virtuali, la telepresenza robotica offre al visitatore un’esperienza completamente interattiva e proattiva: è il soggetto stesso a decidere come muoversi all’interno dell’ambiente espositivo, scegliendo la propria prospettiva e creando un percorso personalizzato.

 

Il secondo episodio in programma dall’11 al 31 agosto 2025 si intitola Giovanni Testori e i Segreti di Milano: il caso dell’Arialda, a cura di Federica Mazzocchi e realizzato in collaborazione con Museo Biblioteca dell’Attore di Genova, Casa Testori di Novate, DAMS e CRAD (Centro Ricerche sull’Attore e Divismo) dell’Università degli Studi di Torino, Archivio Visconti Fondazione Istituto Gramsci di Roma, Archivio Giancolombo di Milano, Centro Studi del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.  

 

Il 1960 rappresenta uno snodo cruciale nel fertile rapporto creativo tra lo scrittore Giovanni Testori e la sua Milano. In un arco temporale di pochi mesi vedono la luce due allestimenti teatrali e un film – tutti riconducibili al suo ciclo drammatico-letterario intitolato I Segreti di Milano (1958-1961) – destinati a lasciare un’impronta profonda nella storia culturale italiana e in quella della città.

 

Si tratta della commedia La Maria Brasca, diretta da Mario Missiroli al Piccolo Teatro, scritta da Testori per Franca Valeri, che la amò molto e ne fu la prima interprete; del film Rocco e i suoi fratelli, capolavoro di Luchino Visconti, interpretato da Alain Delon e altri divi, ma oggetto di interventi censori; e infine della tragedia L’Arialda, anch’essa affidata alla regia viscontiana e recitata dalla grande compagnia Morelli-Stoppa.

 

Quest’ultima, in particolare, fu al centro di una violenta campagna di censura per la presunta oscenità del testo. Attraverso la figura della camiciaia Arialda, del fratello omosessuale Eros, della sottoproletaria Gaetana e degli altri personaggi di questa “tragedia plebea”, Testori restituisce un affresco crudo e appassionato della metropoli milanese, concentrandosi sulle periferie urbane e sulle classi subalterne. Ne emerge una vera e propria cartografia emotiva della città al tempo del boom economico, nella quale si riflettono tensioni sociali, aspirazioni individuali e trasformazioni storiche.

 

L’Arialda generò un dibattito pubblico acceso e ancora oggi di grande rilevanza, toccando nodi tematici quali la censura, la sessualità, la politica, l’identità nazionale, e interrogando in profondità i limiti tra etica, estetica e libertà artistica. Accolta con favore a Roma, dove fu replicata per circa due mesi, l’opera subì un’interruzione drammatica a Milano, dopo una sola rappresentazione nel febbraio 1961. La magistratura, che aveva già colpito Rocco e i suoi fratelli, ne decretò l’immediata soppressione.

 

La mostra allestita presso la Fabbrica del Vapore ricostruisce quella stagione irripetibile e controversa attraverso una ricca selezione documentaria, fra cui fotografie di scena e di set, copioni, sceneggiature, articoli di stampa, oltre alla preziosa registrazione audio della versione viscontiana dell’Arialda, interpretata dalla Morelli-Stoppa.

Concludono il percorso espositivo le pagine originali del ritratto memoriale che Testori ha dedicato a Visconti nel 1972 (oggi pubblicate con il titolo Luchino, a cura di Giovanni Agosti), una testimonianza unica dell’intenso legame artistico tra due grandi figure del nostro Novecento.





venerdì 1 agosto 2025

"SOGLIE" DI FRANCO MANZONI . Recensioni formato francobollo (2012-2024) - Collana Dissensi a cura di Donato Di Poce - (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Dal cuore delle pagine de la Lettura, il domenicale del Corriere della Sera nasce SOGLIE, la raccolta antologica delle “recensioni formato francobollo” curate da Franco Manzoni dal 2012 al 2024. Un lavoro certosino che diventa oggi un’opera monumentale: oltre 250 pagine per esplorare la poesia come mappa esistenziale, bussola etica, visione spirituale.

Pubblicato da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, casa editrice indipendente di Sannicola (Lecce), diretta con rigore e passione da Stefano Donno, SOGLIE (collana Dissensi a cura di Donato Di Poce) è un’operazione culturale rara e necessaria.

In copertina: “NYC” di Carlo Bertè, un’opera visiva che già introduce la tensione tra concretezza urbana e slancio lirico.

Pubblicato da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, casa editrice indipendente di Sannicola (Lecce), diretta con rigore e passione da Stefano Donno, SOGLIE (collana Dissensi a cura di Donato Di Poce) è un’operazione culturale rara e necessaria.

In copertina: “NYC” di Carlo Bertè, un’opera visiva che già introduce la tensione tra concretezza urbana e slancio lirico.

 

Perché "SOGLIE" è molto più di una raccolta di recensioni

Un viaggio tra i versi della poesia contemporanea in compagnia di 300 nomi e 100 case editrici, da Interlinea a Marcos y Marcos, Marco Saya, da La Vita Felice a Moretti & Vitali, passando per piccole realtà coraggiose come Prova d’Autore, Aragno, Puntoacapo, Corsiero, Edizioni Il Foglio, Book Editore e molte altre. Un vero atlante della poesia italiana (e non solo) del nuovo millennio.

