giovedì 31 luglio 2025
mercoledì 30 luglio 2025
La potenza dello sguardo. Sulla fotografia di Luigi Ghirri di Riccardo Panattoni (Marsilio Arte)
Perché ogni volta che si scorre la produzione di Luigi Ghirri emergono tratti talmente peculiari da rivelare sempre qualcosa di nuovo, di inaspettato, che ci consente di farlo uscire dal cliché in cui si corre il rischio di collocarlo? E perché, mentre guardiamo una delle sue fotografie, viene voglia di vederle tutte in sequenza, ognuna mostrando un lato irrinunciabile del nostro stesso modo di guardarle? Per indagare sul mistero che le opere di Ghirri non cessano di evocare, Riccardo Panattoni prende le mosse da quattro tra le più celebri e, mescolando percezioni visive e riflessione filosofica, mette in discussione le modalità di esperire e di pensare il tempo, lo spazio, le relazioni e il paesaggio come «nostra cifra epocale». Si interroga sul permanere dell’umano in un mondo in cui la moltiplicazione delle immagini a un ritmo sempre più vertiginoso è ormai assurta a paradigma e che l’opera di Ghirri costringe a tornare sulla linea di confine tra conosciuto e ignoto, tra assenza e presenza, tra memoria e futuro. Nella speranza che la fotografia possa continuare a essere anche oggi quello che è stata fin dall’inizio per Luigi Ghirri: «una grande avventura, del pensiero e dello sguardo, un giocattolo magico che riesce a coniugare il grande e il piccolo, le illusioni e la realtà, il tempo e lo spazio, la nostra adulta consapevolezza ed il fiabesco mondo dell’infanzia»
martedì 29 luglio 2025
lunedì 28 luglio 2025
domenica 27 luglio 2025
sabato 26 luglio 2025
venerdì 25 luglio 2025
giovedì 24 luglio 2025
mercoledì 23 luglio 2025
martedì 22 luglio 2025
lunedì 21 luglio 2025
domenica 20 luglio 2025
Il Vittoriale degli Italiani di Gabriele d'Annunzio nelle fotografie di Dante Bravo (1925-1931). Ediz. illustrata (Skira)
Tra il 1925 e il 1931 il fotografo Dante Bravo conduce, su commissione di Gabriele d'Annunzio, una serie di riprese fotografiche nel complesso monumentale del Vittoriale degli Italiani e nelle stanze della Prioria, allo scopo di documentare e testimoniare sia il procedere dei lavori di realizzazione del grande progetto della "Cittadella della memoria", dedicata alla vittoria italiana nel primo conflitto mondiale e alle imprese belliche del Poeta, sia l'allestimento di alcuni significativi ambienti della dimora dannunziana, tra i quali la Camerata di Gasparo, la stanza di Leda, il Cenacolo o stanza delle Reliquie, la stanza di Cheli. Di quella serie di scatti restano circa 180 stampe che vengono per la prima volta integralmente pubblicate in questo volume, organizzate in una sorta di ideale percorso che racconta la complessità e i significati dell'ultima opera poetica, e autobiografica, di Gabriele d'Annunzio
venerdì 18 luglio 2025
Ad Amsterdam con Van Gogh. Un autentico falso Ad Amsterdam con Van Gogh. Un autentico falso di Federica Graziani (Perrone)
giovedì 17 luglio 2025
mercoledì 16 luglio 2025
L'arte dell'uomo primordiale di Emilio Villa (Abscondita)
Il vivo interesse che Emilio Villa nutrì per le testimonianze pervenuteci dalle culture preistoriche, acuito dalla visita che egli fece alla grotta di Lascaux nel 1961, fu all’origine del presente testo, scritto negli anni sessanta e qui pubblicato per la prima volta integralmente. L’autore (che fu poeta e biblista, traduttore e impareggiabile esegeta di molti tra i maggiori talenti artistici del secolo scorso) vi dispiega la propria versatilità e acutezza affrontando questioni cruciali, quali il senso della rigenerazione attraverso il sacrificio e il rapporto proponibile tra l’arte dei nostri più antichi antenati e quella novecentesca. Ricco di geniali intuizioni, «L’arte dell’uomo primordiale» travalica i limiti convenzionali assegnati al suo oggetto e indica una direzione di ricerca all’artista contemporaneo impegnato nel tentativo di restituire energia a un mondo simbolico considerato «decaduto e devitalizzato». Come argomenta Aldo Tagliaferri nel commento annesso al testo, Villa apre un orizzonte teorico quanto mai avvincente che, da un lato, illumina lo sfondo mitico-religioso dal quale per millenni sono nate tutte le arti e, dall’altro, fornisce una importante chiave di lettura per una interpretazione complessiva della poetica villiana
