T.A.Z. Weblog Party

un nuovo "territorio mentale", che elude le normali strutture di controllo sociale

domenica 13 luglio 2025

Le rovine di Parigi. La Comune, l'amore, la guerra e la nascita dell'Impressionismo di Sebastian Smee (Rizzoli)

 Tra l'estate del 1870 e la primavera del 1871 - l'«anno terribile», secondo la celebre definizione di Victor Hugo - Parigi affrontò due disastri politici e militari: prima l'assedio da parte delle forze prussiane, poi l'esperienza della Comune, repressa dall'esercito francese con sanguinosi scontri nelle strade del centro cittadino. Nelle pagine di "Le rovine di Parigi", il critico d'arte premio Pulitzer Sebastian Smee rivela come, a fare da sfondo alla nascita del movimento impressionista, non fu un mondo di placidi giardini ed eleganti ninfee, ma furono proprio quei giorni tumultuosi. Con una prosa coinvolgente e ricca di aneddoti, Smee racconta i mesi drammatici del 1870-71 attraverso gli occhi dei protagonisti dell'Impressionismo: Manet, Morisot e Degas, intrappolati a Parigi durante l'assedio; Renoir e Bazille, arruolati nei reggimenti fuori dalla capitale; Monet e Pissarro, fuggiti dal Paese appena in tempo. E ancora Hugo, Gambetta, Baudelaire, Nadar, Zola - figure che intrecciano politica, arte, letteratura e giornalismo nel panorama intellettuale densissimo di una città in trasformazione -, tra salotti borghesi e barricate, palloni aerostatici e opere d'arte imballate per fuggire dal Louvre. E, al centro del racconto, una storia d'amore ritratta con toccante precisione: quella tra due artisti - Édouard Manet, repubblicano militante e figura centrale dell'avanguardia, e Berthe Morisot, l'unica donna a ricoprire sin dall'inizio un ruolo centrale nel gruppo degli impressionisti - che scelgono di reagire al caos con una rivoluzione silenziosa: reinventare la pittura per dare forma a un nuovo sguardo sul mondo. L'Impressionismo, infatti, preferendo la luce, il presente, il transitorio alla rappresentazione della violenza e delle rovine del suo tempo, assorbe e sublima la precarietà della condizione umana. E proprio quel senso di transitorietà, che si riflette nel mutare delle stagioni e nell'impermanenza di tutte le cose, diventerà il più grande contributo del movimento alla storia dell'arte






















Never flinch. La lotteria degli innocenti di Stephen King (Sperling & Kupfer)

Gocce di silenzio - Gotas de silencio: Aforismi - Aforismos di Fernando Menéndez con la traduzione di Fabrizio Caramagna (collana di aforsimi Dissensi a cura di Donato Di Poce)

Sculpture Symposium 2025

Allo spazio Heart un mosaico di foto lungo 14 anni

sabato 12 luglio 2025

Fare una mostra Fare una mostra di Hans Ulrich Obrist (UTET)

«Mettere in piedi una collezione significa trovare, acquisire, organizzare e immagazzinare oggetti in una stanza, una casa, una biblioteca, un museo oppure un deposito. È anche, inevitabilmente, un modo di pensare il mondo. Si potrebbe quindi affermare che collezionare è un metodo per produrre conoscenza.» Come nasce una mostra? Qual è il ruolo del curatore? Perché possiamo considerarci tutti curatori? Intrecciando ricordi personali e professionali legati alla sua poliedrica attività in ambito artistico - dalla prima esposizione, allestita nella cucina di casa, fino alle celebri maratone culturali di ventiquattr'ore alla Serpentine Gallery di Londra - con esempi di curatela nel campo dell'architettura, delle scienze e nella vita di ogni giorno, Hans Ulrich Obrist spiega che curare, in fondo, è «un tentativo d'impollinazione fra culture, o un modo di disegnare mappe, che schiude percorsi nuovi attraverso una città, un popolo o un mondo». Magneticamente sospeso tra la narrazione autobiografica e la riflessione sulla curatela come pratica culturale nient'affatto limitata ai musei - l'impresario teatrale Sergej Djagilev, fondatore dei Ballets Russes ed eroe personale di Obrist, fu un curatore eccezionale per il suo talento nel coinvolgere sensibilità artistiche differenti -, Fare una mostra è un libero viaggio tra incontri e conversazioni - illuminanti e mai convenzionali - con gli artisti, gli scrittori e gli intellettuali che più hanno ispirato Obrist. Rimbalzando vivacemente tra mostre, festival internazionali, continenti e secoli, ci restituisce il profilo di una professione tutt'altro che chiusa in se stessa, fino a suggerirci che la proliferazione di idee, informazioni e oggetti che qualifica il mondo contemporaneo non lascia alternativa: selezionare al meglio, curare i nostri contenuti è un esercizio irrinunciabile della quotidianità, un gesto di sopravvivenza che ci riguarda tutti



