T.A.Z. Weblog Party
mercoledì 30 aprile 2025
martedì 29 aprile 2025
lunedì 28 aprile 2025
La quarta natura della città. Le Corbusier, Burle Marx, Halprin di Barbara Boifava (Quodlibet)
La riflessione sul concetto di “quarta natura”, la natura della città, prende le mosse dall’indagine di una moderna dimensione urbana riconosciuta nell’opera di Le Corbusier, Roberto Burle Marx e Lawrence Halprin. Una nuova poetica della natura si unisce alle tre diverse categorie descritte nella letteratura degli studi sul paesaggio, in un processo in cui una “prima natura” di ciceroniana memoria, nella sua forma selvaggia e incontaminata, evolve nel paesaggio antropizzato della “seconda natura”, per culminare nel giardino, immagine di una “terza natura” plasmata a fini estetici e concepita come una equilibrata combinazione tra natura e cultura. Il racconto tracciato attraverso le opere di tre figure fondamentali nella progettazione del paesaggio urbano moderno evidenzia la necessità di ri-considerare il diritto della natura alla città. La scena urbana diventa così il campo di sperimentazione di approcci fortemente innovativi che, nella ville verte di Le Corbusier, nella cidade parque di Burle Marx e nella granite forest messa in scena da Halprin, evocano consolidati processi naturali, convalidando riflessioni formali e ideologiche dal profondo significato ecologico
domenica 27 aprile 2025
sabato 26 aprile 2025
venerdì 25 aprile 2025
giovedì 24 aprile 2025
Le visioni metafisiche della Bellezza di Ennio Bencini (inaugurazione - 25/26/27 aprile 2025 e 1/2/3/4 maggio 2025
Inaugurazione 25 aprile 2025 ore 18,00 con Donato Di Poce che presenterà il suo libro edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno dal titolo ENNIO BENCINI: Le visioni metafisiche della bellezza di Donato Di Poce. E’ previsto inoltre l’intervento musicale del Maestro Pino Mancuso
Le visioni metafisiche della Bellezza di Ennio Bencini nelle
seguenti date 25/26/27 aprile 2025 e
1/2/3/4 maggio 2025 prenderanno vita presso la
Gesa Vegia in via San Carlo 5 a
Ronco Briantino (orari 10,30 /12,30 – 16,00719,00). L’evento ha il Patrocinio del Comune di Ronco
Briantino e della Fondazione Granata Braghieri. L’inaugurazione prevista per il
25 aprile 2025 ore 18,00 sarà caratterizzata dalla presenza del poeta e critico
d’arte Donato Di Poce che presenterà il suo libro edito da I Quaderni del Bardo
Edizioni di Stefano Donno dal titolo ENNIO BENCINI: Le visioni metafisiche
della bellezza di Donato Di Poce. E’previsto inoltre l’intervento musicale del
Maestro Pino Mancuso.
Preparatevi a mettere in discussione la vostra percezione
della bellezza. L’opera di Ennio Bencini, un artista che ha saputo dare
un’anima alla materia e materialità alla luce, è finalmente disponibile in una
pubblicazione che promette di essere un’esperienza trasformativa. “Le visioni
metafisiche della bellezza” non è solo un libro, è un viaggio iniziatico nel
cuore dell’arte, un’esplorazione delle profondità dell’anima umana attraverso
la lente di un genio creativo.
Dimenticate dunque tutto ciò che pensate di sapere sull’arte.
Bencini non è un semplice pittore, è un alchimista della visione, un
esploratore dell’invisibile. Le sue opere, descritte come “reperti estetici”,
sono portali verso un’altra dimensione, dove il tempo si dissolve e la materia
si trasforma in spiritualità.
Immaginate allora la sabbia nera dell’Elba che diventa un
tappeto spirituale, le pietre di Cortona che si trasformano in scudi araldici
di bellezza primordiale, i cancelli dorati che si ergono come cattedrali di
luce nel deserto. Bencini non dipinge quadri, crea mondi. Ogni opera è una
storia, un’emozione, un’esperienza.
In un mondo saturo di immagini effimere, l’arte di Bencini si
distingue per la sua profondità, la sua spiritualità, la sua capacità di
connettere l’uomo con il sacro. Bencini non segue le tendenze, le crea. La sua
opera è un’isola di autenticità in un mare di banalità.
Definito da critici d’arte come “spirituale”, “metafisico”,
“simbolico”, “sacro”, Bencini ha saputo conquistare il cuore di esperti e
appassionati. La sua arte è stata paragonata a quella di Burri, dell’Arte
Povera, di Kiefer, ma con una voce unica e inconfondibile.