martedì 15 luglio 2025
Musica da fotocamera di Alberto Gedda (Fusta Editore)
Dal mistico Alan Sorrenti al generoso Massimo Ranieri mezzo secolo di concerti vissuti, fotografati e raccontati per ritrovarsi nelle atmosfere della musica dal vivo, ma anche nelle interviste realizzate nei luoghi più diversi, nelle feste dopo gli spettacoli, nelle notti piene di pellicole e caffè. Musica da FotoCamera è un diario, certamente personale, di un'epoca musicale ricchissima e persino unica. De André, Conte, Daolio, Guccini, Fossati, Mannoia, Mitchell, Baez, Testa, Castelnuovo, De Gregori, Battiato, Stella, Lauzi, Trenet, Daniele, Bennato, Cocciante, Blues Brothers, Gianco, Berry, Comets, Rea, De Sio, Area, Jovanotti e altri ancora sono i protagonisti di un lungo racconto tra aneddoti, ricordi e fotografie che risuonano come in un vinile sul piatto del giradischi. «Il rapporto giornalista/fotografo e personaggio è complesso – scrive Alessandra Comazzi nella prefazione –. Talvolta sboccia l'amicizia, sboccia come le viole, talvolta resta la simpatia, qualche altra volta non si crea nessuna alchimia. Ma il punto è continuare a fare il proprio lavoro, ascoltare, catturare immagini. E questo libro è una restituzione: di esperienze, di sentimenti, di emozioni, di franchezza, freschezza e comprensione.» Come un concerto a più voci
Ogni martedì | MELPIGNANO | Visite guidate alla mostra Il Mito – Unconventional Archive che racconta i 50 anni di storia del Canzoniere Grecanico Salentino
CANZONIERE GRECANICO SALENTINO
Fondato nel febbraio 1975 per volontà della scrittrice Rina Durante, il Canzoniere Grecanico Salentino ha avuto un ruolo determinante nel preservare e valorizzare la cultura popolare del Salento, contribuendo a trasformare la pizzica in un fenomeno di rilevanza internazionale. Fin dai primi album (Canti di Terra d'Otranto e della Grecìa Salentina, Concerto 1, Come farò a diventare un mito, Concerto 2), il CGS ha lasciato un’impronta profonda nella scena musicale dagli anni ’80 fino ai giorni nostri. Dal 2007, sotto la direzione di Mauro Durante, che ha raccolto l’eredità del padre Daniele Durante (scomparso nel 2021), il gruppo ha conquistato il panorama internazionale, ricevendo recensioni entusiastiche da testate come The Guardian, The New York Times, The New Yorker e Libération, e ottenendo importanti riconoscimenti in Europa, Nord America, Asia e Oceania. Nel 2018 è stato insignito del premio come Miglior Gruppo di World Music al mondo ai Songlines Music Awards. Composto da alcuni dei più rappresentativi protagonisti della scena musicale pugliese, il Canzoniere Grecanico Salentino reinterpreta in chiave contemporanea le tradizioni della pizzica tarantata, antico rito musicale che, attraverso musica, trance e danza, aveva il potere di guarire dal morso della leggendaria Taranta. Grazie alla capacità di innovare pur restando fedele alle radici, il CGS è oggi la realtà italiana di world music più acclamata a livello globale, come sottolineato anche dal critico musicale giapponese Shinya Matsuyama. Recentemente, David Byrne – artista statunitense di origini scozzesi, fondatore e frontman dei Talking Heads, creatore dell’etichetta Luaka Bop, nonché produttore, fotografo, regista e autore – ha inserito tre brani del Canzoniere Grecanico Salentino nella sua playlist di musica italiana preferita.
CGS 50 - Il Mito è ideato e organizzato dal Canzoniere Grecanico Salentino, con la direzione artistica di Mauro Durante, con il sostegno di Regione Puglia, nell'ambito delle azioni in collaborazione con Puglia Culture, in collaborazione con Polo Biblio-Museale di Lecce, Fondazione La Notte della Taranta, Comune di Melpignano, Ponderosa Music & Art, MediaSoft, AMelpignano, Razmataz Live, Coolclub, Xgraph, Multiservice-Eco, Caroli Hotels, La Stalla di Pegaso, Sprech, Agorà Design, Lumino, Masseria Sant’Angelo, Le Nuove Fibre Salento, Amnesty International Italia, Fondazione Erri De Luca, Blogfoolk.