Franco Manzoni, poeta e critico fuori dagli schemi, ci guida “sulle soglie” della parola autentica, puntuale, rigorosa nel raccontare poesia, la poesia del qui e ora, sotto un’altra lente ermeneutica, alla luce di un punto di vista elegante e imparziale. Con lui entriamo nei versi tra gli altri di Antonio Bux, Letizia Dimartino, Paolo Ruffilli, Patrizia Villani, Carmelo Pistillo, Lidia Sella, Alessandro Moscè, Nadia Scappini, Alberto Toni, Niccolò Nisivoccia, Laura Garavaglia, Vincenzo Guarracino, Ennio Cavalli, Tomaso Kemeny, Giuseppe Conte, Renato Pennisi, Marko Kravos, fino ad autori internazionali come Ryszard Krynicki, Don Burness, Alla Gorbunova, Gerald Manley Hopkins, Boris Pasternak e Anna Achmatova. Prefazione di Roberto Pazzi, che definisce Manzoni “fra umiltà e aristocratico disdegno”, e postfazione di Antonio Carlo Ponti, che individua la genesi di un genere a suo modo unico, a suggellare l’opera con autorevolezza critica.

 

Un nuovo sguardo sulla poesia contemporanea

SOGLIE è un gesto politico, poetico e culturalmente sovversivo. È il controcanto all’appiattimento culturale, l’antidoto all’omologazione. Una mappa delle voci (forse) marginali, silenziate o non allineate, irregolari, che invece illuminano territori nuovi della scrittura.

L’Autore - Franco Manzoni è nato a Milano il 3 maggio 1957. Dopo la laurea in Lettere classiche con una tesi in Storia greca, fondò nel 1984 e fu direttore responsabile della rivista di poesia e cultura Schema. Giornalista, è una firma da quarant’anni del Corriere della Sera in cronaca e in cultura. Sul domenicale la Lettura dal 2012 tiene la mini rubrica di segnalazioni critiche Soglie, confluite nel presente volume. Traduttore dal greco e dal latino, epigrafista, critico letterario, drammaturgo, docente di grammatica e letteratura dialettale milanese, è stato autore di programmi Rai, consulente della Triennale di Milano e della Società Umanitaria. Ha pubblicato numerose sillogi poetiche di rilievo nazionale e internazionale. Per sua scelta non ha mai partecipato ad alcun premio letterario

 

Dove trovarlo

SOGLIE è disponibile su Amazon e sul sito ufficiale della casa editrice I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno nella sezione blog:

 www.quadernidelbardoedizionilecce.it

 

 Per interviste, proposte di presentazioni:

iquadernidelbardoed@libero.it



Angelo Licari - Artista in permanenza presso Galleria Wikiarte

Matteo Nannini Painter Italy 1979

ETTORE PANIGHI artista - Mostra Antologica dal 1955 al 2000- Museo San Rocco - Fusignano - 2022 /23

Marco Lodola - Artista in permanenza presso Galleria Wikiarte

Magma di Raffaele Costantini ( I libri di Icaro)

 Tre ragazzini assistono ad un agguato mafioso in un bar affollato di un'estate degli anni ottanta. Crescono in un paese del sud che divora il futuro dei bambini. Il protagonista racconta l'amore che lo lega ai fratelli Luce e Nina, figli di un padre violento e di una madre anaffettiva.

Magma parla per analogia di ciò che avviene negli strati più profondi degli esseri umani come nelle viscere della Terra. Se la pressione diventa insopportabile e se il “fuoco” non trova un letto in cui scorrere placido, allora crolla tutto e il vulcano è pronto ad esplodere e a trascinare tutto con sé modificando per sempre il panorama.

La prosa poetica, tratto distintivo dell’autore, fa da sfondo sul quale si muove il disagio adolescenziale, tremendi segreti familiari e traumi infantili. Dove le strade diventano carne, le piccole cose assumono tratti epici e le anime dei protagonisti si staccano per non sentire il dolore dell’essere più o meno definitivamente rotti, fuori posto, fuori fuoco sempre.



mercoledì 30 luglio 2025

La potenza dello sguardo. Sulla fotografia di Luigi Ghirri di Riccardo Panattoni (Marsilio Arte)

 Perché ogni volta che si scorre la produzione di Luigi Ghirri emergono tratti talmente peculiari da rivelare sempre qualcosa di nuovo, di inaspettato, che ci consente di farlo uscire dal cliché in cui si corre il rischio di collocarlo? E perché, mentre guardiamo una delle sue fotografie, viene voglia di vederle tutte in sequenza, ognuna mostrando un lato irrinunciabile del nostro stesso modo di guardarle? Per indagare sul mistero che le opere di Ghirri non cessano di evocare, Riccardo Panattoni prende le mosse da quattro tra le più celebri e, mescolando percezioni visive e riflessione filosofica, mette in discussione le modalità di esperire e di pensare il tempo, lo spazio, le relazioni e il paesaggio come «nostra cifra epocale». Si interroga sul permanere dell’umano in un mondo in cui la moltiplicazione delle immagini a un ritmo sempre più vertiginoso è ormai assurta a paradigma e che l’opera di Ghirri costringe a tornare sulla linea di confine tra conosciuto e ignoto, tra assenza e presenza, tra memoria e futuro. Nella speranza che la fotografia possa continuare a essere anche oggi quello che è stata fin dall’inizio per Luigi Ghirri: «una grande avventura, del pensiero e dello sguardo, un giocattolo magico che riesce a coniugare il grande e il piccolo, le illusioni e la realtà, il tempo e lo spazio, la nostra adulta consapevolezza ed il fiabesco mondo dell’infanzia»






A Montegiordano la mostra d'arte contemporanea di Pino Lacava, dove poesia e arte sono di casa

26 LUGLIO 2025 - VIESTE: “NELLA MENTE DEL MAESTRO”, LA MOSTRA DI SALVADOR DALÍ FINO AL 31 AGOSTO

Arborescenza Terrestre – Cibo, arte e radici | Giusi Falco intervistata

23 LUGLIO 2025 - BARI, SECONDO INCONTRO SULL'ARTE CONTEMPORANEA

MILANO (ITALIA)