Non siate semplici spettatori, diventate protagonisti di
un’esperienza estetico editoriale che cambierà il vostro modo di vedere il
mondo. “Le visioni metafisiche della bellezza” è più di un libro, è un
investimento per la vostra anima.
La storia artistica di Ennio Bencini (Forlì
1942) che vive in Lombardia dal 1972 prima a Milano, e oggi a Bellusco, è
costellata di mostre e presenze in più città italiane ed estere, che hanno
messo a fuoco la sua poetica, il suo spirito innovativo per un’arte non
materiale ma sacrale e simbolista. Tanto che la critica più qualificata ne ha
individuato i paletti importanti di queste scelte operate, e le sue opere sono
ormai in collezioni italiane ed estere come in prestigiosi Musei del mondo. Nel
suo curriculum spicca la monografia che nel 1991 uscì da Mazzotta a cura di
Marco Lorandi, mentre nel 2008 ha vinto, segnalato dall’illustre critico Prof.
Carlo Franza, il Premio delle Arti Premio della Cultura, XX edizione, al
Circolo della stampa di Milano. La sua pittura cresce per dire qualcosa,
indicare, accennare, movimentare la realtà attraverso simboli sacrali, e
pertanto, elementi come l’acqua, la terra e il fuoco diventano tracce che ci
portano oltre l’infinito. Sostenuto dalla riflessione, dalla poesia, dalla
bibbia, dalla religiosità, dall’etica e dalla sacralità della vita, Ennio
Bencini ha trovato nella pittura una sorta di tavola della legge, così che
l’esistenza si spiega come viaggio doloroso verso l’Eterno, transito dalla
terra al cielo. Persino la movimentazione dei simboli trova casa nell’immagine
del tempio, il dolore nelle spine e nei chiodi, il sangue nell’esistenza e nei
drammi, per farne degli esempi, eppoi il sentiero terrestre e la scala del
cielo. Opere che contemplano un approccio di pensiero colto e alto, di getto
filosofico, dove ogni motivo, pur nella materia pittorica e negli aggettanti
materiali che corredano talvolta le sue installazioni, offrono una poetica
visione d’insieme grazie anche ai colori scelti di volta in volta dall’artista
e che sono caldi, netti e infuocati a volte, talaltra -come negli azzurri-
portano a serafici riquadri di mistero
L’Autore – Donato Di Poce, ama definirsi autoironicamente, “un ex poeta che
gioca a scacchi per spaventare i critici”. Nato a Sora – FR – nel 1958,
residente dal 1982 a Milano. Poeta, Critico d’Arte, Scrittore di Poesismi,
Fotografo, Studioso del Rinascimento e dell’Architettura Contemporanea. Artista
poliedrico, innovativo ed ironico, dotato di grande umanità, e CreAttività. Ha
al suo attivo oltre 45 libri pubblicati (tradotti anche in Inglese, Arabo,
Rumeno, Esperanto e Spagnolo), 20 ebook e 40 libri d’arte Pulcinoelefante. Dal
1998 è teorico, promotore e collezionista di Taccuini d’Artista. Ha realizzato
©L’Archivio Internazionale TACCUINI D’ARTISTA e Poetry Box di Donato Di Poce,
progetto espositivo itinerante.