Pesci assennati hanno inventato l’acquario di Andrej Sen-Sen’kov a cura di Paolo Galvagni (iQdB)

Alla scoperta di Bergamo attraverso l'arte di Cattelan - GAMeC - Bergamo - eventi

Alla scoperta di Bergamo attraverso l'arte di Cattelan - GAMeC - Bergamo - eventi

Fuoriregistro: la rivista indipendente di pedagogia e arte contemporanea

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«Heritage», la mostra di arte e storia nella nuova sala espositiva di Acea a Ostiense | Corriere.it

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Da Caravaggio a Picasso, che valore ha la ricchezza nell'arte?

Da Caravaggio a Picasso, che valore ha la ricchezza nell'arte?

Al centro dell’Eurasia, l’arte ridisegna gli equilibri - Il Sole 24 ORE

Al centro dell’Eurasia, l’arte ridisegna gli equilibri - Il Sole 24 ORE

Colonialismo, natura e arte a Merano

Colonialismo, natura e arte a Merano

A Pergola la mostra “Oltre l’ultimo cielo” da Casa Sponge

A Pergola la mostra “Oltre l’ultimo cielo” da Casa Sponge

giovedì 10 luglio 2025

L'occhio sintetico. La trasformazione della fotografia nell’era dell’intelligenza artificiale di Fred Ritchin (Einaudi)

Fred Ritchin scrive un’analisi lucida e documentata sul destino della fotografia nell’epoca dell’intelligenza artificiale. 

L’occhio sintetico è uno strumento imprescindibile per interpretare criticamente il nuovo contesto visivo contemporaneo.


Viviamo in un’epoca in cui duecento milioni di fotografie vengono realizzate ogni ora. La maggior parte poi viene caricata online, modificata, condivisa, archiviata nella marea infinita del visibile e del registrato insieme a miliardi di immagini generate da intelligenze artificiali addestrate sullo stesso repertorio del già visto. Nel 1840, un anno dopo l’invenzione della fotografia, il pittore Paul Delaroche esclamò: «D’ora in poi, la pittura è morta». La fotografia era più veloce, economica e realistica: la sua invenzione emancipò i pittori dalla realtà, aprendo la strada a tutte le forme dell’arte futura. Oggi i fotografi si trovano di fronte alla stessa prova affrontata dai pittori quasi due secoli fa. Possono essere altrettanto radicali? Possono fare in modo che la fotografia continui a essere un testimone credibile del reale? L’immagine fotografica può trasformarsi in qualcosa di prima impensabile?




ART Basel June 2025

Underground Dynamics Solo Exhibition 2022 BNT2

"Art Fair on the Square" returns this weekend

Conversazioni scomode #18 a cura di Leonardo Elia

A volte escono di Nunzio Festa (PAB Editore - Provaci ancora Bill Editore)

mercoledì 9 luglio 2025

Renzo Piano dal ponte Morandi al ponte San Giorgio: "Il grande rammendo"

Renzo Piano: "Un architetto non cambia il mondo, interpreta i cambiamenti"

Renzo Piano - Che tempo che fa 15/12/2019

La cattedrale delle anime senza nome di Giuseppe Pascali

Nuovamente sulla pubblicazione del precedente podcast ... #8 a cura di Stefano Magnolo

L’Architettura in Libia. Spazi e forme, tecniche e colori

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La casa art déco in un'architettura di Frank Gehry | Elle Decor

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Nelle Marche torna la lunga maratona notturna dell'architettura | Sky Arte

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martedì 8 luglio 2025

Opposizioni. Architettura tra Nomos e Téchne di Davide Rubbini, Xavier Costa, Alberto Polacco (LetteraVentidue)