lunedì 14 luglio 2025
Papa Clemente XIII Rezzonico. Il ritratto di Anton Raphael Mengs. Ediz. italiana e inglese di Steffi Roettgen (Artemide)
In questo volume, la grande studiosa tedesca Steffi Roettgen prende in esame – critico e storico artistico – il ritratto di papa Clemente XIII Rezzonico di Anton Raphael Mengs, (Il «più bel quadro forse mai dipinto da Mengs»), oggi in collezione Fondazione Marignoli di Montecorona, a Spoleto. Sin dal Cinquecento il ritratto del papa ricopre un ruolo essenziale ed eccellente nella percezione dell’autorità e dell’onnipresenza del successore di S. Pietro. Tuttora ne danno testimonianza i ritratti della quasi ininterrotta serie della basilica romana di San Paolo fuori le mura, basati su una tradizione iconografica risalente al Medioevo. Il ritratto ufficiale era un atto programmatico sia artistico che politico. Per merito di Raffaello e di Tiziano si affermò nel ’500 una tipologia per il ritratto ufficiale del pontefice che rimase valida per tutto il ’600 e il ’700 in modo tale da renderlo distinguibile da qualsiasi altro ritratto di un dignitario ecclesiastico o profano. Un ruolo decisivo nell’aggiornamento barocco del ritratto pontificio spetta a Diego Velázquez che nel 1650 ha immortalato Innocenzo X Pamphilj in un dipinto di straordinaria bellezza e bravura pittorica. Il famoso Anton Raphael Mengs, il nuovo Raffaello, fu chiamato dopo la metà del Settecento, a fare il ritratto ufficiale di papa Rezzonico, Clemente XIII
domenica 13 luglio 2025
Le rovine di Parigi. La Comune, l'amore, la guerra e la nascita dell'Impressionismo di Sebastian Smee (Rizzoli)
Tra l'estate del 1870 e la primavera del 1871 - l'«anno terribile», secondo la celebre definizione di Victor Hugo - Parigi affrontò due disastri politici e militari: prima l'assedio da parte delle forze prussiane, poi l'esperienza della Comune, repressa dall'esercito francese con sanguinosi scontri nelle strade del centro cittadino. Nelle pagine di "Le rovine di Parigi", il critico d'arte premio Pulitzer Sebastian Smee rivela come, a fare da sfondo alla nascita del movimento impressionista, non fu un mondo di placidi giardini ed eleganti ninfee, ma furono proprio quei giorni tumultuosi. Con una prosa coinvolgente e ricca di aneddoti, Smee racconta i mesi drammatici del 1870-71 attraverso gli occhi dei protagonisti dell'Impressionismo: Manet, Morisot e Degas, intrappolati a Parigi durante l'assedio; Renoir e Bazille, arruolati nei reggimenti fuori dalla capitale; Monet e Pissarro, fuggiti dal Paese appena in tempo. E ancora Hugo, Gambetta, Baudelaire, Nadar, Zola - figure che intrecciano politica, arte, letteratura e giornalismo nel panorama intellettuale densissimo di una città in trasformazione -, tra salotti borghesi e barricate, palloni aerostatici e opere d'arte imballate per fuggire dal Louvre. E, al centro del racconto, una storia d'amore ritratta con toccante precisione: quella tra due artisti - Édouard Manet, repubblicano militante e figura centrale dell'avanguardia, e Berthe Morisot, l'unica donna a ricoprire sin dall'inizio un ruolo centrale nel gruppo degli impressionisti - che scelgono di reagire al caos con una rivoluzione silenziosa: reinventare la pittura per dare forma a un nuovo sguardo sul mondo. L'Impressionismo, infatti, preferendo la luce, il presente, il transitorio alla rappresentazione della violenza e delle rovine del suo tempo, assorbe e sublima la precarietà della condizione umana. E proprio quel senso di transitorietà, che si riflette nel mutare delle stagioni e nell'impermanenza di tutte le cose, diventerà il più grande contributo del movimento alla storia dell'arte
sabato 12 luglio 2025
Fare una mostra Fare una mostra di Hans Ulrich Obrist (UTET)
venerdì 11 luglio 2025
giovedì 10 luglio 2025
L'occhio sintetico. La trasformazione della fotografia nell’era dell’intelligenza artificiale di Fred Ritchin (Einaudi)
Fred Ritchin scrive un’analisi lucida e documentata sul destino della fotografia nell’epoca dell’intelligenza artificiale.
L’occhio sintetico è uno strumento imprescindibile per interpretare criticamente il nuovo contesto visivo contemporaneo.
mercoledì 9 luglio 2025
martedì 8 luglio 2025
Opposizioni. Architettura tra Nomos e Téchne di Davide Rubbini, Xavier Costa, Alberto Polacco (LetteraVentidue)
lunedì 7 luglio 2025
Manifesti del surrealismo di André Breton (Abscondita)
domenica 6 luglio 2025
Architetture del noi di Raul Pantaleo con le illustrazioni di Marta Gerardi (Elèuthera)
sabato 5 luglio 2025
Meravigliose creature. Le chine di Altan (La nave di Teseo)
«Io ho sempre disegnato, fin da piccolo, cambiando tecnica a mano a mano che imparavo qualcosa di nuovo: alla fine degli anni sessanta avevo pubblicato una serie di vignette a china e avevo trovato la mia dimensione perfetta. La china è un disegno che può portare via un sacco di tempo senza che uno se ne accorga nemmeno, è come un ricamo delicato.»