Queste le sue ultime pubblicazioni di Critica d’Arte:
- ARCHITETTURA
-La Bellezza Funzionale, I Quaderni del Bardo, Lecce, 2025
- STREET
ART: Vandali o Artisti?I Quaderni del Bardo, Lecce, 2024
- Rinascimento:
La danza delle idee,I Quaderni del Bardo, Lecce, 2022
- Anna
Boschi: ContaminAzioni, I Quaderni del Bardo, Lecce, 2022
- Taccuini
d’Artista: da Leonardo da Vinci a Basquiat, I Quaderni del Bardo,
Lecce, 2020
- Mauro
Rea: Icone Pop, I
Quaderni del Bardo, Lecce, 2020
Info link
I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
(trovate le pubblicazioni nella sezione blog del sito)
https://www.quadernidelbardoedizionilecce.it/
mercoledì 23 aprile 2025
martedì 22 aprile 2025
lunedì 21 aprile 2025
Mimmo Jodice. L'enigma della luce. Ediz. a colori (Contrasto)
Mimmo Jodice è uno dei grandi protagonisti della storia della fotografia italiana. Fotografo d’avanguardia fin dagli anni Sessanta, attento alle possibilità espressive del linguaggio fotografico, è stato protagonista instancabile nel dibattito culturale che ha portato alla crescita e successiva mente all’affermazione e al riconoscimento della fotografia italiana anche in campo internazionale. Il libro ripercorre gli elementi che hanno caratterizzato tutta la sua ampia produzione artistica: le prime sperimentazioni, in cui Jodice combina elementi astratti e figurativi, interviene sulla carta attraverso il collage e lo strappo e, ancor prima, nella camera oscura, imponendo movimento a soggetti statici; il progressivo allontanamento dalla figura umana, sostituita da paesaggi metafisici in cui realtà e immaginazione si sovrappongono; lo studio del passato e della memoria attraverso i reperti archeologici, collocati in uno stato di sospensione atemporale, e le statue corrose dai secoli, dove l’archeologia diventa una meditazione per immagini sul farsi e disfarsi della forma; il Mediterraneo, dove il tempo e la storia sono assenti per la predominanza indiscussa del mito. Mimmo Jodice è un viaggiatore incantato. Non scatena subito la fotocamera, ma attende il manifestarsi della meraviglia, del mondo, di quell’inarrestabile energia umana che dà un’impronta alle cose, una forma agli oggetti, agli edifici, agli spazi architettonici che sopravvivono attraverso il tempo, anni e secoli dopo la scomparsa degli uomini. Per Jodice la fotografia può rappresentare senza limitarsi a documentare, ed è per questo che le sue immagini sono come antichi oracoli sibillini. Questa raccolta di quasi cento immagini, che restituisce l’importanza di un artista senza tempo, è accompagnata da saggi di Roberto Koch, Alessandra Mauro e Jean-Luc Monterosso e da un ampio apparato biobibliografico
domenica 20 aprile 2025
Corpi moderni nella Venezia del Rinascimento. Leonardo, Dürer, Tiziano, Michelangelo. Ediz. a colori (Marsilio Arte)
È stato un caso di Massimiliano Fuksas (Mondadori)
Autore di opere emblematiche come la Nuvola all'EUR e il Peres Center for Peace di Giaffa, Fuksas ha fatto dell'incontro con l'altro la sua filosofia di vita. L'architettura, per lui, non può essere solo forma. È spazio vissuto, gesto politico, relazione umana. Ma soprattutto, è un atto di generosità.
sabato 19 aprile 2025
venerdì 18 aprile 2025
giovedì 17 aprile 2025
mercoledì 16 aprile 2025
martedì 15 aprile 2025
lunedì 14 aprile 2025
domenica 13 aprile 2025
Mezzo secolo di arte intera di Tommaso Trini (Johan & Levi)
sabato 12 aprile 2025
venerdì 11 aprile 2025
giovedì 10 aprile 2025
mercoledì 9 aprile 2025
martedì 8 aprile 2025
lunedì 7 aprile 2025
L’invenzione della Selva Di Bruce Bond - Traduzione a cura di Angela D’Ambra edita da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
Esce per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno L’Invenzione della Selva, una raccolta di versi dove l’autore Bruce Bond esplora l’universo della Natura come un regno spirituale, psicologico ed ecologico — un territorio che, a seconda delle nostre percezioni e dei nostri sentimenti, invoca ed evoca ordine, simbiosi, espansione e conservazione. Sebbene parlare di “inventare” la Natura sembri un paradosso, il libro ambisce a riscattare la radice etimologica di “invenzione” come un “avventurarsi dentro”. Inventare come interpretare, in una nuova ermeneutica, la Natura, significa inoltrarsi nell’essenza attraverso un impegno attento e consapevole verso la natura, affermare e liberare l’espressione immaginativa non come mero riflesso della natura, ma come sua forza vitale. Ora meditativo e malinconico, ora vibrante e colmo di vita, L’Invenzione della Selva propone un modo di essere nel mondo che è al tempo stesso eternamente presente e riflessivo.
Nell'Invenzione della Selva, dunque, Bruce Bond esplora l'universo della Natura come un regno spirituale, psicologico ed ecologico — un territorio che, a seconda delle nostre percezioni e dei nostri sentimenti, invoca ed evoca ordine, simbiosi, espansione e conservazione. Sebbene parlare di “inventare” la natura sembri un paradosso, il libro ambisce a riscattare la radice etimologica di “invenzione” come un “avventurarsi dentro”. Inventare come interpretando in una nuova ermeneutica la natura, significa inoltrarsi nell'intimo attraverso un impegno attento e consapevole verso la natura, affermare e liberare l'espressione immaginativa non come mero riflesso della natura, ma come sua forza vitale. Ora meditativo e malinconico, ora vibrante e colmo di vita, L'Invenzione della Selva propone un modo di essere nel mondo che è al tempo stesso eternamente presente e riflessivo.