Architettura è Arte e Tecnica, ma anche luogo del Diritto. Poiché Architettura svolge un ruolo pubblico, anche Nomos rappresenta un “materiale” di lavoro fra queste tre “figure”. Arte, Tecnica, Diritto si oppongono, ma convivono, sono cioè tra loro fattori di contralto in una sintesi espressiva. In quella contraddizione Architettura si fa opera nella storia della Civitas



MAGNETICA 2025: arte, musica e natura trasformano Pantelleria in un’esperienza sensoriale

MAGNETICA 2025: arte, musica e natura trasformano Pantelleria in un’esperienza sensoriale

Le ossa del drago: la prima opera d’arte partecipata si trova nello spazio cura di Poppi

Le ossa del drago: la prima opera d’arte partecipata si trova nello spazio cura di Poppi

L’ossessione dei nazisti per l’arte | Sky Arte

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L'arte è per tutti con le storie di Benedetta Colombo | Corriere.it

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L’arte “carnale” di Jenny Saville in mostra - Il Sole 24 ORE

L’arte “carnale” di Jenny Saville in mostra - Il Sole 24 ORE

L’Atlantide di Giacinto Perrone

Perché tu ami di Maria Bennett (I Quaderni del Bardo Edizioni)

lunedì 7 luglio 2025

Manifesti del surrealismo di André Breton (Abscondita)

«Il surrealismo non permette a chi vi sia ricorso di lasciarlo quando gli piaccia. Tutto porta a credere che esso agisca sullo spirito al modo degli stupefacenti; come questi, crea un certo stato di bisogno e può spingere l'uomo a tremende rivolte. E anch'esso, se si vuole, un paradiso molto artificiale, e l'attrazione che esercita cade sotto la critica di Baudelaire allo stesso titolo di tutti gli altri. Per questo l'analisi degli effetti misteriosi e dei godimenti particolari che può produrre — per molti versi il surrealismo si presenta come un vizio nuovo, che non sembra destinato a essere appannaggio di pochi: come l'hashish, ha di che soddisfare ogni sensibilità — non può non trovar posto in questo studio. Le immagini surrealiste funzionano come quelle dell'oppio, che non è più l'uomo a evocare, ma che "gli si offrono spontaneamente, dispoticamente. Egli non può congedarle; perché la volontà è senza forza e non controlla più le facoltà"»




Olocausto di Luca Imperiale (I Quaderni del Bardo Edizioni)

Claude Monet Paintings Water Lillies The National Gallery London England UK Summer June 3, 2025

Walk through the Summer Exhibition at the Royal Academy (2025)

High Museum of Art Modern American Art Contemporary Art Collections & Exhibitions pt.6, Atlanta, GA

domenica 6 luglio 2025

Architetture del noi di Raul Pantaleo con le illustrazioni di Marta Gerardi (Elèuthera)

A partire dalla storia di un progetto collettivo, lo studio di architettura TAMassociati, e dalle esperienze sul campo con Emergency, Pantaleo delinea un’intuizione centrale per l’architettura nell’epoca dell’Antropocene: la contemporaneità richiede un modello corale, che esplori un approccio progettuale cooperativo incentrato sul noi, abbandonando l’io individualista e autoriale. Di fronte all’apparente inefficacia degli strumenti attuali nell’affrontare una crisi ambientale e sociale che pare irreversibile, la progettazione di spazi condivisi può essere una risposta concreta per la cura del presente e del domani, a condizione di mettere al centro concetti come partecipazione, attivismo, riconciliazione, bellezza e soprattutto dono. Un atto dirompente in grado di sovvertire l’imperante logica del profitto. È dunque arrivato il momento che l’architettura dell’io, spettacolare e al servizio del capitale, lasci il posto alle architetture del noi, plurali, collaborative, libertarie, in grado di ricostruire i legami comunitari e dare forma a un abitare più equo. Prefazione di Franco La Cecla. Postfazione di Giuseppe Longhi




Kiasma Helsinki 🇫🇮 | Arte contemporanea e architettura audace in 4K

Art exhibition VDO wrap up

Denis Coutagne, Co curator « Cézanne au Jas de Bouffan », Musée Granet, Aix en Provence, July 2025

Storia d'Irene di Giovanni D'Agostino

MILANO (ITALIA)