La raccolta è divisa in quattro sezioni, ognuna delle quali esplora un aspetto diverso del rapporto tra uomo e natura. La prima sezione, "Eco", è una meditazione sulla natura come specchio dell'anima umana. La seconda sezione, "Isole dell'Artico", è una riflessione sulla fragilità dell'ecosistema artico. La terza sezione, "Paradiso", è una celebrazione della bellezza e della potenza della natura. La quarta sezione, "L'invenzione della selva", è un invito a riscoprire la natura come fonte di ispirazione e di meraviglia.
Le poesie di Bond sono caratterizzate da un linguaggio ricco e suggestivo, che evoca immagini vivide e potenti. Il poeta utilizza spesso metafore e similitudini per creare un senso di meraviglia e di mistero. La natura è vista come un luogo di bellezza e di pericolo, di ordine e di caos, di vita e di morte.
L'invenzione della selva è una raccolta di poesie che invita il lettore a riflettere sul proprio rapporto con la natura. È un libro che celebra la bellezza e la potenza della natura, ma che mette anche in guardia sulla sua fragilità. È un libro che invita a riscoprire la natura come fonte di ispirazione e di meraviglia.
I principali punti di forza sono linguaggio ricco e suggestivo, immagini vivide e potenti, temi profondi e universaline
L'invenzione della selva è una raccolta di poesie di grande valore, che merita di essere letta e apprezzata, grazie anche alla splendida traduzione di Angela D’Ambra che cura la collana Global Ink, dove per l’appunto esce il libro di Bond. È un libro che invita a riflettere sul nostro rapporto con la natura e che ci ricorda la sua bellezza e la sua importanza.
Eco
L’altro membro di questa conversazione
è la foresta in cui siamo, quella che è qui
e non del tutto qui, non i boschi a noi noti
della nostra giovinezza, e perduti, e altrove.
Io pure ho un volto nuovo, e la piaga senza volto
su cui fluttua, il lungo isolamento per il potere
di salvare un oceano, o un amico a pezzi.
Proprio quando credevo d’essere, di nuovo, solo
gli arti m’assumono la forma di cieli in fiamme,
come fanno pianeti, e monaci, e ubriachi
il cui vago disagio è ardore da esser condiviso.
Persino le più belle fedi sognano il mondo
devastato che dice, lo so, io pure sono afflitto.
L’altra voce fra noi è un cambiamento certo
nel vento. E una volta, da giovane,
la sentii parlare. E nel suo parlare, ascolta.
Bruce Bond è autore di trentaquattro libri, fra cui i più recenti sono: Patmos (Juniper Prize, UMass, 2021), Behemoth (New Criterion Prize, 2021), Liberation of Dissonance (Schaffner Award for Literature in Music, Schaffner, 2022), Invention of the Wilderness (LSU, 2023). Oltre a questi, due libri di critica Immanent Distance (Università del Michigan, 2015) e Plurality and the Poetics of Self (Palgrave, 2019). Di prossima pubblicazione: Therapon (ispirato a Emmanuel Levinas e scritto in collaborazione con Dan Beachy-Quick, Edizioni Tupelo) e Vault (Richard Snyder Award, Ashland). Altri riconoscimenti includono il Crab Orchard Book Prize, l’Elixir Press Poetry Award, il Tampa Review Book Prize, il Lynda Hull Award, due premi TIL Best Book of Poetry, borse di studio della NEA e del Texas Institute for the Arts, e sette comparse in Best American Poetry. Attualmente, l’autore insegna part-time in veste di Professore emerito d’inglese presso l'Università del North Texas e suona jazz e chitarra classica nell’area di Dallas/Fort Worth.
Angela D’Ambra è laureata in Lingue e Letterature straniere. Dal 2010 traduce, a livello amatoriale, poesia postcoloniale in lingua inglese. Le sue traduzioni sono state pubblicate su numerose riviste online e cartacee. Fra il 2019 e il 2024, ha tradotto dall’inglese undici antologie di poesia (sei per IQdB Edizioni), due romanzi brevi di Peter Cowlam (Utopia; L’altra donna), il romanzo lungo di MG Stephens, Re Ezra, e un saggio sulla teoria della traduzione poetica, Fedele, a modo mio, di Micheal Palma. Per IQdB cura la collana Global Ink dedicata alla letteratura straniera in traduzione italiana.
Info link i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
https://www.quadernidelbardoedizionilecce.it/
Info link diretto al libro
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2025/03/linvenzione-della-selva-di-bruce-bond.html
Info link diretto alla collana diretta da Angela D’Ambra Global Ink
https://globalinkiqdb.blogspot.com/